---
Oltre ai sondaggi sull'opinione pubblica ucraina, chiediamoci anche come mai non si siano ancora viste - per quanto mi è dato sapere - manifestazioni "pacifiste" da parte della diaspora ucraina, ovviamente compresi i rifugiati (l'ha fatto notare Giorgio Stirpe). A proposito di quest'ultima, l'attrice Vera Farmiga, figlia di due ucraini, ha mandato questo messaggio. Chiaramente non so chi di preciso abbia montato il video fino ad ottenere il risultato finale.
---
Chi sta seguendo le dichiarazioni di Meloni* riguardo l'Ucraina saprà che dopo la visita a Kyiv ha detto che cercherà di "trasferire ciò che ha visto agli italiani" o qualcosa del genere. Penso stia provando ad iniziare a dar seguito a questo proposito con
questa breve intervista rilasciata a Vespa. Se devo dare un'opinione sull'impostazione del discorso e sulla trasparenza della narrazione che mette in relazione "invio armi" e "soldi dei contribuenti", allora faccio le seguenti considerazioni. Genericamente è vero che, se l'Italia sta mandando armi già presenti nel proprio stock, il valore è calcolato su spese militari già effettuate in passato (con i soldi dei contribuenti dell'epoca). Quindi a questo punto bisogna vedere se tali asset dell'arsenale che abbiamo fossero comunque destinati ad essere dismessi e/o riammodernati (e se ciò avverrebbe comunque, nonostante l'invio, anche in base alla valutazione della minaccia russa in Europa) oppure se siano destinati ad essere rimpiazzati con nuovi acquisti
soltanto a causa del fatto che li stiamo mandando a Kyiv. Nel primo caso ciò che dice Meloni è vero, nel secondo caso non lo sarebbe. Tuttavia a mio avviso va evidenziato che chi fa parte del target di pubblico a cui si rivolge il discorso di Meloni sono persone che si pronunciano sia contro la dotazione italiana di armi sia contro l'aumento delle spese militari italiane (posizioni che sul piano ideale condivido), quindi queste persone sono ipocrite se consideriamo il fatto che l'Italia sta effettivamente dando via parte del proprio arsenale bellico (consegnandolo ad un Paese che al momento non ha altri mezzi per difendersi da un aggressore che non si fermerebbe). Tutto premesso che
il nostro contributo (misurato in euro) al military aid sarà circa l'1% del totale al 15 gennaio 2023.
Infine, l'afflusso di aiuti militari, per sostenere sia la resistenza sia l'eventuale potere negoziale dell'Ucraina, non è incompatibile con lo sforzo diplomatico messo in moto in parallelo, cosa che sembra non entrare in testa ad alcuni. Si possono fare contemporaneamente entrambe le cose, a meno che - ripetuto per l'ennesima volta e sino allo sfinimento - non si auspichi la resa e il dissolvimento dello Stato ucraino, con tutto ciò che esso comporta. Ma allora ditelo chiaramente, molto semplicemente, nessuno ve lo impedisce. Bisogna assumersi la responsabilità di cosa significano per davvero le proprie affermazioni ed aspirazioni. ^^ Inoltre, a mio avviso, produrre uno sforzo diplomatico significa elaborare un contenuto concreto. Dai pacifinti finora è arrivata solo una valanga di comoda e sospetta astrattezza inconcludente, con voli pindarici senza capo né coda e domande cruciali bellamente e puntualmente eluse.
Cecilia Sala (informazioni da verificare, ma è una giornalista di cui generalmente mi fido) qualche settimana fa: nel 2022 Macron ha avuto contatti con Putin 14 volte, l'ultima volta che Scholz si è sentito con Putin risale a dicembre, il capo della CIA ha sentito il suo omologo in Russia a gennaio (o genericamente all'inizio di quest'anno). I canali diplomatici dietro le quinte sono sempre stati aperti, vedere lo scambio di prigionieri fra Ucraina e Russia oppure
la recente visita di Biden a Kyiv. Pertanto la cantilena secondo la quale l'Occidente non si sia mosso per la diplomazia è ampiamente discutibile, quando non una corbelleria bella e buona.
*Tanto per chiarire, a giudicare da quanto presumibilmente dista la "media" della costellazione del mio pensiero politico da quello di Meloni (in merito alle cui motivazioni io non la appiattisco sul "non è più all'opposizione, quindi si è messa in riga" e/o "è sdraiata nei confronti degli USA"), la mia reazione al suo sostegno all'Ucraina è/è stata più o meno
questa. Commento doveroso sul link appena postato: non sono un fan di GioPizzi e del suo personaggio su YT, e a mio avviso commette consistenti errori di narrazione in punti molto delicati nel suo riassunto (oltre alla pagliacciata della scenografia imbastita, infatti se lo dice anche da solo alla fine [su questo +1 per lui]), ma mi è servito per rendere l'idea. E già che ci sono aggiungo che quando dalla sinistra italiana si sente
questa roba o
quest'altra provo vergogna - lo dico apertamente - per lo schieramento a cui tendenzialmente mi sento di appartenere (non al PD). Per non parlare della confusione vile dell'ANPI, già anticipata da GioPizzi (e messa in video da lui un po' più indietro rispetto al punto che ho linkato, insieme ad un'intera sequela di dichiarazioni che fanno sciogliere il cervello).
"Faremo il possibile per impedire qualsiasi incidente o provocazione"
www.tgcom24.mediaset.it
E
tentativo successivo di correggere il tiro, probabimente in reazione alle
parole di Mattarella.
Per Pagliarulo c'è una resista giusta (guarda caso quella italiana) ed una sbagliata (guarda caso quella Ucraina).

"Doverosa la resistenza armata"... senza armi. E senza armi soltanto per chi, appunto, sta resistendo (l'aggredito), mentre sull'aggressore (e sui Paesi che stanno foraggiando la sua guerra di invasione) regna il silenzio.

Eh, ma il battaglione Azov. Non sarà mica
ucrainofobia? Anche l'attuale PCL di questo articolo comunque compie vistosi scivoloni sugli avvenimenti riguardanti il Donbass. Al netto di ciò e di altra roba ne condivido il senso ultimo, se non lo ricordo male (letto mesi fa).
Un esempio è l'ombrello nucleare NATO (a cui Finlandia è Svezia, non a caso, hanno subito ricorso, assistendo alle azioni del bellicoso vicino).
E non hanno compiuto questo passo storico principalmente in virtù del fatto che questi due Paesi sono "filoatlantisti", infatti prima dell'invasione su larga scala non era in agenda, bensì - come spiegato da Sanna Marin in un'intervista - a loro dire/dal loro punto di vista (se me lo chiedete, decisamente comprensibile) hanno optato per la risposta più logica e adeguata all'entità della minaccia alla sicurezza nazionale che hanno valutato sussistesse una volta preso atto della deliberata e non provocata invasione di uno Stato sovrano come il loro da parte di un nuclear-weapon State ai propri confini e sotto il controllo degli attuali imprevedibili leader.
Non per vantarmi, ma è da anni che mi tengo informato su quello che succede in Ucraina e nell'est Europa. Non sono come quegli ipocriti che all'improvviso sono diventati esperti di politica estera. Basta chiedere a qualsiasi ucraino residente in Italia per smontare le bufale della denazificazione, di Zelensky che manda al macello il proprio popolo o di altre bufale. Ho clienti ucraini e non li ho mai sentite criticare il proprio presidente. Molti hanno parenti che abitano a Charkiv, dove quasi tutta la popolazione parla il russo, e danno la colpa delle abitazioni distrutte all'esercito invasore.
Attraverso l'esperienza personale ho imparato a mie spese che discutere in questo topic con Revolver è totalmente inutile perché da parte sua manca semplicemente qualsiasi aderenza ad un piano di realtà. Tieni infatti conto del fatto che nell'ultimo suo post a riguardo di Bakhmut ha espresso la sua convinzione che la città fosse già caduta** (e nella data di quel messaggio la situazione per gli ucraini su questo tratto di fronte era pure migliore di quella attuale) e che tutta l'informazione a mezzo stampa occidentale ci stia mentendo.
**Cosa che comunque potrebbe avvenire anche a breve.