Ufficiale Andrzej Sapkowski - Witcher Saga letteraria

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Io invece sono a metà della signora del lago

Non riesco ad apprezzare i vari cambi temporali dei pov, in alcuni punti ci sono cambi inaspettati che mi confondono abbastanza:morristend:

E tra galahad e il re pescatore temevo che la storia si immischiasse con la leggenda del graal e di artù.:asd:

Per la trama non dico ancora niente, ma ho già l'impressione che servirebbe ancora un altro libro per concludere tutto:morris82:

 
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Ho preso i primi due, La spada del destino e Il guardiano degli innocenti, qual'è l'ordine di lettura?

 
Ho preso i primi due, La spada del destino e Il guardiano degli innocenti, qual'è l'ordine di lettura?
Come li hai scritti, cronologicamente è inverso, dipende che intendi con ordine di lettura, se per ordine di stesura dell'autore o per ordine temporale dei racconti.

 
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Come li hai scritti, cronologicamente è inverso, dipende che intendi con ordine di lettura, se per ordine di stesura dell'autore o per ordine temporale dei racconti.
Un mio amico mi ha detto che il secondo è Il sangue degli innocenti.

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Un mio amico mi ha detto che il secondo è Il sangue degli innocenti.
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Il primo è Il Guardiano degli Innocenti:nev:

 
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Si, è l'ordine di stesura.Puoi scegliere come più ti aggrada.
Quindi ho fatto una cagata a prendere prima quei due(Il guardiano degli innocenti e la spada del destino)?

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Quindi ho fatto una cagata a prendere prima quei due(Il guardiano degli innocenti e la spada del destino)?
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Mica tanto, questi due sono racconti mentre la saga vera e propria parte dal terzo, ma sono comunque racconti di qualità:ahsisi:

Ormai li hai, leggili e datti una risposta:asd:

 
Mica tanto, questi due sono racconti mentre la saga vera e propria parte dal terzo, ma sono comunque racconti di qualità:ahsisi:
Ormai li hai, leggili e datti una risposta:asd:
Il terzo sarebbe il sangue degli elfi)

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Il terzo sarebbe il sangue degli elfi)
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Yep, comunque trovi l'ordine dei libri al primo post di questo topic :ahsisi:

 
Yep, comunque trovi l'ordine dei libri al primo post di questo topic :ahsisi:
Thx

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Quindi ho fatto una cagata a prendere prima quei due(Il guardiano degli innocenti e la spada del destino)?
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Assolutamente no.

A Sapkovski piace lo stile a racconti e quando può lo inserisce anche nei romanzi, anzi leggerli è coadiuvante alla lettura perché sono presenti fatti e personaggi ricorrenti nel romanzo senza contare che da il via al romanzo stesso, in più non ti ritroverai estraniato con sentenze out of the blue che vengono da voci terze.

Se hai giocato ai giochi troverai nei racconti una forma d'eco risonante, tuttavia non mi sentirei di dirti "passaci sopra".

 
Io invece sono a metà della signora del lago
Non riesco ad apprezzare i vari cambi temporali dei pov, in alcuni punti ci sono cambi inaspettati che mi confondono abbastanza:morristend:

E tra galahad e il re pescatore temevo che la storia si immischiasse con la leggenda del graal e di artù.:asd:

Per la trama non dico ancora niente, ma ho già l'impressione che servirebbe ancora un altro libro per concludere tutto:morris82:
In realtà c'è una "lettura" della Saga secondo cui

Ciri è il Graal, inteso come ricerca di qualcosa. Redenzione, famiglia, destino o predestinazione da perseguire. Vale per i membri dell'Hansa come per Emhyr. A modo loro vale persino per Vilgefortz e la Loggia
 
Un mio amico mi ha detto che il secondo è Il sangue degli innocenti.
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*Il guardiano degli innocenti, e il tuo amico forse intendeva che Il sangue degli elfi è il primo dei romanzi, ma Il guardiano è assolutamente il primo libro per iniziare la lettura, introduce personaggi, situazioni e nomi ricorrenti. Inoltre serve anche da base di partenza per l'evoluzione emotiva/caratteriale di certi personaggi. Base che si amplierà già dal secondo libro. :nev:

- - - Aggiornato - - -

Finito "Il sangue degli elfi" qualche giorno fa. Un po' deluso. Alla fine si è trattato di un libro di transizione, il cui obiettivo è stato introdurre personaggi ed eventi e nulla più :hmm:
Il sangue degli elfi è un gigantesco prologo, almeno io lo definisco così. Alla fine dei giochi assumerà una importanza ben più ampia di quanta ne abbia ora. :asd: Ma ti capisco, è il libro che mi sono trascinata per due settimane, non contando i successivi che sono più lunghi. :rickds:

- - - Aggiornato - - -

Finita la stagione delle tempeste.Che dire? Tutto sommato da quel poco che avevo letto qua pensavo peggio sinceramente, l'unica cosa mi pare faccia decisamente più descrizioni di cose/luoghi che non nei libri passati (non che ce ne siano troppe da dire fastidioso eh) appesantendo troppo certi momenti un po come, non mi ricordo se nel penultimo libro, quando dijkstra arriva nella città sul mare e fa una descrizione infinita della città.. da spararsi :rickds:

Tolte alcune brevi parti non molto apprezzate per il resto mi è parso un buon libro che ci racconta un'ulteriore storia dello strigo.

L'impressione iniziale, almeno per me, è stata quella di trovarmi davanti a un'altra serie di racconti per come parte ma man mano andando avanti mi sono accorto invece che avrei letto sempre la stessa storia e i suoi sviluppi.

Lo metto sotto ai libri della saga ma lo promuovo.

Non mi sono piaciuti molto

i riferimenti a nimue, già non apprezzati ne la signora del lago e ritrovarmela anche qua boh, mi ha fatto un po storcere il naso, mi faceva da si allunghiamo un poco quella parentesi che mi inventai nell'ultimo libro della saga, magari mi sbaglio ma ho avuto questa impressione.

Anche lo "scomodare" yen per le spade e basta mi sa molto di filler? E' corretto? Insomma menzionarla e farla apparire giusto per i fan.

Un'altra cosa che mi non mi è piaciuta per niente nel finale con nimue è la comparsa di geralt(?) che viene spiegata come sogno di una nimue stanca ma allo stesso tempo lascia il dubbio sia successo davvero



Ecco a me diede sensazioni strane, da una parte mi piacque, da un'altra mi diede l'impressione di trovare una scappatoia, una soluzione facile al "come/dove faccio finire sta cosa..?" ma al tempo stesso è una

storia, quella del mondo di camelot che penso conoscano tutti e quindi è un'idea affascinante immaginare la fusione dei due mondi tramite il personaggio di Ciri
lasciando libera la fantasia del lettore sullo sviluppo di questa cosa.
Per la stagione, ti dico brevemente cosa ne penso, certo in breve lo considero un buon libro per la lore, eccetto quello scivolone sulle date (1245??? :rickds: ), che sviluppa il mondo sotto certi aspetti e chiarisce dettagli menzionati anche nei libri precedenti (basti pensare alla disputa per i confini tra Temeria e Redania, menzionata da Velerad nel PRIMO racconto in assoluto della serie). D'altra parte di per sé non è un così-buon-libro per la serie, voglio dire, la trama. Anche se alcuni archi narrativi erano davvero belli (la nave, il licantropo) c'è sicuramente qualcosa che non andava.

Ma il finale... è per me stupendo, emozionante, così come il capitolo 20. Quando ho finito di leggere il libro ho pensato "Perché diamine tutti i capitoli non sono tanto belli quanto l'ultimo e l'epilogo?"

E niente, ci sono rimasta così. :rickds:

Per quel personaggio invece

Lo scomodare Yennefer non è filler, perché segue quel sottile filo narrativo secondo il quale la maga, anche se non stanno più insieme, dia un supporto a Geralt, è un tema che ritrovi anche in Il tempo della guerra


Per me la bisessualità di Ciri non è in discussione, ed è derivata da una spaccatura dell'io,
nata alla rivolta di Thanedd, luogo che Yennefer aveva dato a Ciri come nuova casa, si ritrova a sopravvivere in un deserto ostile, salvandosi rinunciando alla magia, ossia rompendo un dogma insegnatole, viene catturata e salvata dai ratti, è una ragazzina che trova in quei gruppo la sua motivazione di andare avanti, mi sembra logico di qui in poi abbandonarsi all'edonismo adolescenziale, senza restrizioni.

Penso il nome Falka non se lo sia scelto a caso, ma sia frutto di un cambio psicologico, una sorta di rinascita in una donna più forte, maschile, che poi si fonde con la Ciri normale, quando Bonhart massacra i ratti e il destino le fa sentire il colpo di coda per essersi dimenticata chi è.

Voglio aggiungere che Ciri non è mai stata una semplice ragazza con modi femminili e questo ha favorito l'intera evoluzione.

Dell'ambito sessualità, mi è sempre sembrato che trattasse il suo corpo come uno strumento di li in poi, ricordo un tizio che la separa dei ratti perché innamorato di lei per salvarla da Bonhart che gli muore davanti intento a chiavarsela, e Ciri dopo un attimo di resistenza cede con veramente poco, anche con Auberon fa delle domande e poi si lascia a se. Ora uno era morente e un altro impotente, ma non sono comportamenti da omosessuale.

Per Mistle direi che era più un rapporto tra sorelle incorniciato con il sesso, ed anche qui se sei eterosessuale non continui il rapporto con quei termini per un periodo così prolungato.
Mi trovo d'accordo con questa tua visione d'insieme, anzi credo proprio sia ciò che Sapkowski volesse dire

Ciri è una figura centrale de Il Sangue degli Elfi (Krew elfów ) e de Il Tempo della Guerra (Czas pogardy). La sua vicenda stravolge la vita di Geralt. L’ossessione dello strigo nei confronti di questa bambina, il desiderio di farla diventare come loro facendole sviluppare e studiare i poteri magici, potrebbe essere un riflesso del desiderio di paternità dello strigo, dal momento che è ben nota la sterilità dei cacciatori di mostri a causa delle pozioni e dei veleni che assumono?

Ovviamente quella è l’unica ragione per la quale ho introdotto nella storia il personaggio di Ciri. La trama è basata su una favola universalmente nota, secondo la quale un mostro (o uno stregone) salva la vita di qualcuno e poi richiede qualcosa in cambio: “Mi darai qualcosa che troverai in casa senza aspettartelo”. Su questo è basato il racconto Una questione di prezzo (Kwestia ceny), e poi anche La spada del destino (Miecz przeznaczenia) e alla fin fine l’intera saga. Una ragazza promessa dal fato e dal destino, la figlia adottiva di uno strigo sterile e di una strega altrettanto sterile che cambia la vita di entrambi, diventa una “damigella in pericolo”, deve essere trovata (come il Graal) e salvata… una storia valida, non le pare?

Spoiler per Il Battesimo del Fuoco

Ne Il Battesimo del Fuoco (Chrzest Ognia) Geralt e Ciri vengono divisi. Quest’ultima impara a diventare un’assassina. Possibile che la sua mente, e gli insegnamenti di Geralt, Triss e Vesemir, siano stati così deboli da farla cambiare talmente in fretta e così facilmente?


Qui suppongo che la mia fantasia sia diventata più reale e realistica. Quello che succede a Ciri accade a centinaia di adolescenti, tra i quali qualcuno di mia conoscenza. Immaginandosi trascurati e abbandonati, credendosi respinti o esclusi, finiscono – soprattutto se iniziano a frequentare cattive compagnie – per diventare perfidi, sociopatici, mostri. E comunque sono io, l’autore, che ho inventato Ciri e il suo destino, che ha creato l’intera storia, e in quella storia Ciri doveva diventare un’assassina adolescente. Era parte del suo rito di passaggio.


Io invece sono a metà della signora del lago
Non riesco ad apprezzare i vari cambi temporali dei pov, in alcuni punti ci sono cambi inaspettati che mi confondono abbastanza:morristend:

E tra galahad e il re pescatore temevo che la storia si immischiasse con la leggenda del graal e di artù.:asd:

Per la trama non dico ancora niente, ma ho già l'impressione che servirebbe ancora un altro libro per concludere tutto:morris82:
Ma hai saltato la Torre della Rondine e Il Battesimo? Non ti ho visto scrivere a proposito :rickds:

Sì comunque La Signora del Lago è volutamente scritto così e sono d'accordo sul fatto che un altro libro avrebbe dato più sicurezza per la risoluzione di certi archi narrativi (alcuni introdotti quasi alla fine della serie) il Sapko però ha utilizzato l'espediente di Nimue e Condwiramus per spiegare e risolvere fatti che avrebbero richiesto davvero un altro libro.

Inoltre l'autore è un fanboy del ciclo bretone, quindi se trovi omaggi o citazioni a questo... sai il perché. Non è gradito a tutti. :sisi:

 
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Ma hai saltato la Torre della Rondine e Il Battesimo? Non ti ho visto scrivere a proposito :rickds:

Sì comunque La Signora del Lago è volutamente scritto così e sono d'accordo sul fatto che un altro libro avrebbe dato più sicurezza per la risoluzione di certi archi narrativi (alcuni introdotti quasi alla fine della serie) il Sapko però ha utilizzato l'espediente di Nimue e Condwiramus per spiegare e risolvere fatti che avrebbero richiesto davvero un altro libro.

Inoltre l'autore è un fanboy del ciclo bretone, quindi se trovi omaggi o citazioni a questo... sai il perché. Non è gradito a tutti. :sisi:
Si non ho scritto nulla, mi ripetevo "domani scrivo qualcosa nel topic" e continuavo a leggere :asd: di solito apprezzo i riferimenti al grall ma qui mi sanno di forzato

un po meno quando ho scoperto che Ciri saltava i mondi
lascio qui qualche pensiero sparso per chi vuole leggerli

Leo Bonhart ha una presenza impressionante, ha quell'aura di invincibilità che mi ricorda Nosferatu Zodd di Berserk


278956.jpg
mi è quasi (quasi) dispiaciuto di come ha sterminato i ratti, che però mi stavano abbondantemente sulle palle e mi sapevano di morto sia dalla presentazione.

Per fortuna ora ha senso perché ci fosse un unicorno nel deserto:nev: mi è piaciuto come Ciri saltasse da un mondo all'altro (portando anche la peste:sad:) ed è pensare triste che se Geralt e co. fossero stati fermi ancora un poco Ciri gli sarebbe comparsa davanti :sad:

Sap si è mantenuto con toussaint visto come si è divertito nei racconti a cambiare le favole, certo che Geralt che finisce un libro con "non sono più uno strigo" ed inizia il seguito ammazzando metà dei mostri del paese...:asd:

A proposito di Geralt e co. ho bisogno di leggere di più su di loro, mi piace molto come gruppo:morris82:


 
riguardo "Il tempo della guerra", il dialogo tra

Vilgefortz e Geralt
, che a tratti è quasi un monologo, ho qualche dubbio nonostante l'abbia riletto una marea di volte. Scritto da ***, lo adoro, ma una cosa non ho capito. Esattamente

perchè Vilgefortz diventa un mago? Abbandona la maga per disprezzo (e altro), ma sente che manca qualcosa. Il potere? E' anche lui una figura "tragica", che cerca nella magia e nel potere rivalsa contro chi lo ha abbandonato? La parte in cui spiega i suoi motivi per diventare stregone a mio parere non li spiega affatto
 
Non ho capito se il libro mi ha convinto o no :tristenev:

 
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Ho ordinato anche Il Sangue degli Elfi, credo che entro martedì prossimo mi arrivino tutti e tre:nev:

Ricapitolando, ho ordinato

Il Guardiano degli Innocenti, La Spada del Destino e Il Sangue degli Elfi.

 
Si non ho scritto nulla, mi ripetevo "domani scrivo qualcosa nel topic" e continuavo a leggere :asd: di solito apprezzo i riferimenti al grall ma qui mi sanno di forzato
un po meno quando ho scoperto che Ciri saltava i mondi
lascio qui qualche pensiero sparso per chi vuole leggerli

Leo Bonhart ha una presenza impressionante, ha quell'aura di invincibilità che mi ricorda Nosferatu Zodd di Berserk



278956.jpg
mi è quasi (quasi) dispiaciuto di come ha sterminato i ratti, che però mi stavano abbondantemente sulle palle e mi sapevano di morto sia dalla presentazione.

Per fortuna ora ha senso perché ci fosse un unicorno nel deserto:nev: mi è piaciuto come Ciri saltasse da un mondo all'altro (portando anche la peste:sad:) ed è pensare triste che se Geralt e co. fossero stati fermi ancora un poco Ciri gli sarebbe comparsa davanti :sad:

Sap si è mantenuto con toussaint visto come si è divertito nei racconti a cambiare le favole, certo che Geralt che finisce un libro con "non sono più uno strigo" ed inizia il seguito ammazzando metà dei mostri del paese...:asd:

A proposito di Geralt e co. ho bisogno di leggere di più su di loro, mi piace molto come gruppo:morris82:
Da notare che, portando la peste, Ciri indirettamente adempie alla profezia farlocca sul ruolo della Distruttrice :asd: Il Toussaint è appunto un ritorno alle origini o quasi, paradossalmente tutto il settimo libro lo è, ricalcando i temi delle fiabe e delle favole reinterpretate nei primi due libri, e gioca molto sul confine storia-leggenda.

Geralt si rilassa trovando lavoro e prima dice di non essere più uno strigo, che curiosa coincidenza, ma vabbè almeno c'è il medaglione di Fringilla Vigo a fare da sostituto :rickds:

Per Bonhart concordo, del resto negli ultimi due libri mi è sembrata una figura cattiva più riuscita di Vilgefortz (che adoravo prima ma che mi è scaduto dopo, proprio per come l'autore l'ha sviluppato)


riguardo "Il tempo della guerra", il dialogo tra
Vilgefortz e Geralt
, che a tratti è quasi un monologo, ho qualche dubbio nonostante l'abbia riletto una marea di volte. Scritto da ***, lo adoro, ma una cosa non ho capito. Esattamente

perchè Vilgefortz diventa un mago? Abbandona la maga per disprezzo (e altro), ma sente che manca qualcosa. Il potere? E' anche lui una figura "tragica", che cerca nella magia e nel potere rivalsa contro chi lo ha abbandonato? La parte in cui spiega i suoi motivi per diventare stregone a mio parere non li spiega affatto
Premesso che adoro anche io quella parte, e in generale il quarto libro se dimentico le emozioni contrastanti della parte nel deserto :sard: Ora non ho fresco il dialogo ma mi ricordo che Vilge spiega tutto lì, una sorta di rivalsa contro le sue origini che si è manifestato in odio e nell'intraprendere un percorso che andava tuttavia a coincidere con le stesse. Credo che conti anche la relazione con quella donna che lo ha fatto sentire inferiore solo perché non era un mago. :asd:

ps. a proposito di FB, sì ti avevo riconosciuto. :pffs:

Non ho capito se il libro mi ha convinto o no :tristenev:
Dicci. :sisi:

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Ho ordinato anche Il Sangue degli Elfi, credo che entro martedì prossimo mi arrivino tutti e tre:nev:
Ricapitolando, ho ordinato

Il Guardiano degli Innocenti, La Spada del Destino e Il Sangue degli Elfi.
Vacci piano però, ti direi di fermarti qui e iniziare a leggere. :morris82:

Ogni volta devo scrivere un messaggio pieno di quote e altro perché rispondo in ritardo, mannaggia a me, scusate :rickds:

 
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Da notare che, portando la peste, Ciri indirettamente adempie alla profezia farlocca sul ruolo della Distruttrice :asd: Il Toussaint è appunto un ritorno alle origini o quasi, paradossalmente tutto il settimo libro lo è, ricalcando i temi delle fiabe e delle favole reinterpretate nei primi due libri, e gioca molto sul confine storia-leggenda.

Geralt si rilassa trovando lavoro e prima dice di non essere più uno strigo, che curiosa coincidenza, ma vabbè almeno c'è il medaglione di Fringilla Vigo a fare da sostituto :rickds:

Per Bonhart concordo, del resto negli ultimi due libri mi è sembrata una figura cattiva più riuscita di Vilgefortz (che adoravo prima ma che mi è scaduto dopo, proprio per come l'autore l'ha sviluppato)


Premesso che adoro anche io quella parte, e in generale il quarto libro se dimentico le emozioni contrastanti della parte nel deserto :sard: Ora non ho fresco il dialogo ma mi ricordo che Vilge spiega tutto lì, una sorta di rivalsa contro le sue origini che si è manifestato in odio e nell'intraprendere un percorso che andava tuttavia a coincidere con le stesse. Credo che conti anche la relazione con quella donna che lo ha fatto sentire inferiore solo perché non era un mago. :asd:

ps. a proposito di FB, sì ti avevo riconosciuto. :pffs:

Dicci. :sisi:

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Vacci piano però, ti direi di fermarti qui e iniziare a leggere. :morris82:

Ogni volta devo scrivere un messaggio pieno di quote e altro perché rispondo in ritardo, mannaggia a me, scusate :rickds:
Non c'è due senza tre:rickds:

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