Disclaimer: La recensione è volutamente ironica, leggera e un po' scurrile. Still, dice quel che penso con vena cazzona. Non ho giocato versioni patchate.
The Last Guardian
Titolo che ha spaccato in due l'utenza, da una parte chi lo ammazza di critiche, da una parte chi lo elogia come il Messia dei giochi artistici che Vincenzino Van Gogh togliti proprio....ma dove starà questa verità, se mai ne esiste una? Risposta banalissima, la sapete già.
Partiamo con le cose cattivissime, così che il crociato di turno smette subito di leggere, dicendo che sì, i controlli de sto gioco sono una piaga. Il ragazzino, il cui nome è..."Ragazzino", si controlla male, i movimenti sono imprecisi (anche per via, invece, di precise (sì è un malriuscito gioco di parole) scelte d'animazioni, assai discutibili dal punto di vista pratico quanto riuscite dal punto estetico/espressivo) e ci saranno punti in cui imprecherete in sequenza ogni divinità del Valhalla (giusto per evitare rotture di balle con i vicini fedelissimi della Domenica). E se questa problematica è spesso difesa, in parte, da molti utenti come "Ma dai, c'è di peggio...ma dai, l'arte...ma dai, la lore...ma dai, il sole e la luna" viene da me invece criticata a morte perché mannaggia al càzzo dopo un momento toccante star lì a dare epiteti poco gradevoli a Freyja spezza l'attimo.
Per non parlare, poi, di un lato tecnico assai....altalentante. Il frame rate balla la salsa in alcuni punti, e la telecamera, di tanto in tanto, decide di inquadrare tutto (ma proprio tutto) quello che non ti serve per capire che minchia succede. E, francamente, dopo tutta l'odissea che il gioco ha passato un lavoro più certosino su questo aspetto ce lo si poteva aspettare. O forse è il contrario, dopo un odissea simile ci si doveva aspettare unammerda tecnica. Non lo so, non credo esista una verità in questo punto.
Passiamo alla main star del gioco: Trico. Aaah...Trico. Bello come il sole (....più o meno), dolce, tenero, espressivo, letteralmente un miracolo tecnico per alcuni versi e con uno sviluppo lungo la trama riuscito da ***. "La perfezione!!" direte.
No...non proprio, almeno.
Per chi non lo sa, il gioco prevede di dare ordini alla bestiola per andare avanti negli enigmi (di cui parlerò dopo), il che è molto interessante dal lato ludico. Salteremo, ci aggrapperemo come zecche, spaccheremo cose con raggi della morte...e da un certo punto di vista funziona anche bene. Inoltre immerge l'utente in situazioni adorabili, con questo enorme essere che esegue come un cagnolone gli ordini di questo bambino, andando a stratificare il rapporto tra i due come fosse effettivamente un mezzo narrativo. "Beh? Figata assoluta" direte. Eh, inzomma.....c'è da specificare che Trico è esattemente come un buon Labrador di razza: fa un po' il càzzo che gli pare, a tratti. E se la cosa l'ho trovata quasi simpatica, avendo io un Labrador da anni (oramai, però, addestrato nei limiti del possibile), alla lunga il giramento di còglioni s'è fatto sentire. E sta cosa un po rallenta il ritmo del gioco, creando situazioni in cui stai lì col ragazzino che smadonna in lingua sconosciuta a cercare di far fare un salto o un movimento al labrad....a Trico.
In sintesi, se da un lato l'esistenza stessa di Trico all'interno del gioco assume un forte valore simbolico/narrativo e fuori dal gioco, per l'industria videoludica, assume un significato tecnico di valore (perché diamine se è animata da *** quella bestia, per non parlare delle piume sul suo corpo) dall'altra parte, nella Dark Side, c'è sta cosa dei comandi da dargli che vermente a tratti è insopportabile.
Per quel che concerne il level design e gli enigmi, che sono poi il core giocoso del titolo, si attestano su livelli....altalentanti, anche qui. Molte parti sono ben riuscite, con trovate buone, inserimento sensato di Trico (smadonnate per i comandi a parte), un intelligente uso della fisica (che onestamente, non mi sento di osannare all'inverosimile come ho sentito da molti) e una varietà discreta, altre parti....meh. Sono molto più scontate o semplicemente poco riuscite, come il punto dell'acqua che veramente è stato pensato da una mente malvagia.
La trama. Che dire, Ueda strikes again...more or less. Chiariamo, mi è piaciuto abbastanza. Qui, però, le cose si fanno molto più chiare e dirette, lasciando a disparte quasi in toto la linea di mistero e quasi onirica che permeava nel precedente titolo, SotC, e in certa misura anche in Ico. E' un narrare più chiaro, che punta all'emozione d'impatto, che mi è piaciuto abbastanza ma ha perso quel "qualcosa" che forse i precedenti titoli di Ueda avevano. E badate bene, non è una particolare critica, ma un gusto. E se il sapore che mi lasciò in bocca un SotC fu (e tutt'ora è) un qualcosa di inaspettato e mai più riapparso, quello di TLG è stato ottimo...ma già sentito, a tratti quasi banale, nella sua bellezza. Toccante, con sottotemi interessanti, ma...semplicemente "ma". Applausi comunque a Ueda, che si riconferma un artista sensibile e capace.
Least but not last il lato artistico. Che è un po' ciò che soppianta un parte grafica (tecnicamente parlando) a malapena sufficiente su PS4. Scorci a tratti magnifici, ben caratterizzati, che riescono a trasmettere sempre le giuste sensazioni. Con un accompagnamento musicale di sottofondo gradevole, che mai esagera in inutili eccessi e risultando, quindi, meno maestoso rispetto ad un SotC (che, infatti, richiedeva musiche molto più pompose ed epiche).
Voto: *rullo di tamburi* 7,5. Però se basate tutto sul numero siete stronzi, sappiatelo (questa frase è per invogliare alla lettura tutti quelli che stanno qui a guardare il voto prima delle parole qua sopra, già pronti con la falce e frasi a caso