A furia di sentire la distinzione divisoria fra Occidente e Oriente mi sta venendo la nausea (non mi riferisco al topic, dico in generale). Viene da vomitare su Greenwich, dare una gomitata al mappamondo, riscrivere le convenzioni e proclamare che la Cina è Occidente e l'Europa Oriente, facendo riflettere l'orientalismo sull'occidentalismo per poi mandare in frantumi gli specchi.
Mio dio Parsi

un propagandista doc che riesce pure ad essere più imbarazzante del russo ( che non può proprio dire ciò che pensa, se la pensasse diversamente) e non era facile

Apre bocca e fuga ogni dubbio sul perchè di quei sorrisini da ******** dicendo cose che ti aspetteresti da un parenzo, de girolamo qualunque e non da un politologo che magari potrebbe approfondire in modo serio l'argomento e non buttarsi in stupidi battibecchi da talk show " lei dice falsità, realtà da fantabosco " ma davvero???

con un interlocutore che molto probabilmente non è nemmeno libero di dire ciò che pensa.
Imbarazzante come sempre.
Da quel che ricordo della puntata il tale Markov da quando appare su schermo è inquadrato e parla più di Parsi, per il tempo dedicato all'intervento in trasmissione del primo. Ho postato proprio perché ha potuto dire quello che voleva, compreso purtroppo il ribaltamento della realtà (che non è un'opinione). Perché Parsi propagandista? In cosa consisterebbe la propaganda che fa ed a quale scopo? Se è per la storia della difesa della democrazia, sta praticamente riassumendo la lunga analisi di Lovisolo postata da moon tempo fa insieme al riferimento all'architettura del diritto internazionale (ti avevo già suggerito quel video sulla presentazione del suo libro per approfondire, visto che, in base a chi pronuncia la locuzione, "difesa della democrazia" è usato anche come slogan, non lo nego, ma Parsi argomenta dove ha il tempo per farlo), con le organizzazioni internazionali che se ne occupano, basata su processi molto discutibili, ma per un certo grado democratici (e questo mi sembra un fatto). Se invece vogliamo riferirlo agli ucraini beh, si può dire che stanno combattendo per il loro desiderio di democrazia che vedono negli Stati dell'UE, unione alla quale si stavano avvicinando prima che la Russia intervenisse. Ma comunque per valutare la necessità dell'invio di armi basta dire che gli ucraini, che non sono oppressi da una dittatura, stanno difendendo la propria indipendenza a prescindere da quelle che potremmo anche chiamare sfumature illiberali della forma di governo che contraddistingue il loro Paese e dalla corruzione strutturale a cui sembra stiano cercando di dare una spallata (ma è un giudizio che non ha senso dare adesso in tempo di guerra), e che c'è stata una gravissima violazione del diritto internazionale allo scopo di annettere un altro Paese e compiere un genocidio. Una cosa simile (la seconda) in Europa non si vedeva dalla guerra in Bosnia ed Erzegovina. Indipendentemente dagli interessi in gioco di altri attori internazionali di peso, cosa di cui gli ucraini penso siano ben consapevoli.
Ma lasciamo pure stare Parsi, me ne importa relativamente. Ciò che mi premeva di più sapere è se, fra quelli proposti, scegli un sondaggio sul quale poi impostare le tue convinzioni sull'opinione di noi italiani e in base a quali criteri lo scegli.
Ma chi mette in dubbio niente. Credere che un governo rappresenti al 100% il volere del popolo è quanto di più ingenuo si possa pensare non a caso tu lo pensi
Io questa obiezione sinceramente la trovo di un'insensatezza... notevole, diciamo così, anche perché tu stesso non la rispetti. Quando prendi i sondaggi sugli italiani per dire che rappresentano la loro volontà di non inviare armi non ti stai mica basando sul 100% degli italiani. Quindi che devo fare, avanzarti la stessa obiezione?
Oltre ai sondaggi ucraini, ai cartelli rimossi o modificati, ai video delle persone che sono scese in strada a protestare contro gli occupanti e di quelle che si sono messe davanti ai veicoli russi, ci sono altri indicatori del fatto che la popolazione vuole resistere. Come ho detto, la diaspora ucraina, i rifugiati all'estero, non manifestano per chiedere di essere disarmati e per il mero cessate il fuoco, o ancora all'inizio dell'invasione o proprio durante la dichiarazione di guerra Putin aveva lanciato un appello all'esercito ucraino di ribellarsi al proprio governo, quindi chi voleva disertare poteva farlo perché l'esercito invasore era in arrivo (rispondendo a tale appello, ovviamente venato di propaganda), e ha continuato a poterlo fare arrendendosi sul campo, ma non l'ha fatto (e gli ucraini non vengono fucilati per diserzione, quello succede - non dico in maniera sistematica - fra le fila russe e filorusse).
con la differenza che la gran parte del mondo odierno non appoggia l'occidente
Che intendi? Su quali fatti ti stai basando per dire ciò? A me sembra che questa sia analogamente un'esagerazione in senso opposto e una semplificazione.
Interessante intervento sull'impatto delle sanzioni e la politica economica di Putin. Bravo il giornalista a controbattere alcune posizioni discutibili sul valore del rublo.
Ah, l'ho visto un paio di giorni fa per conto mio e volevo postarlo. Qui viene citato lo stesso professore:
Western sanctions are battering Russia’s tech industry. Chinese supplies and parallel imports cannot fill the growing gap.
cepa.org
E qui un articolo dello scorso giugno sulla chiusura all'accesso delle statistiche economiche russe avvenuta ad aprile:
Pure questo visto ieri, ero un pochino curioso di ascoltare il confronto fra Boldrin e Caracciolo, soprattutto.
Ahime una vera europa unita avrebbe la potenza economica, militare e ideologica per sfidare gli americani, russi e cinesi.
L'ho pensato tante volte. Non che sarebbe un bene in assoluto, penso al militare ad esempio.