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C'è gente che sarebbe capace di disdire il pre-order del gioco, per un 7.5 :imfao:Ora si ricomincia con la delusione per i voti //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif...quelli sono utili giusto per la console war :kep88:
Non ci credo...cmq 9 e 8,5 non mi sembrano voti di meerda eh..C'è gente che sarebbe capace di disdire il pre-order del gioco, per un 7.5 :imfao:
A me non interessa nulla del voto, sia chiaro. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gifNon ci credo...cmq 9 e 8,5 non mi sembrano voti di meerda eh..
Scusate ma di che vi sorprendete?Stavo per riportarli io i link //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gifComunque anche io un po' sorpreso, mi aspettavo super mega voti ovunque invece sono si alti ma non quanto uno si aspettava...vabbè poco importa l'importante è che piaccia a me e molte volte io sono stato in disaccordo con le recensioni che ho trovato sul web.
C'è poi da dire che tutti ammettono che l'atmosfera è qualcosa di unico quindi non disperiamo....magari i recensori son tutti dei fifoni e se la son fatta nelle mutande ed hanno abbassato i voti per quello //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Vi traduco il voto di ign (tradotto da me), molto interessante:traducete qlk commento finale di qlk sito estero
vittorie e compromessi
La vittoria maggiore di Alan Wake dal punto di vista della narrazione, forse, sta anche nel suo ribadire come il videogioco possa essere uno strumento narrativo molto potente, efficace e "diverso". Diverso perché - in maniera simile al cinema d'animazione - non va incontro ai limiti del film classico nel proporre l'assurdo. Alan Wake è carico di situazioni ai limiti del ridicolo, che funzionano a meraviglia nel contesto visivo di un videogioco e sarebbero invece difficili da gestire in un film. E del resto ci sono innumerevoli esempi di pellicole tratte da Stephen King, autore di riferimento per Alan Wake, che dimostrano quanto ciò che funziona d'incanto sulla pagina possa risultare inguardabile in pellicola.
Il videogioco invece sta nel mezzo. E, già che c'è, aggiunge l'interazione.
Interazione che però, in Alan Wake come in altri casi, non si integra esattamente a meraviglia col racconto. Perché che ci si ritrovi ad affrontare, schivare, combattere, abbattere qualche mostro, beh, è nel naturale ordine delle cose per una storia di questo tipo. Che Alan passi la maggior parte del tempo scaricando proiettili in faccia a mostri usciti da un incubo, forse, un po' meno. Il distacco è fin troppo evidente e ha fra l'altro anche conseguenze notevoli in termini di atmosfera. Perché, inutile girarci attorno, al di là della sensibilità personale che può ovviamente far mutare di tanto la percezione di questo aspetto e al di là di alcuni passaggi particolarmente riusciti, Alan Wake è un gioco horror che non fa paura. Non fa paura perché l'ingombrante numero di combattimenti rende lo scontro mera routine emozionale, lo prosciuga da qualsiasi impatto emotivo. E il tasso di sfida tarato verso il basso, unito alla costante presenza di fonti di luci cui abbeverarsi, cancella qualsiasi possibile sensazione di impotenza e inferiorità. A queste condizioni, diventa difficile farsi travolgere dal panico.
Si tratta di un compromesso che sta a monte, nella scelta stessa di realizzare un gioco dal così alto tasso d'azione, e che si accetta di buon grado per il divertimento che genera e per la qualità complessiva dell'esperienza. Però, visto quanto il ruolo della narrazione è diventato importante nel mondo dei videogiochi e alla luce dei tentativi di andare un po' oltre il solito raccontino per adolescenti carichi di testosterone, sarebbe forse il caso di trovare soluzioni nuove, capaci di integrare al meglio i tanti aspetti della narrazione interattiva. La strada "perfetta", probabilmente, non è né quella dell'ottimo compromesso di Alan Wake, né quella interessante, ma limitata, di Heavy Rain. Sta là fuori, da qualche parte, in attesa che qualcuno la scopra. Noi, nel frattempo, ci accontentiamo. Ed è un gran bell'accontentarsi.
Commento
Sparatutto horror, racconto interattivo dalle radici letterarie, thriller psicologico, divertissement derivativo e citazionista... Alan Wake è tutto questo è anche altro, ma è soprattutto un gioco divertente, appassionante, carico di atmosfera, pieno di piccole trovate e che tiene benissimo il ritmo per la decina di ore abbondanti necessarie a completarlo. Non è che siano proprio tanti, i giochi in grado di vantare tutto ciò e aggiungere pure una realizzazione tecnica eccellente e una direzione artistica di primo livello. Consigliato a pieni polmoni.
sacrosanto //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gifper una volta forse mettono voti giusti invece che 9,5 e 10 ad cazzum e vi lamentate?
In questa generazione non c'è da tener conto dei voti, basta considerare i voti che presei ai tempi Assassin's Creed che poi si rivelò una "palla" assurda.bè senza dubbio però le premesse erano altissime e voti sull'8 lasciano un po' di amaro in bocca
fermo restando ke nn contano niente xkè ad esempio io lo attendo tanto ugualmente //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
completametne daccordoIn questa generazione non c'è da tener conto dei voti, basta considerare i voti che presei ai tempi Assassin's Creed che poi si rivelò una "palla" assurda.La media potrebbe essere anche di 6.9 ma il gioco deve essere bello per te, quindi non ammetto le persone che dicono "Eh ma allora non sarà un giocone" non si può sapere, anzi, lo scopriremo dal 14 Maggio in poi.