Ufficiale Arti Marziali

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Anzi, questo tipo di risultato è molto più probabile nello sviluppo di sensibilità motorie simili che non per altre arti marziali che richiedono invece lo sviluppo e il condizionamento di ossa e muscoli in modo particolare , per cui partire da bambini è un vantaggio QUASI incolmabile.
In ogni caso sono convinto che per questo genere di attività (combattimento/arti marziali) la parte di volontà e coscienza sia molto importante, quindi un adulto cosciente di quello che fa e del perchè lo fa (e quindi non mandato per volere dei genitori o perchè ha visto Dragonball) abbia parecchi vantaggi sul lato dell'apprendimento.

 
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In ogni caso sono convinto che per questo genere di attività (combattimento/arti marziali) la parte di volontà e coscienza sia molto importante, quindi un adulto cosciente di quello che fa e del perchè lo fa (e quindi non mandato per volere dei genitori o perchè ha visto Dragonball) abbia parecchi vantaggi sul lato dell'apprendimento.
Di questo sono assolutamente convinto o non avrei iniziato così tardi

 
Ho avuto una discussione con il mio maestro telefonicamente. Ora, non sto qui a sciorinare dettagli sulla conversazione, ma mi è venuto un dubbio sul rapporto che ho con lui ed ho bisogno del vostro parere: è giusto considerare il proprio maestro un amico oppure è meglio di no considerando che, alla fin fine, è soltanto uno che si paga per imparare qualcosa?

 
Riguardo all'aikido a me ha detto quello che me lo fa che è meglio comunicarlo da adolescenti se non adulti perché la parte "mentale" è importante, è invece comunicarlo dopo aver fatto qualche arte marziale, tipo il judo...

 
Ho avuto una discussione con il mio maestro telefonicamente. Ora, non sto qui a sciorinare dettagli sulla conversazione, ma mi è venuto un dubbio sul rapporto che ho con lui ed ho bisogno del vostro parere: è giusto considerare il proprio maestro un amico oppure è meglio di no considerando che, alla fin fine, è soltanto uno che si paga per imparare qualcosa?
E cosa vuol dire, uno sfrutta il proprio sapere e le proprie passioni per vivere.

Poi il livello del rapporto varia di allievo in allievo.

Ti faccio un esempio , nel kung fu tradizionale hai sicuramente sentito il termine sifu (shifu che dir si voglia) riferito all'insegnante.

La verità è che laotzu (laozi , come ti pare) sarebbe il termine per maestro , sifu ha il significato di padre , e poteva essere usato dopo essere stato riconosciuto come allievo diretto e aver svolto una cerimonia (baishi). Quindi in pratica veniva separato l'insegnamento "commerciale" dall' entrare effettivamente nella "famiglia marziale".

Al di la di questo, che ovviamente non appartiene alla nostra concezione occidentale o alla realtà delle palestre / scuole italiane , non vedo perchè il rapporto con il proprio insegnante non debba essere spinto più in la. Specie per il rispetto che, personalmente, provo per il mio insegnante.

 


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Riguardo all'aikido a me ha detto quello che me lo fa che è meglio comunicarlo da adolescenti se non adulti perché la parte "mentale" è importante, è invece comunicarlo dopo aver fatto qualche arte marziale, tipo il judo...

ti giuro sto provando a capire questo post...

 
Ho avuto una discussione con il mio maestro telefonicamente. Ora, non sto qui a sciorinare dettagli sulla conversazione, ma mi è venuto un dubbio sul rapporto che ho con lui ed ho bisogno del vostro parere: è giusto considerare il proprio maestro un amico oppure è meglio di no considerando che, alla fin fine, è soltanto uno che si paga per imparare qualcosa?

Perchè dovrebbe essere sbagliato considerare il proprio maestro un amico scusa?
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Riguardo all'aikido a me ha detto quello che me lo fa che è meglio comunicarlo da adolescenti se non adulti perché la parte "mentale" è importante, è invece comunicarlo dopo aver fatto qualche arte marziale, tipo il judo...

Non riesco a seguire il tuo discorso ma.... siete consapevoli che nella pratica, il judo è un jujitsu privo di filosofia e adattato al combattimento sportivo, mentre l'aikido è,in pratica, solo la filosofia del jujitsu? Tanto vale fare direttamente jujitsu in una scuola seria, che fare due corsi separati di aikido e judo.


 


Riguardo al discorso del "fare da piccoli o da grandi", io ho riferito ciò che mi è stato detto, solo che effettivamente, a pensarci, mi sembra molto più difficile imparare da grandi un'arte marziale simile, rispetto a un'altra con meccanismi diversi, ma lungi da me dire che chi ha voglia di fare non possa eccellere.





 
Ho avuto una discussione con il mio maestro telefonicamente. Ora, non sto qui a sciorinare dettagli sulla conversazione, ma mi è venuto un dubbio sul rapporto che ho con lui ed ho bisogno del vostro parere: è giusto considerare il proprio maestro un amico oppure è meglio di no considerando che, alla fin fine, è soltanto uno che si paga per imparare qualcosa?
Dipende da te e soprattutto dall'istruttore; per esperienza ti posso dire che il rapporto che ho con i miei allievi (nuoto) è più di "bambino/adulto che mi capita tra le balle a cui devo insegnare a nuotare", io in vasca mi diverto quasi più di loro e sono il primo a considerarmi loro "amico" (pur sempre restando una figura che esige rispetto e obbedienza -nel senso più lato del termine-).

 
Riguardo all'aikido a me ha detto quello che me lo fa che è meglio comunicarlo da adolescenti se non adulti perché la parte "mentale" è importante, è invece comunicarlo dopo aver fatto qualche arte marziale, tipo il judo...

ti giuro sto provando a capire questo post...
Credo volessere dire "ad adolescenti e adulti" e non "da"

 

Perchè dovrebbe essere sbagliato considerare il proprio maestro un amico scusa?
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Non riesco a seguire il tuo discorso ma.... siete consapevoli che nella pratica, il judo è un jujitsu privo di filosofia e adattato al combattimento sportivo, mentre l'aikido è,in pratica, solo la filosofia del jujitsu? Tanto vale fare direttamente jujitsu in una scuola seria, che fare due corsi separati di aikido e judo.


 


Riguardo al discorso del "fare da piccoli o da grandi", io ho riferito ciò che mi è stato detto, solo che effettivamente, a pensarci, mi sembra molto più difficile imparare da grandi un'arte marziale simile, rispetto a un'altra con meccanismi diversi, ma lungi da me dire che chi ha voglia di fare non possa eccellere.



Continuo a non aver capito che ha scritto...

 


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Credo volessere dire "ad adolescenti e adulti" e non "da"
continuo ad avere dubbi ma dico la mia...

Io a casa ho un libro sulla filosofia dell'aikido.. dallo in mano ad un ragazzino, al 90% se ne sbatte, il 5% prova a capirlo ma non lo capisce , la rimanenza FORSE qualcosa capisce.

Io mi sto rendendo sempre più conto che il grosso limite delle arti marziali tradizionali in occidente (e il motivo per cui spesso si pensa che siano inefficaci) è che sono fondamentalmente INUTILI da studiare senza studiare e capire il sistema filosofico che le ha generate. La stessa arte in mano ad una persona che è nata in quel particolare sistema ideologico/filosofico e/o che lo ha assorbito correttamente fino a farlo proprio è ad anni luce di distanza rispetto a chi la impara senza quelle basi. E capite pure che insegnarla senza quelle basi , è sterile.

Veniamo al dunque, io studio (o provo a farlo , più che altro...) meditazione, qi gong e Taoismo. Un ragazzino è sicuramente avvantaggiato per apprendimento motorio , reattività mentale e per il fatto che il fisico è in formazione e malleabile , quindi si adatta a ciò che apprende. Ma se gli metti in mano uno stile come l'aikido che è praticamente filosofia allo stato pratico, se lo metti ad apprendere meditazione, qi gong... avete idea della difficoltà per un ragazzino di apprendere, farsi interessare e capire certe cose? Avete idea della difficoltà che può avere a calmare la mente? Anche ammesso e non concesso che ne avesse la volontà , probabilmente sarebbe molto svantaggiato proprio a CAUSA della giovane età.

 
E' solo che uno arriva, fa tanto l'amico (quelli che gli vincono medagliette e coppette lo sono di più ma, va beh, discorso a parte), fa sì che tu gli dia fiducia e poi, quando inizi a dare confidenza (niente di particolare; intendo intavolare discorsi che vanno oltre alla pratica ed alle chiacchiere da "ascensore"), ti ricorda che lui è lì solo per insegnare. Ok, grazie, allora dillo che sei soltanto quello che pago per imparare una cosa, inutile che fai tanto l'amico. :bah!:

E cosa vuol dire, uno sfrutta il proprio sapere e le proprie passioni per vivere.
Non ho scritto da nessuna parte -e neppure pensato, tanto per esplicitare la cosa- che possa esserci qualcosa di male in questo, infatti non è questo il problema.

Ti faccio un esempio , nel kung fu tradizionale hai sicuramente sentito il termine sifu (shifu che dir si voglia) riferito all'insegnante.La verità è che laotzu (laozi , come ti pare) sarebbe il termine per maestro , sifu ha il significato di padre , e poteva essere usato dopo essere stato riconosciuto come allievo diretto e aver svolto una cerimonia (baishi). Quindi in pratica veniva separato l'insegnamento "commerciale" dall' entrare effettivamente nella "famiglia marziale".

Al di la di questo, che ovviamente non appartiene alla nostra concezione occidentale o alla realtà delle palestre / scuole italiane , non vedo perchè il rapporto con il proprio insegnante non debba essere spinto più in la. Specie per il rispetto che, personalmente, provo per il mio insegnante.
Ecco, questa spiegazione è soddisfacente.

 
E' solo che uno arriva, fa tanto l'amico (quelli che gli vincono medagliette e coppette lo sono di più ma, va beh, discorso a parte), fa sì che tu gli dia fiducia e poi, quando inizi a dare confidenza (niente di particolare; intendo intavolare discorsi che vanno oltre alla pratica ed alle chiacchiere da "ascensore"), ti ricorda che lui è lì solo per insegnare. Ok, grazie, allora dillo che sei soltanto quello che pago per imparare una cosa, inutile che fai tanto l'amico. :bah!:


Non ho scritto da nessuna parte -e neppure pensato, tanto per esplicitare la cosa- che possa esserci qualcosa di male in questo, infatti non è questo il problema.

Ecco, questa spiegazione è soddisfacente.
Vabbè poi ovviamente dipende anche da chi hai davanti...

Per dire il mio sifu , col fatto che febbraio non ho frequentato pur pagando mi ha detto di sua iniziativa di considerare marzo pagato. E non è che siamo amici, dipende dal tipo di disposizione mentale che hai verso l'insegnamento e sui motivi che ti spingono.

 
E cosa vuol dire, uno sfrutta il proprio sapere e le proprie passioni per vivere.Poi il livello del rapporto varia di allievo in allievo.

Ti faccio un esempio , nel kung fu tradizionale hai sicuramente sentito il termine sifu (shifu che dir si voglia) riferito all'insegnante.

La verità è che laotzu (laozi , come ti pare) sarebbe il termine per maestro , sifu ha il significato di padre , e poteva essere usato dopo essere stato riconosciuto come allievo diretto e aver svolto una cerimonia (baishi). Quindi in pratica veniva separato l'insegnamento "commerciale" dall' entrare effettivamente nella "famiglia marziale".

Al di la di questo, che ovviamente non appartiene alla nostra concezione occidentale o alla realtà delle palestre / scuole italiane , non vedo perchè il rapporto con il proprio insegnante non debba essere spinto più in la. Specie per il rispetto che, personalmente, provo per il mio insegnante.

 


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ti giuro sto provando a capire questo post...
colpa del t9 //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

dicevo che non è assolutamente vero che si deve cominciare da piccoli, è meglio aver fatto qualcosa che ti avvia dal punto di vista fisico...

a me lo disse il mio maestro, non lo si consiglia ai piccoli proprio perchè non capirebbero la parte più "mentale" e filosofica...

 
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colpa del t9 //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
dicevo che non è assolutamente vero che si deve cominciare da piccoli, è meglio aver fatto qualcosa che ti avvia dal punto di vista fisico...

a me lo disse il mio maestro, non lo si consiglia ai piccoli proprio perchè non capirebbero la parte più "mentale" e filosofica...
In questo caso concordo abbastanza... ci son cose per cui ci si forma meglio da piccoli e cose per cui ci si forma meglio da grandi.

 
In questo caso concordo abbastanza... ci son cose per cui ci si forma meglio da piccoli e cose per cui ci si forma meglio da grandi.
poi non si deve fare i terroristi, nel senso che non bisogna esagerare e prenderla solo dal punto di vita filosofico, per esempio: noi facciamo riscaldamento e streatching, kata e tecniche varie (e su queste ci concentriamo più sulla parte "mentale" e appunto tecnica) e poi alla fine facciamo i randori (tipo quelli del judo) nei quali mettiamo in pratica la parte più "fisica" e inserendo le tecniche in una situazione di combattimento reale... quindi sisi, posso farla anche i gagni, però s poerodo una parte importante...

 
poi non si deve fare i terroristi, nel senso che non bisogna esagerare e prenderla solo dal punto di vita filosofico, per esempio: noi facciamo riscaldamento e streatching, kata e tecniche varie (e su queste ci concentriamo più sulla parte "mentale" e appunto tecnica) e poi alla fine facciamo i randori (tipo quelli del judo) nei quali mettiamo in pratica la parte più "fisica" e inserendo le tecniche in una situazione di combattimento reale... quindi sisi, posso farla anche i gagni, però s poerodo una parte importante...

Si, ma sto t9 se inventa le parole :rickds:

Ma io son daccordo anche sul non fare i terroristi. Il discorso l'ho fatto prima. Molto del declino delle arti marziali in termini di efficacia non è dovuto all'eliminazione del combattimento ma dal slegare lo stile dal contesto filosofico di appartenenza.

Certo è che non puoi manco considerarlo solamente dal punto di vista mentale/filosofico. E' entrambe le cose, per forza. Anzi dal punto di vista del kung fu son 3 cose, mente energia e corpo. :unsisi:

Però ecco, manco fare il terrorismo inverso. Io mi ritrovo spesso a parlare di filosofie orientali con mio nipote che ha tipo 8 anni ma è molto interessato. Come pure vedo persone di una certa età che con la forza di volontà e la convinzione superano limiti su limiti quanto e più di un ragazzino.

 
Ieri sono stato aggredito nella mia casa da due ladri di colore con i coltelli, entrambi erano grossi quanto me.

Devo ringraziare il cielo di aver praticato arti marziali perche', pur essendo fuori allenamento da mesi, sono riuscito comunque a difendermi e a metterli in fuga senza conseguenze nefaste.

Mi dispiace solo di non aver spezzato le gambe a entrambi e di essere solo riuscito a spaccare la faccia a uno dei due, ma c'e' il sangue di uno dei ladri sui miei pantaloni(ladro che mi ha accoltellato) e ha lasciato in casa mia il suo cappello pieno di DNA. Il ******** e' fottuto e la polizia londinese(ne parlano malissimo ma sono stati gentilissimi) mi ha rassicurato sul fatto che non debba temere ritorsioni per la mia reazione e che molto probabilmente li prenderanno perche' sono stati deficienti e si sono fatti pure riprendere dalle telecamere.

Col senno di poi non avrei dovuto reagire e lasciare che svaligiassero casa, ma mi avevano assalito e non ho avuto scelta. Fortuna che in casa ero solo e non c'era nessun altro.

Comunque in questo paese di *****, nonostante tutte le fisime sul terrorismo, si possono comprare schede di cellulare anonime come fossero dei giocattoli e poi si lamentano di non riuscire a controllare le reti telematiche e che le cellule terroristiche si concentrino tutte nel regno unito.

 
Ultima modifica da un moderatore:
Sei stato un bel po' in cosciente :morristend:

Meno male che sembra finita bene.

Deve esser stata un' esperienza orrenda.

 
Sei stato un bel po' in cosciente :morristend:Meno male che sembra finita bene.

Deve esser stata un' esperienza orrenda.
All'inizio non ci ho capito niente, sono stato assalito dentro casa e non volevo fare niente, ma avevano cominciato a picchiarmi e sono stato costretto a reagire. La mia unica pena e' stata quella di averli fatti scappare e so di dover ringraziare il cielo di aver impedito un furto ed essermela cavata con solo dei tagli sul braccio e sulla schiena, ma non riesco a dormire pensando che avrei potuto e dovuto stenderli.

 
Ultima modifica da un moderatore:
All'inizio non ci ho capito niente, sono stato assalito dentro casa e non volevo fare niente, ma avevano cominciato a picchiarmi e sono stato costretto a reagire. La mia unica pena e' stata quella di averli fatti scappare e so di dover ringraziare il cielo di aver impedito un furto ed essermela cavata con solo dei tagli sul braccio e sulla schiena, ma non riesco a dormire pensando che avrei potuto e dovuto stenderli.
Tremendo.

Spero di non dovermi mai trovare in una situazione simile.

 
Tremendo.Spero di non dovermi mai trovare in una situazione simile.
Per fortuna ero da solo e dentro casa non c'erano ne' mio fratello, ne' mia madre, ne' il nostro coinquilino, quindi non e' successo niente di grave. Il bello e' che forse le telecamere erano pure spente. Faremo causa al palazzo nel caso.

 
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