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Annuario 2015 | Calendario al post #1 | O ti guardi 400 film o sei out!
A mio avviso i personaggi non sono nemmeno lontanamente approfonditi, tutta la sceneggiatura si basa su un qualcosa che verrà spiegato da un personaggio che esce sì e no 2 volte, che cosa triste.
Grazie al cielo Yonebayashi non farà più film con lo Studio Ghibli, non so se continuerà da solo.
per niente d'accordo, l'approfondimento dei personaggi è più che adeguato e discretamente gestito. per di più al momento mi ero perso la notizia ma yonebayashi non è più alla ghibli già dall'anno scorso, ma dal momento che sono con l'acqua alla gola un regista del genere sarebbe stato oro colato.
A chi lo dici //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Non ho amato Arrietty quanto te probabilmente ma questo mi ha parecchio deluso, preferisco di più la regia di un Goro in titoli come La collina dei papaveri.
A mio avviso i personaggi non sono nemmeno lontanamente approfonditi, tutta la sceneggiatura si basa su un qualcosa che verrà spiegato da un personaggio che esce sì e no 2 volte, che cosa triste.
Grazie al cielo Yonebayashi non farà più film con lo Studio Ghibli, non so se continuerà da solo.
Godard potrebbe definirsi un film da studiare insieme alla sua filmografia. Io al momento non ne ho voglia, c'è chi ci vede tutto e chi ci vede il nulla. Comunque vedilo.
Foxcatcher bello e leggermente passato in sordina, non ha avuto il successo che merita (imho).
23 settembre.
L'ho gradito, probabilmente più di altri. Nel finale perde tanto, peccato.
In grassetto quelli che ho visto, l'ordine di preferenza più o meno è quello, Under the skin mi è piaciuto, ma forse non lo metterei così in alto. Da quello di Godard non so che aspettarmi, da quanto si legge in giro sembra un film che divide parecchio.Il primo che voglio vedere però è Foxcatcher.
Godard potrebbe definirsi un film da studiare insieme alla sua filmografia. Io al momento non ne ho voglia, c'è chi ci vede tutto e chi ci vede il nulla. Comunque vedilo.
Foxcatcher bello e leggermente passato in sordina, non ha avuto il successo che merita (imho).
Si ho dato un'occhiata anche a quelle, alcuni non li conosco, altri li voglio vedere, soprattutto Greenaway, Malick e Hansen-Love //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif.
ti rigiro paro paro quelle due paroline che ho detto nel topic dello studio ghibli:
mi ha lasciato soddisfatto. ciò che ho apprezzato di più, e per questo mi sento di accostarlo a Si alza il vento, è l'impronta decisamente realistica, data giusto per concessione fiabesca l'incontro tra Anna e Marnie. Ma è proprio il loro essere concreti che rende i problemi di questi due personaggi dolorosamente veri, una vicenda sì drammatica ma non esagerata, e quindi una maggiore possibilità di empatizzare. Sono soprattutto soddisfatto di avere visto una buona regia, il che mi fa sperare di rivedere Yonebayashi al lavoro su altro. È sostanzialmente ciò che mancava ad Arrietty (soggetto interessante, buona sceneggiatura ma regia non particolarmente eclatante), quindi non si può dire che tra i due film sia stato con le mani in mano.
Sinceramente il parallelo con Si Alza il Vento mi sembra un pò forzato, o meglio son tipologie di realismo abbastanza differenti secondo me. La concessione fiabesca che tu descrivi è l'epicentro della storia, che ha sì una base reale ma è comunque fortemente fantastica. Come Arriety alla fine, dove le due componenti sono complementari, ma decisamente meglio miscelate secondo me. Sulla concretezza dei personaggi siamo daccordo, la storia è drammaticamente solida (passami il termine //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif) e non esagera nella tragedia melensa. Però tutto sommato è molto telefonata come storia e la scrittura è un pò così, mi aspettavo di meglio da un talento come Yonebayashi. Registicamente molto meglio di Arriety anche secondo me, poco da dire.
Sinceramente il parallelo con Si Alza il Vento mi sembra un pò forzato, o meglio son tipologie di realismo abbastanza differenti secondo me. La concessione fiabesca che tu descrivi è l'epicentro della storia, che ha sì una base reale ma è comunque fortemente fantastica. Come Arriety alla fine, dove le due componenti sono complementari, ma decisamente meglio miscelate secondo me. Sulla concretezza dei personaggi siamo daccordo, la storia è drammaticamente solida (passami il termine //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif) e non esagera nella tragedia melensa. Però tutto sommato è molto telefonata come storia e la scrittura è un pò così, mi aspettavo di meglio da un talento come Yonebayashi. Registicamente molto meglio di Arriety anche secondo me, poco da dire.
uhm sì non intendevo proprio dire che è come si alza il vento. nel senso buttandola giù meglio, a differenza di altri ghibli più o meno amalgamati con l'emento più o meno fantastico che mettono in scena, con marnie ho avuto la sensazione che risolta la questione (nemmeno troppo pressante da risolvere) dell'incontro tra anna e marnie, poi il resto del film si concentrasse sul loro sviluppo indipendentemente da questo elemento fantastico (abbastanza esemplare il fatto che
più andiamo avanti e meno marnie vede anna, ma il tipetto giapponese e via così
)
e lo stesso per anna che usa questa sua esperienza sì per maturare, ma mi è sembrato che alla fine fosse una scelta molto interiorizzata e ben gestita. insomma sfrutta sì le possibilità date da questo incontro, ma permettendo ai personaggi di rimanere coi piedi per terra. un po' come in si alza il vento dove questo ruolo è svolto dai sogni di jiro, importanti per il suo sviluppo ma che intaccano poco il registro realistico della pellicola.
ehi ma io heaven knows what l'ho visto! mi suonava familiare il nome ed ora mi son ricordato di averlo visto a venezia l'anno scorso
i protagonisti me li ricordo piuttosto sinceri anche nella realtà, uno di loro camminava strano; li abbiamo poi ribeccati a qualche fila dalla nostra a vedere nobu di tsukamoto, ed all'uscita seduti sul marciapiede a bere birra. non male il film, nella mia mente si distingue dalla massa abbastanza informe delle visioni delle sezioni parallele al concorso, magari è l'occasione buona per rivederlo
La macchina da presa si butta all'interno di una festa e destreggiandosi tra gli invitati arriva nella camera di Nancy, una trentaquattrenne che pare aver perso un bel po' di fiducia nel genere maschile ma continuamente invitata dalla sorella a buttarsi nella mischia. Dopo un disastroso incontro, il caso la porterà ad un appuntamento al buio non propriamente ricercato.
La commedia di Palmer gioca sugli equivoci per mettere in scena l'incontro tra due persone chiaramente fatte l'una per l'altra e porta a casa la partita per merito della straordinaria alchimia esibita da Lake Bell e Simon Pegg che si dimostrano divertenti e meritevoli dell'empatia dello spettatore, riuscendo ad essere fino alla fine personaggi e non semplici caricature. Essendo consapevole del genere a cui appartiene, Man Up abbraccia i vari cliché in maniera intelligente, rivelandosi un film che alla lunga ripaga e diverte, diverte tantissimo.
Dopo l'originale Results di Bujalski e il dolcissimo Amira & Sam, il 2015 si rivela buona annata per il genere.
Mi aspettavo qualcosa di più, perché in generale se ne legge bene e proprio ieri è stato ufficializzato come la scelta del Canada ai prossimi oscar.
Marime Giroux mette in scena due personaggi decisamente agli opposti, sia per religione che per classe, accomunati però da un senso di vuoto che spingerà entrambi ad avvicinarsi. Si parte con un montaggio alternato in cui seguiamo i due protagonisti nella loro quotidianità, si capisce subito come Meira si senta imprigionata in un matrimonio fatto di assoluta rigidità ed è chiaro che nell'incontro con Felix lei pian piano vi proietterà la sua voglia di libertà.
Il problema a questo punto è che dei due protagonisti sappiamo pochissimo e con il passare dei minuti le cose non migliorano, ci si finisce per chiedere cosa realmente attragga i due e anche i momenti che ripagano sotto questo punto di vista sono pochissimi, mi viene in mente solo la bellissima scena a New York(foto) dove tra l'altro il momento più intimo a cui assisteremo tra i due sarà una carezza. Indubbiamente abbiamo davanti un'opera intimista, chiaramente capiamo perché lei voglia lui, ma questo basta? e Il film scorre così fino all'unica fine possibile.
commento entrambi domani //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif comunque it follows molto valido, si perde un poco nelle fasi finali ma la capacità di creare tensione è innegabile. ottima regia e grandiosa colonna sonora
commento entrambi domani //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif comunque it follows molto valido, si perde un poco nelle fasi finali ma la capacità di creare tensione è innegabile. ottima regia e grandiosa colonna sonora