Secondo me il problema e' molto piu' profondo.
Io l'ho preso subito dopo aver finito Dark Souls 3 ed ero gia' al corrente delle critiche e dei difetti del secondo capitolo. L'ho iniziato da poco e non so se migliori in seguito ma sto trovando Scholar of First Sin frustrante in modo davvero ritardato, anziche' doversi concentrare nell'apprendere i moveset dei nemici(se non con i boss ovviamente) le aree sono per lo piu' cuniculi rimpinzati di nemici che organizzeranno imboscate seguendo il tuo personaggio per chilometri, correndo in gruppi di 8-10 senza stancarsi mai, arcieri che colpiscono a chilometri di distanza. Gli ambienti sono cosi' ristretti che e' molto facile che il fendente di qualsiasi arma si blocchi contro un masso, una colonna o perfino contro dei gradini, che la telecamera si incastri spesso contro i muri, le collisioni delle armi sono incoerenti, etc.
Sostanzialmente mi sembra che lo scopo di questo titolo sia quello di inserire un numero di punti critici nella mappa X e morti predefinite non tanto dovute a disattenzione quanto al fatto che certe imboscate e frangenti siano impossibili da prevedere o da gestire senza sapere in anticipo chi popola una determinata zona.
A me di incongruenze di Lore, la mancanza di Miyazaki nel team di sviluppo e delle altre magagne importa davvero poco, il terzo e' appagante perche' la difficolta' consiste nel gestire gli avversari e il tuo personaggio, solo sporadicamente potenziali fattori imprevedibili che vanno al di la' del tuo controllo e della tua incapacita' videoludica.
Devo ancora finirlo, ma posso capire chi non lo trovi divertente: mi sembra piu' simile ad un trial error di fine anni 80 che non un GDR.
Sia Bloodborne che il successivo gli stanno avanti 10 anni, fermo restando che devo ancora recuperare i predecessori.