Ma certamente è giusto presupporre che discutere per screditare il servizio Ms e basta sia una mossa alquanto ridicola, non sprecherei tempo per questo. Quello che sto cercando di dire esula completamente da questo discorso, non a caso si potrebbe porre l'accento anche al PSN oppure, ancora prima, Amazon stesso o, ancora prima, l'utilizzo di una qualsiasi piattaforma di intrattenimento.
Il concetto alla base, senza scendere in inutili tecnicismi, è che nel nostro cervello, esiste un sistema chiamato pathward reward, che serve per fornirci gratificazione per ogni azione che facciamo, è il motore che ci impedisce di essere apatici. Questo sistema è strettamente legato a vari meccanismi che lo mantengono vivo, tra cui quello attentivo (veicolato da varie informazioni sensoriali, in questo caso visive e sonore). Questo sistema si è ottimizzato nel corso della filogenesi per essere estremamente sensibile a ciò che è utile per mantenersi in vita attivamente.. ma quindi il problema qual è? Che questo sistema è facilmente sovreccitabile, poiché sensibile a stimoli "eccitatori" che normalmente non si trovano in abbondanza nell'ambiente. Il cervello che abbiamo è sostanzialmente lo stesso di 6000 anni fa, ma adesso non dobbiamo porre attenzione a un cibo capace di nutrirci e allo stesso tempo riconoscerne le caratteristiche, capire che ci faccia bene e quindi ogni volta ricercarlo in giro. Adesso tutto è a portata di mano, ma la nostra sensibilità è la medesima. Chiaramente esistono potenti inibitori, sennò fuori di casa ci sarebbe l'anarchia, ma in maniera estremamente subdola la continua lotta tra inibizione e azione è minata dalla continua "tentazione" di rinforzatori praticamente ovunque.
La fase successiva è che per il principio di abituazione, per mantenere x attivazione non basta più y sostanza, ma per ogni tot ciclo ne servirà y+1. Non è un caso se, nonostante sia brutto da dire, una dipendenza da sostanze presuppone sempre un aumento delle dosi.
Estremizzando enormemente, semplificando enormemente, non mi sento di escludere che la grande disponibilità di giochi data da PSN sconti, Pass, amazon con un click, possa costantemente fornire lo zuccherino, andando inevitabilmente prima a creare un loop di ricompensa verso quel servizio e poi a creare una condizione di apatia, in quanto l'eccitazione stessa, intrinseca al sistema con cui si erogano questi servizi, non sia in grado di pareggiare la richiesta del circuito ormai sovrastimolato.
Questo già succede con i social, per questo è estremamente pericoloso che fin da piccoli si stia attaccati ad un telefono.
E' proprio questo il punto, invece. Perché tutto è partito dai giochi presenti sul servizio. Le ultime pagine sono un susseguirsi di frasi su come il Game Pass sia il cancro dell'industria.
Quella delle malattie mentali è una tematica fin troppo seria per essere affrontata in un topic dove c'è chi si masturba sulle vendite di un'azienda o fa il tifo per la multinazionale del cuore. Ma soprattutto, non può essere banalizzato il tutto dicendo: "tanti giochi = tanta dipendenza". Perché ieri è stato scritto esattamente questo:
"Non è un servizio aggiuntivo, è un buco nero, siamo sinceri. Ci si casca dentro e il rischio di iniziare ad ingurgitare roba a caso è concreto, esattamente come un social.
Se è gratis, il prodotto sei tu."
Al di là dell'enorme cazzata sulla gratuità (visto che il servizio lo paghi, è come dire che Netflix e Spotify ti regalano serie e musica: nessuna multinazionale regala qualcosa, così come non sono regali quelli del Ps Plus o del Gold, ma stai pagando per ricevere quei giochi), il messaggio che qualcuno ha voluto far passare ieri è pericoloso. E la cosa più triste è che lo si è fatto principalmente perché le argomentazioni (stupide o intelligenti che siano) sono finite, e dal male dell'industria si è passati al male dell'essere umano.
Parliamo di videogiochi, che sono probabilmente il medium più pericoloso che esista. Dopo la droga e l'alcol, i videogiochi sono il "passatempo" che più dovrebbe preoccuparci, specie di questi tempi, dove siamo tutti giocoforza alienati e distanti dalla socialità di qualche anno fa. Come ti ho scritto prima, non si può banalizzare una dipendenza così. Gli obesi non sono grassi perché hanno i frighi di casa ricolmi di cibo. Non si soffre di anoressia perché semplicemente ci si vede grassi allo specchio. Per l'amor del cielo, sono stati tirati fuori disturbi mentali e psicologici perché non ci piace un servizio, quando il discorso, se proprio lo si vuole affrontato, andrebbe allargato su tutto il medium. Ma lo sapete come vivono quelli che fanno esport? Quante sono le storie di gente che si è rovinata per colpa delle microtransazioni? E stiamo ancora a parlare del Game Pass?
Credo alla tua buona fede eh, non mi rivolgo direttamente a te, ma a chi da mesi sta continuando questa battaglia idiota e senza argomentazioni concrete, che non siano "ho visto un tipo che...", "eh ma io penso che", "Mio cugggino dice che" e così via. Due palle così a dire che il Game Pass non è sostenibile, storpiando a piacimento dichiarazioni e inventandosene di nuove, poi alla notizia della cancellazione di Days Gone 2, tutti muti. Un AAA che viene bocciato perché non ha venduto a sufficienza e perché ha avuto recensioni meh, non è un esempio di modello di business quantomeno da rivedere? Se Bend non rispetterà le aspettative del loro prossimo progetto cosa succederà se non la chiusura dello studio? Di 'sta roba si è discusso zero, così come dell'inutile remake di TLOU1 (quando si arrivano a certe cifre per sviluppare un gioco, ma chi se la sente di fare una nuova ip?) o dei film associati ai prossimi TLOU e Uncharted. In quel caso la libertà creativa non conta, immagino, però il Game Pass che influenza lo sviluppo dei giochi eccome se se ne è parlato.
Tutta questa digressione solo per evidenziare l'ennesima incoerenza da parte di alcuni soggetti, che continuano in questa loro crociata e non possono "accettare" che ci siano persone come me, e altri, che non la pensano evidentemente così, ma mi devo pure sentir dire che faccio parte del codice etico di Microsoft, come se a me veramente me ne tornasse qualcosa in tasca a parlar bene di un servizio. E perché? Perché trovo inaccettabile accostare una malattia mentale a un servizio di videogiochi. Queste associazioni sono pericolosissime, perché secondo questo tipo di ragionamento ogni cosa che influenza le nostre vite andrebbe cancellata. Per smettere con le dipendenze dovremmo tornare all'età della pieta, insomma. Quante volte, ogni giorno, si verifica un omicidio? Allora che facciamo, eliminiamo totalmente la vendita dei coltelli? Voglio dire che non c'è bisogno di arrivare a degli estremi così folli ("Game Pass = dipendenza", tra l'altro senza nemmeno degli studi a confutare questa affermazione, se non l'antipatia verso una multinazionale), perché di base i videogiochi sono il medium più pericoloso e "immersivo" che esista. E nascondersi dietro a queste tematiche qui, mi fa vomitare, perché non lo scopriamo oggi che c'è gente che di videogiochi è morta, ma il problema non sono certo i videogiochi! Nelle scuole non si fa educazione civica, figurarsi educazione digitale. Oggi i genitori appioppano un cellulare al figlio già a 6 anni, e si sentono degli educatori. Viviamo nel mondo in cui si muore su TikTok perché si infila la testa in una busta, e il problema sarebbe il Game Pass? Perdonami, ma dover leggere "di queste cose bisogna parlarne, altro che farlo nelle sedi opportune", ergendosi a paladini di non si sa bene cosa, mi fa cadere le braccia, specie se siamo i primi a dire "Su questo gioco ho fatto più di 100 ore, bellissimo!!!".