Beh, personalmente cerco di condurre uno stile di vita il più sano possibile

comunque no, non sei ben conscio, perché non credo tu sappia cosa sia una steatosi alcolica, la mallory weiss, una pancreatite, l'esofago di Barrett, come credo tu non sappia di tutti i tumori di cui l'alcol favorisce l'insorgenza.
Beh, no, sicuramente così informato non sono, però lo stesso si potrebbe dire delle cattive abitudini a tavola. Si sa che alcune cose fanno male e anche se nello specifico non si sa esattamente cosa, quantomeno si riesce a stimare l'effettiva gravità. Cioè, so che bere un bicchiere di vino alla settimana non mi arreca particolare danno, così come so che ubriacarmi male ogni settimana invece sì. La differenza è che i danni relativi all'alimentazione sono per lo più individuali, non hanno le stesse ripercussioni sulla collettività dell'alcol, semplificando, ma il punto è che tutto è filtrato dalla nostra percezione. Magari tu che pensi di condurre uno stile di vita il più sano possibile fai errori che il tipo che il sabato sera beve come una spugna non fa.
Ovviamente non dico che in scuola elementare e medie (già superiori sono troppo grandi) si debbano tenere delle lezioni di medicina, ma vi sono tanti modi, soprattutto in età pediatrica, per favorire l'apprendimento attraverso il gioco, e stimolando l'attenzione del bambino. Certo, uscendo fuori dal mondo scolastico ed entrando in quello reale di esempi negativi ne incontra tanti, ma sfido a trovare un genitore fumatore che a suo figlio di 8 anni che gli dice delle brutte cose che succedono ai polmoni (poi sì, non voglio addentrarmi nella mole di conoscenze di cui questi bambini dovrebbero essere investiti, perché sennò non ne usciamo più

) gli risponda di farsi i cazzi suoi, o che non è vero nulla, e lo inviti a fumare
I fumatori tendenzialmente minacciano sempre figli e parenti da piccoli, mi ricordo che mio zio una volta mi disse "se ti vedo anche solo una volta con una sigaretta in bocca giuro che ti prendo a schiaffi" e la cosa mi ha traumatizzato così tanto che effettivamente non ho mai fatto neanche un tiro da adolescente

Mentre l'apprendimento attraverso il gioco è vero, da buoni risultati, ma significherebbe rivedere l'intero sistema scolastico ed è una cosa molto complessa di cui a nessuno interessa, a cominciare dagli elettori. Non viene percepito il giusto valore dell'istruzione e dello spirito critico, ma essendo che a non percepirlo sono la maggior parte delle persone, difficilmente sarà mai qualcosa su cui si lavorerà concretamente, per questo ti parlavo di utopia. Sarebbe una pacchia se le persone apprendessero l'importanza di porsi in maniera critica, ma non accadrà mai, anzi, più andiamo avanti e più cerchiamo chi ci predigerisca le informazioni, ce le semplifichi e tutto ciò che diminuisca al minimo il nostro sforzo cognitivo perché preferiamo riservare le poche energie cognitive che abbiamo a disposizione per le cose che ci interessano davvero.
E ripeto per l'ennesima volta che non sto parlando di eliminare il consumo d'alcol e di tabagismo (perché quello è utopico), ma di ridurne la richiesta. Se tu non mal giudichi uno che più sere a settimana si sfonda d'alcol e torna vomitando a casa, o un ragazzino che si spacca d'alcol (e mi riferisco in particolare a quei maggiorenni che comprano l'alcol per i minorenni, non direttamente a te, che non so come ti comporteresti in questo caso), beh, non è che dimostrazione di quanto stupidamente socialmente accettato sia l'uso di sostanze d'abuso: accettazione che potrebbe essere ridotta se le persone fossero istruite sin da piccole sugli effetti nocivi delle sostanze da abuso (e questo non vuol dire azzerare i consumatori).
No, il punto è che a me non interessa come una persona sceglie di agire finché in qualche modo non costituisce un problema per me. Non voglio sembrarti egoista, ma finché una persona decide di ridursi ad una pezza, con il rischio di compromettere la sua salute, io posso pure dirgli "vacci piano", ma mi sembra giusto lasciarlo libero di fare quello che vuole con la sua vita. Il problema sorge nel momento in cui questo suo comportamento arreca un danno ad altri, ma se io me ne sto a casa mia a distruggermi il fegato bevendo alcol, sinceramente vorrei che nessuno si arrogasse il diritto di venirmi a dire che devo smetterla. E no, non è perché è socialmente accettato, ma perché, la sua efficacia è reale. È una strategia discutibilissima, soprattutto sul lungo periodo, ma la sua efficacia è comprovata. Ci sono dei casi in cui non è così, ma a grandi linee quando bevi sei più disinibito e pensi meno. Il problema sta lì, anche istruito e sensibilizzato porsi un limite diventa difficile quando la dinamica ti soddisfa, quando bere o fumare ti permette effettivamente di passare una sera senza pensare. Ognuno fa il proprio bilancio di costi-benefici ed è una cosa molto soggettiva.
Onestamente su alcol e fumo non penso ci sia tutta questa ignoranza, io quando parlo coi fumatori mi dicono sempre la stessa cosa "di qualcosa dobbiamo pur morire".
E comunque no, la mia non è una visione bidimensionale, semplicemente ti sei convinto che la mia sia una visione proibizionistica e filo-fascista, e non ti schiodi qualunque cosa io scriva

tu inoltre mi hai parlato di dinamiche sociali (su cui una maggiore educazione e consapevolezza potrebbero avere effetti positivi, ma tralascio) che possono portare a un consumo occasionale di alcol, io parlo di quei giovani che escono con l'intenzione di bere, che non vedono l'ora di bere, che se non bevi allora sei un po' sfigato e noioso.
Perdonami, ma non sono io che mi sono convinto, è quello che mi sembra tu stia continuando a ripetere, stai cercando di mettere al primo posto il bene assoluto della comunità a fronte di una limitazione dei comportamenti pericolosi, sulla base di un processo di educazione, disincentivazione e (potenzialmente) demonizzazione di quello che tu reputi pericoloso (sulla base di studi, ovvio, ma ci sono tante altre cose che secondo gli studi sono pericolose, ma che magari tu scegli di accettare e su cui non ti poni il minimo problema). E non è colpa mia se questo è un modo di pensare filo-fascista, onestamente
Le dinamiche sociali tra ragazzini valgono per il fumo, per l'alcol un po' di meno. Da ragazzini possibilmente si beve perché fa figo, da grandi no. E soprattutto non è la causa di alcolismo o dell'abuso reiterato, se lo fai solo per non essere uno sfigato ti bevi un bicchiere come la maggior parte dei tuoi amici (visto che superati i 20 non è che ci sono tutte ste comitive che si spaccano male, anzi, essere troppo sbronzo è da sfigati a dirla tutta

). Così come quelli che poi si mettono alla guida non sono gli stessi che bevono come spugne per sentirsi fighi. Poi non saprei, questa è la mia opinione, quello che ho potuto vedere, ma magari mi sbaglio. E ripeto, non sono assolutamente contrario ad un programma di sensibilizzazione, né sto negando la potenziale efficacia, sto solo cercando di ridimensionare un po' gli effetti e sottolinearti la complessità della cosa, perché secondo me ti sfugge la differenza tra consumo ripetuto, abuso occasionale e dipendenza. Sono tre cose molto differenti.
E il discorso sulla presunta facilità di educare i figli che io starei sottointendendo ti sbagli di grosso, perché l'accettazione sociale è molto alta. Si torna sempre lì: tu genitore, singolo, puoi poco se poi il resto della società se ne sbatte, e fumare rimane vista come una cosa figa. E non puoi neppure sottovalutare l'importanza del ruolo scolastico. A proposito, visto che lo nominavi, immagino tu ti riferisca a giornate dedicate, giusto? Io invece lo inserirei come macro argomento trattato in scienze, e anche in educazione civica: lo renderei proprio programma scolastico.
Io so bene come nascono le dipendenze, mi sembra sia tu che non lo sappia
A maggior ragione, tu stato puoi disincentivare, ma poi i cittadini si influenzano vicendevolmente, si creano le loro norme sociali che vogliono e tu non puoi farci nulla. Stai semplicemente sovrastimando il potere dell'educazione e non considerando tutti i contraltari che ci sarebbero, tutto qui.