Infatti la forza prorompente di questo FW è la qualità elevatissima che raggiunge in praticamente tutte le sue componenti, vedere un tale livello di eccellenza così diffuso in un gioco open world è molto raro. Chiaramente c'è qualche grezzura qui e là, come normale che sia visto che nessun gioco è perfetto, ma faccio fatica a trovare difetti davvero macroscopici in questo secondo capitolo o anche solo in grado di segnare in maniera significativa l'esperienza (almeno fino al punto in cui sono arrivato)
Spesso si tende a suddividere i giochi open world secondo due grandi "filosofie": quelli gameplay-centrici tipo Zelda (che fanno della totale libertà del giocatore al servizio del gameplay nell'open map la loro filosofia portante) e quelli narrative-focused tipo TW3 o RDR2, il cui fulcro è invece la totale immersione nel mondo di gioco attraverso la rappresentazione eccellente del setting, il world building e l'integrazione narrativa di ogni componente, seppur a scapito del gameplay che risulta in entrambi i giochi citati il punto più debole della produzione.
La forza più grande di Forbidden West è invece il riuscire ad offrire il miglior punto di incontro tra queste due filosofie, senza andare a sacrificare nessuna di esse ed anzi offrendo picchi di eccellenza notevoli sia dal punto di vista narrativo, sia sul fronte del gameplay: il combat system è semplicemente il migliore sulla piazza nel contesto dei giochi open world; la narrativa, il worldbuilding, le sidequests, i dialoghi, hanno subito un balzo clamoroso in avanti tanto che in un lungo e in largo si leggono addirittura paragoni con TW3 e la Bioware dei bei tempi; il mondo di gioco e la direzione artistica sono da top tier dell'industria; la libertà del giocatore finalmente viene messa in primo piano, offrendo verticalità smisurata (dal cielo alle profondità marine, puoi esplorare e arrivare OVUNQUE) e player rewarding ad ogni passo grazie al grande lavoro fatto sull'esplorazione e densità del mondo di gioco.
L'unico problema sta nel fatto che nessuna di queste componenti, prese singolarmente, è una "novità": come già detto, le side quests e il worldbuilding di questa qualità li hanno ""inventati"" TW3 o RDR2 al tempo, così come la totale libertà all'approccio dell'open world è stata sdoganata da BOTW. Forbidden West nelle singole componenti, seppur eccellenti, non mette nulla di nuovo sul piatto e per questo motivo non potrà mai aspirare ad avere un'accoglienza paragonabile a titoli rivoluzionari come BOTW, RDR2 o Elden Ring (parliamo del range 95-97 di meta insomma). Tuttavia, ha comunque l'enorme merito di essere probabilmente il primo gioco capace di riunire queste due grandi filosofie dell'open world, conservando gradi di eccellenza importanti per entrambe, e non è cosa da poco

(altri giochi ci hanno provato, tipo Death Stranding, ma con risultati decisamente più altalenanti).