Ti tolgo ogni dubbio: è previsto anche per i giochi fisici che sia concessa una mera licenza d'uso. Per fortuna, il supporto fisico concede una facile infrazione di una postilla, una caccola messa su un contratto che non rispetta nessuno, perché non è questo che le parti vogliono contrarre, tanto è vero che la stragrande maggioranza delle persone (diciamo pure tutte) si sente libera di fare ciò che vuole, mentre nascono catene di rivendita a cui le stesse microsoft sony e Nintendo danno le console per rivendita (mediante distributori terzi). Anzi microsoft poche settimane fa ha stretto una partnership ufficiale con gamestop.
Tra l'altro, vista l'implicazione del diritto d'autore, si pretenderebbe almeno la forma scritta per contrarre certi contratti, ma non c'è. Per non parlare della possibilità che, inteso il contratto nella sostanza in cui viene inteso dalle parti coinvolte (almeno, una delle parti, gli acquirenti), certe postille potrebbero anche essere assoggettate alla disciplina di clausole vessatorie, magari pretendere che ci sia una accettazione esplicita ripetuta su certi limiti.
Ma c'è poco da argomentare: una corte di Parigi ha trovato, giustamente, corretti gli argomenti giuridici presentati da un'associazione consumatori.
È che il digitale ha sputtanato gli scenari preesistenti, e la gente è pigra e non gliene frega una ceppa a nessuno. Questa la triste verità.
Edit: su cosa altrui = la proprietà non è tua, è cosa altrui. I diritti reali di cui parli sono altra cosa.
