*Un russo scappato all'estero ci dà la sua spiegazione in merito distinguendo fra PROPAGANDA RUSSA e "propagande occidentali".
Prima che me ne dimentichi, in questo video c'è un insight sugli eventi della propaganda russa che riuniscono le folle come i discorsi e/o concerti allo stadio. Il tizio dice che sua madre è stata spinta o costretta (vedete voi) a parteciparvi sotto minaccia di licenziamento dal posto di lavoro.
La " difesa della democrazia" non è altro che il nuovo " esportiamo la democrazia" o " missioni di pace " o " operazione speciale " o ancor più recente " pace giusta " per bersi una tali giustificazioni/slogan boiata ce ne vuole.
Come possono essere la stessa cosa se in questo caso chi invia le armi da parte occidentale non è chi ha invaso e se quelle armi vengono usate per difendersi da quest'ultimo? E' come se l'Iraq non fosse stato tra l'altro nemmeno in mano ad una dittatura e avessimo (Italia, Europa, altri Paesi) fornito armi ad un esercito regolare iraqeno per difendersi dall'invasione americana. Quando esce dalla bocca di Biden quella locuzione è carica di semplificazione a scopo propagandistico (probabilmente anche ad uso interno), ma ciò non cambia la realtà di uno Stato invaso che chiede di potersi difendere. Se usi soltanto la lente dell'antiamericanismo incallito e "incancrenito" (se mi concedi il termine) secondo me poi è difficile vedere la natura multidimensionale dello schifo che sta accadendo, specialmente la dimensione ucraina. Anch'io posso benissimo definirmi antiamericano per tante cose eh. Prova a vederla anche così: l'Ucraina sta usando la NATO e l'Occidente per difendersi. Il loro punto di vista a mio avviso è questo.
Mai detto di essere pacifista ma sicuramente si ha la coscenza più pulita rispetto a chi incentiva la guerra ed i morti con il culo degli altri e pensa di essere il promotore della pace inviando armi, un cortocircuito logico che non andrebbe nemmeno spiegato.
Sul grassetto rosso: allora replico che nessuno su questo forum ha mai detto di essere guerrafondaio, eppure hai etichettato così alcuni utenti di questo forum quando hai scritto "guerrafondai da forum". O sbaglio?
Sul grassetto nero: e penso sia questa una delle cose che infastidiscono. Laddove chi dice che fino ad ora non fare mancare l'invio di armi allo sforzo diplomatico sia qualcosa che realisticamente ha permesso di arginare l'annessione di una nazione ad un'altra con metodi violenti e criminali fino ad una serie di elementi che rientrano nella definizione di genocidio di un popolo è anche la stessa persona che riconosce che questa linea di pensiero non risponde ad una morale perfetta e ideale (che non esiste), ma piuttosto "reale", penso riconoscendo la macchia sulla coscienza (se vogliamo chiamarla così) dovuta al fatto, per esempio, che tecnicamente quelle armi vengono usate per uccidere altri esseri umani, chi invece vuole ricattare gli ucraini (perché di questo si tratta, una coercizione che va contro la loro volontà) per portarli alla sottomissione con la cessazione del supporto militare, senza occuparsi minimamente dell'agire russo nell'ipotesi in cui ciò sia messo in atto, dà l'impressione di sentirsi moralmente superiore nell'assumere tale posizione, o addirittura con la coscienza perfettamente a posto.
Loro non mi competono, non vivo li, lo dico a te, che come me vivi nel civilissimo, super democratico, moralmente superiore e pacifico occidente, eppure TU come tanti altri tifate perchè una guerra, di cui nemmeno sapete stimare se possa durare ancora 1 anno o non finire mai, continui ma con il culo e la morte degli altri.
Promemoria per tutti, dato che sto riesumando una risposta di qualche pagina più indietro: il soggetto di riferimento erano "Putin e il suo entourage". Ecco, da uno che parla di pace il concetto che hai espresso qui mi lascia attonito, è assurdamente ponziopilatesco (e comunque non vivi nemmeno nell'Occidente fuori dall'Italia, per quanto ne so/assumo di default). Da che mondo e mondo per manifestare o semplicemente pronunciarsi contro chi ha scatenato e sta conducendo l'invasione di uno Stato sovrano bisogna vivere nello Stato che invade? Vietnam e Iraq ti dicono qualcosa? Primavera di Praga? Io boh. Possibile che non riesci a vedere il doppiopesismo nel passaggio dalla condanna feroce dell'imperialismo americano al blando sorvolare su quello russo quando, stavolta, hai davanti agli occhi un'invasione che è frutto diretto del secondo?
La maggior parte del mondo non sanziona la russia, ne invia armi all'ucraina, ne ha tagliato i rapporti con la russia.
Non mi sembra traducibile semplicemente e superficialmente con "gran parte del mondo odierno non appoggia l'Occidente". Quale parametro stai usando per l'affermazione virgolettata? Popolazione? Numero di Stati? Concentrazione del PIL globale? In base ad un'
analisi dell'Economist Intelligence Unit dello scorso marzo (che userò per tutti i dati a seguire), il 36% della popolazione mondiale vive in Paesi che "hanno attivamente condannato e sanzionato" la Russia. Il restante 64% sono tutte democrazie con la forma migliore (o meno peggiore) di rappresentanza indiretta? Bisognerebbe chiederselo. I 2/3 della popolazione globale vivono in Paesi che sono contrassegnati dall'analisi come neutral o Russia-leaning. L'analisi presenta 5 possibili posture: condemns Russia, West-leaning, neutral, Russia-leaning, supportive of Russia. Il campo che va dai West-leaning ai condemns Russia equivale al 70% del PIL globale. La maggior parte dei Paesi hanno condannato l'invasione russa dell'Ucraina anche con l'ultima risoluzione dell'Assemblea Generale dell'ONU, esattamente come in quella dell'anno scorso. Aggiungo per chiarezza: non tagliare i rapporti con la Russia non significa necessariamente supportare la Russia nella sua invasione, è più complesso e differente per ogni Paese, a partire anche semplicemente dalla posizione geografica relativa alla Russia, fra rapporti economici, storici, strategico-diplomatici o anche presenza/assenza del fattore di deterrenza esercitato da un'alleanza come la NATO.
Esempio 1.
Esempio 2.
( vedi il video con parabellum, caracciolo, bodrin e confrontalo con parsi)
Parsi non si è confrontato con Parabellum, Caracciolo e/o Boldrin su un canale YT, bensì con un propagandista russo in piena regola o qualcuno totalmente immerso in una propaganda talmente monolitica e violentemente repressiva verso il dissenso da essere un megafono dei pretesti per un'invasione genocida in atto mentre parlava, che ha sfruttato l'occasione per ribaltare la realtà in base alle direttive ricevute o al livello di immersione e radicalizzazione, ed è stato servito in prima serata su uno dei principali canali televisivi italiani. Boldrin poi... Evidentemente non hai abbastanza presente il tipo (in generale criticabile per certi atteggiamenti, tra l'altro). Non voglio nemmeno immaginare come avrebbe reagito davanti ai discorsi di Markov in diretta nazionale, visto che già non è propriamente morbido nei confronti di chi è capitato creasse scompiglio nella chat delle live su YT con boiate indifendibili. Altro che Parsi, che si è limitato a parlargli come si fa ad un bambino.
Se ti interessa il rapporto fra USA/NATO e URSS/poi Russia sulla questione dell'allargamento, anche se probabilmente ne approfitterai per dire comunque che la Russia ha dovuto invadere perché si è sentita minacciata dall'allargamento della NATO (non avvenuto tramite invasioni), posso postare la cronistoria a mio giudizio più completa ed equilibrata che ho trovato online mesi fa sulla faccenda. Ma se perdiamo il controllo del discorso delle corresponsabilità senza declinarlo in una scala valoriale gerarchica e al contrario facendolo precipitare disastrosamente in una logica caotica io ad esempio posso tranquillamente arrivare a dire che la colpa è di Yeltsin per aver designato Putin come suo successore senza fiutare la tragedia che quest'uomo avrebbe portato ai russi, ai ceceni, ai georgiani e agli ucraini. Oppure, per quanto riguarda questi ultimi,
la Merkel del 2008. Oppure, col senno di poi, i firmatari del Memorandum di Budapest per non aver concordato la cessione all'Ucraina del controllo di una parte dell'arsenale nucleare sovietico stanziato sul loro territorio con finalità, naturalmente, di deterrenza.