Ufficiale The Substance

  • Autore discussione Autore discussione Floxy
  • Data d'inizio Data d'inizio
ufficiale
Pubblicità
La domanda in effetti è legittima, perché in effetti il produttore che ha delle scene non di trama (il pranzo con i gamberetti, i discorsi nel suo studio) mi dà fastidio pure :asd:
Però mi fa strano che la protagonista stessa abbia quasi meno sviluppo nelle sue scene che un personaggio secondario. E neanche la nuova sviluppa le scene con quelli con cui scopa. Il film è lungo, eppure queste scene sono corte. Capisco per una specie di riflesso sociale che le loro scopate sono superficiali, lui che se ne scappa dall'appartamento immediatamente, che in questo mondo non ci sono veri contatti umani etc etc
Non so, è peggio una retorica con scene o una retorica concettuale? Io da ignorantone a sto punto preferirei vedere qualcosa. Perché non si sa mai. Per esempio l'ultimo film che ho visto (giapponese, sullo stupro) è per me retorico, però visto che spuntano tanti personaggi, ci sono scene diverse in location diverse, qualcosa che mi ha interessato è saltato fuori.

Come Eraserhead, magari ti ha fatto schifo (non so perché), ma qualche spunto in qualche punto te lo può dare.
Tra l'altro anche la scena dei gamberetti stra bella anche per come girata e per il senso che c'è dietro :sisi:
Il fatto è che il mondo circostante, l'inizio (in cui viene inquadrata la stella) ti racconta la protagonista senza fartela vedere e quindi quando la vedi per la prima volta a schermo hai capito già tutto: non hai bisogno di altre scene perché la protagonista è arrivata alla "conclusione" della sua "crescita". Questo secondo me è uno story telling molto più elegante dello spiattellamento di cui ti accennavo prima, quindi sì, preferisco di gran lunga una retorica concettuale (se ho capito cosa intendi), perché a quel punto sta alla maestria dell'autore far passare il messaggio senza spiegoni e/o scene apposite e tu spettatore, d'altro canto, non vieni preso per mano e accompagnato ma devi guardare "attivamente" il film. La scena del pranzo è invece molto utile per descrivere i rapporti di forza, e viene praticamente introdotto il produttore :sisi:

Eraserhead l'ho detestato perché mi ha trasmesso il fastidio di 90 minuti della mia vita che non riavrò più, tutto questo per vedere un personaggio mono espressivo che non reagisce a quello che gli accade intorno. Tutto realizzato da un regista con un ego smisurato che si crede Dio e quindi pensa di poter fare porcherie simili perché lo realizza con uno stile surrealista e quindi deve essere bravo per forza.
Sia chiaro, Mulholland Drive uno dei miei film preferiti, e Inland Empire stra pesante, ma sicuramente un esperimento ben più maturo di Eraserhead
 
Tra l'altro anche la scena dei gamberetti stra bella anche per come girata e per il senso che c'è dietro :sisi:
Il fatto è che il mondo circostante, l'inizio (in cui viene inquadrata la stella) ti racconta la protagonista senza fartela vedere e quindi quando la vedi per la prima volta a schermo hai capito già tutto: non hai bisogno di altre scene perché la protagonista è arrivata alla "conclusione" della sua "crescita". Questo secondo me è uno story telling molto più elegante dello spiattellamento di cui ti accennavo prima, quindi sì, preferisco di gran lunga una retorica concettuale (se ho capito cosa intendi), perché a quel punto sta alla maestria dell'autore far passare il messaggio senza spiegoni e/o scene apposite e tu spettatore, d'altro canto, non vieni preso per mano e accompagnato ma devi guardare "attivamente" il film. La scena del pranzo è invece molto utile per descrivere i rapporti di forza, e viene praticamente introdotto il produttore :sisi:

Eraserhead l'ho detestato perché mi ha trasmesso il fastidio di 90 minuti della mia vita che non riavrò più, tutto questo per vedere un personaggio mono espressivo che non reagisce a quello che gli accade intorno. Tutto realizzato da un regista con un ego smisurato che si crede Dio e quindi pensa di poter fare porcherie simili perché lo realizza con uno stile surrealista e quindi deve essere bravo per forza.
Sia chiaro, Mulholland Drive uno dei miei film preferiti, e Inland Empire stra pesante, ma sicuramente un esperimento ben più maturo di Eraserhead
Eraserhead era il suo primo film fatto con due soldi, non credo avesse ego smisurato all'epoca :P magari ora sì. E' vero che il protagonista è passivo, ma a torno a lui per fortuna sono tutti molto attivi perfino il cibo :asd:

Ma invece una cosa su the substance.
Il fatto che lei si faccia divorare da questo secondo se con cui di fatto non condivide nessuno stato di coscienza, non è un po' strambo? Capisco se almeno lei stessa vivesse quei momenti ma rinchiusa nel corpo della giovane. Ma così sembra proprio che la giovane sia un'altra persona completamente, anche perché non è che le assomiglia fisicamente. Il film è concatenato nella trama quindi non pesa troppo, ma comunque sto buco logico un po' mi ha lasciato perplesso.
 
Eraserhead era il suo primo film fatto con due soldi, non credo avesse ego smisurato all'epoca :P magari ora sì. E' vero che il protagonista è passivo, ma a torno a lui per fortuna sono tutti molto attivi perfino il cibo :asd:

Ma invece una cosa su the substance.
Il fatto che lei si faccia divorare da questo secondo se con cui di fatto non condivide nessuno stato di coscienza, non è un po' strambo? Capisco se almeno lei stessa vivesse quei momenti ma rinchiusa nel corpo della giovane. Ma così sembra proprio che la giovane sia un'altra persona completamente, anche perché non è che le assomiglia fisicamente. Il film è concatenato nella trama quindi non pesa troppo, ma comunque sto buco logico un po' mi ha lasciato perplesso.
A me è piaciuta l'ambiguità con cui gioca sulla cosa. All'inizio anch'io pensavo
fossero la stessa persona, ma dalla prima chiamata al "servizio clienti" ho inteso che non era così. Magari Sue conserva una sorta di conoscenza su come fosse la vita di Elisabeth (e viceversa, quando Sue fa cose Elisabeth lo ricorda), ma direi che sono due entità distinte, la cosa poi si esplica nel finale quando vivono entrambe
 
Ultima modifica:
Bellissimo, finale degno di Brian Yuzna! Non me l'aspettavo che sfociasse in un body horror così estremo, ero contentissimo al cinema... :iwanzw:
Grande la Moore ad aver accettato un ruolo così, la trama è abbastanza prevedibile ma è girato con stile e non lascia tregua.
Davvero soddisfatto.
 
In settimana andrò a vederlo, massimo la prossima. Troppo curioso :asd:
 
Anche per me è un filmone e mi è rimasto in testa infatti ogni tanto ripenso a qualche scena, cosa che non mi capitava da tanto.
 
E alla fine sono riuscito ad andare a vederlo. Mi è piaciuto un totale, sicuramente uno dei miei migliori film dell'anno.
Uscito dalla sala davvero soddisfatto.

Bellissimo sul serio, Demi Moore favolosa, così come Margaret Qualley e un odiosissimo Dennis Quaid.
Regia e montaggio favolosi, così come il montaggio
già solo come si apre il film è fantastico, con la creazione della stella e il passare del tempo che via via si sgretola sempre di più.
Un body horror clamoroso, citando naturalmente Cronenberg, Yuzna e Gordon (Society :hall:), Lynch, De Palma se vogliamo
la scena finale può essere avvicinabile a Carrie
e anche qualche scena presa dal gigantesco Kubrick :asd:
Ho già voglia di rivederlo, tra qualche mese sarà un acquisto obbligatorio per l'home video :gogogo:

Mi era piaciuto già anche Revenge, ma qui Coralie Fargeat si è decisamente superata. Per quanto mi riguarda, consigliato e - se riuscite - correte a vederlo al cinema.
 
Son rimasto molto colpito da questo film, veramente.
è grottesco, eccessivo, palese per ciò che vuole trasmettere. Non c'è niente di elegante, niente di sottile... ma è proprio l'essere "in your face" che funziona.
Demi Moore e Qualley da oscar: STREPITOSE!
L'unico appunto che posso fare sono gli ultimi 15-20 minuti un po' troppo teatrali e a mio avviso inutili perché il messaggio era già arrivato e la "parabola" conclusa.
Un disturbante e straordinario body-horror sull'ossessione per la bellezza, giovinezza e il successo che ne consegue. Un degno erede degli incubi cronenberghiani.
Bellissime le citazioni anche a Kubrick, Hitchcock e a Stephen King.
Uno dei film più belli che abbia visto ultimamente. Davvero eccezionale!
 
Ultima modifica:
Visto ieri sera al cinema.
Piaciuto moltissimo, bello. Non penso che vada troppo valutato per il messaggio “sociale”, poiché è trattato superficialmente, oltre ad essere estremamente semplice e ampiamente visto e rivisto, ma proprio per il suo essere grottesco e folle.

2/3 del film lo si vive come una specie di leggero horror psicologico un po’ pungente, poi arriva il
momento in cui Sue e Elizabeth si ritrovano vive entrambe e da lì parte completamente il b-movie, mutando imho in meglio la valutazione complessiva, svelando un po’ il senso del tutto.

Una cosa che non ho capito riguarda
la coscienza di Sue. Il personaggio è costruito come se condividesse la memoria e gli obiettivi del corpo principale, non a caso appena “emersa” istantaneamente decide di iscriversi al concorso del programma e conosce la procedura per mantenere attivi i corpi nell’alternanza delle settimane, conosce il numero da chiamare in caso di problemi ecc. Eppure, non comprende che sovrasfruttare il corpo principale porta ad un rapido invecchiamento dello stesso e della morte di entrambe. Questo non è un vezzo logico (verso i quali, solitamente, lascio sempre molto scorrere e chiudere occhi, nei film che scorrono bene come questo), ma è proprio il tema centrale che muove gli eventi e quindi potrei essermi perso qualcosa.
 
Ultima modifica:
Visto ieri sera al cinema.
Piaciuto moltissimo, bello. Non penso che vada troppo valutato per il messaggio “sociale”, poiché è trattato superficialmente, oltre ad essere estremamente semplice e ampiamente visto e rivisto, ma proprio per il suo essere grottesco e folle.

2/3 del film lo si vive come una specie di leggero horror psicologico un po’ pungente, poi arriva il
momento in cui Sue e Elizabeth si ritrovano vive entrambe e da lì parte completamente il b-movie, mutando imho in meglio la valutazione complessiva, svelando un po’ il senso del tutto.

Una cosa che non ho capito riguarda
la coscienza di Sue. Il personaggio è costruito come se condividesse la memoria e gli obiettivi del corpo principale, non a caso appena “emersa” istantaneamente decide di iscriversi al concorso del programma e conosce la procedura per mantenere attivi i corpi nell’alternanza delle settimane, conosce il numero da chiamare in caso di problemi ecc. Eppure, non comprende che sovrasfruttare il corpo principale porta ad un rapido invecchiamento dello stesso e della morte di entrambe. Questo non è un vezzo logico (verso i quali, solitamente, lascio sempre molto scorrere e chiudere occhi, nei film che scorrono bene come questo), ma è proprio il tema centrale che muove gli eventi e quindi potrei essermi perso qualcosa.
Infatti secondo me non è tanto il messaggio in sé, che appunto non è nuovo, ma come viene veicolato, fondamentalmente attraverso immagini.
Riguardo la tua incomprensione,
ci sono tanti elementi che forzano parecchio la sospensione dell'incredulità, come loro che sanno esattamente cosa fare senza che vengano mostrate delle istruzioni, che sanno come effettuare un prelievo liquorale in regione lombare, come se non servissero anni di studio; ci sono elementi abbastanza "confusionario", come a esempio il presunto collegamento fra le loro coscienze e i loro desideri, e su dove sia il confine fra questa condivisione e l'autonomia. A un certo punto è chiaro l'essere antagoniste, come se Sue avesse sviluppato una sua coscienza e indipendenza: personalmente l'ho interpretato come la "droga" dello show-business che ha reso pure Sue dipendente, che volutamente (o non può farne a meno?) ignora tutti rischi (solo un altra settimana/un'altra dose e basta)
 
Visto in questi giorni.
Per me veramente filmone ma rovinato da un finale buttato troppo in caciara.
La dualità tra Elisabeth e Sue è stato davvero interessante per quasi tutto il film, ma nel momento in cui la prima decide anzitutto di uccidere poi di rianimare la seconda non mi è piaciuto. Poi tra l'altro di creare una versione fusionata da entrambe e fare tutto quello spettacolo splatter è stato di un trash totale.
Detto questo, BRAVISSIME sia alla Moore che alla Qualley, ma anche a Dennis Quaid che ha
rappresentato quel patriarcato decisamente comico, dove ammetto di aver riso in molte scene.
Cioè Dennis me lo ricordo come Bowen in Dragonheart, qui direi che è proprio tutto il contrario.. :segnormechico:
Bel film e bel esperimento, ma andrebbe rivisto il finale.. sembra che alla fine abbiano perso un po il controllo della situazione.

Una cosa che non sono riuscito a capire è quando è ambientato il film: Pare un misto tra gli anni 80-90 e quelli moderni.
 
Verrà dimenticato in fretta, filmetto che si basa sullo scioccare lo spettatore con immagini forti, messaggio scontatissimo che si capisce dai primi minuti.
Come fate a dire gran film non lo so, solo chi inizia a guardare film da poco può rimanere sorpreso/scioccato da roba del genere. :asd:
 
Disponibile su Paramount+
Grazie!

Visto ieri sera.
Per me è un film veramente interessante e visivamente eccelso.
Mi ha tenuto incollato dall'inizio alla fine.
Ho adorato il fatto che, a differenza di tanti film contro il sistema patriarcale, non si sia risparmiato né con gli uomini, né con le donne. Spietato con entrambi i generi.
 
Pubblicità
Pubblicità
Indietro
Top