Il Belli
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prima di tutto, complimenti per l‘ottima disamina che cerca di valutare il gioco a 360°, oltretutto scritta in un perfetto italIano, ce ne fossero di persone che scrivono così.Dunque proviamo a fare un po' di considerazioni cercando anche di non ripetermi, dato che comunque pro e contro sono stati ripetuti (da me e da tutti) più e più volte.
Final Fantasy XVI è un gioco imperfetto, creato con una filosofia chiara in mente: raccontare una storia. Tutte le scelte di game design vanno in questa direzione, ma mentre alcune sono riuscite, altre finiscono per essere delle ingenuità clamorose. Nel giudicarlo credo che dobbiamo essere onesti e non proiettare sugli sviluppatori quello che avremmo voluto che il gioco fosse, ma valutare quello che il gioco davvero è. Giusto per fare un esempio: la linearità dei dungeon. A molti questo aspetto non è piaciuto, ma questi dungeon così semplici sono funzionali all'esperienza che gli sviluppatori hanno voluto offrire. Aree belle da vedere, ma senza troppi fronzoli ,senza leve da aprire, meccanismi da connettere, enigmi da risolvere. Altre scelte le definisco ingenuità perché mi viene difficile credere che qualcuno possa davvero credere che il sistema di rewards per dire, o la difficoltà così bassa, possano essere davvero funzionali alla fruizione dell'opera. Se proprio si voleva mantenere basso il livello di sfida, sarebbe stato bello mettere qualche extra corposo già durante la prima run, quindi magari qualche dungeon segreto un po' più ampio, magari collegato a qualche quest secondaria. Vabbè, è andata così, ma alcune cose non si possono giustificare.
Discorso a parte per le quest secondarie: i problemi di pacing sono evidenti e anche la ripetitività dei task, ma gli ultimi due blocchi fanno capier quanto siano importanti per lo sviluppo della storia. Chi le salta si perde un pezzo davvero importante del gioco e della crescita dei personaggi. È anche vero però che la tentazione di saltarle è forte, sia perché magari piazzate a ridosso di un grande evento, sia perché nella parte centrale del gioco vieni veramente appesantito da quest poco interessanti tipo:
Il panettiere che deve fare il pane a forma di cristallo o il tizio che deve fare il coltello... Carino l'intento di espandere la lore, ma anche meno.
Il fatto che poi in quasi tutte le quest devi combattere e basta (e in quelle dove non combatti devi solo fare qualche dialogo) non aiuta.
A proposito del combattimento, anche qui si può parlare di alti e bassi. Il sistema è spettacolare, divertente, bello da vedere e da giocare, ma un po' troppo incentrato sulla meccanica del massimizzare i danni eikon durante lo stagger, sbilanciando troppo il gioco verso alcune build. La complessità potenziale si intravede nelle sfide ai cronoliti e nell'arcade e sicuramente esploderà nel NG+ con le sfide ultimaniac, ma anche qui: possiamo anche comprendere il livello di difficoltà basso, ma relegare un'esperienza completa a una seconda run è un'ingenuità ingiustificabile. Io non sono tipo da seconde run e non so se mai la rifarò qui. Se così fosse, mi rimane l'amaro in bocca a non avere provato certe cose.
Detto ciò, se dal punto di vista ludico FF offre luci e ombre, dal punto di vista della narrativa non offre degli alti, ma delle nuove vette. Storia e personaggi sono sopra le righe ed è incredibile come nonostante sia una gioco senza party, il cast ne esca fuori addirittura meglio di tanti altri party dei vecchi episodi. Personaggi come Gav, Byron, Dion, Jill, Torgal, Cid, hanno i momenti in cui si prendono la scena, bucano lo schermo e rimangono più di altri personaggi che abbiamo potuto comandare in vecchi episodi. Le boss fight settano un nuovo standard, l'active lore è una funzione che dovrebbero utilizzare tutti i jrpg da ora in poi. La trama , pur incartandosi leggermente alla fine perdendo un po' di chiarezza (per poi ritrovarla proprio nelle ultimissime battute) è un ottimo incontro tra il fantasy occidentale sulla scia di Game of Thrones e i classici topos da shonen giapponese. C'è chi ha denunciato una sorta di rottura tra le due parti, mentre io invece le ho trovate molto armonizzate tra loro e in generale l'intreccio mi è parso abbastanza coerente rispetto alle basi gettate sin dall'inizio. Si può discutere magari di alcune singole scelte, ma da questo punto di vista è inappuntabile.
Il Finale.
Emozionante. Maturo. Tragico. Più amaro che dolce (in linea comunque con gli ultimi capitoli che rifiutano gli happy ending). Leggermente aperto, ma allo stesso tempo conclusivo, senza buchi di trama o incertezze. La messa in scena dell'ultimo scontro è spettacolare. Non originalissimo Ultima come cattivo, ma a mio avviso ben realizzato. Mentre i cattivi umani sono più... umani appunto, Ultima è un cattivo molto semplice, ma a mio avviso è un pregio, specie avendo già avuto bei cattivi come Benedikta o Hugo. Barnabas non lo cito perché personalmente è il personaggio che mi è piaciuto meno, in quanto davvero troppo verboso e manipolato da Ultima stesso (i fight contro di lui sono stati fighissimi). Molto giapponese, molto nakama power ma l'epilogo perfetto di una sessantina di ore trascorse a farti affezionare ai personaggi, ai loro legami e a quelle relazioni che sono il leit motiv del gioco, nonché l'arma in più che permette a Clive di sconfiggere Ultima. Avevo le lacrime agli occhi quando sul finire del fight, quando Clive usa tutti gli Eikon, utilizzando Fenice si sente la voce di Joshua dire "Ora, e per sempre". Avevo le lacrime agli occhi quando Jill piange disperata, prima di vedere l'alba e ricordarsi che "Dopo il tramonto, il sole sorge sempre e tu torni sempre da me". Chissà se sarà vero anche questa volta. Di sicuro vista la scena finalissima, con il libro scritto da "Joshua Rosfield", qualcuno deve essere sopravvissuto. Magari Clive che ha preso il nome del fratello per scrivere il libro e onorarne la memoria; magari Joshua il cui corpo è stato guarito da Clive, anche se sembra rimanere morto; magari entrambi. Non so. Personalmente Joshua im sembrava davvero morto, mentre Clive potrebbe tutto sommato essere sopravvissuto, dato che abbiamo già visto Cid vivere con alcune parti di braccio pietrificate dalla maledizione.
Come giudicare quindi questo gioco? Confermo che in sede di recensione non dev'essere stato facile dargli un voto. Diciamo che capisco chi gli ha dato 8 (7,5 alla Falconero mi pare onestamente too much), ma anche chi gli ha dato 9.5. Capisco chi ne parla come di un gioco debole ludicamente e io stesso mi chiedo come lo valuterei se la storia fosse stata più debole a sua volta. Probabilmente lo avrei bollato come un gioco solo discreto, chissà. Il punto però è proprio qui: questo non è un "Altro gioco"; è il 16°esimo capitolo di una saga che non solo accompagna i videogiocatorie da TRENTASEI ANNI, ma che ha settato uno stile, uno tono del racconto, delle aspettative. Non è una sorpresa che Final Fantasy sia un'opera che punta molto sulla storia, sulla forza del racconto, sui personaggi, sulla capacità di emozionare il giocatore. Ci sono stati capitoli che a questo hanno unito delle componenti ludiche decisamente più forti (penso soprattutto al 6 e al 7), altri che hanno una ludica un po' debole ma tantissimi segreti e contenuti da scoprire esplorando (il 9), ma il filo conduttore è sempre la potenza di una storia. E per quanto ci piaccia o no, il videogioco nel suo essere un medium trasversale, camaleontico, versatile e multiforme, può prendersi la licenza di puntare per la maggior parte su una storia. E FFXVI in questo va dritto per dritto non solo tra i migliori capitoli della serie, ma tra i migliori videogiochi di sempre. Per come la vedo io non è un "Volergli fare passare i difetti perché si chiama Final Fantasy", ma più un "Giudicare un gioco per quello che è il suo background di appartenza a una saga".
Penso in definitiva, che se dobbiamo guardare al metacritic, la media sia anche giusta. Sia chiaro, anche a me piace provare a dare un numerino finale, ma giochi come questo però ci impongono di andare un po' oltre l'esigenza, a mio avviso ormai superflua, di riassumere (almeno in sede di recensione) un'esperienza con un numero, perché parlare di quanto un gioco ha emozionato non è una cosa che puoi quantificare. Potremmo dare 10 perché siamo stati molto coinvolti, ma anche in quel caso, cosa direbbe quel numero di quello che abbiamo provato? E se a molti può sembrare un discorso stupido, ricordo che siamo giocatori e non recensori. Forse è un privilegio e io da giocatore mi sento di dire che ieri ho concluso una delle esperienze più belle da quando ho preso il pad in mano, per quanto non sia uno di quelli che ha giocato tutto lo scibile avendo molte pause. Ma questo è, e mi basta così.
detto ciò, sono stato d’accordo quasi su tutto, ma la parte in grassetto non la condivido per niente.
non credo che FFXVI sia uno dei migliori capitoli della serie e assolutamente non lo vedo nemmeno tra i primi 20/30 giochi migliori di sempre; per quanto riguarda il secondo periodo, non credo nemmeno io sia un "Volergli fare passare i difetti perché si chiama Final Fantasy" anzi, probabilmente ci andiamo giù un po’ più pesante proprio per il nome (che come già dissi è una cosa fisiologica in qualsiasi medium o per qualsiasi brand forte) ed è proprio per questo che se dovessi "Giudicare un gioco per quello che è il suo background di appartenenza a una saga" FFXVI ne uscirebbe con le ossa distrutte, non basta una buona storia e una buona OST per fare un Final Fantasy, hai citato un sacco di difetti che sono, aimè erano, il marchio dei FF.
e in generale attenzione anche quando si va ad elogiare la messa in scena del tutto, con un’ottima regia assolutamente, perchè spesso ho letto confronti con giochi di anni fa che non avevano idee, tecnologie, e modus operandi di oggi.