La storia di Arno ed Elìse si fosse incentrato di più sul conflitto idealistico delle due fazioni, invece si sono sempre trovati comunque in armonia e focalizzati più sull'obiettivo comune che nello scontro intellettuale. Difatti, quando muore alla fine più che dispiacermi per lei mi sono più dispiaciuto del fatto che maturino due credi differenti non viene trattato nel gioco, rendendo un po' inutile il fatto che lei sia proprio una Templare (esclusa la motivazione dello scontro con Bellec). Avrei preferito una gestione diversa, questo si.
Il maestro templare, di cui mi sfugge il nome ma che comunque è il Saggio in questo giro, non l'ho trovato tutto questo "spessore" da reggere il ruolo da antagonista principale. Sarà che mi sarei aspettato fosse un altro ad avere tale ruolo. In ogni caso la diatriba su chi ha ragione tra Assassini e Templari oramai è trattato con una certa "scontatezza" che non è elemento di trama come mi aspettavo. Lotte tra filosofie diverse, che possono esserci anche nello stesso ordine (Il Saggio uccide il padre di Elìse perché non la pensa come lui e così fa Bellec col maestro assassino) è non esiste schieramento in questo. Se il gioco avesse intenzione di lanciare un messaggio come questo lo fa comunque male.
Il marchese de sade e Napoleone sono effettivamente ben caratterizzati, il problema sta nel fatto che appaiono entrambi circa due volte per poi svanire ed è un peccato.
Arno è un personaggio nella norma. Avrei preferito che altri elementi di caratterizzazione che si intuisce ci siano sia da ciò che fa (abilità da detective) e sia da ciò che dice alla fine del gioco venissero più fuori. Lo trovo un po' mezzo Connor, perché ha una certa complessità (mena del nativo americano) ma la esprime poco (però più del nativo americano). Hanno picchiato parecchio sul fatto che abbia la fissa per Elise, difatti in certi momenti sembra non ci sia altro per lui e agisca solo per lei. Forse è un po' troppo in funzione della donna, passando un po' per personaggio incompleto. Che sia "pazzo" per Elise si capisce già dall'inizio (parla col suo quadro) ma è l'unico elemento che caratterizza davvero Arno. Il fatto che da giovane fosse un "combina guai" resta una mera citazione ad Ezio, ma nella sua carriera d'assassino comunque è abbastanza serio, distaccato (tranne che con Elise, ovviamente) e "formale" (sopratutto con i superiori) perdendo molto il carattere più "bizzarrino" dell'inizio per essere più un quasi pseudo Altaìr (cioè più silenzioso, ma decisamente meno filosofo o comunque pensatore... o forse pensa ma non le esterna). È un personaggio più da "avatar", nel senso che non mi ha fatto schifo ma non ne sentirò la mancanza in un futuro capitolo se non ci fosse.
Elìse mi aveva colpito più all'inizio. Paradossalmente nel corso del gioco mi sembra Arno quello innamorato mentre Elise solo quella che lo vuole in mezzo alle cosce

Però anche lei focalizza tutta se stessa in sta vendetta e muore pure per essa... non so, l'ho trovata un po' buttata lì se non alimentare la complessità di Arno e la tragedia che incombe nel perderla. La sua morte non ha un fine di "messaggio" ma solo sensitivo, per far piangere le ragazzine che vedono Arno abbracciare la donna amata...
Anche lì non so, forse gradivo un esito diverso. Certo, se alla fine avessero lottato tra loro e Elise sarebbe morta per sua mano sarebbe stato molto scontato, ma forse più "epico"? O magari sarebbe diventata maestra templare e Arno da maestro assassino, decidendo al fine di "non stare insieme" per divergenze idealistiche ma comunque entrambi vivi, e nemici per sempre? Forse un esito così l'avrei preferito di più che la morte di lei che mi pare serva solo a commuovere inutilmente il giocatore.