Reminiscence
Non mi ha particolarmente entusiasmato
La premessa è anche interessante: c'è il mondo distopico, c'è la mente umana, ci sono delle componenti del noir, se ne occupa la co-creatrice di Westworld e c'è un bel cast; però viene a mancare un'unione decisa di tutto quanto
Questa storia che la mente umana è logica e ordinata deve finire, già Inception dava questa idea, ora si aggiunge quest'altro; da quando i sogni sono lineari e i ricordi sono perfettamente ricostruibili (tra l'altro vedendo pure sé stessi nel ricordo)?
Inoltre i generi d'appartenenza non sono rappresentati così bene: la dimensione noir non propone nulla di originale o inaspettato e quella fantascientifica è una specie di Frankenstein composto da pezzi di film che erano fatti meglio
La narrazione è anche scorrevole, sebbene la trama vacilli tra l'incomprensibile e il frettoloso, ma il finale era da rivedere
Gli attori mi son piaciuti, Jackman bravissimo e Ferguson molto nel ruolo
Altro pregio per me è stato il sonoro, molto ben curato e preciso
Purtroppo del resto rimane poco, nei film odierni bisogna pensare di più alla scrittura e alla regia, non ad imbottire tutto di effetti speciali; ci credo che poi i film migliori floppano e le minestre riscaldate fanno i miliardi, è sempre la solita roba ma con sempre più effetti visivi, direi anche basta, altrimenti si arriverà ad un punto di non ritorno
Idem per il ritmo, moltissimi film sono troppo frenetici (inutilmente), risultando più frettolosi che dinamici, bisogna sapere come dosare avvenimenti e momenti d'introspezione ed essere consci che per rendere più sensazionale il tutto servono anche momenti di calma, di riflessione o allegorici; se poi la gente si annoia il problema non è del film, almeno che non sia un mattone allucinante ovviamente
Peccato perché questo Reminiscence sarebbe potuto essere un film veramente interessante, ma si è preferito tentare di emulare Inception piuttosto che provare a far incontrare Scott e Lynch