-La gioia reale ad ogni modo è esplosa solo quando è comparsa la tactical view, una visuale rialzata simile a quella di Origins, che permette di selezionare singolarmente i membri del team e dare ordini, con un sistema reminiscente dei vecchi gdr isometrici del passato. Quando gli sviluppatori hanno caricato una zona più avanzata e sono iniziate battaglie più impegnative, è divenuto chiaro come la Tactical View non sia un optional, ma il modo migliore di combattere, in quanto molte abilità dei maghi sono posizionali e persino in grado di bloccare parti della mappa. Durante uno scontro con nemici particolarmente numerosi, ad esempio, gli sviluppatori hanno bloccato la strada a un gruppo di nemici con un muro glaciale, per poi utilizzare un dispel su un potente stregone, e concentrare gli attacchi su di lui. Lo stile “action” ha a sua volta una meccanica di pausa simile grazie alla ruota delle abilità, che permette di switchare personaggio e attivare pozioni e tecniche, ma è più limitata perché il movimento dei compagni non può essere controllato nel dettaglio in tal modo.
-Avete capito bene, niente più mappe lineari, locazioni limitate, o dungeon che si ripetono all’infinito, qui siamo davanti a distese enormi, ricche di caverne esplorabili e di quest da affrontare. Il quest system è simile a quello di Skyrim, con una bussola che mostra dove dirigersi per compiere una missione o trovare un punto d’interesse, ma i ragazzi di Bioware hanno anche precisato che il protagonista stavolta sarà molto meno dipendente dagli npc, e in quanto capo dell’inquisizione spetterà spesso a lui decidere come muoversi e dove agire.
La zona iniziale, le colline di Crestwood, era senza dubbio enorme, tanto che per raggiungere la fortezza dalla costa ci sono voluti alcuni minuti, e un passaggio in una grossa caverna. Eppure non è nemmeno lontanamente l’area più grande del gioco, stando alla presentazione, ed è dunque il caso di aspettarsi un mondo capace di catturare il giocatore per dozzine di ore.
-I vecchi fan di Origins saranno anche felici di veder tornare un inventario dedicato ai compagni di squadra, ora personalizzabili sia nell’armatura che nelle armi e negli accessori.
-L’ultima sorpresona è stato il comparto tecnico. Non siamo davanti a meraviglie, ma il Frostbite stavolta pare usato a dovere, eccome. I tessuti si muovono con grande realismo, gli effetti particellari sono ottimi, l’illuminazione dinamica è sorprendente e in particolare ci ha stupito nella caverna mostrata, e non mancano gli elementi distruttibili nelle varie locazioni. Particolarmente interessante è stata una battaglia in cui il protagonista si è concentrato sulla distruzione di un ponte per impedire a dei rinforzi di raggiungere i nemici, dimostrazione che l’ambiente circostante potrà saltuariamente venir utilizzato per ottenere un vantaggio strategico.
-In chiusura, gli sviluppatori hanno mostrato un altro paio di chicche legate alle fortezze, visto che queste saranno personalizzabili e potranno essere utilizzate come castello rinforzato ricco di truppe, casa d’addestramento per spie, o addirittura bazaar mercantile per migliorare i rapporti politici con le varie regioni. Non si tratta di modifiche di facciata, poiché in base alle fortezze avrete anche modo di agire in modo differente sulle varie zone. Per dare una dimostrazione, i Bioware hanno bonificato un’area inizialmente zeppa di fumi velenosi, e così facendo hanno sbloccato una battaglia con un enorme e pericolosissimo drago.
Uno scontro opzionale, certo, ma comunque curatissimo, che a quanto detto non sarà l’unico nel gioco. I draghi saranno infatti tutti personalizzati, dotati di abilità uniche, e spaventosamente difficili da abbattere. Puristi della difficoltà, siete avvertiti.