Io vogliono vedere quanti di quella "critica" aveva davvero giocato e finito il gioco, e che esperienza avessero con gli open world. Perché ho il leggero sospetto che
1) molti non siano andati troppo oltre il great plateau
2) quei "banalissimi" rpg non sono mai stati toccati nella propria vita
Il nuovo ciclo doveva per forza essere aperto in questo modo?
Mh, no. Se rimaniamo nel mondo delle Idee, c'erano modi anche migliori per aprirlo questo nuovo ciclo.
Rimane il fatto che la serie un bello strattone se lo doveva prendere, e se lo è preso. E lo ha fatto andando a riprendere quella che è da sempre, innegabilmente, la vera natura di Zelda, mai espressa per limitazioni hardware e, talvolta, paura di rischiare. Cioè l'avventura e il senso di stupore offerti da un mondo nuovo sconfinato e pieno di luoghi da scoprire.
E l'open world era l'unica strada possibile, visto che titoli come Alttp, Ocarina, Wind Waker altro non fanno che tendere a questa libertà, con dei mondi costruiti in modo da darti l'illusione di una vastità mai davvero raggiunta, causa limiti dell'hardware. Un open world che non si risolve banalmente in una massa di montagne e alberelli disseminati per fare le cose grandi, ma un gigantesco parco giochi dove senso di meraviglia e continue finezze ludiche si amalgamano alla perfezione.
E non riconoscere a Nintendo il conseguimento di questo obiettivo per me è disonesto.
Poi, gran parte della potenza del gioco si perde quando l'aspetto survival va scemando? Vero, verissimo. E in mano ti rimangono tutte le zavorre che all'inizio avevano un senso preciso che poi si va perdendo. La meraviglia iniziale del motore chimico idem? Sì, idem. Le tattiche per sbaragliare i nemici, che piano piano diventano sempre più monotone, come monotone sono le specie che incontri. La noia di molte subquests, la scelta poco elegante dei semi koroks, l'assenza di vere ricompense, il senso di progressione traballante. Sì, e potremmo continuare.
ma questo non intacca neanche per un secondo il valore complessivo del gioco.
Gli enigmi ambientali per scoprire i sacrari, l'estrema goduria nell'affrontarli (sono 120 e sono tutti divertentissimi), lo stesso per i colossi. Il puro e semplice divertimento dato dallo scagliare le frecce ai bokoblin, di affrontare uno scontro semplice, o uno più duro con i boss, di prendere coraggio e assalire un guardiano, di cavalcare, semplicemente di vagare immersi in una mappa meravigliosa, che ti darà sempre un elemento a cui prestare attenzione, per interagirvi giocando.
è un gioco perfetto, dove ogni cosa è perfettamente al suo posto? Alcuni diranno di sì, per me non lo è neanche lontanamente. Ma questo non toglie valore a nessuna delle molteplici ore che ci ho passato. Per me un buon gioco non si misura sempre sulla somma matematica di pregi e difetti, ma su quello che ti restituisce pad alla mano. E nel caso di un open world, sul senso di immersione che riesce a comunicare.
Sono sicuro che quello che verrà dopo, relativamente alla serie, e che probabilmente sarà meglio, non sarebbe potuto esistere senza breath of the wild.
Quindi sì, è un gioco importante, che merita il successo ricevuto. Almeno per come la vedo io.