Riflessione La considerazione dei videogiochi in Italia

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Sono interessato a conoscere la vostra opinione in quanto come la stragrande maggioranza degli utenti di questo forum sono cresciuto nello stivale e sono consapevole dello stigma sociale che il media si e' portato dietro per molto tempo. Questo forum rappresento' una salvezza per il me stesso allora adolescente, poiche' ebbi l'occasione quotidiana di discutere di una passione che altrimenti avrei fatto meglio a tenere nascosta, soprattutto in presenza di potenziali affair romantici. Addrittura per farmi scaricare dalle controparti di alcuni momenti di debolezza mi sono messo a giocare davanti a loro per ore a God of War o Bayonetta.

A prescindere dall'ovvio gap culturale nel resto d'Europa, dove il videogioco ha ormai raggiunto lo status di medium culturale (tanto che lo stato tedesco ha deciso di stanziare fondi proprio quest'oggi per aiutare le realta' tedesche a diventare al pari delle migliori al mondo), come ritenete siano cambiate le cose in Italia rispetto ad 8 anni or sono? O come descriverebbero la situazione gli adolescenti e i ragazzi universitari di oggi(io di anni ne ho 31 :dsax:)?
 
Sono interessato a conoscere la vostra opinione in quanto come la stragrande maggioranza degli utenti di questo forum sono cresciuto nello stivale e sono consapevole dello stigma sociale che il media si e' portato dietro per molto tempo. Questo forum rappresento' una salvezza per il me stesso allora adolescente, poiche' ebbi l'occasione quotidiana di discutere di una passione che altrimenti avrei fatto meglio a tenere nascosta, soprattutto in presenza di potenziali affair romantici. Addrittura per farmi scaricare dalle controparti di alcuni momenti di debolezza mi sono messo a giocare davanti a loro per ore a God of War o Bayonetta.

A prescindere dall'ovvio gap culturale nel resto d'Europa, dove il videogioco ha ormai raggiunto lo status di medium culturale (tanto che lo stato tedesco ha deciso di stanziare fondi proprio quest'oggi per aiutare le realta' tedesche a diventare al pari delle migliori al mondo), come ritenete siano cambiate le cose in Italia rispetto ad 8 anni or sono? O come descriverebbero la situazione gli adolescenti e i ragazzi universitari di oggi(io di anni ne ho 31 :dsax:)?
Io di anni ne ho 37 e posso andare un po' più indietro, e di gente appassionata di videogiochi come me ne conoscevo gran poca, infatti mi iscrissi a questo forum proprio per questo anche se alla fine non ho mai scritto molto :asd: ora il videogioco è visto in maniera completamente diversa, addirittura come fonte di guadagno ma per me è decisamente peggiorata la situazione, tra mocciosi che sbraitano su twitch per il """"videogioco""""che va di moda al momento, youtuber di dubbio gusto e qualità videoludiche che fanno video clickbait controtendenza solo per flammare e fare visual, gente che crede che basti giocare a fortnite per essere definito videogicatore ecc. Ora definirsi nerd è quasi una moda, una volta ricordo che se mi lasciavo sfuggire di essere un videogiocatore con qualcuno venivo deriso ed emarginato. Madò che bei tempi.
 
Io di anni ne ho 37 e posso andare un po' più indietro, e di gente appassionata di videogiochi come me ne conoscevo gran poca, infatti mi iscrissi a questo forum proprio per questo anche se alla fine non ho mai scritto molto :asd: ora il videogioco è visto in maniera completamente diversa, addirittura come fonte di guadagno ma per me è decisamente peggiorata la situazione, tra mocciosi che sbraitano su twitch per il """"videogioco""""che va di moda al momento, youtuber di dubbio gusto e qualità videoludiche che fanno video clickbait controtendenza solo per flammare e fare visual, gente che crede che basti giocare a fortnite per essere definito videogicatore ecc. Ora definirsi nerd è quasi una moda, una volta ricordo che se mi lasciavo sfuggire di essere un videogiocatore con qualcuno venivo deriso ed emarginato. Madò che bei tempi.
Infatti è così, ti dirò di più puoi essere un videogiocatore anche se giochi solamente a candy crash :ahsisi:
 
Sono interessato a conoscere la vostra opinione in quanto come la stragrande maggioranza degli utenti di questo forum sono cresciuto nello stivale e sono consapevole dello stigma sociale che il media si e' portato dietro per molto tempo. Questo forum rappresento' una salvezza per il me stesso allora adolescente, poiche' ebbi l'occasione quotidiana di discutere di una passione che altrimenti avrei fatto meglio a tenere nascosta, soprattutto in presenza di potenziali affair romantici. Addrittura per farmi scaricare dalle controparti di alcuni momenti di debolezza mi sono messo a giocare davanti a loro per ore a God of War o Bayonetta.

A prescindere dall'ovvio gap culturale nel resto d'Europa, dove il videogioco ha ormai raggiunto lo status di medium culturale (tanto che lo stato tedesco ha deciso di stanziare fondi proprio quest'oggi per aiutare le realta' tedesche a diventare al pari delle migliori al mondo), come ritenete siano cambiate le cose in Italia rispetto ad 8 anni or sono? O come descriverebbero la situazione gli adolescenti e i ragazzi universitari di oggi(io di anni ne ho 31 :dsax:)?
Bell'argomento.
Io di anni ne ho 29 ma avendo dei fratelli molto più grandi di me sono un gamer da quando ho coscienza(il mio primo gioco fu super street fighter 2 su snes),diciamo che i tempi sono cambiati nettamente, una volta ricordo che da bambini tutti giocavamo(game boy,ps1,n64)e tutti discutevamo animatamente soprattutto di pokemon che diventò uno dei giochi più diffusi di sempre,poi via via i miei coetanei cominciarono a giocare sempre meno(un amico a 16 anni mi disse che i giochi erano per bambini e lui non aveva più quell'hobby come se ci fosse scadenza)e tranne rari casi dove un gioco diventava un fenmoneo di massa(age of empires 2 e The sims 1)solitamente i miei coetanei giocatori erano pochissimi,a limite giocavano solo a pes annuale.
Negli ultimi 10 anni invece ho visto un inversione di tendenza,molti sono diventati giocatori e comunque mi sono sentito lo stesso emarginato da loro dato che io giocavo in single player e loro giocavano alle mode del momento solitamente(cod e fifa prima,fortinite e apex oggi)e comunque non parlo molto di giochi con loro dato che sono un pubblico che segue le mode e giocano solo online dove per loro spendere soldi in un gioco single player che finisce è da scemi, in compenso ho un amico con cui ormai per ragioni lavorative non ci vediamo più ed era davvero un appassionato,era più un pcista ma conosceva un sacco di titoli nintendo,sega e altri,ai tempi delle elementari abbiamo provato a finire DK64 senza riuscirci dato che non capivamo cosa fare alla fine del gioco.
Diciamo che oggi chi gioca in multiplayer non viene visto come emarginato sociale nella maggioranza dei casi,il problema che chi gioca in single player ancora viene dipinto in malo modo :sisi:
 
Io di anni ne ho 37 e posso andare un po' più indietro, e di gente appassionata di videogiochi come me ne conoscevo gran poca, infatti mi iscrissi a questo forum proprio per questo anche se alla fine non ho mai scritto molto :asd: ora il videogioco è visto in maniera completamente diversa, addirittura come fonte di guadagno ma per me è decisamente peggiorata la situazione, tra mocciosi che sbraitano su twitch per il """"videogioco""""che va di moda al momento, youtuber di dubbio gusto e qualità videoludiche che fanno video clickbait controtendenza solo per flammare e fare visual, gente che crede che basti giocare a fortnite per essere definito videogicatore ecc. Ora definirsi nerd è quasi una moda, una volta ricordo che se mi lasciavo sfuggire di essere un videogiocatore con qualcuno venivo deriso ed emarginato. Madò che bei tempi.
Essì che bei tempi quando il videogame era per pochi e parlato da pochi, e che gioia scoprire (senza internet) che c'era qualcun altro che aveva la stessa passione. Un po' come i metallari che so di nicchia ma ci sono più di quanti te ne immaginavi.
 
Bel topic, e argomento secondo me spinoso. Trovo che la percezione generale sia contemporaneamente migliorata e peggiorata.

Perché dico migliorata: quando ero più giovane (a cavallo tra gli anni 90 e il primo decennio del 2000) i videogiochi e le console in senso assoluto erano sicuramente un prodotto o da appassionati (modo gentile per dire "malati nerd" da intendersi affettuosamente) o da bambini, non è che ci fossero mezze misure. Nello specifico, il bambino delle elementari/medie era il possessore di playstation 1 per eccellenza, il giocatore appassionato era più o meno colui che utilizzava tutto il resto, ed era una figura sovrapponibile al collezionista e al tecnico smanettone :asd:
Oggi invece la console è un oggetto decisamente più sdoganato e per certi versi anche trendy, ad ammettere di possedere console non c'è più il rischio di subire alcuno stigma sociale, anzi, può essere anche un valore aggiunto, perché non si bada più a fare la distinzione tra l'utente "occasionale" e l'appassionato, ma capita invece molto spesso che sia proprio il primo ad autodefinirsi "utente appassionato", anche quando è chiaro ai più che la sua fruizione sia del tutto discontinua e occasionale.

Perché dico peggiorata: la percezione del videogioco in senso assoluto è colata a picco con la diffusione dell'online tra i ragazzini in età scolare. "Online" nella visione generalizzata del genitore preoccupato è praticamente sinonimo di "videogioco", e l'immagine da tg del videogiocatore è diventata quella del ragazzino sbraitante al microfono durante la sua decima ora di gioco consecutiva su Fortnite; e devo dire che è anche difficile dargli torto, in quanto è una realtà vera, esistente, comune ed estremamente visibile. A questo aspetto si aggiunge il proliferare di ftp e gacha e del gaming su mobile, dei cellulari e la tata-tablet tanto cara che fungono spesso da sedativi per i bimbi più molesti, il risultato è che in linea generale l'idea che il videogioco sia un mezzo alienante non è affatto diminuita, anzi, oserei dire che è ormai totalmente radicata e consolidata.
 
Ultima modifica:
Essì che bei tempi quando il videogame era per pochi e parlato da pochi, e che gioia scoprire (senza internet) che c'era qualcun altro che aveva la stessa passione. Un po' come i metallari che so di nicchia ma ci sono più di quanti te ne immaginavi.

Io sono del 79 e fino a metà anni '90 i videogiochi erano considerati di nicchia e venduti soprattutto nei negozi di giocattoli (Nes/Snes/Ultra 64, le console Sega.....mi ricordo anche le pubblicità dei tempi con Jerry Calà).

Soltanto con l'arrivo della Playstation c'è stata la grande attenzione "mediatica" con l'apertura di tanti negozi specializzati nelle città poi da metà anni duemila l'invasione con le grosse catene.

Mi sono sempre chiesto "senza la discesa di Sony cosa sarebbe cambiato? "

Risposta: Un'altra azienda avrebbe fiutato il business prima o poi sdoganandoli lo stesso alle masse con l'avvento di internet/gioco online ecc...
 
Topic interessante, provo a dire la mia da quasi ventiquattrenne :sisi:
Per quanto riguarda la mia esperienza posso dire che il videogioco si sta espandendo, però rimane visto come semplice strumento di svago per molti. Ho diversi conoscenti che fino a pochi anni fa snobbavano totalmente il medium, anzi forse lo schifavano pure un po' con la classica associazione videogioco = nerd sfigato, mentre oggi hanno una playstation in casa oppure un pc per giocare a warzone o in generale esperienze online. Mai si sognerebbero di elevarlo però a qualche forma d'arte e manco provano ad avvicinarsi a qualcosa di più impegnativo, è un passatempo come può esserlo guardare na serie a caso su Netflix. Però almeno si sta un po' affievolendo lo stereotipo negativo che ho scritto poco sopra e dire "gioco ai videogiochi" non ti attira occhiatacce. Discorso invece un diverso per quanto riguarda la percezione delle persone più adulte. Il classico "gta fa diventare tuo figlio un pazzo assassino" va ancora forte e purtroppo non viene fatta nessuna comunicazione per provare a confutare sta tesi, tutto si risolve sempre con un "ai miei tempi non c'erano ste diavolerie si stava meglio etc..." e sinceramente la vedo dura far cambiare idea a certa gente :asd:
Inoltre, per quanto facciano schifo a molti qua sul forum, streamer e youtuber stanno sdoganando sto hobby. Un mio caro amico tlou 1 l'ha visto interamente su YouTube dopo che gliene avevo parlato, dopodiché l'ho obbligato a giocarsi parte 2 l'anno scorso. Non è diventato propriamente un nuovo giocatore ma magari un giorno potrebbe prendersi una console o farsi una abbonamento xcloud per provare altra roba dopo averla inizialmente scoperta da gameplay vari :asd:
 
Mah, a me pare che pure adesso chi videogioca è visto come un mezzo sfigato, a meno che non si diletti col fenomeno del momento o fifa. Sicuramente meglio di quando ero piccolo(anche se devo dire la verità, alle elementari eravamo in tanti a giocare a Pokemon, medal of Honor, Age of Empires), soprattutto al periodo superiori.
Poi ripeto, io sono stato fortunato perché tra compagni di classe giocavamo a vari FPS, world of Warcraft etc. Ma ovviamente mi rendo conto che era un'eccezione più che la regola, avevo una classe abbastanza particolare :asd:
 
Negli ultimi 10 anni c'è stata un inversione di tendenza clamorosa che continua a crescere

Il videogioco ormai e' diventato un qualcosa di tendenza e basta vedere i numeri di YouTube,Twitch e quanto viene seguito l'esport

Diciamo che il videogioco viene visto ancora di mal occhio e come una cosa strana da fare per un adulto dai 50anni in su
 
Sono stato un videogiocatore fino al 2013..poi ho abbandonato. Nonostante non abbia mai giocato in vita mia online in quanto ho sempre preferito il single player e giochi con buone storyline, non imputo il mio addio alla qualità dei videogiochi, ma ad interessi personali che con il tempo cambiano.
Ma fino al 2013 sono stato un grande appassionato, avevo tutte le console e cercavo di acquistare quanto più videogiochi possibile.
 
Bellissimo topic e bellissime risposte davvero.

La cosa triste è che per i VERI Videogiocatori che sono rimasti, ci sono tanti altri videogiocatori che giocano online, io direi che l'online ha rovinato l'industria.

Sarò strano io ma, giocare a red dead Redemption in modalità single player, e arrivare alla fine, dopo un vero e proprio percorso immedesimandomi appieno, e piangere come un vero e proprio bambino ( classe 1987) , mi fa sentire speciale, mi fa AMARE i videogiochi.

Sinceramente pensare che ora i videogames stanno diventando un estensione dei social è triste.
Il ragazzino classico di ora, si mette davanti a GTA online con il suo bel canale Twitch in diretta e gioca.

Sicuramente stanno cambiando i tempi anche su questo argomento, io preferisco ancora immedesimarsi Da Solo davanti allo schermo..

Cmq ancora poco fa mentre parlavo con un mio caro amico è uscita l'argomento dei videogiochi: Lui tutto fiero se ne è uscito con " AHH IO FIERO DI NON AVER MAI GIOCATO CON QUELLE SCHIFEZZE DI VIDEOGIOCHI! IO ANDAVO A GIOCARE IN GIARDINO "
Frase scontata e banale, come se chi giocasse ai videogiochi non ha una vita sociale o non gioca anche lui in giardino, non si può fare tutti e 2?

Vabbè in Italia secondo me ancora viene visto come una cosa da " Bambini scemo " Nonostante tu sia "grande ".
A volte devi nascondere il fatto di giocare ai videogiochi perché se no ti trattano in modo differente, come se fosse una passione meno importante e meno costruttiva di altre.

Vabbè il mondo è bello perché è vario
 
“Ai miei tempi”...noi poveri nerd avevamo solo due opzioni per coltivare la nostra passione;
-sala giochi (frequentata solo ed esclusivamente da altri loschi individui della stessa ”razza”)
-a casa, soli, a bruciare il pad di una console (al massimo con un amichetto su Pes/ Tekken/Street Fighter)

Al giorno d’oggi la situazione generale è molto cambiata, vedo in giro tante ragazze videogiocatrici (impensabile ai miei tempi), quarantenni che videogiocano su tablet o smartphone, over trenta che si regalano tranquillamente una Switch o ragazze che non si fanno problemi ad andare dal Gamestop a comprare videogiochi per i loro fidanzati/compagni/mariti.

L’avvento di internet ha sicuramente agevolato e accelerato questo processo di apertura al gaming, ma, allo stesso modo, ha creato dei “sottogeneri” (mi riferisco a youtuber, dirette twitch, gruppi a tema sui social) davvero cancerogeni.
 
Pur'io in gioventù ho imparato che era meglio stare zitti su sta passione :asd: troppe volte mi han guardato come quello strano alle medie, poi ho smesso di esternare il mio interesse. Continuo a farlo tutt'ora con gente appena conosciuta, a mio parere si è ancora visti come gli sfigati senza una vita, a meno che non giochi saltuariamente a fifa o al giochino popolare di turno
 
La situazione dei videogiochi è migliorata negli ultimi 20 anni, tutti giocano, le aziende hanno i multimiliardi per fare i blockbuster e c'è spazio per fortnite accanto a tlou2 accanto a Zelda botw, chiunque dica che è peggiorata non sa di cosa parla.
 
Fino al 2010 circa venivo visto in malo modo se compravo un videogioco, mio padre mi rimproverava per sprecare soldi su roba per bambini, i miei compagni di scuola mi riservavano parole poco carine e passavo il mio tempo a scuola da solo a leggere PSM mentre gli altri parlavano di calcio, figa e motorini (avrei parlato della seconda ben volentieri pure io comunque :asd:).

Oggi se compro un videogioco nessuno mi guarda male, quando mio padre sente che ho speso soldi in videogiochi non dice nulla (ed ha pure provato la vr, roba incredibile per il me del passato), i miei ex compagni ogni tanto li vedo che giocano con lo smartphone a qualche roba mobile ed ho diversi colleghi che giocano o su pc o su console (chi giochi multiplayer ftp, chi i soliti cod e fifa, chi gli strategici, chi i single player ecc).

In generale per me la situazione è totalmente migliorata e credo si debba questo cambiamento ad internet ed ai social: il primo perché è praticamente fondata sulla "nostra" cultura, su chi è stato emarginato dalla società degli anni 80/90/00 ed i social perché sono stati il cavallo di Troia per far entrare in questa cultura anche chi internet lo usava poco o nulla.
Pensate a Facebook ed a quei giochi che c'erano (ci sono ancora?) nel 2010-2011 come Farmville: hanno permesso a chi non avrebbe mai toccato un videogioco di capire che non sono lo strumento di satana o roba da sfigati come pensavano ma un semplice passatempo che se preso nel modo giusto può risultare divertente. La parte social ha aiutato a estendere la possibilità che tutti provassero almeno uno di questi giochini proprio perché qualche amico prima o poi ci sarebbe finito dentro mandando poi richieste per aiutarlo nel gioco.

E differentemente da altri io non vedo negativamente l'avvento di youtuber e streamer anzi sopratutto gli ultratrentenni li trovo utili a legittimare la mia passione agli occhi di chi è detrattore ("ehi se lo fa quel tizio che fa 200 mila views guadagnandoci un botto di soldi allora non può essere da sfigati/bambini/quelcheè"). E poi trovi comunque persone che sanno parlare, conoscono il medium e propongono spunti di discussione interessanti o infotainment piacevole da seguire.

In definitiva si sta meglio e non tornerei mai e poi mai a come si stava prima, preferisco un ragazzino che sbraita su internet che un ragazzino che viene deriso e ostracizzato perché gioca a Final Fantasy.
 
La considerazione è nettamente migliorata. Fino a 10-15 anni fa il videogiocatore ultraventenne era considerato uno sfigato, mentre oggi è una cosa socialmente accettata, almeno fino ai quarantenni. Magari non ancora al punto di tollerare di portare una console portatile al lavoro od all'università, ma se nella pausa pranzo qualcuno gioca con lo smartphone non viene guardato come un emarginato.
Naturalmente questa percezione è influenzata dall'idea che chi gioca lo fa con un certo tipo di titoli, mentre altri titoli sarebbero ancora considerati da sfigati, ma fortunatamente nessuno viene a ficcare il naso su cosa giochi, quindi agli occhi degli altri è perfettamente normale pensare che passi le serate su CoD Warzone piuttosto che su Bayonetta.
 
Si ma se hai 30 anni e giochi ancora a Final Fantasy (per dire), un pò sfigato lo sei :asd:
 
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