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Bellissimo commento, attualmente la mia coda d'attesa è già parecchio lunga ma lo terrò in considerazione.Le regole dell'attrazione, Bret Easton Ellis
"I giorni passavano così rapidamente che il tempo sembrava essersi fermato."
Gli studenti della Camden se la passano molto bene. Hanno un sacco di soldi, possono studiare ciò che gli pare, fa niente se per un anno gli va di studiare Teatro e per un anno Informatica (e poi Poesia e poi Lettere classiche), ogni due giorni prendono parte a feste distruttive con musica distruttiva, e insomma che spasso la loro vita.
Gli studenti della Camden se la passano molto male. Hanno un sacco di niente, non possono comprendersi l'un l'altro, fa molto se per un giorno non riescono a farsi di qualcosa, ogni due giorni quelle stesse feste distruttive sono una tragica fuga per accecarsi l'un l'altro e potersi guardarsi ora ciechi nuovamente negli occhi, così da poter ridere ridere e godere, scopare scopare e godere, e affogare le proprie ansie, le proprie paure, il proprio niente. Il proprio vuoto.
Il vuoto incolmabile, l'incapacità di potere immaginarsi un futuro e la cruda autodistruzione sono elementi centrali di questo splendido testo. L'atmosfera intensissima, notturna e insieme biancastra - un continuo alternarsi fra le notti, folli e intense, e le giornate, tranquille, noiose, puri momenti di passaggio prima della prossima follia - è spettacolare, attraverso la cosiddetta "narrazione a videoclip" ho vissuto in prima persona scene vivissime, sempre più mi sono affezionato al clima generale, non avrei mai voluto uscirne.
Non è solo merito della materia trattata. Lo stile è incisivo e preciso oltre che certo della sua precisione, è un minimalismo che talvolta è quasi da report e che fa bene intendere i volumi gli spazi e i movimenti. La struttura frammentaria, polifonica, aperta, ha il sapore di un flusso: un flusso di voci, di attrazioni, di sguardi insicuri, di fraintendimenti, di colpi sfatti e pesanti abbandonati su letti caldi, sporchi, freddi.
"Cosa direbbero i miei se sapessero che questo è tutto quello che faccio qui? Ubriacarmi, fottere costantemente. Mi disconoscerebbero? Mi darebbero più soldi? Cosa?"
"Quelli del posto ci guardavano con sospetto, Sean giocava a biliardo, beveva birra, io mi trascinavo verso il jukebox, infilavo i quarti di dollaro, selezionavo l'F 17, arrivavano le prime tensioni, mi ritrascinavo dove stava seduto Sean, adesso vicino al banco, coi caschi della moto ammucchiati vicino ai bicchieri, e lui muoveva le labbra seguendo la canzone. [...]"
