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GRIM FANDANGO REMASTERED

Grim Fandango è sicuramente una delle avventure grafiche punta & clicca più famose e conosciute in assoluto, e dopo averlo giocato e completato posso dire che almeno in parte si merita la reputazione che il gioco si è costruito a partire dalla sua uscita nel 1998. Prima di tutto, il gioco si distingue subito per la particolare ambientazione in cui la storia ha luogo, una fantastica reinterpretazione del mondo dei morti a metà tra la tradizione messicana e la mitologia mesoamericana, dove le anime devono percorrere un lungo e difficoltoso viaggio per superare il limbo e raggiungere il vero aldilà. Ogni ambientazione trasuda di personalità, andando dai fondali ben disegnati alle situazioni proposte, passando per il design degli stessi personaggi e l'ottima colonna sonora. È sicuramente un setting molto peculiare che difficilmente troverete anonimo, ma anzi rimarrà in mente.

Dal punto di vista della storia, il gioco mostra decisamente i muscoli. A mio parere Grim Fandango non racconta una storia particolarmente complessa o sorprendente, ma riesce comunque a coinvolgere e interessare sia per il setting in sé, che viene espanso ed esplorato mano mano che la storia prosegue, che per l'eccellente scrittura che tocca tutto, in particolare i dialoghi (come da tradizione in questo genere). Molti dei personaggi sono infatti memorabili e ben riusciti, dal goffo Glottis al cinico Domino Hurley, e si creeranno tante situazioni molto divertenti dove l'ironico humour che spesso si trova solo in queste avventure la farà da padrone.

Credo che il punto debole del gioco in questo caso sia il gameplay o meglio, lo stile con cui sono proposti gli enigmi e i problemi che devono essere risolti dal giocatore. Grim Fandango propone puzzle punitivi che raramente si permettono di prendere il giocatore per la mano, sì, ma si rifiutano spesso anche di lasciargli indizi circa quali siano le scelte giuste da fare. Alcuni puzzle sono decisamente più ostici di quanto ci si possa aspettare, finendo per costringere a una scelta tra la frustrazione o il ricorrere all'aiuto del web per superarli e proseguire, e spesso i ragionamenti che dovrebbero essere fatti per raggiungere la risoluzione sono talmente contorti da risultare praticamente impossibili ai più. Da parte mia preferisco avventure più soft, che non risultano così punitive - tuttavia, credo che il gioco non sia pregiudicato in modo determinante da questo problema. Sarete comunque portati a superare anche le sezioni più assurde per portare avanti la storia e dare un finale alle disavventure di Manuel Calavera, e una volta raggiunti i titoli di coda probabilmente ne sentirete la mancanza.

Il lavoro di rimasterizzazione è sufficiente. Il rework non ha toccato i fondali, il che significa che è preferibile giocare il gioco usando la configurazione 4:3 per non rovinare con uno stretching grossolano la qualità degli stessi, mentre invece ne giovano i modelli 3D di tutti i personaggi e oggetti, con in più qualche dettaglio dal punto di vista dell'illuminazione che fa la sua parte nel migliorare l'atmosfera senza fare nulla di trascendentale. La Remastered insomma è più un modo di permettere a chi è interessato di recuperare questa perla in tutta tranquillità su console o PC, senza dover litigare con la versione originale - anche se in realtà l'aggiunta di un nuovo sistema di comandi giova non poco rispetto all'originale basato solo sui cosiddetti 'comandi tank', rendendo un po' meno fastidiosi controlli e più godibile l'avventura.

8.0


Qui trovate la versione più completa: https://www.spaziogames.it/grim-fandango-remastered/

 
Ultima modifica da un moderatore:
ELEX 

Si tratta di un action rpg sviluppato dai Piranha Bytes. 

Il gioco ha un'ambientazione molto particolare, in quanto mischia elementi fantasy con altri a tema fantascientifico, ma (senza fare spoiler) ci pensa la storia a giustificare il tutto. Il rischio di creare un minestrone indigesto poteva esserci, io personalmente l'ho trovata molto carina. 

Il mondo di gioco è liberamente esplorabile e la mappa è piuttosto grande; a rendere agevoli gli spostamenti ci pensano per fortuna i numerosi punti di teletrasporto. La mappa è suddivisa in 3 diverse aree: una desertica, una ricca di vegetazione e un'altra è ghiacciata. Ovviamente ogni luogo è disseminato di nemici e creature mutate che, soprattutto all'inizio, sono davvero difficili da affrontare. Ma questo è anche uno degli aspetti migliori del gioco in quanto il sistema di progressione è davvero evidente e appagante. Il personaggio infatti dispone di numerosi punti crescita che si accumulano ad ogni avanzamento di livello da utilizzare per migliorare il nostro personaggio, sia per quanto riguarda il combattimento che la personalità. Alcune abilità tuttavia possono essere apprese solo imparandole dagli appositi maestri. 

Lato ruolistico il gioco non ha da invidiare niente neanche ai più grandi esponenti del genere. Il problema principale del gioco è l'aspetto tecnico: purtroppo il colpo d'occhio non è particolarmente bello, a causa di modelli poligonali abbastanza approssimativi e non al passo con i tempi e anche il combact system mi è parso piuttosto legnoso.

Io, da appassionato dei titoli dei Piranha Bytes sapevo cosa aspettarmi e sono rimasto assolutamente soddisfatto del gioco al netto dei difetti tecnici. Se si è disposti a passarci sopra mi sento di consigliarlo a mani basse. Visto il finale piuttosto aperto non vedo l'ora che esca un sequel. 

VOTO: 8

 
Darksiders III
recensione a cura di Vc3nZ_92

ATTENZIONE! PICCOLI SPOILER!



Darksiders III è stata una bellissima sorpresa. Averlo giocato a distanza di anni dalla sua uscita ha sicuramente aiutato perché gli sviluppatori di Gunfire Games, con varie patch, hanno sistemato tutti i grossi problemi tecnici che affliggevano il titolo al lancio e durante i primi mesi, ma è in dubbio che il titolo ha davvero molta qualità. Andiamo più nel dettaglio per capire il perché di questa premessa.

Ludicamente è molto derivativo, come anche i due precedenti titoli del franchise dopotutto, e con questo terzo capitolo al cocktail base si aggiunge un pizzico di struttura souls-lite. Questa scelta mi è piaciuta? Sì, decisamente. Darksiders III è veramente un titolo appagante, con un level design funzionale e studiato egregiamente, con tanto di shortcut pensate bene, tanti nemici diversi posizionati tutti ottimamente, zone accessibili dopo aver sbloccato diversi poteri, e tanto altro ancora. Non voglio approfondire più di tanto l'aspetto gameplay per non rovinare la sorpresa a nessuno, dato che è l'aspetto migliore della produzione e sarebbe un peccato parlarvi dei vari poteri, delle varie situazioni, etc, sappiate solo che non vi deluderà. In poche parole, gli sviluppatori sono riusciti ad unire la struttura metroidvania con quella dei souls in modo sopraffino, ludicamente insomma è impeccabile o quasi, grazie ad una varietà di situazioni elevatissima.

Narrativamente è di nuovo 'inutile' come il secondo, seppure qualche cosa di interessante, per il futuro del brand soprattutto, qui ci venga detto. E per lo meno Furia ha una minima caratterizzazione, a differenza del fratello Morte. Ad ogni modo questa parte del pacchetto è nuovamente bocciata, non riesco a capacitarmi di come sia possibile non riuscire a fare una cosa un minimo interessante a tema Apocalisse, con una lore comunque studiata più che bene.

Artisticamente a me lo stile di Darksiders fa impazzire. Seppure non ci sia più Madureira dietro, lo stile è molto simile e io lo trovo stupendo. A ciò aggiungiamoci una scelta della palette dei colori che ho trovato perfetta. Anche se poligonalmente non è massiccio, insomma, graficamente fa la sua figura, nonostante l'effetto pattinamento che caratterizza le animazioni di movimento di Furia per quasi tutto il gioco. L'unica cosa su cui avrei qualcosa da ridire è il design dei boss. Come ormai saprete tutti, Furia durante il suo viaggio ha il compito di eliminare i sette peccati capitali. Bene, avrebbero potuto rendere il loro design più caratteristico. La maggior parte ha comunque un richiamo stilistico basato sul peccato di riferimento, ma si sarebbe potuto fare senz'altro meglio, senza contare che un paio sono proprio estranei al relativo peccato.

Tecnicamente oggi si difende più che bene, ma al D1 era un mezzo disastro. Giocandoci ora il gioco non zoppica quasi mai, a parte in qualche rara situazione, ma ciò non compromette mai l'esperienza. Al D1 e nei mesi successivi immediati invece il gioco soffriva di evidenti problemi di framerate con relativo input lag che rendeva i combattimenti frustranti, soprattutto alle difficoltà maggiori, e che hanno compromesso, purtroppo, l'esperienza a molti giocatori.

Comparto sonoro promosso, con un buonissimo doppiaggio e musiche veramente belle, alcune molto epiche ed evocative, che mi hanno ricordato le sonorità della colonna sonora del franchise di God of War.

Longevità più che buona, una ventina di ore per la prima run, qualcosa in più per il platino. Inoltre con una delle tante patch già nominate più volte in questa recensione è stato aggiunto il New Game+ con altre piccole novità. Il gioco ha anche due DLC a pagamento, un'arena e una specie di missione secondaria. Seppure qualitativamente non sono affatto male, durano troppo poco per consigliarvi l'acquisto a prezzo non scontato.

In definitiva, Darksiders III è un buonissimo gioco, ludicamente quasi impeccabile in quello che si propone di fare, affossato nuovamente da una parte narrativa veramente poco stimolante. La cosa più grave però sono stati i problemi tecnici dei primi mesi che comunque hanno compromesso l'esperienza degli early adopters e di conseguenza hanno tagliato le gambe al prodotto abbastanza presto, ed è un vero peccato perché comunque la sostanza c'è. Se non lo avete ancora recuperato, segnatelo nella lista: oggi Darksiders III è un titolo veramente godibile, fidatevi.

VOTO: 8
 
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The Last of Us Parte II
recensione a cura di Vc3nZ_92

ATTENZIONE! PICCOLI SPOILER!


The Last of Us Parte II è il gioco simbolo della generazione che sta giungendo a termine. Il primo capitolo lo considero un capolavoro, ma non quel gioco perfetto a tutto tondo di cui ho letto più volte negli anni; questa Parte II, invece, è ciò che più si avvicina al concetto di perfezione. Il primo, come dissi anni fa, segnò il medium per il modo in cui i Naughty Dog ci raccontarono la storia di Joel e Ellie, questo sequel oltre a continuare a fare ciò, ha evoluto di netto la parte ludica. Andiamo più nel dettaglio per capire il perché di questa introduzione.

Ludicamente, The Last of Us Parte II riesce ad essere perfetto, in quello che vuole proporre. Tutto il buono del primo capitolo qui raggiunge nuove vette, con in più l'introduzione di tanta altra ciccia.Il level design delle arene, prima di tutto, è maniacale. Ogni metro quadrato di terreno virtuale è inserito perfettamente nel mondo di gioco, ogni arena è perfetta, enorme, con decine e decine di possibilità di approccio. L'IA nemica, anche aiutata dall'appena lodato level design riesce ad essere la migliore che abbia mai avuto il piacere di fronteggiare. Molte volte i nemici riusciranno a fregarci e stupirci di conseguenza. Varietà di situazioni senza precedenti, con un'alternanza di sessioni di esplorazione e calma con quelle di azione bilanciata al meglio. Il mondo di gioco stimola proprio il giocatore ad esplorare, non solo per il collezionabile di turno, ma proprio per ricercare risorse, perché il gioco riesce a catapultarci nel modo più verosimile possibile all'interno del suo mondo, quindi la ricerca di materiali, colpi per le armi, integratori, risulta sempre naturale: il world building è impeccabile, insomma, sia per quanto appena detto, ma anche perché ogni stanza, ogni zona, ha una storia da raccontarci. Senza contare che le sezioni con umani e con infetti sono da approcciare sempre in modo diverso, a sottolineare la varietà di situazioni di cui si sta parlando. Anche lo stealth ha raggiunto nuove vette di eccellenza, con tantissime nuove possibilità, come ad esempio il comando per strisciare, che insieme al level design rendono il gioco tanto appagante anche giocando così. Vogliamo poi parlare del corpo a corpo? Avete visto qualche video? Beh, è tutto real-time, non c'è niente di scriptato, è tutto giocato! La visceralità del primo qui è potenziata maggiormente e sentirete ogni colpo inferto e subito. E per finire, il gunplay, che di base è quello ottimo, pesante, del primo, con in più tantissime nuove armi e strumenti tattici.

Vi chiedo scusa per la disarmonicità della descrizione, ma c'è talmente tanta carne al fuoco che ciò ancora non mi ha permesso di elaborare uno schema ben preciso e dato che non voglio perdere il momentum per parlarvene a caldo ho deciso di scrivere di pancia. The Last of Us Parte II, insomma, per concludere il discorso legato al gameplay, è uno dei giochi che più mi ha divertito pad alla mano, perché riesce a creare un mix assuefante, e riesce a tenere incollato sia durante le sezioni di reperimento risorse, sia durante gli scontri con infetti, sia, soprattutto, durante gli scontri con gli umani, dove l'improvvisazione sarà la regina indiscussa delle vostre tattiche. La seconda run, nonostante tutta la perdita dell'effetto novità della prima, riesce ad essere comunque appagante grazie al suo gameplay stellare, e per un gioco story driven, lungo, questo penso sia uno dei complimenti migliori che potessi fare.

Narrativamente voglio dire poco e niente, perché, anche in questo caso, avrei troppo da dire, ma veramente troppo. Per lo stesso discorso fatto poco fa, non ho ancora uno schema fisso da seguire, quindi, scusatemi nuovamente per la scarsa omogeneità della struttura di questa recensione. Potrei fare un sacco di considerazioni, ovviamente spoiler free, ma non riuscirei a farvi capire il perché lo consideri perfetto (quante volte ho usato questa parola?), quindi mi limito ad una sintesi veloce, senza considerare quello che si è già detto ma solo riassumendo il mio pensiero. The Last of Us Parte II è una storia di vendetta e redenzione, viscerale, che farà male al giocatore in più di un'occasione e che affronta un sacco di temi, molti dei quali coraggiosi per il media di appartenenza, con una naturalezza disarmante, senza nessuna incongruenza di sorta e con un finale da cazzotti nello stomaco. Ogni personaggio è scritto in modo sublime, ogni singola linea di dialogo ha senso, ogni sguardo, sospiro, è così significativo e intenso. La storia di The Last of Us Parte II potrà far storcere il naso a qualcuno solo perché magari non è la storia che lui voleva. Per il resto, secondo il mio modesto parere, non c'è una singola cosa fuori posto. Con il primo avevo pianto nel prologo e basta, qui non ho pianto, sono stato investito da un tir di emozioni. Ancora sono tramortito, in senso positivo si intende.

Graficamente fuori parametro, anche se l'effetto grana, non disattivabile, all'inizio mi ha spiazzato. Artisticamente non ne parliamo. Ma la cosa più impressionante sono le animazioni. Come già detto su, avete visto un combattimento corpo a corpo? Ecco, è tutto real-time. Applicate quella cura a tutto il comparto animazioni. Anzi, a dirla tutta, a tutto il comparto animazioni, tranne al salto. Ecco, questo è l'unica cosa veramente che riesco a indicare come difetto, pensate un po'. Tecnicamente non ho trovato nessuna sbavatura, mai un bug, un glitch, un calo di frame, nulla di nulla. E i caricamenti sono velocissimi, basta solo sopportare quello ad avvio sessione che è un po' lunghetto. Comparto sonoro ottimo, anche se meno di impatto di quello del primo.

Longevità fuori parametro, per un titolo di questo genere. 34 ore per la prima run a Difficile, con tutto di default. Ebbene sì, ho precisato di default perché The Last of Us Parte II ha anche la difficoltà personalizzabile, con ogni parametro modificabile singolarmente, oltre a un sacco di opzioni di accessibilità. Per il Platino, invece, ho impiegato una 50ina di ore, ma si può fare anche in una decina di ore in meno.

In definitiva, The Last of Us Parte II è il miglior gioco della generazione, e quello che più si avvicina alla perfezione. Sì, ho usato questo termine spesso nella recensione: non è la perfezione assoluta, ma se c'è qualcosa che ad essa si avvicina, per me è proprio il titolo Naughty Dog, cercando di restare più oggettivo possibile (sì, God of War e Bloodborne, mi sono piaciuti di più, per gusti personali). Questa è stata la recensione più difficile che abbia mai scritto, perché c'è veramente troppo da dire, e non sono ancora riuscito a metabolizzare tutto per fare un discorso più organico, ma ho voluto scrivere di pancia. Magari tra qualche mese, qualche cosa potrei considerarla meno perfetta di come mi sembra ora, non lo metto in dubbio, ma se OGGI devo dare un giudizio sintetico sul titolo Naughty Dog, sarebbe questo: anche se personalmente continuo a preferire altri titoli, The Last of Us Parte II, come qualità complessiva, è il gioco della gen, senza nemmeno pensarci due volte.

VOTO: 10
 
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MAD MAX 

Si tratta di un titolo open world sviluppato dagli autori della serie Just Cause. Devo dire che non mi aspettavo granché e invece sono rimasto piacevolmente sorpreso. La storia è carina nonostante non sia niente di originale. Il gameplay è funzionale e si basa su un sistema di combattimento simile a quello dei Batman Arkham con delle combo talvolta anche brutali :asd:  

Trattandosi di un open world la mappa è piuttosto vasta e ricca di attività secondarie, importanti anche per proseguire la trama (esplorare e liberare avamposti permette di raccogliere rottami e potenziare sia il personaggio che la propria auto). 

Peccato per il sistema di guida non proprio impeccabile e piuttosto hardcore. 

VOTO: 7.5

 
Cuphead
recensione a cura di Vc3nZ_92

ATTENZIONE! PICCOLI SPOILER!



Cuphead è un vero gioiello ed è la più grande dichiarazione d'amore che lo Studio MDHR potesse fare al nostro media preferito, e di conseguenza a noi videogiocatori. I fratelli Chad e Jared Moldenhauer non sono scesi a compromessi, hanno portato a termine la loro visione originale, pura, con una passione ardente, ipotecando addirittura le loro case. Quando poi Microsoft ha deciso di prenderli sotto la propria ala protettrice non ha fatto pressioni lasciando ai creativi totale libertà, e per questo non possiamo che lodarla. Ma Cuphead non è solo il frutto di questa storia romantica, è anche e soprattutto un gioco stupendo pad alla mano. Andiamo più nel dettaglio e vediamo il perché.

Ludicamente è un titolo, che per come è concepito, crea assuefazione. In Cuphead dovremo affrontare, sostanzialmente, decine e decine di boss di fila, tutti diversi, difficili, ma mai frustranti. Ebbene sì, Cuphead è un titolo molto difficile, che richiede tanto impegno e studio. Ma è talmente gestito bene, grazie alla sua fruizione veloce, che riesce ad acchiappare il giocatore e risucchiarlo in una spirale di tentativi, insuccessi e poi finalmente successi e quindi soddisfazioni immense. Oltre ai boss, ci sono anche una serie di livelli Run and Gun e qualche sfida particolare che hanno il compito di dare ulteriore varietà al pacchetto ludico. Varietà che è ai massimi livelli non solo per queste situazioni collaterali, non solo per i boss tutti diversi, ma anche per via delle tanti armi e abilità da equipaggiare che consentono di affrontare uno stesso boss in più modi diversi. Per concludere il discorso relativo alla parte ludica, voglio parlarvi di quello che reputo l'unico problemino del titolo: la componente randomica dei pattern di attacco dei nemici a volte potrebbe creare delle combinazioni di attacchi che danno vita a situazioni in cui è impossibile (o quasi) destreggiarsi ed uscirne indenni, soprattutto se non abbiamo equipaggiato determinate abilità. La cosa succede una volta ogni 50 tentativi, per dire, e anche grazie alla natura veloce del titolo non pesa mai, ma mi sembrava giusto segnalarlo.

Narrativamente, la storia è giustamente molto semplice, e non pretende di primeggiare. Serve solo a dare un contesto: lo fa bene, funziona, e questo basta. Ma nonostante ciò, tutti i personaggi, soprattutto alcuni nemici (chi ha detto King Dice?) riescono ad avere un carisma e un'aura di spessore anche con due miseri dialoghi statici, grazie al loro design e alla direzione artistica.

Direzione artistica che è il fiore all'occhiello della produzione. Chiunque abbia mai visto un video di Cuphead non può non esserne rimasto affascinato. Lo stile, che ricalca quello dei primi corti di animazione americana degli anni 30, riesce ad essere comunque ricercatissimo, impeccabile. La passione di cui sopra, qui trova la sua massima espressione. Ma la cosa più bella del comparto visivo sono le animazioni, tutte disegnate a mano e veramente sublimi. Quanto appena detto vale anche per il comparto sonoro. Tecnicamente poi è perfetto, non ho avuto nessun problema in nessuna delle 15 ore che ho impiegato a platinarlo. Gli artisti di Studio MDHR, insomma, hanno confezionato uno dei titoli più artistici e ispirati della generazione.

In definitiva, Cuphead è un vero capolavoro, bellissimo da giocare, da vedere, da sentire: una vera dichiarazione d'amore verso il media e verso noi giocatori, per i motivi detti in apertura. Per questo motivo TUTTI noi dovremmo provarlo: non lasciatevi scoraggiare dalla difficoltà, è un titolo che merita una chance da tutti. Non vedo l'ora di sapere la data d'uscita del DLC, speriamo di non dovere aspettare ancora molto.

VOTO: 9,5
 
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A Plague Tale: Innocence - 7

Allora, l’ho giocato subito dopo The Last Of Us Part 2 quindi partivo da un’asticella, soprattutto tecnica, fuori parametro.

In realtà, contando il budget tutt’altro che comparabile, tecnicamente si difende, ha delle ambientazioni suggestive e dei giochi di luce notevoli, a livello di recitazione ovviamente siamo lontanissimi ma riesce comunque nel suo intento, ci sanno davvero fare. 
Mi pare che le ricezione al tempo dell’uscita fosse stata decisamente buona, ed è una visione che condivido in parte, perché in fin dei conti parliamo di un gioco dalla narrazione abbastanza debole, che in certi momenti soffre di confusione nello script e soprattutto di eccessiva velocità in certi casi, con momenti drammatici che ne risultano depotenziati, ed è un peccato perché è chiaramente ciò in cui il titolo punta con più forza. Ha agganci interessanti, soprattutto in certe spiegazioni che vengono date alla Piaga, ma purtroppo anche nel contesto narrativo del mondo di gioco non mi è parso nulla di notevole. Il gameplay è abbastanza basilare, crafting semplice, interazioni piuttosto limitate, level design fin troppo semplice e ia abbastanza ridicola. Ha i suoi momenti comunque, riesce ad affascinare e merita di essere provato. 

Bonus: 
https://youtu.be/C_ijc7A5oAc

 
Ghost of Tsushima

Che dire, un'avventura per certi versi davvero unica, non si vedeva un titolo di intrattenimento sul Giappone feudale, di questo tipo e con una tale cura, davvero da molto tempo. Anzi, direi che in ambito ludico si tratta probabilmente della trasposizione migliore mai fatta di questo setting, davvero un titolo imperdibile per qualsiasi amante di questo periodo storico e in generale della cultura giapponese.

Il gioco, comunque, è un prodotto di base validissimo, che raggiunge sotto molti aspetti picchi di eccellenza davvero sorprendenti, specialmente perchè i Suker Punch non ci avevano mai abituato a lavori così ispirati e curati sotto il profilo artistico, si vede che hanno raggiunto una certa maturità rispetto ai tempi di Sly o inFamous. Ghost of Tsushima è tranquillamente uno dei giochi artisticamente più belli e ispirati su cui abbia mai messo mano nella mia carriera da videogiocatore e questo direi a 360°: non soltanto dal punto di vista puramente visivo, ma la direzione artistica a tutto tondo è davvero di altissimo livello (quindi anche sonoro ambientale, utilizzo degli scenari nelle fasi di gameplay, regia di alcune scene, colonna sonora). Vale la pena comprare questo gioco solo per godere dell'immensa bellezza rappresentata dall'isola di Tsushima, qualcosa di davvero unico in tutto il panorama videoludico.

A livello giocoso, il titolo è un mix di luci e ombre e diciamo che si raggiungono livelli buoni/ottimi in quasi tutti i comparti, ma nessuno di questi è rifinito o perfezionato a tal punto da raggiungere alcun picco di eccellenza.

Il combat system è davvero divertente, sorprendentemente profondo e variegato, capace anche di offrire un livello di sfida adeguato per gran parte dell'avventura...Ma nelle fasi finali del gioco l'equilibrio salta completamente e si diventa schifosamente op, con evidenti ripercussioni negative sul tasso di sfida degli scontri e un senso di ripetitività più marcato.

Il world building e la gestione dell'open world sono davvero sorprendenti, perchè il gioco praticamente è un mix quasi perfetto delle varie filosofie di mondi aperti che abbiamo visto in questa generazione: la libertà di esplorazione di BOTW, la densità di contenuti degli ow Ubisoft e l'integrazione della narrativa nel mondo di gioco di TW3. Tutto questo funziona alla grande, offrendo uno dei pochi open world capaci davvero di coniugare aspetto giocoso e aspetto narrativo in una mappa open world, ma molti dei contenuti secondari potevano essere meglio dosati al fine di rendere l'esperienza meno diluita sulla lunga durata (40 tane di volpi, really?)

La storia anche è un mix di cose positive e negative, diciamo che ho molto apprezzato il cast di personaggi (primari e secondari) e la loro scrittura, il contesto giapponese è reso alla perfezione anche a livello narrativo, però devo dire che in generale il tutto non è che mi abbia preso particolarmente e ci sono molti passaggi davvero estremamente banali e prevedibili. Comunque la storia fa il suo dovere e viene ulteriormente arricchita dai racconti secondari, oltre ad avere comunque vari momenti memorabili ed un finale meraviglioso, quindi non c'è poi tanto da lamentarsi.

Per il resto, il gioco ha comunque molto altro da offrire, le missioni secondarie sono tra le migliori viste in un open world (i racconti principali sono davvero fantastici), la progressione del personaggio è davvero ben fatta, c'è tanta varietà di armature e skin varie, i duelli sono davvero gasanti e la longevità è ottima. Come ho detto, si tratta di un prodotto molto valido, ma che presenta ancora una serie di grezzure nella formula che devono essere risolte se si vuole aspirare all'eccellenza.

8

Aggiornamento Director's cut


Ghost of Tsushima: Director's Cut

Un titolo che mette sul piatto un quantitativo spropositato di contenuti, con una qualità media altissima: campagna, Iki Island e tutto il multiplayer Legends che è praticamente un gioco nel gioco e di grandissima fattura
Non è un gioco che rivoluziona qualcosa o reinventa la ruota degli open world, ma a differenza del solito mappazzone Ubisoft è ben dosato, la qualità media di ogni contenuto è migliore e soprattutto questo gioco ha un’anima e una personalità da masterclass assoluto dell’industria. Artisticamente se non è il miglior gioco mai visto, penso ci vada molto molto vicino, sembra praticamente di giocare un dipinto in movimento ad ogni passo
Legends è una delle migliori esperienze multiplayer cooperative degli ultimi anni, pieno di contenuti e con la miglior progressione che abbia visto recentemente (e no, non ci sono battle pass o microtransazioni del cazzo ad annacquare l’esperienza).

8,5
 
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KINGDOM COME DELIVERANCE 

Si tratta di un gdr ad ambientazione medievale, ma una volta tanto non a tema fantasy. Piuttosto lo definirei un simulatore di vita medievale. La Boemia del XV secolo è rappresentata in maniera molto realistica, sia nelle ambientazioni che nella vita della popolazione di allora, fra contadini, locandieri, commercianti e intrighi politici di ogni tipo con conseguenti guerre. Il mondo di gioco è vasto ma non enorme. Le attività da svolgere sono di una quantità molto elevata e soprattutto la storia mi è sembrata raccontata molto bene, con delle cutscenes ben realizzate, così come il doppiaggio. 

All'inizio nutrivo dubbi sul sistema di combattimento, che mi sembrava piuttosto scomodo, invece pad alla mano mi sono dovuto ricredere, tant'è che l'ho trovato davvero soddisfacente. Una delle cose meglio riuscite del titolo a mio parere è il senso di progressione costante che si ha imparando le varie abilità e tecniche di combattimento, ma anche di scassinamento e borseggio. 

Purtroppo però ci sono anche note dolenti: tempi di caricamento lunghi, molti bug e pochi modelli facciali, in particolare riguardo la popolazione e gli npc sparsi nella mappa. 

Il gioco tuttavia mi è piaciuto molto e lo reputo uno dei migliori titoli di questa gen. Peccato per il lato tecnico ma tutto il resto lo trovo davvero lodevole. 

VOTO: 9

 
Ultima modifica da un moderatore:
HORIZON ZERO DAWN

Si tratta di una nuova ip, un action rpg sviluppato da Guerrilla per Playstation 4 e, ultimamente, arrivato anche su PC. Graficamente posso tranquillamente dire che è il gioco più bello che ho avuto modo di provare fino ad ora. Anche il combact system l'ho trovato ben fatto e poco legnoso.
All'inizio il primo effetto provato iniziandolo a giocare è stato un grosso wow, che però ben presto ha lasciato spazio a numerose perplessità. Mi aspettavo una componente ruolistica decisamente migliore; invece è molto marginale ed è un peccato che di fatto non si possa compiere praticamente nessuna scelta. Il che rende pressoché inutili i dialoghi a scelta multipla, se non per approfondire qualche aspetto del gioco.
Le animazioni facciali alternano momenti buoni ad altri dove appaiono davvero sottotono. La protagonista, Aloy, l'ho trovata eccessivamente (e inutilmente) scontrosa e a tratti antipatica, il che non ha certo favorito una buona immedesimazione nel personaggio (anche se in parte posso anche giustificare l'atteggiamento della protagonista).
Ma purtroppo l'aspetto peggiore della mia partita è stata la noia, subentrata piuttosto presto. Infatti le missioni, soprattutto le secondarie, sono estremamente simili fra loro e ben presto mi hanno portato ad abbandonarle (dopo una ventina di ore).
La trama tutto sommato mi è piaciuta e va in crescendo, e regala qualche boss fight interessante e divertente.
La colonna sonora è piacevole da ascoltare lungo tutta la durata del gioco.

Insomma, Horizon Zero Dawn lo reputo un gioco che ha sicuramente del potenziale, ma che purtroppo non è stato espresso come mi sarei aspettato. Non nascondo che mi abbia deluso, e parecchio.. Tuttavia penso che il sequel non possa fare altro che migliorare i difetti che ho riscontrato. Ma anche solo per la grafica meravigliosa e il gameplay decisamente soddisfacente non mi pento di averlo giocato.

VOTO: 6.5
 
Con l'imminente arrivo di PS5 abbiamo deciso di dare una rinfrescata anche alla tanto amata Critica Sonara!
Le regole non cambiano, sono sempre quelle, solo che ora il thread riguarderà anche i giochi PS5.
Ed è questo anche il motivo principale per cui la parte grafica ha subito un restyling.
Nient'altro da aggiungere, se non che aspettiamo tante recensioni!

E con ciò, ho anche aggiornato tutto!

Un ringraziamento particolare va a DARK3N che ha resuscitato i link post-migrazione!
 
Ultima modifica:
Resident Evil HD Remaster (PS4)
recensione a cura di Vc3nZ_92

Resident Evil HD Remaster è una pietra miliare del media, a detta di molti uno dei migliori remake della storia, e non posso che concordare. Il titolo Capcom è riuscito, nonostante gli anni che si porta sulle spalle, a farmi appassionare e a tenermi incollato allo schermo grazie alla sua componente ludica nuda e cruda. Sarò ridondante, ma se anche con questa scomoda eredità del passato è riuscito in questa impresa, beh, è veramente un capolavoro e se qualcuno non lo ha ancora provato, come il sottoscritto fino a qualche tempo fa, lo faccia immediatamente, poi per ringraziarmi ci sarà modo e tempo.

Recensione completa qui: CLICK!

Video-recensione:


VOTO: 9
 
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Ghost of Tsushima
Ho appena concluso la campagna, preso il prendibile (platino compreso) e girovagato in lungo e in largo, il save conta 62 ore spaccate.

Bravi Sucker Punch, è stata una bell'esperienza, qualitativamente sopra gli infamous.

Tra i punti più alti del gioco c'è ovviamente il gameplay, di cui avrete certamente ampiamente discusso. La cosa più riuscita è proprio l'aver creato una via di mezzo tra un arcade e qualcosa di più tecnico, il tutto molto divertente e soprattutto soddisfacente pad alla mano. Giocando, ho avuto come primo impatto un mondo creato pensando come primo approccio l’immediatezza. Tale feedback è reso dalla reattività elevatissima dei comandi e dalla mancanza di animazioni contestuali e velocità di esecuzione in quelle obbligatorie (ad esempio infiltrarsi nei cunicoli nelle fasi stealth) e questa cosa probabilmente è stato ciò che più mi è piaciuta e non me lo ha reso eccessivamente pesante, infatti dopo aver visto le 2-3 tipologie di missioni e approcci, il gioco bene o male quello rimane.

Il comparto grafico e artistico si combinano per creare uno degli open world più d'impatto sulla scena. Ciò che è veramente incredibile non è tanto l'intero cluster di arbusti e piante infilate nel gioco e la loro resa, ma un dettaglio in particolare, ovvero l'incredibile LOD praticamente ponderato alla perfezione in ogni dove. Dopo RDR2 dove anche li sono emersi miracoli tecnici in tal senso qua c'è stata una spinta ulteriore, data da un motore grafico evidentemente più leggero, ma santocielo io i campi di pampa me li ricorderò a lungo, così come ogni tipologia di erba piazzata nelle distese, dalle calle, a quelle rosse di cui non ricordo il nome, ai semplici fili d'erba. Applausi, questo mi da un grande senso di immersività.
Per il resto il gioco è furbo nel mascherare altre cose, come gli interni carini, ma sotto sotto sempre gli stessi e le animazioni facciali non proprio brillanti, così come le texture che sono sotto la media (o poco ci manca) praticamente ovunque. Ad ogni modo, il tutto l'ho goduto sia un un pannello 4k HDR da 27 pollici, sia su un 46" 1080p e nonostante il primo mi abbia fatto vedere una buona implementazione dell'HDR e un discreto uso del 4k, questo è un gioco da godere sulle grandi dimensioni.

Per quanto riguarda la storia bè
nulla di trascendentale, si lascia scorrere bene e in alcuni momenti ti esalta, specialmente verso i 3/4. Ad esempio quando con lo zio vai tutto fiero e incazzoso di petto a tirare giù i mongoli per far sbarcare Goro, oppure alla fine quando stai provando a reclutare quel villaggio fortificato dove ci nacque Taka e la sorella, dove sono restii ad aiutarti, ma hanno i mongoli alle porte e li aiuti a respingerli. Li, dove tutti ti invocano chiamandoti "Spettro" e ti senti gasatissimo, fino a quando, nel punto più elevato nel climax, ti sblocca la one kill con R3 L3, li volevo saltare dalla sedia dall'hype. Menzione d'onore per il finale BELLISSIMO, la parte dove combatti con lo zio è meravigliosa ed entrambi le scelte sono belle e coerenti. Davvero bravissimi i SP a giostrarsela bene, ci credo che ai giappi sia piaciuto :asd:
Per quanto riguarda Jin è un bel personaggio, purtroppo un po' troppo ingessato (ma forse dopo TLOU2 ogni gioco mi sembra ingessato per l'eternità), ma la sua trasformazione inesorabile nello spettro è ben resa.
Menzone d'onore per i racconti mitici, li ho adorati. Invece abbastanza superficiali tutte le secondarie ahimè, tranne qualcosa ovviamente. Ad ogni modo ho trovato molto valido aver creato un sistema di completamento su più missioni, avrei trovato ridicolo in 15 minuti trovare gli assassini della famiglia di Masako, oppure stanare Tomoe.

Ho trovato invece abbastanza meh alcune cose, tipo le arrampicate forzate, specialmente per raggiungere i templi. Capisco che si debba creare un compromesso tra la capacità di movimento del giocatore e la necessità di raggiungere alcuni punti altrimenti troppo tediosi/impossibili da raggiungere, ma questo sistema di arrampicata è davvero troppo basilare e piatto. Non ha senso mettermi delle semiquest come i templi dove tutto si basa su un sistema figlio di un compromesso, perché non è per nulla divertente.
Altra cosa che sembrava chissà quanto particolare è il vento, che in realtà è esattamente un indicatore di direzione come siamo abituati dall'alba dei tempi, ma semplicemente più elegante.
Altro punto negativo è purtroppo la varietà, ma per questo aspetterò fiducioso il seguito (spero non 6 anni :asd: ).

Che dire, per quanto mi riguarda questo è un salto grande quanto quello dei Guerrilla con Horizon, per assurdo ha anche difetti e pregi simili.
8.5 (avrei dato un po' di meno, ma stica, volemose bbbene)
 
Ultima modifica:
Vi lascio i miei brevi commenti con voto dei giochi che ho giocato su PS4 negli ultimi anni: :ahsisi:

Infamous Second Son - 7 - Carino ma non eccelle in niente, ne lato gameplay ne lato artistico/narrativo.
La simpatia del protagonista non aiuta ad incrementare il voto...

The Order 1886 - 7 - Si lascia giocare ma anche questo è un titolo senza infamia e senza lode.
Gunplay carino ma pochi contenuti e poco incisivo nella trama.

Killzone: Shadow Fall - 7.5 - Impressiona dal lato tecnico/grafico, per il resto è un gioco discreto se vi piacciono gli fps.

The Last of Us Remastered - 9 - Ottimo titolo dei ND, impressionante per il periodo in cui è uscito che riesce a far vivere un bel viaggio proponendo un gameplay misto azione/stealth molto riuscito.

The Last of Us Parte II - 9.5 - Per quanto mi riguarda migliora il primo sotto tutti i punti di vista e riesce nell'intento di lasciare un messaggio facendoci vivere in prima persona gli stessi eventi visti con occhi diversi. Qualche scelta di trama e di stile che non approvo completamente (es. troppa sessualità per un mondo post apocalittico) gli impediscono di prendere 10.

Bloodborne - 9.5 - Stupendo come quasi tutti i titoli FS. Artisticamente sublime e gameplay avvincente: un mix esplosivo nonostante le imprecazioni lanciate per andare avanti e sconfiggere i boss. Non prende il 10 perchè scadente dal punto di vista tecnico: un framerate così basso non è umanamente accettabile, soprattutto per un titolo del genere dove i riflessi ed il tempismo sono molto importanti.

Detroit: Become Human - 7.5 - Bella avventura interattiva che impressiona proprio per il livello elevato di interazione (da questo punto di vista credo sia il migliore nel suo genere). La storia si divide in 3 sottotrame, non tutte di buona qualità. La storia non mi ha impressionato, poi nei giochi di cage c'è questa volontà da parte sua di voler far emozionare a tutti i costi i giocatori e nel mio caso ha avuto un effetto contrario.

Judgment - 9 - Trama molto bella e avvincente e personaggi carismatici. Ottima grafica ma framerate troppo ballerino. Bella OST e gameplay, con un buon combat system ma pedinamenti ed inseguimenti da rivedere. Ottimo titolo comunque non ti fa sentire la mancanza di Kazuma K. e soci.

Yakuza 6 - 9 - Mi è piaciuta molto la trama principale (boss finale a parte) e il combat system, meno appariscente ma che ti fa "sentire" meglio i colpi. Anche qui framerate ballerino che infastidisce il gameplay. Conclude al top la vicende di Kazuma K.; sinceramente non capisco le critiche rivolte a questo titolo.

Yakuza Kiwami - 8 - Ottima la parte iniziale e la parte finale, ma tutta la parte centrale dà una sensazione di grosso "filler". Ottimo titolo comunque nonostante non sia al top tra gli yakuza, risente del peso degli anni a livello concettuale.

Yakuza 0 - 9 - Uno dei migliori yakuza ambientato negli anni 80, bella trama e attività secondarie che intrattengono bene.

Fist of the North Star: Lost Paradise - 8.5 - Buon spin-off di ken il guerriero con il gameplay tipico della serie yakuza che può piacere o meno. I puristi di HNK potrebbero non apprezzarlo visto che non segue le vicende del manga e mischia un po i personaggi.

Until Dawn - 8 - Bel film "horror" interattivo che intrattiene bene dall'inizio alla fine. Horror "americano" con trama non al top ma ho trovato ottimo il fatto che in base alle scelte possono morire tutti o sopravvivere tutti.

Horizon Zero Dawn - 8.5 - Ottimo gameplay misto action/stealth e belle ambientazioni anche se semivuote. Lore e trama interessanti ma quest'ultima viene raccontata malissimo e i personaggi (protagonista a parte) hanno il carisma di un lombrico sotto sedativi. Però ogni volta che rivedo quel finale (quello prima dei titoli di coda) mi scende sempre la lacrima. Adoro i giochi che ti lasciano un messaggio.

Red Dead Redemption 2 - 9.5 - I rockstar hanno alzato l'asticella degli open world un'altra volta con una produzione mastodontica che ti fa vivere in prima persona (o terza) il far west. Bella trama ben raccontata (anche se avendo già giocato il primo, che è un seguito a livello temporale, puoi intuire come andrà a finire) e personaggi carismatici. Il gameplay tipico dei giochi R* avrebbe bisogno di una svecchiata ma con un titolo del genere ci si può sorvolare.

Days Gone - 8.5 - Altro open-world con il tipico gameplay stealth/caciaro che personalmente gradisco parecchio ad ambientazione post-apocalittica zombie. Trama interessante anche se un po troppo diluita (il gioco dura un po troppo), si lascia comunque giocare con piacere se si chiude non uno ma due occhi sul comparto tecnico scandaloso, con un framerate che scende in maniera vergognosa. Come per bloodborne, un giorno spero potrò giocarlo con un framerate decente dai 60 fps in su.
 
FAR CRY 5

SSi tratta dell'ultimo capitolo della ormai celebre saga di Ubisoft, uno sparatutto in prima persona che vede la storia ambienta negli USA, in particolare nello Stato del Montana.
L'ambientazione è davvero bella, composta da montagne, pianure e numerosi corsi d'acqua popolati da diverse specie di animali (orsi, puma, puzzole ecc..).
Senza fare spoiler, l'antagonista mi è parso ben caratterizzato e fuori di testa, così come tutta la sua famiglia. La storia l'ho trovata piuttosto coinvolgente fino alla fine. Inoltre ad aumentare la longevità del titolo ci pensano anche diversi minigiochi, inclusa la pesca.
Ciò che mi ha lasciato perplesso è stato il protagonista muto, avrei preferito che parlasse come negli altri Far Cry (mi pare che abbia parlato solo una volta con una manciata di parole). Il gameplay è divertente e solido, peccato per qualche sporadico calo di frame rate.
In sintesi lo ritengo un ottimo sparatutto e mi ha riportato alle ottime sensazioni avute con il terzo capitolo. Mi sento di consigliarlo, soprattutto agli amanti del genere.

VOTO: 8,5
 
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