Da poco mi sono letteralmente innamorato di Eminem //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gifI vostri album preferiti? o canzoni se non ve la sentite di fare una classifica? :morris82:
Probabilmente come hanno già evidenziato gli altri il suo album migliore è The Marshall Mathers LP, 16 bombe una dietro l'altra. Anche fare nomi risulta difficile perché sono tutte davvero straordinarie, e privilegiarne una significherebbe tralasciarne altre. Le mie preferite sono indubbiamente Drug Ballad, Stan, The Way I Am, The Real Slim Shady, Bitch Please II, I'm Back e Who Knew (+ Sticky Fingaz in Remember Me), ma è solo una questione di gusti; se proprio dovessi dirne una citerei Criminal, un sunto perfetto dei due album e della critica annessa a cui egli risponde, senza dimenticare la tecnica sopraffina. Per il resto la sua carriera è disseminata dalle figure più disparate, che si concretizzano nei suoi alter ego musicali, e di conseguenza una produzione variegata che a mio giudizio non trova un "miglior" Eminem, solo uno diverso ogni volta. Fondamentalmente se ne possono evidenziare tre, di cui però solo due sono realmente distinti, ossia Slim Shady (il pazzo biondo con gli occhi azzurri e sotto effetto di droghe) e Marshall Mathers (l'uomo e non il cantante sul palco) con la figura più "neutrale" di Eminem
per sé che comprende la stragrande maggioranza dei brani i cui temi sono sempre differenti e non circoscrivibili come negli altri due casi.
Sicuramente la sua ascesa è avvenuta con i primi tre album, ossia SSLP, MMLP e The Eminem Show, che segnano la sua consacrazione, sebbene il personaggio predominante sia indubbiamente Shady (e il motivo di ciò, fra le righe, viene spiegato nelle tante canzoni). Si parla di povertà, della sua condizione sociale, i problemi a casa e per strada, della droga, etc., mentre andando avanti già in TES cominciamo a conoscere leggermente Marshall Mathers, anche grazie al rapporto con la figlia, l'unica cosa che sembra ammorbidire l'angry motherfucker degli anni '90.
TES è un album maturo e ben bilanciato, in cui Shady ed Eminem si alternano in pezzi uno più bello dell'altro (sebbene il livello medio sia un gradino più in basso rispetto al MMLP), tra cui in particolare spiccano secondo me Sing For The Moment, Without Me, Cleanin' Out My Closet e la strofa in When The Music Stops.
Encore è probabilmente il suo peggior album da un punto di vista oggettivo, poiché tanti, troppi pezzi parlano davvero del nulla, manca il carisma dei primi tre capolavori, dell'uomo di 8 Mile e Lose Yourself, senza nulla togliere alle sue incredibili abilità al microfono (Big Weenie, Rain Man). Ciononostante da questo album escono pezzoni assoluti come Like Toy Soldiers, Mockingbird e Yellow Brick Road (ognuno con una storia a sé), e anche chicche come Evil Deeds/Never Enough nell'opening e la follia costante di uno Shady sempre più sotto effetto di droghe in pezzi à la Just Lose It o Ass Like That non sono certo da buttare via.
Dal 2004 al 2009 Eminem è praticamente fermo, molti lo danno quasi per morto - e non hanno tutti i torti, perché le droghe oltre ad influenzarlo in studio lo portano quasi in coma nella vita reale. Nel 2006 inolte il suo migliore amico Proof rimane vittima di una sparatoria, cosa che segna particolarmente MM e lo fa entrare in una specie di abisso apparentemente senza fondo.
Nel 2009, fra una sessione di rehab e l'altra, rilascia il misto "Relapse", l'album più controverso della sua carriera sin'ora, caratterizzato da una brutalità incredibile e temi come il cannibalismo e la morte dal punto di vista di un serial killer. È l'album più di difficile ascolto, un po' per i temi un po' per i beat forti, o ancora per il suo accento particolarmente marcato, quindi decisamente qualcosa che sconsiglierei di ascoltare sin da subito. Le sue abilità al mic comunque non si sprecano anche qui, e anzi abbiamo alcune delle sue dimostrazioni più mostruose in assoluto, vedansi Stay Wide Awake, Same Song & Dance, Hello o Underground. Solo una canzone, radicalmente diversa da tutto il resto dell'album (tale da sembrare estranea) sembra farci capire in che stato si trovi realmente l'artista, capace di
riprendere quella penna e firmare un altro capolavoro, Beautiful. Veramente poche parole da spendere in una canzone che nel suo testo si commenta da sé, e che in nuce alla crudezza di Relapse fornisce da trampolino di lancio per l'avvenire.
In un anno infatti avviene il più grande cambiamento dell'artista, che decide un po' di mettere la testa apposto, e "uccide", almeno temporaneamente, l'alter ego Slim Shady una seconda (terza) volta, questa volta silenziosamente. Quello che doveva essere Relapse 2 (già vagamente anticipato da Refill, un'integrazione di Relapse - e in particolare la sua strofa in Forever - che fra parentesi a mio giudizio è migliore di tutto l'originale) diventa così Recovery, un album completamente diverso dai precedenti e contrassegnato dalla predominanza assoluta della figura di Marshall Mathers. È un album molto, molto più introspettivo, dove le emozioni hanno un ruolo preponderante e il pazzo Shady è appunto assente, così come per la prima volta i celebri
skit.
Da una parte dunque MM si mette a nudo come uomo davanti ai fan; dall'altra tuttavia ci tiene a precisare che lui
è tornato, questa volta davvero, e che anche senza capello tinto e lenti a contatto azzure le capacità non gli mancano. E direi che l'ha dimostrato altamente, la sola No Love è riprova di ciò.
Per il resto rimane un album che va prima compreso e poi ascoltato, un disco che porta dietro a sé la storia dell'artista e che estrapolato singolarmente potrebbe sembrare un cambiamento di rotta repentino e affrettato. Personalmente non sono d'accordo. Talkin' 2 Myself, Not Afraid, LTWYL o 25 To Life sono sicuramente pezzi venuti a noia ai più poiché mandati in ripetizione alla radio (causa feat. nei ritornelli), ma che fra le righe nascondono un Eminem estremamente capace tecnicamente e che riesce ad infondere per la prima volta un'emotività stratosferica, solo abbozzata nei precedenti album (dalle comunque splendide The Way I Am e Stan alla Hailie's Song, Cleanin' Out My Closet e Mockingbird). Le quattro sopra citate sono un esempio calzante, ma l'apice indiscusso è raggiunto da You're Never Over e Going Through Changes, ancora oggi nella mia Top 5 assoluta delle canzoni di Marshall Mathers.
Passa un anno e in collaborazione con Royce da 5'9" esce un EP intitolato Hell: The Sequel (seguito della canzone Bad Meets Evil in cui i due rapper di Detroid annunciavano che "sarebbero tornati", e circa 14 anni dopo hanno mantenuto la promessa) - qui l'Eminem "neutro" prende il sopravvento: le droghe sono un lontano ricordo, così lontano che ci può scherzare su tranquillamente (I'm On Everything), e la caratteristica misantropica/odio-tutto-e-tutti-istica viene messa in luce. Lo si sente molto urlare, ancor più che in Recovery (dove già una canzone su due era contrassegnata dalla sua voce rabbiosa) i flow sono in double-time e lui sembra davvero non perdere un colpo. Una sorta di evoluzione e neutralizzazione di Recovery, che vede pezzi micidiali come la combo d'entrata Welcome 2 Hell/Fast Lane dare il via ad un album che nel suo seppur breve corso (con le dovute menzioni a Royce, altro rapper di grande competenza e che riesce ad essere perfettamente complementare ad Eminem) vede strofe metricamente eccellenti come quella in Lighters alternarsi a vere e proprie bombe come quella in Take From Me (una delle migliori in assoluto della sua carriera secondo me) o gli scambi nelle suddette I'm On Everything/Welcome 2 Hell (o ancora A Kiss) in cui sembra che i due davvero si stiano passando velocemente una palla infuocata, senza concentrarsi troppo sul contenuto, che è appunto fondamentalmente neutro e/o "I'm da shit"-oriented. E poi c'è Echo che a me piace un sacco. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
In questi anni (2010 e post) oltretutto il buon Marshall Mathers da riprova del fatto che nei feat abbia veramente pochi rivali, ed è in particolare ancora una volta il suo ego introspettivo a prevalere: ascolta I Need a Doctor, Love The Way You Lie Part II, Airplanes Part II, Where I'm At, My Life, That's All She Wrote, Throw It Up (queste ultime tre più "Eminemiane" a dire la verità) - a livello tecnico e di liriche, in ogni caso, c'è solo l'imbarazzo della scelta. My Life (con 50 Cent) e l'ultima strofa di All She Wrote in particolare sono devastanti, mentre le prime tre riprendono la potenza emotiva di Recovery esasperandola come non mai. Davvero pezzi eccezionali.
Anno 2013 e Eminem, più forte che mai (in ogni senso) torna sulla scena con The Marshall Mathers LP2, che per forza di cose (a partire dalla sua condizione sociale TOTALMENTE cambiata) non è un sequel direttissimo, ma piuttosto un album misto... o almeno così pare. Già adesso c'è un po' di tutto: Berzerk sembra voglia mettere in chiaro che Shady c'è ed è tornato (con tanto di capelli tinti) - sebbene sia uno Shady "maturo", per così dire -, Survival sembra invece nata da un'appendice di Recovery (molto in stile "inno", come egli stesso la descrive, à la Till I Collapse/Won't Back Down/Cindarella Man) e poi Rap God, che da ultima uscita già si piazza fra i pezzi tecnicamente più mostruosi della sua carriera. Per il resto la data è 5 Novembre, staremo a vedere.
Questo non toglie che dopo aver fatto sanguinare le mie orecchie con questo artista rimango ancorato sulla convinzione che la sua strofa in Renegade (con Jay-Z) sia l'apice del suo tecnicismo e che When I'm Gone mi fa piangere ogni volta che la sento. Ma questo, come Infinite, è un altro paio di maniche.
tl;dr: se conosci anche solo un minimo la storia dell'uomo Marshall Mathers, non c'è modo migliore di apprezzare la sua discografia che seguirla in ordine cronologico.
Chiedo scusa per il megapost, lol.