Cosa c'è di nuovo?

Xbox Series X|S on PlayStation 5 | "E così porti 4 esclusive su PS5?" "Sì Matt.. niente di Series..."

zaza50

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Si ma dipende vedere se sia legale questa cosa davanti ad un giudice.
E' come applicare una sorta di selezione in negozio che di regola non si puo' fare
E' legale. Questa è la Policy of Sale di GS USA
GameStop is dedicated to addressing consumer concerns regarding the content of certain video and PC games. The company prohibits the sale of M-rated (as defined by the Entertainment Software Rating Board (ESRB)) video games to customers under the age of 17 years old. The policy requires employees to ask for identification of any customer purchasing an M-rated game that appears to be under the age of 25 years old. All store employees are trained regarding these procedures and the store manager, as well as the employee, must sign an acknowledgement that the employee has reviewed and been trained on the company’s policy. Failure to follow the company’s policy results in a “first and final” warning. If the employee is caught violating the policy after such warning, the employee is subject to disciplinary action, which may include termination of employment.
Sottolineo di nuovo: parliamo di Stati Uniti (e UK in realtà). Anche Target e varie altre catene applicano Policy speculari.

Non chiedermi la normativa americana perché non la conosco (se non per certi ridotti campi), quindi non mi sbilancerò sulla questione.

Da noi ovviamente vigono altre regole, e a prescindere non ho mai visto nessuno sbattersi dei PEGI :asd:
 

Blackcat73

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Ma poi ce lo vedo il ragazzino chiamare il poliziotto di turno dicendogli che il rivenditore non gli vende un gioco....
 

zaza50

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Tralasciando il discorso Rating, la questione per me si riduce sempre a "è possibile un freno all'abuso di un divertimento?". Non mi sembra che Fortnite o Minecraft siano come l'eroina, e in dei ragazzini o bambini dovrebbe esserci un minimo di controllo (figa saprai se tuo figlio passa 10 ore al giorno attaccato allo schermo? O è chiedere troppo?).

Poi che una fetta di prodotti meriti dei layer di controllo ulteriori (soprattutto quando entrano in gioco lootboxes e soft gambling) ci sta. Partirei da FIFA e NBA che vivono ogni anno di surprise mechanic.
 

Blackcat73

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Tralasciando il discorso Rating, la questione per me si riduce sempre a "è possibile un freno all'abuso di un divertimento?". Non mi sembra che Fortnite o Minecraft siano come l'eroina, e in dei ragazzini o bambini dovrebbe esserci un minimo di controllo (figa saprai se tuo figlio passa 10 ore al giorno attaccato allo schermo? O è chiedere troppo?).

Poi che una fetta di prodotti meriti dei layer di controllo ulteriori (soprattutto quando entrano in gioco lootboxes e soft gambling) ci sta. Partirei da FIFA e NBA che vivono ogni anno di surprise mechanic.
Lassa sta, che una volta vado a consegnare della merce in una casa, ci apre il padrone di casa e passiamo in sala dove il figlio giocava a Fortnite e non saluta, passiamo per uscire e nuovamente non saluta, a quel punto il babbo gli molla un ceffone...
 

Lapp

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Lassa sta, che una volta vado a consegnare della merce in una casa, ci apre il padrone di casa e passiamo in sala dove il figlio giocava a Fortnite e non saluta, passiamo per uscire e nuovamente non saluta, a quel punto il babbo gli molla un ceffone...
Allora non sono il solo a vedere un casino di ragazzini su Fortnite/Minecraft :asd:...poi a volte su una Series X...
 

Paolito

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Lo dici tu, la legge non è che basta che esista, devi anche trovare i mezzi per farla applicare.
Non e' come dici tu e te lo dice un poliziotto.
La legge esiste al di la che ci siano o meno i mezzi per farla rispettare, mi viene in mente la legge contro la pirateria ad esempio ( la polizia non controlla ogni cittadino per vedere se ha infrablnto la legge non acendone i mezzi),diciamo che al limite non interessa far applicare una legge dal valore molto irrisorio per la collettivita'
 
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True Erik

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Parti dal presupposto che il mercato videoludico ha cambiato radicalmente le sue roadmap e una serie di principi cardine di sviluppo sul finire di due generazioni passate.
Erano tutti prodotti piu' o meno autoriali perche' l'industria non era infestata di business analyst che impongono una visione pseudoscientifica sotto forma di checklist.
Un prodotto per essere autoriale prevede per definizione che ai creativi sia lasciata la possibilita' di esprimersi.
Resident Evil 4 e' un prodotto autoriale perche' Mikami ha potuto scardinare il gameplay della serie e proporre quello che voleva, ma lo stesso Gears of War, pur essendo un titolo molto commerciale e relativamente creativo(seppur abbia egli stesso imposto le coperture sul mercato), godeva di una visione del suo autore che infatti era conosciuto e aveva un peso specifico elevato nel percorso del franchise.
Assassin's Creed allo stesso modo e' stato pensato da un team specifico e riconosciuto, vedi Jade Raymond.
Attualmente di game e creative designer con questo genere di creativita' se ne contano sulle dita di una mano, sia in occidente che in Giappone, tanto che lo stesso autore storico di Tekken se ne e' apertamente lamentato.
E' un cambio di paradigma che testimonia la crescita commerciale dell'industria, la sua maturazione, ma anche un rischio per la creativita' del sistema.

Beh certo, anche se gli dai libera disponibilità a merendine e mc il bambino diventa obeso.

Tecnicamente Fortnite (che vedo essere al centro focale del dibattito) è ESRB-T, vuol dire che è vietato ai minori di Anni 13 su suolo Americano (e le catene di regola rispettano il divieto [da noi no, ma è un'altra storia]). Non definirei un 13enne un bambino. Se ad un bambino viene venduto o permesso di giocare (o meglio: abusare) di determinati prodotti (senza un briciolo di controllo), il problema è a monte.

Allo stesso modo in cui un bambino delle elementari con un cellulare può passare il tempo a guardare porno a nastro se glielo si permette.

Cercate di capire che questi titoli sono pensati per vivere di coloro che soffrono dipendenze, esattamente come le merendine oltretutto(se il 28% degli americani e oltre il 50% sovrappeso, e' credibile che basti che gli individui si mettano in testa di mangiare riso e pollo per risolvere il problema?).
Le pratiche commerciali che permettono il sostegno del modello free to play puntano a monetizzare questo genere di persone fragili, in una visione commerciale simile a quella degli spacciatori di droga o di Wanna Marchi.
Nell'attuale ricerca scientifica si consiglia ai genitori di vietare gli smartphone o altri dispositivi portatili ai figli fino ai 18 anni d'eta' proprio a causa dell'eccessiva presenza di applicazioni che sfruttano dopamine triggers, crediamo davvero che il problema si risolva responsabilizzando i soli genitori? Secondo me bisognerebbe partire dal regolamentare pratiche di monetizzazioni vili e infami, magari riportando importanza al videogioco "classico", ovvero paghi e giochi quanto c* ti pare senza fare uso di trick psicologici per spremere gli utenti.

E questo è anche ( o soprattutto?) a causa del modello economico a sostegno di quei giochi ( che ovviamente ne influenza il game design).
"Si è deciso" che su smartphone i giochi o si pagano un paio di euro oppure devono essere f2p e questo è.....

Esatto. Nel momento in cui assumi degli psicologi o dei monetisation managers e' evidente che il tuo scopo sia quello di spremere i piu' deboli. In qualsiasi corso universitario IT si disquisiscono elementi etici dei modelli di monetizzazione, quindi non capisco perche' i principi di "good practice" debbano rimanere rilegati alle universita'. Esiste una folta parte dell'industria che monetizza in modo sano, puntiamo su quella e sanzioniamo chi non lo fa.
 

Mogwai

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Sono d'accordo, il problema va ben oltre ai genitori (che si, devono essere più responsabilizzati all'utilizzo di videogiochi e internet in generale). Molti giochi quasi sempre in ambito mobile, utilizzano sistemi che catturano con facilità persone fragili, figurati adolescenti, che utilizzano sistemi che non sono tanto diversi dal gioco d'azzardo.

Bisogna regolamentarli, e non lasciare metodologie del genere nella più totale libertà. Non sono mancate anche prove di tale pericolosità. con developer responsabili (merce rara ormai), che una volta introdotti sistemi di microtransazioni si sono resti conto della pericolosità del sistema e hanno posto dei limiti agli acquisti. (Warframe se non sbaglio).
 

Paolito

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Ma io potevo capire ai miei tempi quando mia madre chiamava playstation ogni videogioco esistente.
Ormai i genitori sono tutti ex gamer o gamer e sanno cosa e' una console.
Semplicemente i genitori di oggj per la maggior parte si disinteressano dei figli che son liberi di fare il bello e il cattivo tempo
 

zaza50

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Cercate di capire che questi titoli sono pensati per vivere di coloro che soffrono dipendenze, esattamente come le merendine oltretutto(se il 28% degli americani e oltre il 50% sovrappeso, e' credibile che basti che gli individui si mettano in testa di mangiare riso e pollo per risolvere il problema?).
Le pratiche commerciali che permettono il sostegno del modello free to play puntano a monetizzare questo genere di persone fragili, in una visione commerciale simile a quella degli spacciatori di droga o di Wanna Marchi.
Nell'attuale ricerca scientifica si consiglia ai genitori di vietare gli smartphone o altri dispositivi portatili ai figli fino ai 18 anni d'eta' proprio a causa dell'eccessiva presenza di applicazioni che sfruttano dopamine triggers, crediamo davvero che il problema si risolva responsabilizzando i soli genitori? Secondo me bisognerebbe partire dal regolamentare pratiche di monetizzazioni vili e infami, magari riportando importanza al videogioco "classico", ovvero paghi e giochi quanto c* ti pare senza fare uso di trick psicologici per spremere gli utenti.
  • Esistono dei meccanismi interni ai giochi con natura predatoria? Assolutamente sì. Lootboxes (surprise mechanics), Gacha Systems, MTX in generale (molto dipende da come è costruito il prodotto e dalla pressione che viene fatta per avere questi contenuti nella propria partita [alias il FOMO]).
  • E' giusto regolare tali meccaniche anche a costo di aumentare i Rating? Sì.
  • E' giusto rendere potenzialmente i Rating VINCOLANTI e non dei meri INDICATORI ETICI? Assolutamente sì. In questo modo avresti la certezza che un prodotto PEGI13 va a un 13+ (salvo che un genitore non glielo compri).

Questi sono assunti BASE.

Ciò nonostante se leggo le carte di quella causa vedo un attacco globalizzato al medium tutto assumendo che crea dipendenza in una fetta di soggetti. Il medium esiste ormai da 50 anni circa, e da 30 anni circa ha iniziato a diventare massivo. Non mi sembra che siano nate generazioni "dipendenti" dai giochi, e non mi sembra che la maggior parte delle generazioni attuali sia così dipendente dai giochi (i numeri freddi alla mano del settore Classico [Console/PC] mostrano un settore TREMENDAMENTE VIRATO alla "old gen" [30-35, 40-45, 25-29]). Punto secondo ASSOLUTAMENTE SI' la vigilanza genitoriale e tutoriale DEVE esserci, nessuno pretende una vigilanza 24/7 sul ragazzino/bambino (ci mancherebbe), ma se tuo figlio passa 10 ore al giorno per un mese su Fortnite (shoppando quotidianamente magari) il problema è tanto suo quanto tuo.

Questo attacco alla generalità del settore (perché quella causa questo è) mi sembra l'ennesimo tentativo di pescare su un tema ben più complesso, e che merita una regolamentazione (sì), ma anche di una naturale vigilanza tutoriale/genitoriale (allo stesso modo in cui lo richiede il medium televisivo/cinematografico).
 

giuppydb

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Ecco perché m$ vuole buttarsi sui giochi per telefonini, sono la nuova frontiera del male.
 

warioss

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Per me siete voi invece che la sottostimate di parecchio :asd:

Nah, fuori dalla nostra bolla nerd ci sono un'infinita di persone che non hanno neanche idea della differenza tra xbox, playstation o nintendo. Ci sono persone giovani che non sanno neanche chi è pikachu per dire :sard:
Post unito automaticamente:

Ma anche nel mio ambito, ogni volta un parto per spiegare che lavoro faccio (vfx artist), devo sempre usare parole ultra semplici, molti non sanno neanche cosa vuol dire "Shot" per capirci xD
 

Paolito

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Nah, fuori dalla nostra bolla nerd ci sono un'infinita di persone che non hanno neanche idea della differenza tra xbox, playstation o nintendo. Ci sono persone giovani che non sanno neanche chi è pikachu per dire :sard:
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Ma anche nel mio ambito, ogni volta un parto per spiegare che lavoro faccio (vfx artist), devo sempre usare parole ultra semplici, molti non sanno neanche cosa vuol dire "Shot" per capirci xD
Onestamente chi non conosce i pokemon tra i giovani dai :asd:
Non dico che sono informati sui brand ma conoscono i videogiochi avendoli vissuti in prima persona.
Per il tuo lavoro gia' e' una cosa piu' complessa ma io onestamente non credo che chi e' nato tra gli anni 70 e 80 non ha mai giocato ad un fifa per dire
 
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