Hell
Horror Maniaco
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Ecco la mia! Ovviamente quasi tutte le categorie sono occupate da giochi horror 
Il Regalo di Natale
Ho amato il primo alla stessa follia che ha pervaso tutto il gioco, ma non c'è stata ancora occasione di giocare al sequel. Spero in uno sconto con le prossime ondate dei saldi natalizi del PSN.
Ho letto pareri contrastanti riguardo questo sequel e so già per certo che non eguaglierà la qualità del predecessore, eppure lo comprerò ad occhi chiusi. Amo il genere e sono certo che, anche con i suoi difetti, questo sequel saprà conquistarmi.
Spero di giocarlo a Natale.
Il Più Atteso del 2019
Poteva essere altrimenti? Il "remake" del mio gioco preferito in assoluto non poteva che essere il più atteso nel 2019.
I presupposti ci sono tutti per parlare già di capolavoro. Tutto sembra al suo posto: atmosfera, mostri, personaggi e ambientazioni.
E sicuramente non resterò deluso. Capcom è tornata ai fasti di un tempo e si nota l'impegno che ci sta mettendo.
Forse, se devo trovare il pelo nell'uovo, lo avrei voluto il più fedele possibile all'originale. Sembra quasi un gioco nuovo, infatti più che remake lo voglio definire un nuovo gioco a tutti gli effetti.
Ma di carne (putrefatta) al fuoco ce n'è tanta. E non vedo l'ora di averlo tra le mani.
Il Gioco Consigliato
Quest'anno è stato per me l'anno degli indie. E li ho trovati tutti validi. SOMA però è quello che più tra tutti è riuscito davvero ad appassionarmi grazie ad una trama altamente drammatica e surreale, ricca di colpi di scena. Non ho mai giocato ad un titolo come SOMA, la cui storia colpisce l'animo umano e ti fa riflettere, ti terrorizza in alcuni punti e ti sorprende in altri.
Un titolo capace di regalare emozioni particolari, mai provate prima.
L'inizio è lento, ma man mano che si prosegue tutto diventa folle e incredibile, fino ad arrivare ad un finale che difficilmente si riesce a dimenticare.
Sicuramente uno dei miei titoli preferiti
Il Gioco Sconsigliato
Poteva essere un degno concorrente dei Souls...ed invece si è rivelato un titolo "povero", un'occasione sprecata.
Peccato, perchè il potenziale c'era. Ma non mi puoi fare un gioco dove l'ambientazione è enorme e il gioco non ti fa capire dove andare. Spesso ho dovuto girare a caso per trovare la via giusta, perchè il gioco non spiegava bene dove andare e cosa fare. Una mappa sarebbe stata l'ideale per orientarsi, invece girovagavo per ore senza avere ben chiaro l'obiettivo da raggiungere.
Gameplay fatto con i piedi, dialoghi stupidi, trama noiosissima e mal raccontata...insomma, di salva poco di LOTF, forse giusto i boss.
Il Gioco Sorpresa
Credevo fosse il classico horror narrativo senza infamia e senza lode. Ed invece Layers of Fear è risultato uno dei titoli più belli e spaventosi a cui io abbia mai giocato.
Il terrore si nasconde dietro ogni stanza, a causa di un pittore in fallimento, la cui mente è vittima di allucinazioni e di visioni oniriche davvero angoscianti. Un titolo altamente psicologico che mi ha fatto venire i brividi.
L'ho giocato con le cuffie e facevo fatica ad andare avanti. Da tempo un horror non mi terrorizzava come Layers of Fear.
Bellissime le musiche, che mi hanno trasmesso un forte senso malinconia e tristezza e ben fatte le ambientazioni, un'enorme villa da esplorare con stanze che cambiavano ad ogni passo.
Sicuramente un gioco horror che può competere con i grandi.
Il Gioco Delusione
Sapevo che non poteva essere paragonato al primo capitolo. Ma che addirittura risultasse noioso da giocare no, non me lo aspettavo. Per tutta la durata del gioco, non sono stato coinvolto quanto pensassi. L'open-world lo ha rovinato, girare e girare sempre per le stesse locazioni mi aveva stufato già dopo qualche missione. A proposito di missioni, le ho trovate abbastanze bruttine e monotone, poco appaganti; l'adrenalina del primo capitolo, quando si fuggiva e si saltava da un tetto ad un altro, è tutta svanita in questo sequel/reboot.
I personaggi si salvano, in primis Faith. La grafica è ottima. Il resto mi ha lasciato l'amaro in bocca.
Il Multitap
Tutto si può dire di RE5, ma ammettiamolo: in compagnia riesce a divertire.
Eh sì, non avendo più la copia PS3, ho voluto ricomprarlo su PS4 per rigiocarlo con mio fratello. Effettivamente il gioco funziona bene in due, è vario e ricco d'azione, forse fin troppo, ma ormai è risaputo che RE5 è stato il capitolo che ha cambiato la serie a causa delle sue numerose fasi d'azione.
Non lo rigiocherei mai più da solo, tuttavia qualche partitella in compagnia potrebbe scappare ogni tanto.
L'Hollywoodiano
Personalmente, l'ho trovato superiore al primo capitolo. Sequel molto cinematografico, che va oltre il semplice concetto di videogioco, proponendo una trama religiosa (e fastidiosamente blasfema, lo ammetto) fuori dagli schemi. Una trama estremamente matura , coinvolgente, terrificante dall'inizio alla fine, dove fuggire dal nemico diventa ogni volta una situazione da cardiopalma.
Non si è mai al sicuro in Outlast 2, i nemici sono più malati del primo capitolo, hanno la mente deviata dai loro ideali religiosi (abbastanza discutibili) e uccidono senza pietà.
Un ottimo titolo che non ha deluso le mie aspettative, un horror sanguinolento, macabro, malato, maturo ma soprattutto molto coinvolgente.
L'Immortale
Sono dovuti passare dieci anni prima di rigiocarci.
Senza neanche rendermene conto, ho completato la seconda run di Bioshock nel mese di novembre di quest'anno. Dando un'occhiata ai Trofei, mi sono accorto che, ironia della sorte, la prima run l'ho finita esattamente nel mese di novembre del 2008.
Quindi, esattamente dieci anni dopo, ho voluto rigiocare questo titolo fantastico come pochi, che mi ha catapultato (nuovamente) in questo mondo sommerso affascinante, un titolo dal gameplay perfetto e dai colpi di scena per nulla scontati.
Un titolo che è invecchiato benissimo e che è godibilissimo ancora oggi.
Il Gaijin

Il Regalo di Natale

Ho amato il primo alla stessa follia che ha pervaso tutto il gioco, ma non c'è stata ancora occasione di giocare al sequel. Spero in uno sconto con le prossime ondate dei saldi natalizi del PSN.
Ho letto pareri contrastanti riguardo questo sequel e so già per certo che non eguaglierà la qualità del predecessore, eppure lo comprerò ad occhi chiusi. Amo il genere e sono certo che, anche con i suoi difetti, questo sequel saprà conquistarmi.
Spero di giocarlo a Natale.
Poteva essere altrimenti? Il "remake" del mio gioco preferito in assoluto non poteva che essere il più atteso nel 2019.
I presupposti ci sono tutti per parlare già di capolavoro. Tutto sembra al suo posto: atmosfera, mostri, personaggi e ambientazioni.
E sicuramente non resterò deluso. Capcom è tornata ai fasti di un tempo e si nota l'impegno che ci sta mettendo.
Forse, se devo trovare il pelo nell'uovo, lo avrei voluto il più fedele possibile all'originale. Sembra quasi un gioco nuovo, infatti più che remake lo voglio definire un nuovo gioco a tutti gli effetti.
Ma di carne (putrefatta) al fuoco ce n'è tanta. E non vedo l'ora di averlo tra le mani.

Quest'anno è stato per me l'anno degli indie. E li ho trovati tutti validi. SOMA però è quello che più tra tutti è riuscito davvero ad appassionarmi grazie ad una trama altamente drammatica e surreale, ricca di colpi di scena. Non ho mai giocato ad un titolo come SOMA, la cui storia colpisce l'animo umano e ti fa riflettere, ti terrorizza in alcuni punti e ti sorprende in altri.
Un titolo capace di regalare emozioni particolari, mai provate prima.
L'inizio è lento, ma man mano che si prosegue tutto diventa folle e incredibile, fino ad arrivare ad un finale che difficilmente si riesce a dimenticare.
Sicuramente uno dei miei titoli preferiti

Poteva essere un degno concorrente dei Souls...ed invece si è rivelato un titolo "povero", un'occasione sprecata.
Peccato, perchè il potenziale c'era. Ma non mi puoi fare un gioco dove l'ambientazione è enorme e il gioco non ti fa capire dove andare. Spesso ho dovuto girare a caso per trovare la via giusta, perchè il gioco non spiegava bene dove andare e cosa fare. Una mappa sarebbe stata l'ideale per orientarsi, invece girovagavo per ore senza avere ben chiaro l'obiettivo da raggiungere.
Gameplay fatto con i piedi, dialoghi stupidi, trama noiosissima e mal raccontata...insomma, di salva poco di LOTF, forse giusto i boss.

Credevo fosse il classico horror narrativo senza infamia e senza lode. Ed invece Layers of Fear è risultato uno dei titoli più belli e spaventosi a cui io abbia mai giocato.
Il terrore si nasconde dietro ogni stanza, a causa di un pittore in fallimento, la cui mente è vittima di allucinazioni e di visioni oniriche davvero angoscianti. Un titolo altamente psicologico che mi ha fatto venire i brividi.
L'ho giocato con le cuffie e facevo fatica ad andare avanti. Da tempo un horror non mi terrorizzava come Layers of Fear.
Bellissime le musiche, che mi hanno trasmesso un forte senso malinconia e tristezza e ben fatte le ambientazioni, un'enorme villa da esplorare con stanze che cambiavano ad ogni passo.
Sicuramente un gioco horror che può competere con i grandi.

Sapevo che non poteva essere paragonato al primo capitolo. Ma che addirittura risultasse noioso da giocare no, non me lo aspettavo. Per tutta la durata del gioco, non sono stato coinvolto quanto pensassi. L'open-world lo ha rovinato, girare e girare sempre per le stesse locazioni mi aveva stufato già dopo qualche missione. A proposito di missioni, le ho trovate abbastanze bruttine e monotone, poco appaganti; l'adrenalina del primo capitolo, quando si fuggiva e si saltava da un tetto ad un altro, è tutta svanita in questo sequel/reboot.
I personaggi si salvano, in primis Faith. La grafica è ottima. Il resto mi ha lasciato l'amaro in bocca.

Tutto si può dire di RE5, ma ammettiamolo: in compagnia riesce a divertire.
Eh sì, non avendo più la copia PS3, ho voluto ricomprarlo su PS4 per rigiocarlo con mio fratello. Effettivamente il gioco funziona bene in due, è vario e ricco d'azione, forse fin troppo, ma ormai è risaputo che RE5 è stato il capitolo che ha cambiato la serie a causa delle sue numerose fasi d'azione.
Non lo rigiocherei mai più da solo, tuttavia qualche partitella in compagnia potrebbe scappare ogni tanto.

Personalmente, l'ho trovato superiore al primo capitolo. Sequel molto cinematografico, che va oltre il semplice concetto di videogioco, proponendo una trama religiosa (e fastidiosamente blasfema, lo ammetto) fuori dagli schemi. Una trama estremamente matura , coinvolgente, terrificante dall'inizio alla fine, dove fuggire dal nemico diventa ogni volta una situazione da cardiopalma.
Non si è mai al sicuro in Outlast 2, i nemici sono più malati del primo capitolo, hanno la mente deviata dai loro ideali religiosi (abbastanza discutibili) e uccidono senza pietà.
Un ottimo titolo che non ha deluso le mie aspettative, un horror sanguinolento, macabro, malato, maturo ma soprattutto molto coinvolgente.

Sono dovuti passare dieci anni prima di rigiocarci.
Senza neanche rendermene conto, ho completato la seconda run di Bioshock nel mese di novembre di quest'anno. Dando un'occhiata ai Trofei, mi sono accorto che, ironia della sorte, la prima run l'ho finita esattamente nel mese di novembre del 2008.
Quindi, esattamente dieci anni dopo, ho voluto rigiocare questo titolo fantastico come pochi, che mi ha catapultato (nuovamente) in questo mondo sommerso affascinante, un titolo dal gameplay perfetto e dai colpi di scena per nulla scontati.
Un titolo che è invecchiato benissimo e che è godibilissimo ancora oggi.
Visto che non ho giocato altro al di fuori della mia cara PS4, mi sono permesso di mettere una mia categoria al posto di questa: le menzioni d'onore.
Ci sono un paio di titoli quest'anno che mi sono piaciuti e che meritano almeno una citazione.
Sto parlando di The Vanishing of Ethan Carter, un indie narrativo fortemente emotivo e What Remains of Edith Finch, altro indie basato sulle emozioni, un gioco che parla di morte, ma che lo fa con stile e originalità.
Ci sono un paio di titoli quest'anno che mi sono piaciuti e che meritano almeno una citazione.
Sto parlando di The Vanishing of Ethan Carter, un indie narrativo fortemente emotivo e What Remains of Edith Finch, altro indie basato sulle emozioni, un gioco che parla di morte, ma che lo fa con stile e originalità.
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