Dopo questa incredibile battuta ho capito che probabilmente usi ancora il ciuccio.
No, semplicemente per me continui ad arrampicarti sugli specchi e non ha senso ribattere a tutto quello che scrivi //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Guarda, te ne do una sola prova:
2-La tua logica è affascinante : Tu , scrittore seguito da pochi che vivi in miseria , lavori diligentemente su qualcosa che non sarà pubblicato a tuo nome?
Ebbene Lovecraft col Tumulo l'ha fatto. Lo dicono tutti che è il suo capolavoro come revisore, e se oggi viene annoverato fra i suoi racconti è appunto perché ci ha messo tutto se stesso nella stesura.
A Lovecraft dei soldi fregava un cazz*o di niente: lui era per l'arte. Se una cosa lo stimolava, ci lavorava fino allo stremo, e non aveva importanza che poi l'opera uscisse a nome di altri. Anche perché poi aveva comunque l'epistolario con cui informare gli amici che quello appena letto era farina del suo sacco. E Lovecraft era ripagato meglio dagli apprezzamenti degli amici che dai soldi che davano i clienti. Leggiti qualche sua epistola, se vuoi appurare la cosa.
Dài, smettila. Ritorna nell'ombra da cui sei venuto :.bip:
EDIT
Ok, perché sono buono:
4-Questo commento poi lo vedo solo oggi Mi ricorda la fattoria degli animali. Da uno che studia Lovecraft da 25(?????) anni mi aspettavo un giro di parole più elaborato e sensato. Ma prediamo per buono questa tua idea: mi fai qualche esempio di un racconto , che so , ottimo ma pessimo?
Ci sono racconti senza troppe pretese e scritti in modo superbo. E' il caso di Yig.
Ci sono racconti scritti da cani ma dalle pretese alte, o che cercando di dire qualcosa di più. Purtroppo non posso farti degli esempi, perché l'unico che potrei citarti è un romanzo dilettantesco di un tizio che ho conosciuto (il titolo è Il frutto del peccato).
La forma e la sostanza sono due cose ben diverse. L'ideale è saperle amalgamare, ma non tutti ci riescono e vengono fuori appunto racconti "normali" ma buoni (o ottimi) e racconti che sono specularmente l'opposto: forma scadente, ma sostanza degna d'attenzione.