Alert Guerra in Ucraina | Leggere primo post prima di intervenire

Pubblicità
ANNUNCIAZIONE ANNUNCIAZIONE

Invito tutti voi a darvi una calmata, vi ricordo che è sempre un Topic Alert per il quale è importante seguire le regole che ora vi ricordo:


NO Flame/NO Member War
NO Spam/NO Continui tweet spammati
NO Trolling
NO Video in cui ci sono violenze su persone
NO Off Topic
NO Post fuori le righe
NO Contestazione pubblica alla moderazione (se volete un chiarimento su un intervento contattate me e gli altri mod in privato)
NO copiare e incollare contenuti di carattere "paywall" (ad esempio articoli che richiedono la sottoscrizione di un abbonamento per poter essere consultati)


In questo thread possono essere postati e discussi, oltre a tutti i fatti di cronaca relativi al conflitto in atto, quelli "collaterali" di carattere politico che hanno luogo al di fuori del nostro Paese. Per fare un esempio: discussione politica italiana sul caro energia come conseguenza delle sazioni alla Russia NO, matrice politica dell'attentato a Dugina SI.


Questo è l'ultimo avvertimento che vi scriviamo, da ora in poi interverremo direttamente alle trasgressioni delle regole.

Chi sarà ammonito si aspetti di poter essere bannato o addirittura oscurato dal topic, se continuerà a non rispettare le regole.
 
Ultima modifica:
Che i mobilitati siano 318.000 (tra l'altro nel post che mi quoti ho usato proprio questo numero) o 300.000 (numero che tra l'altro non proviene nemmeno dai "media occidentali") non c'entrava e non c'entra assolutamente nulla con la mia obiezione, e so che lo sai, per questo la risposta durerà una manciata di righe e non ce ne sarà un'altra. Fai finta di non capire spostando il punto, che non era e non è l'oscillazione di quel numero, bensì il fatto che tu, a differenza di Putin che li ha chiamati "mobilitati" con un determinato significato, li hai considerati "schierati", termine che ha un altro significato. Hai confuso i due termini, fine. Su tutto il resto siamo ben oltre il ridicolo e continuare è inutile, per cui mi fermo qui. Molto meglio usare il tempo a disposizione per riprendere a postare roba più interessante e possibilmente utile a tutti rispetto a questa diatriba inesistente.
Credo che tu non abbia capito la differenza fondamentale tra mobilised ed engaged.
Assolutamente no, basta leggere i post miei e di Heinrich (ma anche il tuo col link di Reuters...). Fine.
Assolutamente sì, c'è scritto chiaro e tondo.
Russia afferma di avere 25.000.000 di possibili truppe, i giornali di kiev riportano tale notizia, ora mesi fa i russi hanno affermato di avere 318.000 truppe, la stampa ucraina che deve fare? andare a verificare di persona contando uno per uno i soldati russi?? Non possono fare altro che riportare 318.000 come numero :asd:
In pratica stai confermando che la stampa ucraina non verifica la veridicità di ciò che scrive e si limita copiare-incollare.
Buono a sapersi. """""":asd:""""""
I russi la sparano grossa a prescindere e mo l'ultimo comunicato, di putin stesso, è che in prima linea ce ne sono appena 77.000. Vuoi farmi per forza i voli pindarici che alla fine ci sono sempre 318.000 soldati "disponibili" come lo facevi sui 25.000.000 potenzialmente addestrabili e schierabili in un tempo definito a convenienza tua? fai pure, il dato ufficiale riferito dai russi AL MOMENTO ATTUALE, veritiero o meno che sia, è di 77.000 soldati, poi quando andrai li come persona superpartes a contarli tutti personalmente per sbugiardarci tutti ce lo dici, fino ad allora, a meno di verifiche e/o numeri sparati a caso, la notizia più recente diffusa dal solo che può diffondere tali numeri, e cioè chi l'esercito lo sta schierando, annulla qualsiasi notizia precedente :asd:
Credo che tu non abbia capito la differenza tra l'essere disponibile e trovarsi direttamente sul campo a combattere. """""":asd:""""""
Scusate, ma non posso fare a meno di ridere, non credo di aver mai visto un'arrampicata sugli specchi più plateale di questa :rickds:
Intendi il sito russo che è stato linkato, che di norma viene etichettato come propagandista dell''ideologia russa a tutto spiano, ma che oggi è magicamente diventato la fonte suprema dalla quale attingere la verità assoluta?

Quoto in pieno. :ahsisi:
 
Ultima modifica:
SLAVA UKRAINI! :shrek:


Ecco il Paese che vorrebbe entrare nella UE, che rimanga pure dove si trovi :happybio:
Magari fosse "solo" questo lo standard dei crimini di guerra perpetrati dall'esercito ucraino, purtroppo vanno ben oltre questo "semplice" abuso di potere. :mod:
Mi vien male a pensare che stiamo continuando ad armare certa gente... Prima o poi chiuderemo i rubinetti, è solo una questione di tempo :tè:
 
Ecco il Paese che vorrebbe entrare nella UE, che rimanga pure dove si trovi :happybio:
Magari fosse "solo" questo lo standard dei crimini di guerra perpetrati dall'esercito ucraino, purtroppo vanno ben oltre questo "semplice" abuso di potere. :mod:
Mi vien male a pensare che stiamo continuando ad armare certa gente... Prima o poi chiuderemo i rubinetti, è solo una questione di tempo :tè:
Il punto è che in poveri ucraini avranno un debito di miliardi con Eu per secoli
 
Per colpa della guerra scatenata da Putin
Già prima della guerra l'Ucraina era uno dei Paesi più poveri e indebitati dell'intera Europa.

After independence, Ukraine lost the real economic base necessary to support the economy, and repay public or private debts. Added to this was the pressure on the economy due to the constant need for borrowed capital (state, commercial and consumer), complicated by the limited ability to repay interest. The economy has further weakened the combination of dependence on imports, dollarisation and devaluation of the national currency, which continue to this day.

 
Già prima della guerra l'Ucraina era uno dei Paesi più poveri e indebitati dell'intera Europa.

After independence, Ukraine lost the real economic base necessary to support the economy, and repay public or private debts. Added to this was the pressure on the economy due to the constant need for borrowed capital (state, commercial and consumer), complicated by the limited ability to repay interest. The economy has further weakened the combination of dependence on imports, dollarisation and devaluation of the national currency, which continue to this day.

Ma infatti per l'Occidente, l'unica funzionalità dell'Ucraina è quella di proteggere ad ogni costo l'Europa che conta, peccato che molti ucraini non abbiano ancora capito di essere della semplice carne da macello in mano all'Occidente, che ha strumentalizzato il governo ucraino a proprio piacimento. :badboy:
 
L'hai caricato tu su YT, però.
Si perché era postato su telegram, io l'ho scaricato e postato tramite youtube.
H_SALTOVKA è comunque un'agenzia di stampa ucraina, ha anche un account instagram...c'è anche su youtube ma non è aggiornato il canale.
Post automatically merged:

Ma infatti per l'Occidente, l'unica funzionalità dell'Ucraina è quella di proteggere ad ogni costo l'Europa che conta, peccato che molti ucraini non abbiano ancora capito di essere della semplice carne da macello in mano all'Occidente, che ha strumentalizzato il governo ucraino a proprio piacimento. :badboy:
Non solo in mano all'occidente, ma anche in mano al loro stesso governo: l'esercito ucraino sta ripetutamente bombardando Donetsk prendendo di mira obiettivi civili (cinque giorni fa hanno bombardato il centro commerciale), ma per i media occidentali è opera solo ed esclusivamente dei russi.
Eppure basta fare una volgarissima ricerca in internet sui diversi canali di controinformazione per rendersene conto.
Immagino come staranno schiumando di rabbia per il fatto che ai mondiali più o meno tutti stanno solidarizzando con la Palestina e nessuno menziona l'Ucraina :asd:
 
Ultima modifica:
Due passaggi iniziali dal libro "In Wartime: Stories from Ukraine" (fine 2015).

I tried to find his name, but failed. Quite possibly the dead soldier and I came close again a few months later in Lviv. Maybe he was buried here, almost 1,300 kilometers to the west, close to the Polish border in the grand Lychakiv cemetery. Much of the history of Lviv and western Ukraine is here. Literally. In November, the leaves are moldering in the damp and you can stroll past bronze men with bushily confident nineteenth-century mustaches and weeping, lichen-stained angels. Every tomb tells a story, but even more than that, every memorial, or at least the more recent ones, is still fighting the history wars for those who fell for their cause. Over here are the men of the Austro-Hungarian army who died fighting the Russians in the First World War. Up here are the Poles who died fighting the Ukrainians when it was over, and next to them are their Ukrainian enemies. Here are the people murdered by the Soviets in 1941. Here are the Soviets who died fighting the Nazis. Here is the monument to the local Ukrainian SS division. Here are the other Ukrainians who fought with the Nazis, against them, against the Poles again and then against the Soviets.
And now the new sections for a new generation: here are the heroes of Lviv who were killed fighting the regime of President Viktor Yanukovych during the Maidan revolution of 2014. And here, beginning a few months later, are eighteen graves piled high with wreaths and draped with yellow and sky blue Ukrainian flags. In the framed photos on top of the graves you can see how young were some of these men who died in the war in the east, or maybe some looked so young because the last proper portrait of them was taken when they graduated from school?
 

In September, Khrystyna Hayovyshyn, a deputy Ukrainian ambassador to the UN, said that 2.5 million people have been forcibly deported from Ukraine to Russia's "isolated and depressed regions of Siberia and the far east," as reported by CNN.


Un rapporto di Amnesty International conferma queste testimonianze, il contenuto delle inchieste giornalistiche e i timori dell’Unicef. Al terzo mese di guerra, infatti, il Cremlino ha firmato un decreto per «semplificare il processo di richiesta della cittadinanza russa per orfani, bambini senza cure parentali e persone con disabilità». In diversi casi documentati da Amnesty International «bambini senza tutori o genitori in fuga da Mariupol verso il territorio controllato dall’Ucraina sono stati fermati ai posti di blocco militari russi e trasferiti alla custodia delle autorità locali a Donetsk», si legge. In seguito all’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, alcuni bambini che si trovavano in sanatori, ospedali e collegi statali dentro e intorno alle aree sotto attacco «sono stati separati definitivamente dai loro tutori e dalle loro famiglie. In altri casi, i genitori dei bambini o altri membri della famiglia sono morti nelle ostilità.

Poiché l’elettricità e Internet sono stati interrotti nelle aree sotto assedio, molti di questi bambini non sono stati in grado di comunicare con i loro tutori o familiari». E così sono stati portati via. «Un ragazzo è stato separato dalla madre durante il processo di “filtraggio” e trasferito con la forza a Donetsk, controllata dai russi. Questa è una violazione del diritto internazionale umanitario - ribadisce l’organizzazione per i diritti umani -, che proibisce alla potenza occupante di separare le famiglie durante le evacuazioni». Rintracciato da Amnesty l’adolescente ha ricordato il momento della separazione. «Hanno portato mia madre in un’altra tenda. È stata interrogata. Mi hanno detto che sarei stato portato via da lei. Ero scioccato. Non hanno detto nulla su dove stesse andando mia madre». Una funzionaria del servizio per la protezione minorile delle autorità filorusse gli disse che «forse mia madre sarebbe stata lasciata andare via. Non l’ho più sentita da allora».

L’episodio più controverso riguarda Mariupol, la città martire ridotta in macerie. Mosca ha sempre sostenuto che i civili in fuga verso le aree controllate dai russi lo avessero fatto spontaneamente, in adesione al progetto di annessione del Cremlino. Invece, denuncia Amnesty, alle persone è stato ordinato di lasciare i luoghi in cui si erano rifugiate «e sono state portate nell’autoproclamata Dnr e in Russia con modalità che, almeno in alcuni casi, costituiscono il «crimine di guerra di deportazione» o «illegale» e può costituire un crimine contro l’umanità per espulsione o trasferimento forzato».
Secondo l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, alla data del 17 ottobre 2022, oltre 2,8 milioni di ucraini sono stati registrati come entrati in Russia dall’inizio dell’invasione. «Secondo i funzionari russi, il numero è più alto, con circa 4,5 milioni di ucraini in Russia, inclusi 690.000 bambini, al 5 ottobre 2022», riporta Amnesty.
Il decreto del presidente Putin per accelerare la concessione della cittadinanza russa ai bambini «può facilitare l’assorbimento di bambini e persone con disabilità nella società russa in modi – denuncia sempre Amnesty – che negano il loro diritto di scegliere e preservare la loro nazionalità». Niente di casuale: «La natura sistematica di alcune deportazioni o trasferimenti forzati sono parte di un più ampio attacco alla popolazione civile ucraina».
 


Gli Stati dell'UE hanno concordato un pacchetto da un miliardo di euro per l'Ucraina dilaniata dalla guerra con il quale, tra l'altro, deve essere garantito il funzionamento di ospedali, alloggi di emergenza, sistemi di riscaldamento ed elettrici. Secondo la decisione, nel corso del prossimo anno saranno pagati a Kiev 18 miliardi di euro.

Secondo la proposta originaria della Commissione UE, per il pacchetto di aiuti era effettivamente necessaria una decisione unanime dei 27 Paesi. Tuttavia il governo ceco, che detiene attualmente la presidenza del Consiglio dell'UE, stava cercando un modo per decidere sugli aiuti senza il consenso dell'Ungheria.

Ora è stato trovato: le garanzie per i prestiti non devono essere coperte dal bilancio dell'UE, come originariamente previsto, ma dovrebbero essere prese in carico dagli Stati dell'UE. Ciò non ha richiesto una decisione unanime.

Comunque il governo ungherese ha ancora tempo per aderire all'accordo, a quel punto le garanzie passerebbero attraverso il bilancio dell'UE. "Le garanzie per questi prestiti saranno fornite dal bilancio dell'UE o dagli Stati membri", si legge in una dichiarazione.

---






---



---

 
Ultima modifica:

In a manifesto released on the group's Telegram channel, the group called on feminists around the world to come together to oppose the war launched by Vladimir Putin's government:

Today feminists are one of the few active political forces in Russia. For a long time, Russian authorities did not perceive us as a dangerous political movement, and therefore we were temporarily less affected by state repression than other political groups. Currently more than forty-five different feminist organizations are operating throughout the country, from Kaliningrad to Vladivostok, from Rostov-on-Don to Ulan-Ude and Murmansk. We call on Russian feminist groups and individual feminists to join the Feminist Anti-War Resistance and unite forces to actively oppose the war.[2]




Una lettera aperta delle madri della Federazione Russa

Il 27 novembre
, giorno della festa della mamma, indirizziamo questa lettera a Inna Svyatenko, presidente del Comitato per le politiche sociali del Consiglio della Federazione e a Nina Ostanina, presidente della Commissione per la famiglia, le donne e i bambini della Duma di Stato, e ai membri di queste commissioni, che hanno il compito di occuparsi del benessere sociale delle famiglie, delle donne e dei bambini in Russia.

La lettera è stata promossa dalle madri del movimento femminista di resistenza contro la guerra e dal gruppo di iniziativa delle madri dei soldati mobilitati e arruolati.

Chiediamo il ritiro delle truppe dal territorio ucraino, il ritorno a casa di tutti i soldati, la protezione dei coscritti dal prendere parte a qualsiasi azione militare, l'adozione di una legge sulla prevenzione della violenza domestica e un sostegno materiale dignitoso per l'infanzia e la maternità!

Una lettera aperta delle madri della Federazione Russa

Questa lettera è indirizzata, in occasione della Festa della Mamma, il 27 novembre, a Inna Svjatenko, presidente del Comitato per la politica sociale del Consiglio della Federazione e a Nina Ostanina, presidente del Comitato della Duma di Stato per gli affari della famiglia, delle donne e dei bambini, e ai membri di questi comitati, che hanno il compito di occuparsi del benessere sociale delle famiglie, delle donne e dei bambini in Russia.

La lettera è stata promossa dalle madri del movimento femminista di resistenza contro la guerra e dal gruppo di iniziativa delle madri dei soldati mobilitati e arruolati.

Da nove mesi è in corso la cosiddetta "operazione militare speciale", che ha portato distruzione, dolore, sangue e lacrime. Tutto ciò che sta accadendo in Ucraina e in Russia non può non scuotere i nostri cuori. Indipendentemente dalla nazionalità, dalla religione o dallo status sociale, noi madri in Russia siamo unite da un unico desiderio: vivere in pace e armonia, crescere i nostri figli sotto un cielo sereno e non temere per il loro futuro.

Noi madri ci troviamo in una situazione difficile e vulnerabile. Nonostante tutte le promesse di sostegno da parte dello Stato, il tenore di vita si sta abbassando e la povertà bussa alla porta della grande maggioranza delle famiglie russe. Anche in tempo di pace, le famiglie con bambini erano il segmento più povero della popolazione.

Dal 24 febbraio la situazione è peggiorata. Le sanzioni derivanti dall'operazione militare in Ucraina fanno salire l'inflazione e, con l'inflazione, il capitale di maternità e tutti i benefici, già appena sufficienti, si svalutano. Secondo i dati ufficiali di Rosstat, quasi un bambino su cinque vive in una famiglia con un reddito medio inferiore al minimo vitale per persona, cioè in povertà. Lo Stato ci incoraggia ad avere più figli e poi ci lascia in povertà o sacrifica i nostri figli alle proprie ambizioni. Il nostro Paese ha reintrodotto il titolo di "madre-eroina" per le madri con molti figli, solo che le statistiche ufficiali ci dicono che la maternità (e soprattutto l'avere tre figli) in Russia garantisce praticamente una vita al di sotto della soglia di povertà per le donne. Non abbiamo bisogno di titoli inutili, abbiamo bisogno di misure reali per garantire a noi e alle nostre famiglie una vita dignitosa!

Le enormi somme di denaro spese ogni giorno per lo sforzo bellico avrebbero potuto essere investite nel nostro benessere. Ma invece di nuovi asili, case di maternità, scuole e ospedali, in TV si parla solo dei nostri "successi" e della nostra "grandezza".

Almeno 318.000 uomini sono già stati mobilitati (questa è la cifra a cui fa riferimento Vladimir Putin). Gli uomini sono stati portati via anche se hanno figli minorenni a carico. In molte regioni le famiglie dei mobilitati hanno dovuto raccogliere da sole i fondi per la loro morte, comprando tutto, fino ai giubbotti antiproiettile, a proprie spese. Chi provvederà alle famiglie che hanno perso il loro capofamiglia? Conosciamo la risposta: tutti questi oneri graveranno ulteriormente sulle spalle già sovraccariche delle madri! Molti degli uomini sopravvissuti perderanno la salute e la capacità di lavorare: anche l'assistenza a loro sarà trasferita alle donne dal nostro Stato, con solo una vuota promessa di sostegno e benefici.

Le madri dei coscritti e mobilitati sono costrette a strisciare alle porte delle amministrazioni cittadine, cercando di riportare a casa i loro figli e mariti. Organizzano scioperi, scrivono appelli collettivi, presentano petizioni, ma nessuno li ascolta! Le autorità stanno mostrando il loro vero atteggiamento nei confronti delle madri. La voce delle madri nel nostro Paese è necessaria solo durante le elezioni: quando lo Stato ne beneficia, ci si ricorda di noi. Per tutto il resto del tempo siamo soli con i nostri problemi, con il nostro dolore. E i corpi mutilati dei nostri parenti morti non vengono semplicemente portati via dal nostro Stato. Sono lasciati in terra straniera e non appartengono alle loro famiglie nemmeno dopo la loro terribile morte.

C'è un altro aspetto spaventoso in quello che sta accadendo ora. I problemi economici e la crisi sociale portano inevitabilmente a un aumento della violenza familiare. Le persone, distrutte dalla povertà e da un futuro incerto, sfogano i loro problemi su donne e bambini. Inoltre, gli uomini che tornano alla vita civile spesso portano con sé gravi traumi psicologici da guerra. Anche questo si traduce in un'aggressività incontrollabile verso le persone più vicine.

Negli ultimi dieci anni, le proposte di legge sulla prevenzione della violenza domestica sono state presentate alla Duma di Stato più di 40 volte, ma non hanno superato una sola lettura. Nel 2017, un decreto presidenziale ha eliminato l'articolo per le percosse dal Codice penale russo e ha introdotto solo la responsabilità amministrativa e una piccola multa per la violenza domestica. Le donne, comprese le madri in Russia, oggi non sono protette dalla violenza all'interno della propria famiglia. E ci sarà sempre più violenza ogni giorno.

La preoccupazione per il futuro dei nostri figli è più forte che mai. Il tipo di mondo in cui dovranno vivere dipende in gran parte dalle decisioni che noi adulti prendiamo oggi. Le continue allusioni da parte dei principali leader del Paese alla possibilità di usare armi nucleari creano disperazione e paura per il destino dei nostri figli.

L'azione militare è sempre un disastro, indipendentemente da come viene ufficialmente chiamata. È uno spargimento di sangue, una violenza, un affronto alla dignità umana e il calpestamento delle libertà e dei diritti umani. Siamo inorriditi da quanto sta accadendo. Siamo contrarie al coinvolgimento dei nostri figli, fratelli, mariti, padri, noi stesse non vogliamo farne parte - ci sono medici tra le donne che sono passibili di servizio militare. Voi, che dovreste proteggere i diritti e le libertà di madri e bambini, non dovreste chiudere gli occhi su tutto questo. I vostri familiari sono al sicuro dal coinvolgimento nelle ostilità, non rischiate nulla e non perdete nessuno: noi ci preoccupiamo ogni giorno per i nostri cari che vengono mandati con la forza in questo tritacarne. Come potete sostenere azioni militari scatenate contro la volontà di molti cittadini della Federazione Russa e condurre queste azioni a loro spese?

È chiaro che sostenere un'azione militare aggressiva è incompatibile con la protezione di famiglie, donne e bambini. Oggi, nel giorno della festa della mamma, vi chiediamo di ricordare il vostro dovere e le promesse fatte in campagna elettorale ai vostri elettori, e di usare tutta la vostra influenza per porre fine alle ostilità il prima possibile e riportare a casa i nostri cari.

Chiediamo il ritiro delle truppe dal territorio ucraino, il ritorno a casa di tutti i soldati, la protezione dei soldati di leva da qualsiasi azione militare, l'adozione della legge sulla prevenzione della violenza domestica e la fornitura di un sostegno materiale dignitoso ai bambini e alle madri!


Madri della Federazione Russa
27 novembre 2022​
 
Ultima modifica:
Pubblicità
Pubblicità
Indietro
Top