L’indagine ha riguardato 6 siti comparativi: Chiarezza.it, Comparameglio.it, Facile.it, Segugio.it, 6Sicuro.it e Supermoney.it.
Tutti i 6 siti risultano riconducibili a intermediari assicurativi abilitati e, in quanto tali, sottoposti alla normativa di settore e alla Vigilanza dell’IVASS (o dell’Autorità straniera nel caso di due siti). La maggior parte di essi opera principalmente nel ramo r.c. auto e compara spesso anche prodotti di natura non assicurativa (mutui/prestiti/telefonia).
Il ruolo svolto dal sito consiste nell’orientare l’utente fornendogli una graduatoria di prezzi rispetto al prodotto r.c.auto. Nel caso di comparazione di polizze di compagnie che operano mediante tecniche di comunicazione a distanza, l’utente, una volta scelto il prodotto, viene reindirizzato al sito dell’impresa assicurativa dove può perfezionare l’acquisto. Nel caso (più raro) di imprese tradizionali, il cliente è invitato a presentarsi all’agenzia più vicina per la conclusione del contratto.
Sotto il profilo della tutela dei consumatori rilevano gli aspetti attinenti a:
1) le situazioni di conflitto d’interesse;
2) l’ambito e i criteri adottati per la comparazione;
3) la trasparenza delle informazioni fornite ai consumatori relativamente sia ai siti che ai prodotti.
Aspetti sui quali sono venuti in evidenza diversi elementi di criticità.
Sul piano dei conflitti di interesse è emerso che i siti comparano solo (o prevalentemente) le imprese (n. 7) con cui hanno stipulato accordi di partnership e da cui percepiscono provvigioni in relazione a ciascun contratto stipulato. Le informazioni presenti sui siti non consentono al consumatore una immediata percezione dell’esistenza di tale conflitto di interesse.
Con riferimento al modello di comparazione l’indagine ha evidenziato un confronto basato esclusivamente sul prezzo, che non tiene conto dei contenuti delle polizze (massimali, franchigie, rivalse, esclusioni etc..); l’assenza di indicazioni sulla quota di mercato posta a confronto (quota delle imprese comparate rispetto al totale); la pubblicizzazione di un numero di imprese confrontate superiore a quello effettivo; una variabilità ingiustificata dell’output di comparazione e l’assenza di preventivi per alcuni profili di consumatori particolarmente sfavorevoli (età, zona territoriale).
Sotto il profilo della trasparenza, le informazioni fornite con riferimento ai siti non consentono al consumatore di avere una immediata percezione della natura commerciale dell’attività svolta, del tipo di servizio prestato, dell’assetto proprietario del gestore del sito da cui possono derivare conflitti di interesse e, infine, dei soggetti a cui indirizzare eventuali reclami. Non vengono inoltre fornite indicazioni sulla data di aggiornamento delle informazioni pubblicate. Con riguardo ai prodotti, talvolta vengono abbinate alla r.c. auto coperture accessorie non richieste che il consumatore ha poi l’onere di deselezionare in fase di acquisto della polizza sul sito dell’impresa. Inoltre, viene fatto largo uso di messaggi pubblicitari formulati in modo tale da ingenerare nell’utente un convincimento improprio circa la possibilità di ottenere risparmi o di acquistare il miglior prodotto.
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