Riflessione E' giusto acquistare titoli prodotti senza etica?

Boicottare Cyberpunk?

  • No. Viva il mercato unico, Jeff Bezos e Liberioltre.

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Non lo vedi pressante perché non sei tu la persona costretta a lavorare 16 ore al giorno


No, ma in tempi di università e pure post università ci sono andato più volte a rincoglionire dalla mattina alla notte 7/7 per settimane filate per conseguire un obiettivo, o meglio per non mollare una mia aspettativa che non era una vera necessità.
La costrizione è spesso relativa, spesso é autoimposta o ha un certo livello di accondiscendenza. Esistono leggi e tutele per evitare che al lavoratore sia imposto di lavorare 16h al giorno di regola. Se poi vuoi fermarti 3h in più perché non sei soddisfatto del tuo lavoro e vuoi continuare fino allo sfinimento per dare il massimo, questo é comune negli ambienti di alto livello, e uno tira dentro l'altro. Ha una grossa componente psicologica.
Non si tratta di raccogliere pomodori a 2 euro l'ora, la schiavitù é un'altra cosa. Crunch é più schiavitù intellettuale, che chiede tanto ma lascia anche soddisfazioni, per quanto spesso sproporzionate alla fatica. Quasi é una scelta di vita, ripeto diffusa in tanti contesti e credo da sempre. A me sembrerebbe molto più strano che in ambienti del genere tutti chiudano alle 16 e vadano a godersi la vita senza pensieri fino alle 8 del giorno dopo.
 
No, ma in tempi di università e pure post università ci sono andato più volte a rincoglionire dalla mattina alla notte 7/7 per settimane filate per conseguire un obiettivo, o meglio per non mollare una mia aspettativa che non era una vera necessità.
La costrizione è spesso relativa, spesso é autoimposta o ha un certo livello di accondiscendenza. Esistono leggi e tutele per evitare che al lavoratore sia imposto di lavorare 16h al giorno di regola. Se poi vuoi fermarti 3h in più perché non sei soddisfatto del tuo lavoro e vuoi continuare fino allo sfinimento per dare il massimo, questo é comune negli ambienti di alto livello, e uno tira dentro l'altro. Ha una grossa componente psicologica.
Non si tratta di raccogliere pomodori a 2 euro l'ora, la schiavitù é un'altra cosa. Crunch é più schiavitù intellettuale, che chiede tanto ma lascia anche soddisfazioni, per quanto spesso sproporzionate alla fatica. Quasi é una scelta di vita, ripeto diffusa in tanti contesti e credo da sempre. A me sembrerebbe molto più strano che in ambienti del genere tutti chiudano alle 16 e vadano a godersi la vita senza pensieri fino alle 8 del giorno dopo.
Ognuno è libero di fare ciò che vuole, il problema sorge quando sei costretto a lavorare molto più del dovuto (qui non si parla di una-due ore di straordinari, ma di tante ore in più) contro la tua volontà e non puoi fare niente per cambiare la situazione. Questo è il crunch, non Michelangelo che passa la sua vita a dipingere la Cappella Sistina, ma gente costretta a stare davanti al pc per giornate intere con uno stipendio da fame mentre quelli sopra di lui si arricchiscono anche grazie al suo stato di quasi-schiavitù.
 
Se dovessi stare a farmi problemi etici per qualsisi prodotto che consumo, probabilmente non dovrei acquistare più nulla (dalle scarpe ai telefoni), non utilizzare Amazon, dire addio al 90% dei videogiochi AAA, ecc...

Tendo sempre a distinguere il prodotto di cui usufruisco dal suo creatore, non è compito mio giudicare di questi processi, anche perché una compagnia non è un’essere senziente con una coscienza unica, ma è composta da migliaia di persone diverse, con opinioni diverse e con “colpe” diverse.

Nello specifico, boicottare Cyberpunk significherebbe “punire” anche i poveri cristi che ci hanno lavorato sopra, quando in realtà le uniche responsabilità ricadono sul management. Ciò che è importante, a mio avviso, è l’esposizione mediatica di queste problematiche, perché la discussione pubblica genera consapevolezza e può innescare un processo di miglioramento (se dall’altra parte c’è volontà ovviamente, altrimenti continueranno a fare come cazz gli pare). Il boicottaggio in genere crea più problemi di quelli che risolve (SE ne risolve)


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Certo che e' compito nostro giudicare queste scelte e gia' lo facciamo, per esempio esaltando la mole di lavoro atta nel creare un mondo vasto come non mai(e adesso sappiamo come siano riusciti in tale impresa)
Io non ho capito perché nello specifico è sempre CDP ad essera accosta al crunch, quando se sei un neolaureato probabilmente stai facendo anche tu tutti i giorni straordinari non pagati su una bustapaga da 6-800€ per farti esperienza e farti vedere. Menzione d'onore per gli architetti stagisti.

Solo in paesi di merda come l’Italia, precisiamo.
 
Cyberpunk non mi interessa proprio, a me non é piaciuto neanche Ghost in the Shell. - _-"
Peltò dipende da quanto sia il potere di acquisto di quei 400€. Per esempio la Svizzera ha appena approvato lo stipendio minimo a 3500€, ma una pizza margherita costa 20 franchi/euro.
Forse sta lì l'interesse di Sony nello spingere i team cinesi, come per tutte le altre attività demanio ate all'estero.
 
Cyberpunk non mi interessa proprio, a me non é piaciuto neanche Ghost in the Shell. - _-"
Peltò dipende da quanto sia il potere di acquisto di quei 400€. Per esempio la Svizzera ha appena approvato lo stipendio minimo a 3500€, ma una pizza margherita costa 20 franchi/euro.
Forse sta lì l'interesse di Sony nello spingere i team cinesi, come per tutte le altre attività demanio ate all'estero.
In Polonia, negli anni 2010 e giù di lì (e nel caso in questione si parla del 2014, più vicino al 2010 che non ad oggi) uno stipendio medio era di 500/600€, quindi diciamo che tecnicamente, a logica, era uno stipendio più che buono, per essere uno stage. Roba che in Italia lo stipendio minimo degli stage mi pare sia 300€ (che dai noi sono veramente poca cosa). C'è da dire però che quest'anno in Polonia hanno alzato la soglia minima dello stipendio dello stage a 600€, quindi c'è stato sicuramente un aumento del tenore di vita negli ultimi dieci anni, pertanto non saprei dire quando il miglioramento c'è stato, se è stato graduale, etc.

Propenderei a dire che sì, magari era sottopagata comunque, ma è meno ''sconvolgente'' di come l'ha fatto passare la stagista :hmm:
 
Sul tema del sondaggio e sulla domanda del topic: io sinceramente credo poco nel potere del singolo, che si sente più illuminato del 99% degli altri e si fa del male da solo per sentirsi una persona migliore. Non ho mai troppo badato a chi, come, quanto pago quel che compro, anche perché sono disilluso sulla possibilità concreta di ottenere un cambiamento. Sono un discreto rompitore di cazzo nel fare buona e cattiva pubblicità, quello si, ma sinceramente non vedo così pressante il problema del crunch, e credo sia fisiologico in qualunque attività ad alti livelli, per ottenere grandi risultati.
Non so, l'atleta che si prepara per le olimpiadi non fa pure lui il crunch?
Scusa Storm, ma da ciò si può dedurre che secondo te in questo forum ci sono persone che si sentono più illuminate e migliori degli altri, ovvero ad esempio coloro che acquistano il gioco al D1 pagandolo a prezzo pieno all’unico scopo di supportare lo sviluppatore (decisione basata su un misto di, passami il primo termine che appunto virgoletto, “generosità” accompagnata a disponibilità economica e meritocrazia relativamente soggettiva?), ben consapevoli del fatto che ci giocheranno più avanti, magari durante un periodo in cui sarà già diventato acquistabile a prezzi minori. Infatti mi pare corrispondano al profilo che hai delineato: si fanno del male da soli credendo nel potere del singolo, cioè che quel +1 della loro copia incida sulle entrate a breve termine.

Oppure io dovrei sentirmi più illuminato etc perché al momento non venderei un gioco usato particolarmente raro ad un prezzo superiore a quanto l’ho pagato nuovo in quanto mi sembrerebbe di speculare su un valore aggiunto inesistente come quello della minore reperibilità sul mercato, approfittando/facendo leva/lucrando sulla passione altrui per il collezionismo. Che poi magari in tanti si getterebbero a capofitto sull’occasione ghiottissima offerta dalla mia ingenuità per recuperarlo agilmente grazie ad una valutazione assurdamente al ribasso e correre subito a rivenderlo gonfiando il prezzo con la “valutazione giusta”, ma tant’è.

Insomma, credo sì che esistano persone che fanno volontariato (esempio stupido) principalmente per un tornaconto psicologico atto ad alimentare il proprio ego (eppure intanto lo fanno), ma mi sembra sbagliato generalizzare il discorso escludendo a priori altre possibilità al di fuori di un malcelato individualismo di fondo, nonostante viviamo in una società dominata da quest'ultimo. Oppure, in alternativa, se fosse soltanto una risposta al desiderio di sentirsi migliori davanti a se stessi, in realtà a pensarci bene che male c’è?
Se volete un gioco che vi parli di Comunismo, di Etica, di Proletariato c'è soltanto un gioco che rispetti questi valori:
Disco Elysium
Perfetto, lo giocherò per sentirmi un virtuoso. :sisi:
 
Ultima modifica:
Scusa Storm, ma da ciò si può dedurre che secondo te in questo forum ci sono persone che si sentono più illuminate e migliori degli altri, ovvero ad esempio coloro che acquistano il gioco al D1 pagandolo a prezzo pieno all’unico scopo di supportare lo sviluppatore (decisione basata su un misto di, passami il primo termine che appunto virgoletto, “generosità” accompagnata a disponibilità economica e meritocrazia relativamente soggettiva?), ben consapevoli del fatto che ci giocheranno più avanti, magari durante un periodo in cui sarà già diventato acquistabile a prezzi minori. Infatti mi pare corrispondano al profilo che hai delineato: si fanno del male da soli credendo nel potere del singolo, cioè che quel +1 della loro copia incida sulle entrate a breve termine.

Oppure io dovrei sentirmi più illuminato etc perché al momento non venderei un gioco usato particolarmente raro ad un prezzo superiore a quanto l’ho pagato nuovo in quanto mi sembrerebbe di speculare su un valore aggiunto inesistente come quello della minore reperibilità sul mercato, approfittando/facendo leva/lucrando sulla passione altrui per il collezionismo. Che poi magari in tanti si getterebbero a capofitto sull’occasione ghiottissima offerta dalla mia ingenuità per recuperarlo agilmente grazie ad una valutazione assurdamente al ribasso e correre subito a rivenderlo gonfiando il prezzo con la “valutazione giusta”, ma tant’è.

Insomma, credo sì che esistano persone che fanno volontariato (esempio stupido) principalmente per un tornaconto psicologico atto ad alimentare il proprio ego (eppure intanto lo fanno), ma mi sembra sbagliato generalizzare il discorso escludendo a priori altre possibilità al di fuori di un malcelato individualismo di fondo, nonostante viviamo in una società dominata da quest'ultimo. Oppure, in alternativa, se fosse soltanto una risposta al desiderio di sentirsi migliori davanti a se stessi, in realtà a pensarci bene che male c’è?

Perfetto, lo giocherò per sentirmi un virtuoso. :sisi:
Ma sì che esiste, anche su questo forum, ma non ho un'accezione negativa per "l'illuminato" che compra per supportare (finchè non se la tira troppo), anzi grazie perchè spesse volte è lui che porta avanti la baracca anche per me :asd: Intendevo che non sarò mai un "illuminato" di quel genere, e neanche un "illuminato" che boicotta il gioco che esce con lo scandalo dietro, oltre che i leggendari patrioti della lingua italiana e i SJW estremisti.
Semplicemente io non sento questo dovere morale del fare arrivare per forza i miei soldi allo sviluppatore: se ci arrivano bene, se non ci arrivano (usato, prestito, studio già fallito, periodo gratuito) non mi faccio alcun cruccio. Idem se uscisse che davvero CDPR è un ambiente di lavoro tossico/maschilista/quel che vuoi io mica lo depenno dalla wishlist solo per quello. Non vedo la mia singola "paghetta infracentesimale" o il mio +/-1 unità vendute su target milionari così determinante per nessuno. Un buon gioco si regge tranquillamente sui guadagni dei fruitori al D1, degli "illuminati", dei mecenati, che sono potenzialmente decine di milioni. Il mio grosso contributo economico all'industria lo do, già senza impazzire a spendere a prezzo pieno o privarmi di una cosa che voglio solo perchè esce lo scandalo di turno. Faccio più danno/benefico una buona/cattiva pubblicità, che infatti spesso viene usata come una clava da chi vuole fare un danno, sfruttando anche la tendenza al sensazionalismo dei giornalisti.
 
In Polonia, negli anni 2010 e giù di lì (e nel caso in questione si parla del 2014, più vicino al 2010 che non ad oggi) uno stipendio medio era di 500/600€, quindi diciamo che tecnicamente, a logica, era uno stipendio più che buono, per essere uno stage. Roba che in Italia lo stipendio minimo degli stage mi pare sia 300€ (che dai noi sono veramente poca cosa). C'è da dire però che quest'anno in Polonia hanno alzato la soglia minima dello stipendio dello stage a 600€, quindi c'è stato sicuramente un aumento del tenore di vita negli ultimi dieci anni, pertanto non saprei dire quando il miglioramento c'è stato, se è stato graduale, etc.

Propenderei a dire che sì, magari era sottopagata comunque, ma è meno ''sconvolgente'' di come l'ha fatto passare la stagista :hmm:
In Italia sono in tantissimi a fare tirocinio gratis, per la laurea, per un'assunzione futura, per mettere nel curriculum di aver lavorato con una grande azieda. Se hai alternative migliori le prendi quando sarà il momento, per il resto é nel 99% una fase di transizione. Se poi mi trovate una stagista che lavora a 500 dollari in CDPR dai tempi del primo Witcher e convinta di farlo ancora per decenni, allora é totalmente succube.
 
Diciamo che la questione "il singolo può fare la differenza?" è alla fine la questione alla base di tutte le proteste e di tutti gli atti di affermazione che esistono :asd: ma è un discorso che si potrebbe ricondurre a tanti altri ambiti poco attinenti i vg, tipo "votare, è giusto votare quello in cui credo se tanto lo voto da solo?" oppure "fare attività fisica, è giusto andare oggi a farmi una corsetta se è tutta la settimana che mangio come un facocero?"

La risposta che personalmente ho trovato è che una piccola azione non fa la differenza, ma tante piccole azioni sì. Quindi se si passa una vita essendo coerenti con tante piccole azioni che si compiono, una differenza la si può fare. Se poi queste piccole azioni sono coordinate con quelle di altri esseri umani sulla stessa lunghezza d'onda, tanto meglio.
Concretizzando significherebbe: se invece di votare quello in cui credo voto quello che preferisco tra quelli che hanno più probabilità di vincere, sicuramente la mia azione è più efficace. Se non vado a correre una tantum, ma quell'azione mi serve per avviare un lento processo di cambiamento di stile di vita, buon per me.
Quindi, se decido di boicottare un gioco per il crunch perché una mattina magari mi sveglio come sindacalista, probabilmente non risolvo niente. Se però sono coerente in questo tipo di azioni in tutte le situazioni simili, allora la cosa è diversa. Ancora meglio, se incanalo questo tipo di azione in un contesto in cui posso ottimizzarne l'efficacia (quindi invece di protesta random magari affiliarmi ad un'altra già esistente, se c'è) allora ho fatto bingo.
Per chi è interessato a tal proposito consiglio di informarsi sul concetto "The Slight Edge".

Per rispondere all'ultimo quesito, se sia giusto o meno...questo dipende dal proprio sistema di valori. Non penso sia possibile definire una simile presa di posizione come "giusta" in senso assoluto, perché se il vero problema è il crunch in teoria forse non ha nemmeno tanto senso prendersela specificamente con i CDPR.
 
Il crunch è una stortura del modello capitalista, per risolverlo basterebbe assumere più personale ma ovviamente i dirigenti d'azienda guardano al profitto non al benessere dei lavoratori.
Ma anche no , il modello stakanovista dell'operaio interamente dedicato al bene dell'azienda che lavora indefessamente per massimizzare la produzione semmai viene dal mondo socialista , mondo di cui la Polonia faceva parte del resto quindi l'atteggiamento dei CDP RED non mi stupisce , gli altri modelli similari vengono dal Giappone e dai Paesi Asiatici in generale gente tanto dedita all'azienda da dormire in fabbrica o in ufficio in un cubicolo per poi tornare in famiglia un giorno a settimana , il modello schiavile di sfruttamento con stipendi bassissimi e un numero inumano di ore lavorative senza giorni di riposo nè ferie è invece il modello Cinese ripreso poi in tutto il Sud dell'Asia , è Capitalistico per modo di dire.
Che parecchi capitalisti occidentali si siano precipitati a sfruttare gli schiavi messi a disposizione dai loro governanti non ci piove , ma il modello non è da lì che viene , anzi Henry Ford aveva ridotto l'orario e aumentato gli stipendi , nel modello capitalista autentico gli operai sono anche consumatori e se non guadagnano e non hanno tempo libero per consumare i prodotti chi è che li acquista?
In Italia sono in tantissimi a fare tirocinio gratis, per la laurea, per un'assunzione futura, per mettere nel curriculum di aver lavorato con una grande azieda. Se hai alternative migliori le prendi quando sarà il momento, per il resto é nel 99% una fase di transizione. Se poi mi trovate una stagista che lavora a 500 dollari in CDPR dai tempi del primo Witcher e convinta di farlo ancora per decenni, allora é totalmente succube.
Ci sono i medici tirocinanti che arrivano a turni anche di 18 ore , ci sono i tirocinanti degli studi legali e commerciali che si sobbarcano il grosso del lavoro più scomodo per pochi soldi , ma tutto ciò non ha niente a che vedere col "modello capitalista" viene più dall'apprendistato dove l'apprendista lavora per un piatto di minestra in cambio dell'opportunità di imparare il mestiere , risale all'alba dei tempi
 
Ma anche no , il modello stakanovista dell'operaio interamente dedicato al bene dell'azienda che lavora indefessamente per massimizzare la produzione semmai viene dal mondo socialista , mondo di cui la Polonia faceva parte del resto quindi l'atteggiamento dei CDP RED non mi stupisce , gli altri modelli similari vengono dal Giappone e dai Paesi Asiatici in generale gente tanto dedita all'azienda da dormire in fabbrica o in ufficio in un cubicolo per poi tornare in famiglia un giorno a settimana , il modello schiavile di sfruttamento con stipendi bassissimi e un numero inumano di ore lavorative senza giorni di riposo nè ferie è invece il modello Cinese ripreso poi in tutto il Sud dell'Asia , è Capitalistico per modo di dire.
Che parecchi capitalisti occidentali si siano precipitati a sfruttare gli schiavi messi a disposizione dai loro governanti non ci piove , ma il modello non è da lì che viene , anzi Henry Ford aveva ridotto l'orario e aumentato gli stipendi , nel modello capitalista autentico gli operai sono anche consumatori e se non guadagnano e non hanno tempo libero per consumare i prodotti chi è che li acquista?

Ci sono i medici tirocinanti che arrivano a turni anche di 18 ore , ci sono i tirocinanti degli studi legali e commerciali che si sobbarcano il grosso del lavoro più scomodo per pochi soldi , ma tutto ciò non ha niente a che vedere col "modello capitalista" viene più dall'apprendistato dove l'apprendista lavora per un piatto di minestra in cambio dell'opportunità di imparare il mestiere , risale all'alba dei tempi
Tipologie di "crunch" erano presenti anche nei paesi socialisti, ma quello attuale presente nel mondo occidentale (Europa e Stati Uniti) è frutto del capitalismo ed in alcuni specifici paesi anche dei pochi diritti di cui godono i lavoratori. In ogni caso, in qualunque forma esso sia, lo trovo sbagliato.
 
Ci sono i medici tirocinanti che arrivano a turni anche di 18 ore , ci sono i tirocinanti degli studi legali e commerciali che si sobbarcano il grosso del lavoro più scomodo per pochi soldi , ma tutto ciò non ha niente a che vedere col "modello capitalista" viene più dall'apprendistato dove l'apprendista lavora per un piatto di minestra in cambio dell'opportunità di imparare il mestiere , risale all'alba dei tempi
Posso parlare dei "medici tirocinanti" perché é la mia categoria.
Turni da 18h no, penso manco l'aiuto chirurgo più sfigato. Generalmente si sfora sempre e non si va via finché non si é finito o finché non arriva il cambio, é proprio il lavoro del medico ad essere quasi per definizione senza orari rigidi. L'ACN parla di 38h settimanali, gli straordinari non esistono, borsa rigida sia che tu faccia solo lo spettatore sia che ti smazzi dalle 8 alle 20 (o 20-8) tutto il reparto addosso. Uno volendo potrebbe andarsene alle 16 (lo fa chi ha famiglia e non ha alternative), ma i più mettono davanti l'etica professionale di non abbandonare i pazienti o il lavoro al collega dopo.
Tante cose sbagliate, tante imposizioni dall'alto, talvolta un vero sfruttamento e una costante frustrazione perché vorremmo essere trattati meglio, con tutte quello che abbiamo passato per arrivare lì... Pure questo è crunch. Durante il covid poi avoja quante ne succedono. Però ecco sono tutte problematiche che non interessano all'opinione pubblica, e quando l'opinione pubblica prova a parlarne da esterni poi si ha sempre una distorsione mostruosa della realtà, e quindi si finisce a parlare di aria fritta. Sarebbe bello avere veri interlocutori calati sulla realtà in questione, più che gente scandalizzata su mezze fake news e che capisce Roma per toma.
Come nella medicina, così penso sia in ogni compartimento di alta responsabilità in cui si cerca sempre di fare di più, per autoimposizione o per politica aziendale, e sfiorare il burnout alla lunga é inevitabile. Più giusto condannare un chiaro mobbing che pontificare su quanto sia giusto lavorare senza conoscere il lavoro.
 
Posso parlare dei "medici tirocinanti" perché é la mia categoria.
Turni da 18h no, penso manco l'aiuto chirurgo più sfigato. Generalmente si sfora sempre e non si va via finché non si é finito o finché non arriva il cambio, é proprio il lavoro del medico ad essere quasi per definizione senza orari rigidi. L'ACN parla di 38h settimanali, gli straordinari non esistono, borsa rigida sia che tu faccia solo lo spettatore sia che ti smazzi dalle 8 alle 20 (o 20-8) tutto il reparto addosso. Uno volendo potrebbe andarsene alle 16 (lo fa chi ha famiglia e non ha alternative), ma i più mettono davanti l'etica professionale di non abbandonare i pazienti o il lavoro al collega dopo.
Tante cose sbagliate, tante imposizioni dall'alto, talvolta un vero sfruttamento e una costante frustrazione perché vorremmo essere trattati meglio, con tutte quello che abbiamo passato per arrivare lì... Pure questo è crunch. Durante il covid poi avoja quante ne succedono. Però ecco sono tutte problematiche che non interessano all'opinione pubblica, e quando l'opinione pubblica prova a parlarne da esterni poi si ha sempre una distorsione mostruosa della realtà, e quindi si finisce a parlare di aria fritta. Sarebbe bello avere veri interlocutori calati sulla realtà in questione, più che gente scandalizzata su mezze fake news e che capisce Roma per toma.
Come nella medicina, così penso sia in ogni compartimento di alta responsabilità in cui si cerca sempre di fare di più, per autoimposizione o per politica aziendale, e sfiorare il burnout alla lunga é inevitabile. Più giusto condannare un chiaro mobbing che pontificare su quanto sia giusto lavorare senza conoscere il lavoro.
Stavo parlando di un caso reale, ovviamente non erano 18 ore programmate tali, ma lui disse di essere rimasto in servizio per 18 ore per un accumularsi di ragioni, ovviamente con un breve riposo nel mezzo
 
nei paesi dell'UE esistono norme contro la schiavitù e lo sfruttamento.

Il termine crunch può voler dire tutto e niente. In tutte le aziende ci sono periodi di picco di lavoro dove si fanno tanti straordinari, ovviamente sempre rispettando le leggi, non penso quindi che facciano lavorare gli sviluppatori 24 ore su 24 senza dargli la possibilità di dormire o mangiare... E' come dire che sotto natale i dipendente dei negozi lavorano tantissimo, stesso discorso per i corrieri e i magazzinieri di amazon e altri store online...

il discorso stipendio poi è relativo in quanto si parla di uno stagista, in italia se fai lo stage è già tanto se ti danno qualche rimborso spese (che spesso sono soldi della regione). oltretutto lo stipendio va sempre rapportato al costo della vita in quel paese.
 
In maniera molto più generale, e senza parlare d nessun caso specifico, ovvio che è comunque giusto acquistare se qualcosa mi interessa, a prescindere dall'etica del produttore, anche perché contrariamente non dovremmo acquistare in pratica nulla hai voglia ad andare in giro nudi e scalzi :asd:
 
sinceramente non mi interessa, se una cosa mi piace la compro e fine, mi interessa quello che c'è dietro fino ad un certo punto

sarà un ragionamento semplicistico egoista o quello che volete, ma con tutti i problemi che uno ha di suo tra lavoro e altro, sobbarcarsi pure dell'etica morale quando devo comprare un cazzo di videogioco per passare qualche ora tranquillo mi sembra eccessivo

le polemiche e la caccia alle streghe le lascio volentieri agli esaltati che popolano resetera e simili
 
sinceramente non mi interessa, se una cosa mi piace la compro e fine, mi interessa quello che c'è dietro fino ad un certo punto

sarà un ragionamento semplicistico egoista o quello che volete, ma con tutti i problemi che uno ha di suo tra lavoro e altro, sobbarcarsi pure dell'etica morale quando devo comprare un cazzo di videogioco per passare qualche ora tranquillo mi sembra eccessivo

le polemiche e la caccia alle streghe le lascio volentieri agli esaltati che popolano resetera e simili

Pero' poi vai a piangere quando ti offrono 1200 euro al mese per un lavoro che nel resto d'Europa viene pagato almeno 3000. :rickds:
 
Se sapeste cosa succede in sta industria, ma pure da noi nel settore indie, ve ne fregherebbe un razzo di nulla dei "problemi" delle major. :asd:
 
Dispiace per loro, ma il mazzo ce lo siamo fatto tutti. Per anni (2004-2010) ho sollevato e spostato tonnellate di bancali per una famosa azienda assicurativa, pure sotto la pioggia. 950 euro al mese. Con e senza muletto elettrico.
 
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