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- 30 Giu 2009
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AC Unity
Unity è un capitolo della saga che ironicamente può piacere maggiormente a chi non ha mai digerito l'azione e la difficoltà bassa tipica dei vecchi capitoli. La possibilità di abbassarsi e il parkour che aggiunge due tasti cambia e svecchia notevolmente la formula avvicinando l’asticella del brand verso il genere stealth, senza però eccellere al meglio proprio in quest’ultimo.
Scrivendo una piccola nota soggettiva sulla trama, devo dire che non mi ha lasciato poi moltissimo, né come Assassin's Creed, né come storia a se stante. E’ quel classico capitolo di un brand che, giochi o non giochi, è la stessa cosa, soprattutto se si considera la linea temporale nel presente assolutamente povera e poco interessante.
Nel complesso non mi è dispiaciuto e spero che nel prossimo capitolo si migliori questa formula e no la vecchia. Il timore è quello di una Ubisoft che, osservando i dati e la media bassina di questo Unity, decida di tornare all'estrema facilità del passato solo per riguadagnarsi il favore dei fan.
Unity ha dimostrato più coraggio nella strada da intraprendere, ha ripreso un gioco in cui si assassina in silenzio, ha integrato azioni inspiegabilmente mai prese in considerazione in tutta la scorsa generazione. E' arrivato solo leggermente in ritardo.
Pro
- Parigi è resa magnificamente
- Finalmente nuove manovre stealth
- Parkour migliorato e leggermente più personale
- Lieve incremento della difficoltà
Contro
- Storia poco emozionante
- Personaggi poco memorabili
- I.A. da rivedere
- Pessimo posizionamento dei nemici nel level design
- Ma il presente?
7,5/10
Batman Arkham Knight
Un ottimo capitolo, anche se non il mio preferito della trilogia. Bella la parte psicologica, belle le citazioni, imponente la grafica, ma gli manca quel qualcosa per farmelo inserire nella lista dei capitoli preferiti. Contenutisticamente inoltre non è niente male, quindi non vi spaventate per la massiccia presenza di DLC. Il gioco è ricco anche nella sua versione base, e chiude il cerchio di una trilogia che resterà nella storia.
Pro
- Graficamente massiccio
- Gameplay che mischia azione e stealth riuscito come sempre
- Buon ritmo narrativo
- Buona longevità
Contro
- Bella la bat-mobile, ma talvolta invadente
- Boss battle quasi assenti, e quelle poche presenti non sono nemmeno memorabili
8,5/10
Castlevania: Lords of shadows 2
Abbastanza deluso da questo nuovo capitolo dei MercurySteam. Senza quel buon 20-30% di gioco abbastanza carino verso la fine, quello che resta è un seguito atroce sotto molti punti di vista.
Prendi il meglio di castlevania lords of shadow e distruggilo. Boss epici rimpiazzati da boss quasi sempre sottotono, ost epica rimpiazzata da tracce di cui non ricordo quasi nulla, visuale cinema epica alla GOW trasformata in una visuale manuale talvolta scomoda durante i combattimenti.
Le novità di questo seguito? fasi puzzle-finto stealth e sezioni con i topi. E di questa roba la prima metà di gioco ne è piena. Il tutto condito con fasi nell'era moderna poco ispirati e banali nel design (con tanto di errori nella prospettiva, porte enormi e macchine per gnomi).
Il combat system l'ho trovato parecchio sintetico e ripetitivo. Le tre armi a disposizione basano tutto sulle stesse meccaniche. Due attacchi base, sbalzata in aria del nemico e pressione dello stesso tasto per una potente ghigliottina.
Buono invece l'upgrade delle armi. Usando i vari attacchi si riempe l'esperienza e di conseguenza la potenza dell'arma. Sul piano offensivo invece abbiamo una schivata dall'animazione stranissima, la parata per gli attacchi classici e il sempre utile contrattacco da attivare un'istante prima del colpo nemico. A guastare la festa però ci pensa la telecamera non sempre ottimale e maledetti nemici robot con mitra e missili. Roba perfetta per un castlevania, no?
Per fortuna non è tutto da buttare. Alcuni scenari nel passato non sono niente male, merito anche di un comparto visivo davvero eccezionale. Peccato per un aliasing che rovina più ombre e superfici del solito. Guidatissime (come nel primo) le fasi ''platform'' e una fisica davvero strana durante le oscillazioni. Epicità e storia davvero risicate. Il primo a confronto è un colossal. Non male alcune sequenze verso la fine, ma nella prima metà ho giocato quasi senza voglia.
La longevità si attesta su valori medi. Anzi la noia è arrivata pure prima del previsto. Gli extra (segreti e qualche sfida da sbloccare) danno il giusto contenuto a questa avventura prevalentemente lineare, con la solita struttura ''qua ci torno dopo che ho l'abilità necessaria'' tipica di questo genere.
Tanti bassi e alti quindi. Una sinfonia di gameplay davvero distorta e difficile da inquadrare. Mi sento di consigliarlo solo a chi non ha giocato il primo. Perchè non regala gli stessi ricordi. Anzi buona parte li distrugge.
7/10
Crysis 3
Un fps tattico abbastanza riuscito e maggiormente rifinito nell'approccio stealth. Stratosferica la tecnica su pc, molto meno su console, sopratutto negli interni. Non è indimenticabile, però lascia abbastanza liberi di agire in termini di approcci al gameplay.
8/10
Far cry 3
Una giungla che ha saputo intrattenermi nonostante la sua impronta in prima persona che fatico a digerire. Un open world guidato da una storia fatta di lotte e sopravvivenza. Non molto difficile ma mai banale nei suoi singoli aspetti. Tecnicamente selvaggio e artisticamente gioioso da vedere. Un bel manuale di free roaming che miscela sapientemente un puro fps ad altre meccaniche da non sottovalutare.
9/10
Ghost recon: future soldier
Un third person shooter che scivola via con piacere. Una campagna in singolo a base di action e stealth un pelo strategici, modalità online, coop e una buona cura generale.
8/10
GTA5 Remastered
GTAV è un titolo talmente bello da vedere che riesce ad intrattenere anche durante una semplice passeggiata, è talmente psicotico nello gestire i suoi personaggi e cattivo nei dialoghi che non può lasciare indifferenti. E’ un titolo perfettamente accessibile a chiunque, al giocatore pesta vecchiette e basta, a chi che cerca quello spunto di riflessione in più, a chi torna da lavoro e vuole staccare un po’ la spina per immergersi in questa affascinante finta realtà alternativa.
Un cinepanettone videoludico adatto a tutti, che al contempo non dimentica la qualità e l’amore nello sfornare un sandbox di buona fattura.
L’ambientazione, seppur poco sfruttata in tutte le sue meraviglie durante la quest principale, vale da sola il prezzo del biglietto. L'allestimento tecnico della stessa non è perfetto in tutto, c’è ancora dell'aliasing di troppo, alcuni modelli che la popolano sprizzano old-gen da tutti i pori, eppure credetemi, vale la pena perdersi in queste lande e scoprire tutti quei cinici richiami alla società attuale. Vale la pena leggere fra le righe e scoprire sempre più dettagli sulla vita e la filosofia dei nostri beniamini.
Non c’è la sporcizia di Liberty City, perfino le strade sembrano troppo pulite per ospitare simili pazzi, eppure c’è dentro tutto, corruzione ed individualismo sfrenato, brama di potere e tradimenti, corruzione e voglia di rivalsa. Un’era di gente interconnessa ed intrappolata nell’invisibile catena chiamata Internet. Un’era in cui tutti sono nessuno ma tutti si credono qualcuno.
Pro
- Storia e dialoghi crudi e intelligenti
- Meccaniche di shooting ben rifinite
- Buona varietà della main quest
- Più personaggi giocabili, e funziona alla grande
- Comparto tecnico eccelso
- Trevor
Contro
- Il lato secondario lascia un pò a desiderare
- Troppi contenuti messi esclusivamente nell'online
- Quantità di interiori inferiori persino al quarto
- Un mondo vasto sprecato unicamente per dlc dedicati all'online
9/10
Infamous second son
Infamous va preso in considerazione sopratutto dagli amanti del free roaming a stampo supereroistico e da quei giocatori che vogliono alternare qualcosa di più leggero in vista di qualche pezzo grosso del genere. Qualità generale ancora una volta buona, ma purtroppo manca quella voglia di scomodarsi, andare oltre il compitino e creare quell'esclusiva che da sola ti vende una generazione.
Piacevole e fracassone, divertente e ottimo per dare una assaggio visivo della neonata di casa Sony, pulito e stabile nei controlli, ma manca di quella marcia in più che lo faccia distinguere dalla concorrenza. Ancora una volta la sola prova di forza tecnica non basta se il game design latita di guizzi e spessore.
7,5/10
Infamous first light
Un’espansione discreta che consiglio solo agli appassionati della serie che vogliono capire un po’ meglio i retroscena di un personaggio comunque importante nella storia di Delsin. La sola arena con score system integrato e la campagna ridotta non bastano per rendere questo First Light un'espansione imperdibile, sopratutto per quei giocatori da ''una botta e via'' che non sono minimamente interessati a completare le sfide richieste dalla summenzionata modalità a punti.
Il prezzo ridotto e l’uscita nei negozi però potrebbero incoraggiare l’acquisto per tutti quelli che vogliono un’altra piccola dose di Infamous ma parliamo comunque di un prodotto riservato esclusivamente ai fan del gioco originale e discretamente longevo solo per i completisti.
6,5/10
Naruto ultimate ninja storm 2
Chi è in cerca di profondità e combat complessi fa bene a guardare oltre. Storm due punta a narrare la seconda parte del manga da cui è tratto, e riesce a farlo in un modo tutto suo. Semplice nelle meccaniche ma ricco di filmati e boss fight dalla grandissima spettacolarità registica. Semplice nell'adventure ma comunque coerente con un mondo di gioco piacevole da vedere e ricco di citazioni. Curato nello stile e nella fedeltà dell'opera. Da provare senza riserve se amate Naruto e le sue battaglie.
8/10
Ratchet & Clank Nexus
Un capitolo breve tutto sommato divertente e ben realizzato. C'è il solito mix riuscitissimo di azione-platform con qualche enigma e tante armi strane. Esilarante l'arma che trasforma i nemici in pupazzi di neve. Molto carini gli enigmi di Clank e alcune piccole novità legate alla gravità, vera novità di questo seguito.
Graficamente stiamo sempre su livelli buoni. Girare nelle ambientazioni è sempre un piacere per gli occhi, merito anche di uno stile cartoon sempre fresco e vivace. Non sarà pulitissimo in tutto, però offre sempre scenari dalla colorazione gradevole e varia.
La longevità purtroppo è ridotta. Solo quattro pianeti che fanno da collante alla storia più la classica arena non sono proprio il massimo per un capitolo principale, difetto ammortizzato un pò dal suo D1 a metà prezzo.
Come extra si salva un pò la situazione. Oltre al classico potenziamento delle armi, ci sono alcuni extra molto divertenti come i collezionabili (ridotti nel numero quindi non impazzirete), l'arena, l'arma segreta da costruire e la modalità sfida. Contenuti che salvano un pò il parametro replay del titolo, a patto di trovare il giocatore interessato al completamento. La storia è solo carina, niente a che vedere con a spasso nel tempo. Sembra più un filler movie della serie.
Prodotto dal forte sapore di spin-off dedicato unicamente ai fan della saga. Poche novità, struttura classica della serie, buon comparto tecnico, ma longevità e storia poco esaltanti per un capitolo main. Il prezzo ridotto è stata una mossa corretta che va a compensare in parte le poche ore e i pochi pianeti esplorabili di questa nuova avventura spaziale dedicata al duo più galattico di casa Sony.
7,5/10
Resident evil revelations
Il porting ben fatto di un resident evil con qualche idea più chiara. Una gestione di gameplay molto più calma e rifinita di quel pastrocchio di resident evil 6. E questo sembra essere il suo pregio maggiore, uscire dopo una vistosa caduta. Buono ma niente di indimenticabile.
7,5/10
Resident evil revelations 2 [PS4]
Un buon spin-off, decisamente più ''calmo'' rispetto al primo capitolo e con un'atmosfera migliore in alcuni episodi. Ben calibrati i controlli e il lato extra, che dovrebbero essere lo standard anche per i futuri capitoli principali della serie. Peccato per alcuni scenari nel capitolo 3 che non mi hanno entusiasmato, ma per il resto mi ha intrattenuto abbastanza bene.
7,5/10
Tales of Xillia 2
Ritornare nel mondo del primo capitolo di Xillia è stato sicuramente piacevole. Messi i panni di un protagonista tutto nuovo e lasciate da parte le avventure del primo capitolo, quello che ci ritroviamo a vivere è un seguito, una storia, con toni leggermente più malinconici e una serie di novità, sia nella struttura di gioco che nella narrativa.
Il gioco è praticamente uguale, quindi con un combat quasi invariato e un mondo di gioco ''a blocchi'' che messi tutti insieme formano una mappa dalla grandezza soddisfacente. Questo allo stesso tempo è il più grosso limite della produzione. Un buon 80% di scenari uguali spostano la lancetta del more of the same su livelli altissimi, con un copia-incolla mostruoso che non tarderà a farsi sentire.
Le uniche novità riguardano il combat e il sistema a scelte multiple. Alla buona base del primo capitolo sono stati inseriti pattern aggiuntivi come la schivata laterale, il jump air e il cambio armi del protagonista, tutti movimenti che non fanno altro che rendere ancora più rapidi e dinamici gli scontri. Stessa cosa per quanto riguarda la trasformazione momentanea del personaggio. Se usata al momento giusto può salvare le sorti di un intero scontro. Il sistema di difesa resta ancora da rivedere, soprattutto nella gestione del lock. Non si sente ancora il pieno controllo del personaggio visto che l’animazione di una combo sembra incollata sull’asse orizzontale e non segue bene il nemico durante le sue manovre.
Le quest secondarie invece sono legate ad una bacheca delle missioni. Grazie a questo escamotage si è risolto un po’ l’eccessivo senso di ''missabilità'' delle quest del primo capitolo, ma allo stesso tempo è stata appiattita considerevolmente la qualità stessa delle quest, trasformate in obiettivi di raccolta e sterminio che alla lunga possono risultare ripetitive. Non male invece le quest dedicate agli amici, alcune molto interessanti per scoprire nuovi dettagli sulla vita dei vecchi protagonisti. Migliorato inoltre il post-game e la difficoltà generale dei boss.
Anche il sistema di crescita ha subito delle modifiche. Si è abbandonata la struttura ''a tela'' in favore di un level up automatico delle statistiche e una serie di abilità elementari da potenziare attraverso dei medaglioni. Eliminati anche i livelli dei negozi, con un crafting legato alla raccolta di oggetti e materiali da usare poi nella sezione personalizzata dei negozi. Pessima la gestione di alcuni titoli rispetto al primo episodio. Rifare determinate tecniche quasi 500 volte a testa non è un perfetto esempio di replay value.
La storia nel complesso mi è piaciuta nonostante il ritmo di gioco più lento e tutta quella sensazione di già visto. Il protagonista è muto a causa di un sistema di scelte da fare che andranno poi a delineare il finale di gioco. Niente di complesso alla fine, parliamo di due semplici scelte utili anche per aumentare l’affinità con i nostri membri del party e poco altro. Il confronto con il primo va a sfavore di questo seguito, che da più l’impressione di essere un grosso ''movie'' che vuole sfruttare un mondo e dei personaggi ormai amati dal pubblico, più che un seguito studiato fin dall’inizio.
Graficamente, visto che parliamo dello stesso identico motore, ritroviamo gli stessi pregi e difetti. I dungeon all’aperto sono quindi bruttini e anonimi come in passato, e i dettagli in generale non sono di certo esplosivi. Simile leggerezza tecnica giova fortunatamente sui caricamenti tra i vari scenari, fulminei anche questa volta. Nei combattimenti purtroppo persistono ancora vistosi rallentamenti nelle scene più concitate.
Nonostante la sua natura fortemente copia-incollata resta un seguito godibile, merito ancora una volta di un cast con sentimenti forti e un combat ricco di personalizzazione e immediatezza. La continuity non è male, ma l’alchimia finale del primo è di tutta un’altra pasta, soprattutto per quanto riguarda la fine dell’epopea.
8/10
Tales of Zestiria [PS4]
Lo scontro finale è stato bello, sia come pathos che come dialoghi. Come Tales nel complesso è molto carino, ti diverte, ha un bel combat system, una difficoltà dignitosa, un buon numero di scenari e una componente avventurosa niente male. Come profondità dei personaggi e della storia per me sta parecchio sotto a Xillia. E devo ammettere pure che da il meglio di se proprio nelle fasi da ''shonen'' puro. Però non è banale in alcune tematiche, attenzione. Zestiria in fin dei conti resta un gioco in cui i personaggi crescono durante il viaggio, e dovranno fare i conti con la malevolenza del mondo esterno, alcuni intrighi politici e una sorta di ''ricerca della felicità dell'animo''. Cambia solo il modo in cui viene raccontato, decisamente più leggero.
Il party pure non mi è dispiaciuto, ma anche qui a differenza di Xillia scordatevi tutte quelle quest che ne approfondiscono il background.
Il combat è decisamente un bel passo avanti. Quando tocchi il nemico lo scontro avviene stesso sul posto, peccato solo per la telecamera che negli spazzi più stretti tende ad incastrarsi nell'angolo sbagliato, ma con un pò di schivate risolvi tutto. Per l'azione invece abbiamo gli stessi comandi di sempre, quindi arti e attacchi fisici che cambiano in base alla direzione della levetta. Molto fighe le fusioni invece, essenziali per vincere gli scontri contro i boss oppure per distruggere più velocemente i nemici deboli ad un determinato elemento. Una meccanica che dona un pò di profondità in più agli scontri, e su questo l'ho preferito a Xillia che risultava più ''fisico'' come combat system.
Artisticamente non è niente di eccezionale, è davvero povero e poco ispirato. Passo sopra ad una grafica da collection ps2 perchè non sono mai stato esigente su queste cose, però buona parte delle città e dei dungeons te le scordi in fretta. A parte qualche foresta e prateria, è un capitolo poverissimo di dettagli, basta guardare la soluzione grafica usata per mostrare il campo di battaglia. La maggior parte dei mostri normali stessa cosa, come per Xillia sono davvero anonimi (il maiale contadino???). Fortuna per i colori accessi, i filmati stile anime sempre curati e il design del party, ma per il resto è un titolo visivamente dimenticabile. L'ost invece non è affatto male, con tracce avventurose ed epiche quando serve. Nei difetti metto anche una gestione dei simboli nell'equipaggiamento davvero evitabile. Non ci ho capito proprio niente sinceramente, e sono andato semplicemente di statistiche base dell'arma e via.
Un capitolo ancora di transito, che non fa quel passo in avanti tecnico in cui uno sperava. Ottima la timida innovazione per eliminare la transizione tra scontro/esplorazione, ma manca ancora qualcosa da limare da qui in avanti. Resta però un'avventura divertente da giocare e molto spensierata, con un combat che non delude nemmeno questa volta e qualche bel momento narrativo. Perfetto sopratutto per chi vuole provare un Tales su ps4 o magari iniziare con un capitolo più tranquillo, ma ho visto decisamente di meglio in passato.
7,5/10
The evil whitin [PS4]
Ci credo che è piaciuto pure agli haters del signor Re4. The Evil Whitin di Re4 ha giusto la telecamera a spalla e il nome dell'autore. Ma l'anima è completamente diversa. Molto Horror, molto psicologica, molto infernale.
E pensare che la prima impressione non è stata poi il massimo. Un filmatello iniziale scialbo, un'impostazione molto stealth che sembra solo voler fare il verso al buon the last of us, una certa ripetitività di situazioni.
Poi però arriva il bello. Comincio ad entrare nelle meccaniche, comincio a capire che questo viaggio è in continua mutazione. Se ne va la calma e arriva la pazzia. Se ne va lo stealth e arrivano trappole e boss da brivido. Finisce la normalità del design e arriva un vero e proprio otherworld asfissiante. Non è malato come Silent Hill, ma la citazione è grossa come l'amore nato con questo progetto. Così a caldo TEW sembra proprio un omaggio a tutto quello che il survival horror ha lasciato negli anni.
Non ti vomita addosso nemici e munizioni. E' tutto calcolato al limite, se sgarri aumenti non poco la sofferenza. La kill non ti lascia il pacchetto di caramelle rosse. Al massimo qualche cervello per potenziarsi, ma te ne fai poco mentre scappi da Mr motosega furibondo.
E' proprio un survival moderno senza tanta modernità. Ti leva mappe, aiuti e pure la corsa infinita. Sei solo tu, il pad e la tua testa. Se lo scontro è andato a male ritenta, sarai più fortunato. Tanto il gioco somiglia più ad un Trial&Error che ad un'avventura guidata.
Niente di impossibile se preso con la giusta ottica, si finisce se metti mano ai neuroni. Ti ripaga con la giusta pazienza. E ci voleva finalmente un pò di coraggio autoriale in più. Ti becchi il 6 dalla maestra al tema in classe magari, però almeno gli hai buttato in faccia tutto quello che pensi. Non sarà il salvatore del genere, però almeno ci prova. Con un certo stile anche, ricco di citazioni e buona esperienza di game design.
Non mi ha convinto del tutto il reparto GunPlay. Qualche limitazione di troppo, assenza di cambio spalla, una ravvicinata che rende gli scontri con i nemici troppo vicini con qualche legno di troppo. Non aiutano nemmeno alcune animazioni. Si poteva accompagnare meglio la telecamera mentre sei abbassato dietro una copertura. Si poteva calibrare un pò meglio la telecamera in-game. Le bande nere bastavano. Magari sono cose volute, per ampliare maggiormente quel senso di limitazione che da sempre è la virtù della vecchia scuola survival horror. Sennò non me lo spiego questo piccolo passetto di legnosità indietro da un tizio che ha sfornato quel design di comandi chirurgico con nome in codice Vanquish.
Sul comparto audio/video, fattore comunque decisivo per la riuscita di una buona esperienza horrorifica, abbiamo un lavoro magnifico da un lato ma ingenuo dall'altro. Il design è bello, macabro, con nemici riusciti e boss che ti restano impressi. Ci sono tanti bei momenti in cui il gioco cerca di disturbarti in tutti i modi, con soluzioni grafico/audio mozzafiato. Non proprio Silent Hill, ma l'idea è quella. Il problema però è la tecnica. Il buon impatto a schermo e la buona ricerca stilistica potevano giovare di una pulizia di programmazione più raffinata. Re4 è ancora salvo su questo aspetto.
Il viaggio all'inferno ti resta impresso lo stesso, non scherziamo. Non sono di certo queste piccolezze a frenare il buon ricordo. Mi è piaciuto perchè non vuole imitare banalmente l'ottimo TLOU. Non si fregia del filmato e dei personaggi per raccontare l'orrore. Il racconto di TEW è tutto in-game, senza fronzoli, senza lunghi filmati. Ti racconta giocando, come il media dovrebbe fare.
Non fa molto paura, siamo grandi ormai. Il TG fa paura, no un pò di sangue in un videogame. Però l'ansia è sempre dietro l'angolo, senza scadere in banali e abusati jumpscare. Hai paura di morire, ed è questo che conta. E se lo fai più di 100 volte allora hai creato un buon survival. Dispiace solo per qualche capitolo sottotono di troppo e per una tecnica ancora troppo cross, ma cavolo se ne vale la pena. Da gustare da soli, con le cuffie e con la dovuta pazienza. Il viaggio è pure lungo quindi allacciate per bene l'adrenalina.
8,5/10
Thief [PS4]
Questo nuovo inizio di Thief è indubbiamente un gradito ritorno, ma anche un gioco dalla doppia e controversa anima. Se Dishonored prende, espande e rende ancora più libera una struttura ludica che ha fatto scuola, Thief la linearizza e automatizza nella speranza di farsi vedere dal grande pubblico. Un lavoro di restart che va a colpire solo dove gli conviene, con alcune sviste e paradossi nella sezione da finto free roaming già espressa in queste righe.
C’è una buona cura riposta nell’atmosfera e nella qualità visiva generale e una base contenutistica davvero apprezzabile se confrontata con gli standard attuali. Limando alcuni particolari ed espandendo un po’ di più la sua struttura libera, Thief in futuro potrebbe lasciare molto di più ai giocatori. Uno stealth puro ancora più solido, che da al giocatore la reale possibilità di interpretare a proprio piacimento tutta la sua verticalità. Una nuova chance per prendersi la rivincita nei confronti di un allievo che supera il maestro con astuzia grazie ad un sistema di gioco molto più vario e libero, seppur meno longevo e decisamente più personalizzabile nello stile di gioco. Quel Dishonored che ancora oggi molti scambiano per ''l’ispiratore di Thief'', quando invece è l’esatto contrario. In ogni caso, bentornato Thief!
8/10
Tomb Raider [reboot]
Scarse note per quanto riguarda storia e personaggi che, personalmente, non mi hanno lasciato praticamente niente.
Un buon clone di Uncharted immerso in un’ambientazione molto curata e affascinante. Un lato survivor messo solo per riempire font per la stampa e un gameplay troppo guidato chiudono il quadro di un Tomb Raider di nuova generazione, con tutti i pro e i contro del caso.
7,5/10
Transformers Devastation [PS4]
Un prodotto a basso budget evidente, ma comunque carino. Il combat system potrebbe essere collocato nella stessa linea di pensiero di Anarchy Reigns, quindi un sistema semplice da ricordare. Non impazzisci nella quantità di combo da memorizzare, ma allo stesso tempo devi impegnarti e non pestare pulsanti a caso. Fondamentale infatti il sabbat system già visto in Bayonetta e la schivata in generale, fattore che rende gli scontri sempre frenetici e mai banali. Bella la presenza massiccia di Boss e Mini-Boss, aspetto per me sempre ben accetto quando si parla di action-game. Non male anche la componente shooting integrata, anch'essa semplice e utile in certi frangenti.
Dove delude un pò Devastation è proprio in tutto quello che non fa parte dell'azione. Le mappe non sono niente di eccezionale, molto spoglie e banali, e la componente adventure non è da meno. Carina l'intenzione, un pò meno la realizzazione. Viene più da pensare che queste cose siano state inserite più per riempire un pò un prodotto decisamente corto, piuttosto che per donargli maggior profondità.
Se da un lato però la longevità base non è il massimo, dall'altra abbiamo un gioco decisamente rigiocabile grazie ai vari personaggi, il potenziamento del robot e delle armi migliori, le sfide, i rank, le difficoltà aggiuntive, i segreti da raccogliere. Insomma, un piatto decisamente ricco per i completisti, che alza la barra del replay su un buon livello.
Graficamente è il titolo è gradevole, sia per colorazione, modelli e fluidità in generale. Certamente resta un prodotto leggerissimo e senza pretese dal punto di vista visivo. Discorso diverso per la colonna sonora, curatissima e perfetta in ogni frangente, capace da sola di rendere ogni scontro sempre avvincente.
Transformers Devastation non sarà il capolavoro di questo studio, ma è sicuramente un piccolo sogno che si avvera per tutti i fan della prima serie di questo brand.
7,5/10
ps. ho tagliato parecchio rispetto agli originali sennò usciva un post allucinante
Unity è un capitolo della saga che ironicamente può piacere maggiormente a chi non ha mai digerito l'azione e la difficoltà bassa tipica dei vecchi capitoli. La possibilità di abbassarsi e il parkour che aggiunge due tasti cambia e svecchia notevolmente la formula avvicinando l’asticella del brand verso il genere stealth, senza però eccellere al meglio proprio in quest’ultimo.
Scrivendo una piccola nota soggettiva sulla trama, devo dire che non mi ha lasciato poi moltissimo, né come Assassin's Creed, né come storia a se stante. E’ quel classico capitolo di un brand che, giochi o non giochi, è la stessa cosa, soprattutto se si considera la linea temporale nel presente assolutamente povera e poco interessante.
Nel complesso non mi è dispiaciuto e spero che nel prossimo capitolo si migliori questa formula e no la vecchia. Il timore è quello di una Ubisoft che, osservando i dati e la media bassina di questo Unity, decida di tornare all'estrema facilità del passato solo per riguadagnarsi il favore dei fan.
Unity ha dimostrato più coraggio nella strada da intraprendere, ha ripreso un gioco in cui si assassina in silenzio, ha integrato azioni inspiegabilmente mai prese in considerazione in tutta la scorsa generazione. E' arrivato solo leggermente in ritardo.
Pro
- Parigi è resa magnificamente
- Finalmente nuove manovre stealth
- Parkour migliorato e leggermente più personale
- Lieve incremento della difficoltà
Contro
- Storia poco emozionante
- Personaggi poco memorabili
- I.A. da rivedere
- Pessimo posizionamento dei nemici nel level design
- Ma il presente?
7,5/10
Batman Arkham Knight
Un ottimo capitolo, anche se non il mio preferito della trilogia. Bella la parte psicologica, belle le citazioni, imponente la grafica, ma gli manca quel qualcosa per farmelo inserire nella lista dei capitoli preferiti. Contenutisticamente inoltre non è niente male, quindi non vi spaventate per la massiccia presenza di DLC. Il gioco è ricco anche nella sua versione base, e chiude il cerchio di una trilogia che resterà nella storia.
Pro
- Graficamente massiccio
- Gameplay che mischia azione e stealth riuscito come sempre
- Buon ritmo narrativo
- Buona longevità
Contro
- Bella la bat-mobile, ma talvolta invadente
- Boss battle quasi assenti, e quelle poche presenti non sono nemmeno memorabili
8,5/10
Castlevania: Lords of shadows 2
Abbastanza deluso da questo nuovo capitolo dei MercurySteam. Senza quel buon 20-30% di gioco abbastanza carino verso la fine, quello che resta è un seguito atroce sotto molti punti di vista.
Prendi il meglio di castlevania lords of shadow e distruggilo. Boss epici rimpiazzati da boss quasi sempre sottotono, ost epica rimpiazzata da tracce di cui non ricordo quasi nulla, visuale cinema epica alla GOW trasformata in una visuale manuale talvolta scomoda durante i combattimenti.
Le novità di questo seguito? fasi puzzle-finto stealth e sezioni con i topi. E di questa roba la prima metà di gioco ne è piena. Il tutto condito con fasi nell'era moderna poco ispirati e banali nel design (con tanto di errori nella prospettiva, porte enormi e macchine per gnomi).
Il combat system l'ho trovato parecchio sintetico e ripetitivo. Le tre armi a disposizione basano tutto sulle stesse meccaniche. Due attacchi base, sbalzata in aria del nemico e pressione dello stesso tasto per una potente ghigliottina.
Buono invece l'upgrade delle armi. Usando i vari attacchi si riempe l'esperienza e di conseguenza la potenza dell'arma. Sul piano offensivo invece abbiamo una schivata dall'animazione stranissima, la parata per gli attacchi classici e il sempre utile contrattacco da attivare un'istante prima del colpo nemico. A guastare la festa però ci pensa la telecamera non sempre ottimale e maledetti nemici robot con mitra e missili. Roba perfetta per un castlevania, no?
Per fortuna non è tutto da buttare. Alcuni scenari nel passato non sono niente male, merito anche di un comparto visivo davvero eccezionale. Peccato per un aliasing che rovina più ombre e superfici del solito. Guidatissime (come nel primo) le fasi ''platform'' e una fisica davvero strana durante le oscillazioni. Epicità e storia davvero risicate. Il primo a confronto è un colossal. Non male alcune sequenze verso la fine, ma nella prima metà ho giocato quasi senza voglia.
La longevità si attesta su valori medi. Anzi la noia è arrivata pure prima del previsto. Gli extra (segreti e qualche sfida da sbloccare) danno il giusto contenuto a questa avventura prevalentemente lineare, con la solita struttura ''qua ci torno dopo che ho l'abilità necessaria'' tipica di questo genere.
Tanti bassi e alti quindi. Una sinfonia di gameplay davvero distorta e difficile da inquadrare. Mi sento di consigliarlo solo a chi non ha giocato il primo. Perchè non regala gli stessi ricordi. Anzi buona parte li distrugge.
7/10
Crysis 3
Un fps tattico abbastanza riuscito e maggiormente rifinito nell'approccio stealth. Stratosferica la tecnica su pc, molto meno su console, sopratutto negli interni. Non è indimenticabile, però lascia abbastanza liberi di agire in termini di approcci al gameplay.
8/10
Far cry 3
Una giungla che ha saputo intrattenermi nonostante la sua impronta in prima persona che fatico a digerire. Un open world guidato da una storia fatta di lotte e sopravvivenza. Non molto difficile ma mai banale nei suoi singoli aspetti. Tecnicamente selvaggio e artisticamente gioioso da vedere. Un bel manuale di free roaming che miscela sapientemente un puro fps ad altre meccaniche da non sottovalutare.
9/10
Ghost recon: future soldier
Un third person shooter che scivola via con piacere. Una campagna in singolo a base di action e stealth un pelo strategici, modalità online, coop e una buona cura generale.
8/10
GTA5 Remastered
GTAV è un titolo talmente bello da vedere che riesce ad intrattenere anche durante una semplice passeggiata, è talmente psicotico nello gestire i suoi personaggi e cattivo nei dialoghi che non può lasciare indifferenti. E’ un titolo perfettamente accessibile a chiunque, al giocatore pesta vecchiette e basta, a chi che cerca quello spunto di riflessione in più, a chi torna da lavoro e vuole staccare un po’ la spina per immergersi in questa affascinante finta realtà alternativa.
Un cinepanettone videoludico adatto a tutti, che al contempo non dimentica la qualità e l’amore nello sfornare un sandbox di buona fattura.
L’ambientazione, seppur poco sfruttata in tutte le sue meraviglie durante la quest principale, vale da sola il prezzo del biglietto. L'allestimento tecnico della stessa non è perfetto in tutto, c’è ancora dell'aliasing di troppo, alcuni modelli che la popolano sprizzano old-gen da tutti i pori, eppure credetemi, vale la pena perdersi in queste lande e scoprire tutti quei cinici richiami alla società attuale. Vale la pena leggere fra le righe e scoprire sempre più dettagli sulla vita e la filosofia dei nostri beniamini.
Non c’è la sporcizia di Liberty City, perfino le strade sembrano troppo pulite per ospitare simili pazzi, eppure c’è dentro tutto, corruzione ed individualismo sfrenato, brama di potere e tradimenti, corruzione e voglia di rivalsa. Un’era di gente interconnessa ed intrappolata nell’invisibile catena chiamata Internet. Un’era in cui tutti sono nessuno ma tutti si credono qualcuno.
Pro
- Storia e dialoghi crudi e intelligenti
- Meccaniche di shooting ben rifinite
- Buona varietà della main quest
- Più personaggi giocabili, e funziona alla grande
- Comparto tecnico eccelso
- Trevor
Contro
- Il lato secondario lascia un pò a desiderare
- Troppi contenuti messi esclusivamente nell'online
- Quantità di interiori inferiori persino al quarto
- Un mondo vasto sprecato unicamente per dlc dedicati all'online
9/10
Infamous second son
Infamous va preso in considerazione sopratutto dagli amanti del free roaming a stampo supereroistico e da quei giocatori che vogliono alternare qualcosa di più leggero in vista di qualche pezzo grosso del genere. Qualità generale ancora una volta buona, ma purtroppo manca quella voglia di scomodarsi, andare oltre il compitino e creare quell'esclusiva che da sola ti vende una generazione.
Piacevole e fracassone, divertente e ottimo per dare una assaggio visivo della neonata di casa Sony, pulito e stabile nei controlli, ma manca di quella marcia in più che lo faccia distinguere dalla concorrenza. Ancora una volta la sola prova di forza tecnica non basta se il game design latita di guizzi e spessore.
7,5/10
Infamous first light
Un’espansione discreta che consiglio solo agli appassionati della serie che vogliono capire un po’ meglio i retroscena di un personaggio comunque importante nella storia di Delsin. La sola arena con score system integrato e la campagna ridotta non bastano per rendere questo First Light un'espansione imperdibile, sopratutto per quei giocatori da ''una botta e via'' che non sono minimamente interessati a completare le sfide richieste dalla summenzionata modalità a punti.
Il prezzo ridotto e l’uscita nei negozi però potrebbero incoraggiare l’acquisto per tutti quelli che vogliono un’altra piccola dose di Infamous ma parliamo comunque di un prodotto riservato esclusivamente ai fan del gioco originale e discretamente longevo solo per i completisti.
6,5/10
Naruto ultimate ninja storm 2
Chi è in cerca di profondità e combat complessi fa bene a guardare oltre. Storm due punta a narrare la seconda parte del manga da cui è tratto, e riesce a farlo in un modo tutto suo. Semplice nelle meccaniche ma ricco di filmati e boss fight dalla grandissima spettacolarità registica. Semplice nell'adventure ma comunque coerente con un mondo di gioco piacevole da vedere e ricco di citazioni. Curato nello stile e nella fedeltà dell'opera. Da provare senza riserve se amate Naruto e le sue battaglie.
8/10
Ratchet & Clank Nexus
Un capitolo breve tutto sommato divertente e ben realizzato. C'è il solito mix riuscitissimo di azione-platform con qualche enigma e tante armi strane. Esilarante l'arma che trasforma i nemici in pupazzi di neve. Molto carini gli enigmi di Clank e alcune piccole novità legate alla gravità, vera novità di questo seguito.
Graficamente stiamo sempre su livelli buoni. Girare nelle ambientazioni è sempre un piacere per gli occhi, merito anche di uno stile cartoon sempre fresco e vivace. Non sarà pulitissimo in tutto, però offre sempre scenari dalla colorazione gradevole e varia.
La longevità purtroppo è ridotta. Solo quattro pianeti che fanno da collante alla storia più la classica arena non sono proprio il massimo per un capitolo principale, difetto ammortizzato un pò dal suo D1 a metà prezzo.
Come extra si salva un pò la situazione. Oltre al classico potenziamento delle armi, ci sono alcuni extra molto divertenti come i collezionabili (ridotti nel numero quindi non impazzirete), l'arena, l'arma segreta da costruire e la modalità sfida. Contenuti che salvano un pò il parametro replay del titolo, a patto di trovare il giocatore interessato al completamento. La storia è solo carina, niente a che vedere con a spasso nel tempo. Sembra più un filler movie della serie.
Prodotto dal forte sapore di spin-off dedicato unicamente ai fan della saga. Poche novità, struttura classica della serie, buon comparto tecnico, ma longevità e storia poco esaltanti per un capitolo main. Il prezzo ridotto è stata una mossa corretta che va a compensare in parte le poche ore e i pochi pianeti esplorabili di questa nuova avventura spaziale dedicata al duo più galattico di casa Sony.
7,5/10
Resident evil revelations
Il porting ben fatto di un resident evil con qualche idea più chiara. Una gestione di gameplay molto più calma e rifinita di quel pastrocchio di resident evil 6. E questo sembra essere il suo pregio maggiore, uscire dopo una vistosa caduta. Buono ma niente di indimenticabile.
7,5/10
Resident evil revelations 2 [PS4]
Un buon spin-off, decisamente più ''calmo'' rispetto al primo capitolo e con un'atmosfera migliore in alcuni episodi. Ben calibrati i controlli e il lato extra, che dovrebbero essere lo standard anche per i futuri capitoli principali della serie. Peccato per alcuni scenari nel capitolo 3 che non mi hanno entusiasmato, ma per il resto mi ha intrattenuto abbastanza bene.
7,5/10
Tales of Xillia 2
Ritornare nel mondo del primo capitolo di Xillia è stato sicuramente piacevole. Messi i panni di un protagonista tutto nuovo e lasciate da parte le avventure del primo capitolo, quello che ci ritroviamo a vivere è un seguito, una storia, con toni leggermente più malinconici e una serie di novità, sia nella struttura di gioco che nella narrativa.
Il gioco è praticamente uguale, quindi con un combat quasi invariato e un mondo di gioco ''a blocchi'' che messi tutti insieme formano una mappa dalla grandezza soddisfacente. Questo allo stesso tempo è il più grosso limite della produzione. Un buon 80% di scenari uguali spostano la lancetta del more of the same su livelli altissimi, con un copia-incolla mostruoso che non tarderà a farsi sentire.
Le uniche novità riguardano il combat e il sistema a scelte multiple. Alla buona base del primo capitolo sono stati inseriti pattern aggiuntivi come la schivata laterale, il jump air e il cambio armi del protagonista, tutti movimenti che non fanno altro che rendere ancora più rapidi e dinamici gli scontri. Stessa cosa per quanto riguarda la trasformazione momentanea del personaggio. Se usata al momento giusto può salvare le sorti di un intero scontro. Il sistema di difesa resta ancora da rivedere, soprattutto nella gestione del lock. Non si sente ancora il pieno controllo del personaggio visto che l’animazione di una combo sembra incollata sull’asse orizzontale e non segue bene il nemico durante le sue manovre.
Le quest secondarie invece sono legate ad una bacheca delle missioni. Grazie a questo escamotage si è risolto un po’ l’eccessivo senso di ''missabilità'' delle quest del primo capitolo, ma allo stesso tempo è stata appiattita considerevolmente la qualità stessa delle quest, trasformate in obiettivi di raccolta e sterminio che alla lunga possono risultare ripetitive. Non male invece le quest dedicate agli amici, alcune molto interessanti per scoprire nuovi dettagli sulla vita dei vecchi protagonisti. Migliorato inoltre il post-game e la difficoltà generale dei boss.
Anche il sistema di crescita ha subito delle modifiche. Si è abbandonata la struttura ''a tela'' in favore di un level up automatico delle statistiche e una serie di abilità elementari da potenziare attraverso dei medaglioni. Eliminati anche i livelli dei negozi, con un crafting legato alla raccolta di oggetti e materiali da usare poi nella sezione personalizzata dei negozi. Pessima la gestione di alcuni titoli rispetto al primo episodio. Rifare determinate tecniche quasi 500 volte a testa non è un perfetto esempio di replay value.
La storia nel complesso mi è piaciuta nonostante il ritmo di gioco più lento e tutta quella sensazione di già visto. Il protagonista è muto a causa di un sistema di scelte da fare che andranno poi a delineare il finale di gioco. Niente di complesso alla fine, parliamo di due semplici scelte utili anche per aumentare l’affinità con i nostri membri del party e poco altro. Il confronto con il primo va a sfavore di questo seguito, che da più l’impressione di essere un grosso ''movie'' che vuole sfruttare un mondo e dei personaggi ormai amati dal pubblico, più che un seguito studiato fin dall’inizio.
Graficamente, visto che parliamo dello stesso identico motore, ritroviamo gli stessi pregi e difetti. I dungeon all’aperto sono quindi bruttini e anonimi come in passato, e i dettagli in generale non sono di certo esplosivi. Simile leggerezza tecnica giova fortunatamente sui caricamenti tra i vari scenari, fulminei anche questa volta. Nei combattimenti purtroppo persistono ancora vistosi rallentamenti nelle scene più concitate.
Nonostante la sua natura fortemente copia-incollata resta un seguito godibile, merito ancora una volta di un cast con sentimenti forti e un combat ricco di personalizzazione e immediatezza. La continuity non è male, ma l’alchimia finale del primo è di tutta un’altra pasta, soprattutto per quanto riguarda la fine dell’epopea.
8/10
Tales of Zestiria [PS4]
Lo scontro finale è stato bello, sia come pathos che come dialoghi. Come Tales nel complesso è molto carino, ti diverte, ha un bel combat system, una difficoltà dignitosa, un buon numero di scenari e una componente avventurosa niente male. Come profondità dei personaggi e della storia per me sta parecchio sotto a Xillia. E devo ammettere pure che da il meglio di se proprio nelle fasi da ''shonen'' puro. Però non è banale in alcune tematiche, attenzione. Zestiria in fin dei conti resta un gioco in cui i personaggi crescono durante il viaggio, e dovranno fare i conti con la malevolenza del mondo esterno, alcuni intrighi politici e una sorta di ''ricerca della felicità dell'animo''. Cambia solo il modo in cui viene raccontato, decisamente più leggero.
Il party pure non mi è dispiaciuto, ma anche qui a differenza di Xillia scordatevi tutte quelle quest che ne approfondiscono il background.
Il combat è decisamente un bel passo avanti. Quando tocchi il nemico lo scontro avviene stesso sul posto, peccato solo per la telecamera che negli spazzi più stretti tende ad incastrarsi nell'angolo sbagliato, ma con un pò di schivate risolvi tutto. Per l'azione invece abbiamo gli stessi comandi di sempre, quindi arti e attacchi fisici che cambiano in base alla direzione della levetta. Molto fighe le fusioni invece, essenziali per vincere gli scontri contro i boss oppure per distruggere più velocemente i nemici deboli ad un determinato elemento. Una meccanica che dona un pò di profondità in più agli scontri, e su questo l'ho preferito a Xillia che risultava più ''fisico'' come combat system.
Artisticamente non è niente di eccezionale, è davvero povero e poco ispirato. Passo sopra ad una grafica da collection ps2 perchè non sono mai stato esigente su queste cose, però buona parte delle città e dei dungeons te le scordi in fretta. A parte qualche foresta e prateria, è un capitolo poverissimo di dettagli, basta guardare la soluzione grafica usata per mostrare il campo di battaglia. La maggior parte dei mostri normali stessa cosa, come per Xillia sono davvero anonimi (il maiale contadino???). Fortuna per i colori accessi, i filmati stile anime sempre curati e il design del party, ma per il resto è un titolo visivamente dimenticabile. L'ost invece non è affatto male, con tracce avventurose ed epiche quando serve. Nei difetti metto anche una gestione dei simboli nell'equipaggiamento davvero evitabile. Non ci ho capito proprio niente sinceramente, e sono andato semplicemente di statistiche base dell'arma e via.
Un capitolo ancora di transito, che non fa quel passo in avanti tecnico in cui uno sperava. Ottima la timida innovazione per eliminare la transizione tra scontro/esplorazione, ma manca ancora qualcosa da limare da qui in avanti. Resta però un'avventura divertente da giocare e molto spensierata, con un combat che non delude nemmeno questa volta e qualche bel momento narrativo. Perfetto sopratutto per chi vuole provare un Tales su ps4 o magari iniziare con un capitolo più tranquillo, ma ho visto decisamente di meglio in passato.
7,5/10
The evil whitin [PS4]
Ci credo che è piaciuto pure agli haters del signor Re4. The Evil Whitin di Re4 ha giusto la telecamera a spalla e il nome dell'autore. Ma l'anima è completamente diversa. Molto Horror, molto psicologica, molto infernale.
E pensare che la prima impressione non è stata poi il massimo. Un filmatello iniziale scialbo, un'impostazione molto stealth che sembra solo voler fare il verso al buon the last of us, una certa ripetitività di situazioni.
Poi però arriva il bello. Comincio ad entrare nelle meccaniche, comincio a capire che questo viaggio è in continua mutazione. Se ne va la calma e arriva la pazzia. Se ne va lo stealth e arrivano trappole e boss da brivido. Finisce la normalità del design e arriva un vero e proprio otherworld asfissiante. Non è malato come Silent Hill, ma la citazione è grossa come l'amore nato con questo progetto. Così a caldo TEW sembra proprio un omaggio a tutto quello che il survival horror ha lasciato negli anni.
Non ti vomita addosso nemici e munizioni. E' tutto calcolato al limite, se sgarri aumenti non poco la sofferenza. La kill non ti lascia il pacchetto di caramelle rosse. Al massimo qualche cervello per potenziarsi, ma te ne fai poco mentre scappi da Mr motosega furibondo.
E' proprio un survival moderno senza tanta modernità. Ti leva mappe, aiuti e pure la corsa infinita. Sei solo tu, il pad e la tua testa. Se lo scontro è andato a male ritenta, sarai più fortunato. Tanto il gioco somiglia più ad un Trial&Error che ad un'avventura guidata.
Niente di impossibile se preso con la giusta ottica, si finisce se metti mano ai neuroni. Ti ripaga con la giusta pazienza. E ci voleva finalmente un pò di coraggio autoriale in più. Ti becchi il 6 dalla maestra al tema in classe magari, però almeno gli hai buttato in faccia tutto quello che pensi. Non sarà il salvatore del genere, però almeno ci prova. Con un certo stile anche, ricco di citazioni e buona esperienza di game design.
Non mi ha convinto del tutto il reparto GunPlay. Qualche limitazione di troppo, assenza di cambio spalla, una ravvicinata che rende gli scontri con i nemici troppo vicini con qualche legno di troppo. Non aiutano nemmeno alcune animazioni. Si poteva accompagnare meglio la telecamera mentre sei abbassato dietro una copertura. Si poteva calibrare un pò meglio la telecamera in-game. Le bande nere bastavano. Magari sono cose volute, per ampliare maggiormente quel senso di limitazione che da sempre è la virtù della vecchia scuola survival horror. Sennò non me lo spiego questo piccolo passetto di legnosità indietro da un tizio che ha sfornato quel design di comandi chirurgico con nome in codice Vanquish.
Sul comparto audio/video, fattore comunque decisivo per la riuscita di una buona esperienza horrorifica, abbiamo un lavoro magnifico da un lato ma ingenuo dall'altro. Il design è bello, macabro, con nemici riusciti e boss che ti restano impressi. Ci sono tanti bei momenti in cui il gioco cerca di disturbarti in tutti i modi, con soluzioni grafico/audio mozzafiato. Non proprio Silent Hill, ma l'idea è quella. Il problema però è la tecnica. Il buon impatto a schermo e la buona ricerca stilistica potevano giovare di una pulizia di programmazione più raffinata. Re4 è ancora salvo su questo aspetto.
Il viaggio all'inferno ti resta impresso lo stesso, non scherziamo. Non sono di certo queste piccolezze a frenare il buon ricordo. Mi è piaciuto perchè non vuole imitare banalmente l'ottimo TLOU. Non si fregia del filmato e dei personaggi per raccontare l'orrore. Il racconto di TEW è tutto in-game, senza fronzoli, senza lunghi filmati. Ti racconta giocando, come il media dovrebbe fare.
Non fa molto paura, siamo grandi ormai. Il TG fa paura, no un pò di sangue in un videogame. Però l'ansia è sempre dietro l'angolo, senza scadere in banali e abusati jumpscare. Hai paura di morire, ed è questo che conta. E se lo fai più di 100 volte allora hai creato un buon survival. Dispiace solo per qualche capitolo sottotono di troppo e per una tecnica ancora troppo cross, ma cavolo se ne vale la pena. Da gustare da soli, con le cuffie e con la dovuta pazienza. Il viaggio è pure lungo quindi allacciate per bene l'adrenalina.
8,5/10
Thief [PS4]
Questo nuovo inizio di Thief è indubbiamente un gradito ritorno, ma anche un gioco dalla doppia e controversa anima. Se Dishonored prende, espande e rende ancora più libera una struttura ludica che ha fatto scuola, Thief la linearizza e automatizza nella speranza di farsi vedere dal grande pubblico. Un lavoro di restart che va a colpire solo dove gli conviene, con alcune sviste e paradossi nella sezione da finto free roaming già espressa in queste righe.
C’è una buona cura riposta nell’atmosfera e nella qualità visiva generale e una base contenutistica davvero apprezzabile se confrontata con gli standard attuali. Limando alcuni particolari ed espandendo un po’ di più la sua struttura libera, Thief in futuro potrebbe lasciare molto di più ai giocatori. Uno stealth puro ancora più solido, che da al giocatore la reale possibilità di interpretare a proprio piacimento tutta la sua verticalità. Una nuova chance per prendersi la rivincita nei confronti di un allievo che supera il maestro con astuzia grazie ad un sistema di gioco molto più vario e libero, seppur meno longevo e decisamente più personalizzabile nello stile di gioco. Quel Dishonored che ancora oggi molti scambiano per ''l’ispiratore di Thief'', quando invece è l’esatto contrario. In ogni caso, bentornato Thief!
8/10
Tomb Raider [reboot]
Scarse note per quanto riguarda storia e personaggi che, personalmente, non mi hanno lasciato praticamente niente.
Un buon clone di Uncharted immerso in un’ambientazione molto curata e affascinante. Un lato survivor messo solo per riempire font per la stampa e un gameplay troppo guidato chiudono il quadro di un Tomb Raider di nuova generazione, con tutti i pro e i contro del caso.
7,5/10
Transformers Devastation [PS4]
Un prodotto a basso budget evidente, ma comunque carino. Il combat system potrebbe essere collocato nella stessa linea di pensiero di Anarchy Reigns, quindi un sistema semplice da ricordare. Non impazzisci nella quantità di combo da memorizzare, ma allo stesso tempo devi impegnarti e non pestare pulsanti a caso. Fondamentale infatti il sabbat system già visto in Bayonetta e la schivata in generale, fattore che rende gli scontri sempre frenetici e mai banali. Bella la presenza massiccia di Boss e Mini-Boss, aspetto per me sempre ben accetto quando si parla di action-game. Non male anche la componente shooting integrata, anch'essa semplice e utile in certi frangenti.
Dove delude un pò Devastation è proprio in tutto quello che non fa parte dell'azione. Le mappe non sono niente di eccezionale, molto spoglie e banali, e la componente adventure non è da meno. Carina l'intenzione, un pò meno la realizzazione. Viene più da pensare che queste cose siano state inserite più per riempire un pò un prodotto decisamente corto, piuttosto che per donargli maggior profondità.
Se da un lato però la longevità base non è il massimo, dall'altra abbiamo un gioco decisamente rigiocabile grazie ai vari personaggi, il potenziamento del robot e delle armi migliori, le sfide, i rank, le difficoltà aggiuntive, i segreti da raccogliere. Insomma, un piatto decisamente ricco per i completisti, che alza la barra del replay su un buon livello.
Graficamente è il titolo è gradevole, sia per colorazione, modelli e fluidità in generale. Certamente resta un prodotto leggerissimo e senza pretese dal punto di vista visivo. Discorso diverso per la colonna sonora, curatissima e perfetta in ogni frangente, capace da sola di rendere ogni scontro sempre avvincente.
Transformers Devastation non sarà il capolavoro di questo studio, ma è sicuramente un piccolo sogno che si avvera per tutti i fan della prima serie di questo brand.
7,5/10
ps. ho tagliato parecchio rispetto agli originali sennò usciva un post allucinante