_Aya_
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Ma guarda, ti dirò una cosa che dico sempre: secondo me non ci deve essere un'unica "direzione del mercato videoludico". Qualunque essa sia, sarebbe un male perché costituirebbe un danno alla varietà e alla pluralità. L'eterna diatriba tra "il gioco deve fare solo il gioco oppure è giusto che ci sia un certo focus anche su aspetti più tipicamente cinematografici?" secondo me è un po' aria fritta (senza offesa per chi invece è schierato da una delle due parti), nel senso che secondo me la strada più virtuosa è quella di dare semplicemente spazio a tutti i possibili modi (talvolta pure "ibridi", non vedo perché no) di interpretare il medium.E vi lascio con il quesito che mi è venuto in mente giocando questa avventura. Non me ne vogliano Cage o le sue avventure grafiche spacciate per film interattivi ma TLOU parte II rappresenta, almeno secondo me, la vera commistione tra cinema e videogioco. Mischia sapientemente i due linguaggi e lo senza sacrificare la componente ludica. Riflettendo su questo ho notato che, nella mia visione che non è necessariamente corretta, sia i grossi pregi che i piccoli difetti derivano proprio da questo voler mescolare i due mondi e penso che sia bellissimo che ci siano titoli che provino a far ciò. Allo stesso tempo non sono così sicuro di voler vedere un mercato videoludico decisamente orientato in quella direzione (sia perché non è affatto facile raggiungere la qualità di prodotti come questo o RDR II ad esempio) sia perché penso che la loro unicità si perderebbe un po’ come negli anni si è persa quella del titolo a mondo aperto. Su questo sono parecchio combattuto e mi piacerebbe sapere se qualcuno ha un’idea diversa o semplicemente non ritiene che la tesi poggi su basi solide.
Infatti, per quanto non mi faccia impazzire questo genere di approccio, ben vengano persino i film interattivi "alla Cage" (il problema nel caso specifico è che, se si sceglie tale strada, mi aspetto una qualità di scrittura che imho a Cage manca, ma questo è un altro discorso).
Sono d'accordo comunque col fatto che anch'io preferirei che i giochi "cinematografici" non assumano un ruolo troppo predominante nel panorama, a discapito degli altri.
Sì sono tematiche trattate in modo molto superficiale (soprattutto la questione fede/ateismo, perché la guerra sotto certi aspetti è trattata pure benino, se la rapportiamo agli scopi che si pone il gioco), ma secondo me perché non sono questi temi in sé il vero focus. Le differenze religiose non sono altro che un pretesto per dare una motivazione in più al tribalismo e alla deumanizzazione dell'altro (sia tra WLF e serafiti su grande scala, sia da parte di Abby nei confronti del nemico nello specifico). Al posto della questione religiosa poteva esserci qualunque altra differenza culturale o ideologica, e sarebbe andata bene lo stesso. E' un semplice pretesto.Tramite Abby (e Lev) si viene in contatto con tante tematiche come la guerra (o stupidità umana) o il contrasto tra ateismo, fede e fanatismo (tema che forse negli USA è più sentito) che, pur essendo in linea generale di grande interesse, non arrivano con la stessa forza di alcune tematiche e scene del primo episodio.
Certo, per motivare ulteriormente l'intolleranza di Abby la questione della religione si presta particolarmente bene, visto che lei
è cresciuta in un contesto molto laico e "scientifico", in cui si faceva ricerca sulla pandemia, e si ritrova con gente che dice "la pandemia è tutta colpa dei nostri peccati e quindi la soluzione è rinunciare alla tecnologia e tornare alla preistoria".
alla fine dello scontro con Ellie, ho storto il naso tantissimo quando Abby sta per uccidere Dina e, venendo a sapere che è incinta, dice “meglio così”. Ora a parte l’antipatia personale per il personaggio, quello che avevo visto non mi ha dato motivo di pensare che l’amicizia con Mel (e quindi la voglia di vendetta) fosse tale da far si che, nonostante il litigio avvenuto poco prima, fosse disposta a uccidere una donna in dolce attesa. Mi è parso più un sadismo estremo come quello che si vede in alcune scene con le iene. Anche qui, c’è la scena dei trailer, in cui spezzano il braccio a martellate alla sorella di Lev che è più uno splatter per il gusto di farlo che una immagine forte (si torni ai fratellini del primo)
Tra i documenti di Abby si può anche leggere un bigliettino che lascia intendere brevemente come lei e Mel in passato andassero molto più d'accordo che attualmente. Tuttavia secondo me il punto non è nemmeno Mel come singola persona nello specifico. Semplicemente il gioco ti dice che tutto quel gruppetto di amici di Abby (il cosiddetto "Salt Lake Crew") hanno un legame particolare e sono accomunati dal fatto di essere stati amici e conoscersi fin dai tempi in cui erano insieme nelle Luci, di aver poi viaggiato insieme per gli USA pieni di pericoli alla ricerca di una nuova "casa" e di essersi poi uniti insieme al WLF. Questo a prescindere da quanto poi i singoli membri siano approfonditi come persone specifiche (molti purtroppo non lo sono per niente). Può anche aver litigato con Mel ma 1) l'ostilità è più da parte di Mel che da parte di Abby (quest'ultima anzi accetta di essere insultata e in un certo senso addirittura "asseconda" Mel, perché sa pure lei di non essersi comportata in modo del tutto corretto), 2) a prescindere dal litigio o meno, penso che avrebbe reagito allo stesso modo per qualunque altro membro del suo gruppetto di amici. E' una questione di occhio per occhio. "Tu hai ucciso uno dei miei e io uccido uno dei tuoi", "tu hai ucciso Mel nonostante fosse incinta, senza farti scrupoli, e ora hai la faccia tosta di chiedere pietà a me nella stessa situazione? Ma vaff...". (anche perché Abby non sa che Ellie non aveva notato la gravidanza di Mel). Tutto ovviamente molto a caldo, in maniera poco lucida.
Sul momento la conclusione mi ha lasciato spiazzato (il poco coraggio nell'andare fino in fondo di cui sopra) ma ho riflettuto e voglio dare una interpretazione anche alla luce dei flashback che si vedono sul finale. La questione tra le due non è chiusa, ognuno ha preso la sua strada ma se dovessero incrociarsi nuovamente ne sopravvivrebbe soltanto una. L'ho vista come una sorta di pareggio che al momento accontenta entrambe ormai mosse alla ricerca di qualcosa di più importante ma che non chiude i conti.
Secondo me invece la questione della vendetta questa volta è "chiusa". Se dovessero incontrarsi di nuovo non cercherebbero per forza di uccidersi per vendicare i torti passati. (Se si presentasse un nuovo antagonismo, cosa che non vorrei vedere perché sarebbe molto ripetitivo, ci sarebbe perlomeno qualche altra motivazione aggiuntiva. In caso contrario, significherebbe che l'evoluzione dei personaggi è fallita).
Non ha senso risparmiarsi la vita con l'intento di rimandare la cosa al futuro.
Semplicemente, nel percorso che hanno fatto, hanno capito che la vendetta non sarebbe per loro di alcuna utilità in quanto non risolverebbe i problemi psicologici da cui sono colpite.
Secondo me un concetto assolutamente cruciale di TLOU2, che rischia davvero di sfuggire perché il confine non sempre è chiaro, è che la vendetta non è rappresentata in primis come "giustizia" o "devo pareggiare i conti" (questa è solo la punta dell'iceberg, più una scusa usata per autogiustificarsi che la causa più profonda), ma come reazione ad un trauma e incapacità di trovare un altro modo di affrontarlo. E' sintomo di disperazione, di ricerca di una soluzione, non di fredda "giustizia". Una volta però che capisci che la vendetta NON ti aiuta in alcun modo a risolvere tale problema psicologico, non hai nemmeno motivo di perseguirla. E' un meccanismo estremamente logico (almeno come concetto in sé, sulla resa poi uno può fare critiche), ma se non lo si comprende è ovvio che le scelte dei personaggi possono apparire nonsense. E' questo uno dei principali problemi di fondo che vedo in tante in tante lamentele.
Rielaborare il lutto, "lasciar andare" la persona morta, significa proprio anche smetterla con la fissazione di doverla vendicare per forza.
Non ha senso risparmiarsi la vita con l'intento di rimandare la cosa al futuro.
Semplicemente, nel percorso che hanno fatto, hanno capito che la vendetta non sarebbe per loro di alcuna utilità in quanto non risolverebbe i problemi psicologici da cui sono colpite.
Secondo me un concetto assolutamente cruciale di TLOU2, che rischia davvero di sfuggire perché il confine non sempre è chiaro, è che la vendetta non è rappresentata in primis come "giustizia" o "devo pareggiare i conti" (questa è solo la punta dell'iceberg, più una scusa usata per autogiustificarsi che la causa più profonda), ma come reazione ad un trauma e incapacità di trovare un altro modo di affrontarlo. E' sintomo di disperazione, di ricerca di una soluzione, non di fredda "giustizia". Una volta però che capisci che la vendetta NON ti aiuta in alcun modo a risolvere tale problema psicologico, non hai nemmeno motivo di perseguirla. E' un meccanismo estremamente logico (almeno come concetto in sé, sulla resa poi uno può fare critiche), ma se non lo si comprende è ovvio che le scelte dei personaggi possono apparire nonsense. E' questo uno dei principali problemi di fondo che vedo in tante in tante lamentele.
Rielaborare il lutto, "lasciar andare" la persona morta, significa proprio anche smetterla con la fissazione di doverla vendicare per forza.
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