The Division: intervista agli sviluppatori
In un Q&A al team di sviluppo di The Division sono sono stati rivelati dettagli sul nuovo titolo basato su Tom Clancy: il gioco si basa sulla fragilità di un mondo sull'orlo del baratro, fragilità mascherata dalle false apparenze.
"Noi tutti conduciamo una vita molto agiata, ma la verità è che siamo ad un passo dal collasso: il sistema è stato realizzato in modo cosi complesso e fragile che basta un piccolo incidente per innescare una reazione a catena. Avete mai pensato a cosa accadrebbe se non esistesse più il lavoro, se ci fossero rifornimenti sparsi per la città, ma con risorse limitate, o se gli ospedali non fornissero più cure mediche accettabili? Nel gioco, un virus mortale ha messo in ginocchio gran parte delle nazioni e si sta diffondendo in tutto il mondo, causando proprio tutto questo.
[...] Di solito nei giochi di Tom Clancy dobbiamo prevenire il disastro: ma cosa succede se il disastro accade realmente? Abbiamo pensato a questo scenario e lo abbiamo trovato molto eccitante. In molti giochi post-apocalittici non vengono mostrati lo scoppio della crisi in tempo reale e le ore e i giorni cruciali che portano il mondo alla distruzione.
[...] The Division viene modellato dal giocatore, il quale avrà nelle sue mani una realistica e dinamica New York, liberamente esplorabile: durante il gioco si potranno incontrare altri giocatori e collaborare con loro per affrontare situazioni di emergenza, con elementi di ruolo come il saccheggio e il crafting, con una forte attenzione alle armi e alle personalizzazioni.
Per creare The Division ci siamo rivolti a ex-agenti della CIA, militari, medici, esperti di sopravvivenza ed altri esperti del settore. Alcuni membri del team hanno anche partecipato ad alcuni corsi di sopravvivenza, per provare con mano cosa significa tirare avanti senza cose che noi diamo per scontate, come il cibo e l'acqua".
Il gioco si basa su una storia vera: nel 2001 il governo degli Stati Uniti ha messo in atto una simulazione su vasta scala, chiamata Operation Winter Dark, che ha dimostrato la totale inefficienza del sistema e l'incapacità del governo nel contenere una crisi di questa portata. È stato chiaro fin da subito che gli USA non sarebbero stati in grado di sopravvivere ad una catastrofe del genere. Per questo, nel 2007, George W. Bush ha firmato un decreto che dà al presidente il massimo potere decisionale in caso di emergenza. Ed è qui che inizia il nostro gioco.
Per realizzare The Division abbiamo creato da zero un nuovo motore di gioco, Snowdrop, che sfrutterà la potenza delle nuove console per offrire un universo di gioco enorme, vivo e pulsante, con una IA complessa e un'illuminazione globale dinamica. Abbiamo creato una New York devastata estremamente articolata e ricchissima di elementi ambientali.
I giocatori potranno personalizzare il proprio personaggio, acquistare, vendere o scambiare materiali con la comunità, scegliere le armi adatte alle varie situazioni e alle caratteristiche dei compagni, organizzare la squadra ed esplorare un enorme mondo aperto alla ricerca di storie nascoste".
In un Q&A al team di sviluppo di The Division sono sono stati rivelati dettagli sul nuovo titolo basato su Tom Clancy: il gioco si basa sulla fragilità di un mondo sull'orlo del baratro, fragilità mascherata dalle false apparenze.
"Noi tutti conduciamo una vita molto agiata, ma la verità è che siamo ad un passo dal collasso: il sistema è stato realizzato in modo cosi complesso e fragile che basta un piccolo incidente per innescare una reazione a catena. Avete mai pensato a cosa accadrebbe se non esistesse più il lavoro, se ci fossero rifornimenti sparsi per la città, ma con risorse limitate, o se gli ospedali non fornissero più cure mediche accettabili? Nel gioco, un virus mortale ha messo in ginocchio gran parte delle nazioni e si sta diffondendo in tutto il mondo, causando proprio tutto questo.
[...] Di solito nei giochi di Tom Clancy dobbiamo prevenire il disastro: ma cosa succede se il disastro accade realmente? Abbiamo pensato a questo scenario e lo abbiamo trovato molto eccitante. In molti giochi post-apocalittici non vengono mostrati lo scoppio della crisi in tempo reale e le ore e i giorni cruciali che portano il mondo alla distruzione.
[...] The Division viene modellato dal giocatore, il quale avrà nelle sue mani una realistica e dinamica New York, liberamente esplorabile: durante il gioco si potranno incontrare altri giocatori e collaborare con loro per affrontare situazioni di emergenza, con elementi di ruolo come il saccheggio e il crafting, con una forte attenzione alle armi e alle personalizzazioni.
Per creare The Division ci siamo rivolti a ex-agenti della CIA, militari, medici, esperti di sopravvivenza ed altri esperti del settore. Alcuni membri del team hanno anche partecipato ad alcuni corsi di sopravvivenza, per provare con mano cosa significa tirare avanti senza cose che noi diamo per scontate, come il cibo e l'acqua".
Il gioco si basa su una storia vera: nel 2001 il governo degli Stati Uniti ha messo in atto una simulazione su vasta scala, chiamata Operation Winter Dark, che ha dimostrato la totale inefficienza del sistema e l'incapacità del governo nel contenere una crisi di questa portata. È stato chiaro fin da subito che gli USA non sarebbero stati in grado di sopravvivere ad una catastrofe del genere. Per questo, nel 2007, George W. Bush ha firmato un decreto che dà al presidente il massimo potere decisionale in caso di emergenza. Ed è qui che inizia il nostro gioco.
Per realizzare The Division abbiamo creato da zero un nuovo motore di gioco, Snowdrop, che sfrutterà la potenza delle nuove console per offrire un universo di gioco enorme, vivo e pulsante, con una IA complessa e un'illuminazione globale dinamica. Abbiamo creato una New York devastata estremamente articolata e ricchissima di elementi ambientali.
I giocatori potranno personalizzare il proprio personaggio, acquistare, vendere o scambiare materiali con la comunità, scegliere le armi adatte alle varie situazioni e alle caratteristiche dei compagni, organizzare la squadra ed esplorare un enorme mondo aperto alla ricerca di storie nascoste".