Se siete di Milano, il comune organizza una serie di proiezioni di film, a prezzo ridotto.
Io segnalo i film e cartoni animati giapponesi; ma ci sono anche film di altre nazioni.
Il cinema che non avete mai visto
8 – 31 maggio
Milano - Cinema Gnomo: Via Lanzone, 30/A 20123 Milano – Tel. 02. 804125
Ingresso valido per tutte le proiezioni della giornata € 4,10 – ridotto € 2,60
Tessera associativa obbligatoria € 2,60
Il sabato
Le migliori produzioni dell’animazione del Sol Levante.
9 maggio
ore 18.45
Mind Game
di Masaaki Yuasa (Giappone 2004, 103’, v.o. sott.it., digitale)
Nishi è un giovane perdente ancora innamorato di una vecchia fiamma. Irraccontabile e caratterizzato dalla commistione di mille diversi stili, il lungometraggio di punta dello Studio 4°C. Sperimentale, visionario, folle, divertente, onirico. Takeshi Kitano + 2001 di Kubrick + Robinson Crusoe + Alice nel paese delle meraviglie. E si potrebbe continuare all’infinito. Capolavoro.
ore 21.00
Pom Poko / Heisei tanuki gassen pompoko
di Isao Takahata (Giappone 1994, 119’, v.o. sott. it., digitale)
Scontro tra urbanizzazione e natura, con un gruppo di tanuki (una via di mezzo tra procioni e orsetti lavatori) che dovrebbero abbandonare il loro habitat a causa dell’imminente costruzione di centri commerciali. Ma che sfrutteranno i loro poteri magici per opporsi agli umani. Dal regista di Una tomba per le lucciole.
16 maggio
ore 18.30
Kakurenbo / Hide and Seek
di Shuuhei Morita (Giappone 2004, 25’, v.o. sott. it., digitale)
Nelle grandi città c'e' un luogo accessibile solo ai bambini, nel quale possono giocare ad un 'nascondino' particolare, magico e terribilmente pericoloso. Si dice che nessuno di essi sia mai tornato indietro e che le loro anime vengano catturate dai demoni che lo popolano. Quando in sette, con il viso coperto da una maschera, si raggruppano in quel luogo misterioso la partita ha inizio... Ma per quale motivo partecipare ad un gioco tanto rischioso? Mediometraggio capolavoro.
a seguire
Meikyu monogatari /Manie manie
di Yoshiaki Kawajiri, Rintaro, Katsuhiro Otomo (Giappone 1987, 51’, v.o. sott. it., digitale)
Tre episodi surreali diretti dai maestri dell’anime moderno. Le Gymnopédies di Satie, Alice nel Paese delle Meraviglie, Rollerball, Allegro non troppo: sono solo alcune delle citazioni suggerite dagli autori, in quella che è sia una collezione d’incubi sia una inattesa dichiarazione di dipendenza dalla cultura occidentale.
ore 20.30
Barefoot Gen / Hadashi no Gen
di Mori Masaki (Giappone 1983, 146’, v.o. sott. it., digitale)
Dalla serie manga di Keiji Nakazawa, in scia a Una tomba per le lucciole di Isao Takahata. Agosto 1945: Hiroshima non è ancora stata bombardata, ma la II Guerra Mondiale ha già mietuto vittime e distrutto famiglie. Dramma e commedia s’intersecano. Prevale il primo.
23 maggio
ore 15.30 / 18.30
Death Note / Desu Noto
di Shusuke Kaneko (Giappone 2006, 124’, v.o. sott. it., digitale)
Il giovane Light Yagami entra casualmente in possesso di un libretto nero che causa la morte per arresto cardiaco di tutti coloro i cui nomi vengono scritti sulle sue pagine: è il “Death Note” del demone annoiato Ryuk, con cui il ragazzo entra in combutta. Il suo scopo: utilizzare il diario per eliminare i peggiori criminali su piazza, semplicemente scrivendone le generalità. Finché un detective (con qualche ombra) dell’Interpol comincia ad avere qualche sospetto. Fenomeno manga, adattato prima ad anime e poi in questo live action aderente all’originale. Il Cult per eccellenza degli anni 2000.
ore 21.00
Kyashan / Casshern
di Kazuaki Kiriya (Giappone 2004, 141’, v.o. sott. it., 35 mm)
Dall’omonima serie d’animazione, un remake live action ipercinetico e ridondante: resurrezioni e manipolazioni genetiche eticamente scorrette creano una pericolosa neo-razza. Riflessioni ecologiste, romanticismo esasperato, confutazione del libero arbitrio. Il digitale come matrice per creare mondi. Campione d’incassi in patria.
30 maggio
ore 15.30 / 18.00
Talking Head di Mamoru Oshii (Giappone 1992, 105’, v.o. sott. it., digitale)
Dal creatore di Ghost in the Shell, oggi beniamino dei festival. Metacinema d’animazione: la lavorazione di un attesissimo anime è funestata: il regista scompare nel nulla, il rimpiazzo è un incapace e qualcuno inizia a trucidare i membri della troupe. La morte al lavoro, dietro la macchina da presa.
ore 20.00 / 22.00
INTERSTELLA 5555
di Kazuhisa Takenouchi (Giappone 2003, 74’, v.o., digitale)
Un gruppo di musicisti alieni rapito da un avido discografico terrestre che vuole conquistare l’Universo. L’album techno/dance “Discovery” dei Daft Punk incontra l’estetica e l’etica del maestro Leiji Matsumoto. Solo musica, zero dialoghi. Magia.
Cinema Orientale
La domenica
Lungometraggi inediti provenienti dall’est asiatico.
10 maggio
ore 17.30
Tony Takitani
di Jun Ichikawa (Giappone 2004, 75’, v.o. sott.it., digitale)
Dallo straziante racconto di Haruki Murakami. Un disegnatore solitario trova l’amore, e poi lo perde. Un esercizio di stile essenziale, e anche una riflessione sul consumismo. Ha rivelato ovunque (ma ancora non da noi) un regista che aveva alle spalle un’opera considerevole.
ore 20.00/22.00
Vital
di Shinya Tsukamoto (Giappone 2004, 86’, v.o. sott.it., digitale)
Può essere poetica un’autopsia? Per l’autore del cyberpunk Tetsuo, è la prova che l’amore è più forte della morte. Non un horror, ma una riflessione su memoria e sentimenti.
17 maggio
ore 17.30
Triangle / Tie saam gok
di Tsui Hark, Ringo Lam, Johnnie To (Hong Kong 2007, 93’, v.o. sott. it., digitale)
Tre maestri dell’action hongkonghese si associano. E ciascuno dirige un terzo del film. Si comincia come un noir... ma come spesso succede in questo cinema, non si sa come può andare a finire!
ore 20.00 / 22.00
Dangerous Encounters – First Kind / Di yi lei xing wei xian
di Tsui Hark (Hong Kong 1980, 95’, v.o. sott. it., digitale)
Un recupero doveroso. L’apice e il non plus ultra di una stagione irrepetibile, la New Wave di Hong Kong. Una saga di violenza urbana che non risparmia nulla. Sconsigliato agli spettatori sensibili.
24 maggio
ore 15.00 / 17.30
I’m a Cyborg, But That’s OK / Saibogujiman kwenchana
di Park Chan-wook (Corea del Sud, 2006, 105’, v.o. sott. it., digitale)
Cosa fare dopo Old Boy e Lady Vendetta? Una commedia, ma che commedia! Ambientata in un manicomio dove il protagonista è un robot e il coprotagonista un ladruncolo trasformista. E dove il tema della vendetta è sempre presente, seppur sottotraccia e declinato in toni elegiaci.
ore 20.15
Secret Sunshine / Milyang
di Lee Chang-dong (Corea del Sud 2007, 142’, v.o. sott. it., digitale)
Ex ministro della cultura, autore di alcuni dei più bei film coreani recenti (Peppermint Candy, Oasis) Lee torna al cinema e fa arrabbiare molti. Una donna (Jeon Do-yeon, premiata a Cannes) va a vivere coi figli nella città natale del marito morto. E grazie all'aiuto di un meccanico sensibile (e innamorato) apre una scuola di piano. Mélo tradizionale che si trasforma per piccoli progressivi spostamenti. Sfidando il tempo del cinema per raccontare la vita.
31 maggio
ore 15.00 / 17.30
The Host / Gwoemul di Bong Joon-ho (Corea del Sud 2006, 119’, v.o. sott. it., digitale)
Il più bel film di mostri del nuovo millennio. Mutazioni genetiche, effetti digitali strabilianti, altissima suspense e sottintesi ideologici. Hollywood non riuscirà mai a produrre qualcosa di altrettanto emozionante... e commovente. Vedere per credere.
ore 20.00 / 22.00
The Coast Guard / Hae anseon
di Kim Ki-duk. (Corea del Sud 2002, 91’, v.o. sott. it., digitale)
Un militare troppo zelante che uccide per errore un innocente. Una donna che non si riavrà mai dal trauma. Shock, rimorsi, sensi di colpa. La follia del militarismo secondo il regista di Ferro 3- La casa vuota. Una metafora potente della società coreana, con un finale indimenticabile e da brivido. Inspiegabilmente trascurato dai distributori italiani.