Corte Suprema Death Stranding | MC: 82-86 | SG: 9.4

Come valuti Death Stranding in base al suo metascore?

  • Ampiamente sopravvalutato

    Voti: 2 6.3%
  • Mediamente sopravvalutato

    Voti: 5 15.6%
  • Equamente valutato

    Voti: 7 21.9%
  • Mediamente sottovalutato

    Voti: 15 46.9%
  • Ampiamente sottovalutato

    Voti: 3 9.4%

  • Votatori totali
    32
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Leggermente sottovalutato per quanto mi riguarda.

Avete già detto un po' tutto voi, e nell'ultimo anno ho speso abbastanza inchiostro digitale, ma per sommi capi: esperienza unica a partire proprio dal gameplay. Bizzarro e atipico, sicuramente poco digeribile ai più. Quel sistema di consegne tanto deriso da molti, nasconde una profondità che ha ben pochi precedenti, complice un level design (di cui pochissime reviews hanno parlato), che permette una reale libertà da sandbox nel gameplay: dal poter discendere una rupe con una corda, o dall'attraversarla orizzontalmente con una scala, o ancora saltarla a piè pari con un esoscheletro, o aggirarla magari finendo in uno scontro armato. Le possibilità sono veramente tantissime, e se ci si sofferma ad osservare le pianure, i declivi, i monti, e i fiumi ci si rende conto che la morfologia è stata costruita con un occhio chirurgico per permettere al giocatore di sfruttare appieno decine di strumenti diversi (uno in particolare, che non nominerò per fare spoiler, cambia completamente il traversal, e sarebbe assolutamente inutile se a sostenerlo non vi fosse un level design ben congegnato). Lo shooting fa il suo lavoro essenziale nelle fasi dove è richiesto, ma sicuramente è la componente più accessoria del gameplay del titolo, che più e più volte cerca di renderlo esplicito al giocatore. Menzione d'onore per la feature più innovativa del titolo: il Social Strand System riesce a tirar fuori il meglio del gioco (e dei giocatori), regalando una componente multiplayer asincrona di grande soddisfazione. Consegnare un pacco perduto, o costruire un'infrastruttura non è più un atto fine a sé stesso, bensì una forma di collaborazione costante con giocatori in giro per il mondo (per lo più sconosciuti); ciò oltre a dare enormi soddisfazioni a livello strettamente ludico, si lega perfettamente pure con una delle tematiche portanti del gioco, rendendo de facto la componente online sia gameplay sia narrativa vivente.

Sulla trama non perdo troppe parole, sicuramente la più intima scritta da Kojima ad oggi. Tutto il sostrato di guerra, complotti, e le altre tematiche tanto care a Kojima dalla serie MGS sono tranquillamente presenti, ma fanno da addobbo (in certi casi quasi degli easter eggs) ad una storia molto più semplice di quanto il giocatore pensi, una storia che parla di amore, famiglia, e legami.

Le reali pecche sono per quanto mi riguarda un'eccessiva verbosità di Kojima sul finale (tipica di lui, a voler essere onesti), una generale mancanza di difficoltà nel 90% del gioco (a cui si sarebbe potuto sopperire tranquillamente con un'IA un pochino migliore, e con BTs un po' più dinamiche e varie), e una certa mancanza di rewards di alcuni prepper (da cui mi sarei aspettato premi un pochino più succosi, per ricompensare alcune questline), e poco altro onestamente.

Grafica e Musica non trovo utilità nell'elogiarle, visto che sono semplicemente delle eccellenze nel medium attuale, e ciò è già abbastanza evidente.

Personalmente un cult, nonché uno dei titoli non solo che ha segnato questa generazione, ma pure uno dei titoli che mi porterò nel cuore, e che rimetto su più che volentieri (su PC installato fisso e non si schioderà) per fare qualche esperimento di consegna.
 
Personalmente mi trovo abbastanza d'accordo con Zaza.

Un titolo che, finalmente, propone qualcosa di diverso sia per la storia e il world building dietro, sia per il gameplay che, può piacere o no, ma resta comunque qualcosa di molto raro in questa industria. Detto brevemente, quello che fa di nuovo è realizzato ottimamente (la gestione delle consegne e tutte le meccaniche dietro) mentre le parti classiche, come le sparatorie, le fasi stealth o le boss fight, sono tutte abbastanza sottotono penalizzate soprattutto da una IA mediocre che non rende giustizia al gioco. Un peccato per le CA, dove avrei sperato in una maggiore varietà di situazioni e pericoli dovuti a loro senza ridurre il tutto a "trattieni il fiato, non farti beccare e scappa".

Comprendo che comunque come gioco in sé, possa non piacere a molte persone visto quanto è atipico rispetto ai classici AAA. Ma in ogni caso, è impossibile negarne gli effettivi meriti, soprattutto per aver portato una grossa boccata d'aria fresca in un panorama sempre più standardizzato. Multiplayer asincrono con fantastiche idee che riesce a trasmettere quel senso di unità e aiuto reciproco che Koji voleva darci, trama regia scrittura dei personaggi di ottimo livello seppur non perfette (forse un po' troppo spiegoni verso la fine e comunque il peggiore del cast, è proprio Sam il protagonista), grafica ottima e soprattutto OST diddio probabilmente tra le migliori di questa generazione.

In poche parole, direi mediamente sottovalutato. Non si meriterà il 10 ma comunque neanche di stare troppo sotto al 9.


PS: Ultime ore per votare e dare la vostra opinione! Domani mattina pubblicherò finalmente il verdetto definitivo !
 
io non sono d'accordo che sia solo una questione di atipicità o di gusti per quanto riguarda il gameplay, ma c'è anche un problema di implementazione delle meccaniche.

a me il gameplay e il sistema di consegne nelle prime ore ha intrattenuto e divertito, ma col progredire del gioco e delle ore escono fuori una serie di limiti , ossia principalmente poca profondità e ripetitività, soprattutto se rapportati alla mole di ore che il gioco ti chiede di spendere se vuoi sbloccare/maxxare tutti i prepper o completare le autostrade.
 
Contro ogni aspettativa, il titolo di Kojima riesce a mettere d'accordo la maggior parte dei partecipanti sia nei pregi, sia nei difetti. Partendo proprio da quest'ultimi, vengono evidenziati soprattutto le fasi shooter del titolo che non convincono, l'intelligenza deficitaria dei mules che rende fin troppo semplici gli scontri e le CA che deludono le aspettative createsi prima dell'uscita del titolo. Difetti che comunque riescono a passare in secondo piano per la maggior parte delle persone che sono rimaste stupite dalle innumerevoli qualità del titolo. Un gameplay forse ancora fin troppo atipico per essere apprezzato (giustamente) da tutti, ma realizzate con una ottima profondità in grado di dare la giusta varietà al titolo tra strumenti di supporto, level design che spinge a sfruttare ogni aiuto possibile e una buona diversità di situazioni ambientali che aiutano a non stufarsi troppo presto. In certi casi forse si arriva pure ad esagerare con il numero di opzioni proposte, o meglio che non vengono sfruttate tutte come si deve e relegate a meri accessori utili in poche occasioni. Convince anche l'originale idea del multiplayer asincrono, che riesce ad unire tutti i giocatori anche senza una vera e propria coop e rende perfettamente, il senso del dare e ricevere dove ognuno fa la sua parte per facilitare le partite degli altri. I fiori all'occhiello rimangono invece una trama ben approfondita con un'ottima scrittura di praticamente tutto il cast di personaggi, se non per qualche spiegone di troppo verso il finale, più una realizzazione tecnica tra le migliori sul mercato PS4 e una OST che ha conquistato praticamente tutti con alcuni tra i brani più belli ascoltati in quest'ultima generazione.

In sostanza, il verdetto finale parla chiaro. Death Stranding viene considerato, dalla maggioranza dei partecipanti, un'esperienza più unica che rara, fortemente autoriale e in grado di rimanere ben impresso nella mente di chi lo gioca. Una media voti ritenuta principalmente "mediamente sottovalutata" per quello che è riuscito a rappresentare nella storia recente videoludica.
 
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