Non sto parlando di un azzeramento totale dei consumi, so che è impossibile: sto parlando della possibilità che una maggiore consapevolezza possa rendere la nostra società più sana. So bene quanto sia difficile smettere di fumare, infatti io parlo di un'azione che punti a prevenire il tabagismo e l'abuso di altre sostanze. Il punto è che oggi, lo ripeto, uno che fuma un pacchetto di sigarette (o anche qualcosa meno), o che esce più sere a settimana e fa del binge drinking non viene "mal visto", o particolarmente "mal giudicato", e provare a cambiare questa mentalità partendo dalle scuole non è utopia, si tratta solo di buon senso
Semplicemente il governo non è interessato.
Ma stavolta non è colpa del governo. Noi che siamo qui dentro, che potenziale ci reputiamo istruiti ed intelligenti a sufficienza da capire che alcune cose sono dannose, non le facciamo comunque? Io per primo me ne assumo la responsabilità. Degli effetti negativi dell'alcol ne sono ben conscio, ma non ho mai giudicato male chi vedo bere tanto una sera, cioè chi non l'ha mai fatto o non continua a farlo di tanto in tanto? Non siamo automi, non ambiamo alla perfezione, l'uomo sarà sempre tendente a fare cose sbagliate, te l'ho detto. Il problema a me non pare tanto di mentalità, ma di beneficio che se ne ricava nell'immediato. Senza contare che tutto questo processo è molto meno razionale di quello che puoi pensare, magari una sera cominci a bere, poi si ordina un altro giro, sei allegro, non pensi più di tanto, poi cominci a non renderti più conto di quanto stai bevendo, ma ti stai godendo la serata e continui, ci sono tante dinamiche inconsce che ti spingono a continuare a bere o a fare uso di qualsiasi altra sostanza alteri la realtà. Per me sono dinamiche tanto normali che non lo trovo un fatto di scarsa educazione o sensibilizzazione, non in questo caso. La maggior parte di noi possibilmente non sa con esattezza cosa fa male dell'alcol o del fumo, ma un'idea abbastanza chiara dei pericoli ce l'ha. Solo con una presenza massiccia dello stato, con tanto di divieti, puoi tenere sotto controllo la cosa, per il resto puoi solo provare a migliorare la situazione sensibilizzando quanto più possibile, ma l'abuso fa parte della natura dell'essere umano. È una visione che definirei quasi bidimensionale la tua, mi sembra tu non stia considerando a sufficienza la profondità che si cela dietro l'abuso di questo genere di sostanze, ma pure dell'abuso in generale.
Non so se le campagne di sensibilizzazione ci siano a livello scolastico secondario di secondo grado, o addirittura in quelle di primo grado o elementari (in questi ultimi due casi, me ne rallegrerei, anche se bisognerebbe scendere nel merito per vedere, concretamente, come siano). Il punto è che io lo so, e mi sembra assurdo che una conoscenza simile sia relegata a specifici contesti universitari.
Che lo stato ora faccia quello che vuole, e che sia ipocrita, sono d'accordo, come avevo già detto qualche pagina fa, ciò non toglie che quello di cui parlo io non è uno stato che agisce scoraggiando ed educando solo per alcune sostanze d'abuso, ma per tutte.
Il discorso della cocaina va comunque a rinforzare la mia tesi, visto che, nel concreto, nessuno sa un cazzo di dipendenza e di droghe, e si cresce spesso con la convinzione che la dipendenza sia solo una questione di debolezza e di scarsa volontà. L'educazione non sarà la soluzione, ma è un punto di partenza che ha delle potenzialità non così basse.
Tu parli ancora di mero proibizionismo, io di abbattere il numero delle richieste, della domanda attraverso l'insegnamento e l'educazione sin da piccoli (età elementare): non azzererà il numero dei consumatori, ma darebbe comunque dei risultati, se fatta bene, assolutamente non indifferenti.
No, no, anche scuole medie e superiori, però poi torni a casa e tuo nonno beve il bicchiere di vino a pranzo, tuo padre si fa il bicchierino, tua mamma esce a farsi l'aperitivo, tuo fratello esce e torna alticcio, accendi la tv e c'è gente che beve, i tuoi amici ti invitano a mangiare una pizza e per sentirsi grandi comprano una bottiglia di vodka. Esattamente lo stato che dovrebbe fare? Vietare tutto ciò che presenta comportamenti diseducativi? Demonizzare tutti quei prodotti su cui, tra l'altro, è il primo a lucrare? Ripeto, la sensibilizzazione si fa, la dipendenza e l'abuso non sono correlati tanto alla mancanza di ciò, ma alle dinamiche psicologiche che si innescano nel cervello delle persone. Se credi basti l'educazione per disincentivare questi comportamenti temo proprio tu sia sulla strada sbagliata. Anche perché demonizza qualcosa, disincentiva una determinata pratica e ti assicuro che attirerai le persone a cui verrà ancora più voglia di provare. Cioè, se il tuo discorso avesse una reale attinenza con la realtà sarebbe estremamente semplice crescere bene dei figli, basterebbe educarli e sensibilizzarli su tutto ciò che è sbagliato
Nel concreto mi sa che neanche tu hai ben chiaro come funzionano le dipendenze e perché alcune persone sono più inclini a finirci dentro di altre.
Tu mi dici che il discorso è complesso, e va bene, ci può stare, ma avviare una discussione per contrastare la crescita dei nuovi fumatori potrebbe essere un buon punto di partenza, invece che non parlarne, legalizzare nuove sostanze, senza dire nulla manco di queste ultime
Non era un modo per scoraggiare la discussione, ma un modo per dirti di rallentare un attimo e cercare di approfondire la questione provando a vederla sotto più punti di vista