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Quanto è veroGià solo per non aver il fiato del capo sul collo ne vale la pena


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Quanto è veroGià solo per non aver il fiato del capo sul collo ne vale la pena
Atasse situazione, manco le ferie mi sono preso per 6 anni e manco me l'han mai pagate.Io ho avuto sempre gli stessi timori pur non lavorando con familiari. Quando lavoravo in negozio, per paura di creare al mio capo un disguido, andavo a lavorare con 38-39 di febbre bardato di maglioni e sciarpe. Le visite mediche non ne ho mai fatte, mia figlia quella grande non l’ho mai vista perché ero sempre a lavoro. Poi la situazione è leggermente migliorata quando sono andato nei supermercati, ma una volta diventato capo reparto siamo tornati punto è a capo
Ora pacchia più assoluta, pochi cazxi, nel pubblico lavori in maniera diversa e proprio vero. Già solo per non aver il fiato del capo sul collo ne vale la pena
Eh si diciamo che ho accorciato parecchio i tempi. A 16 anni mi sono trovato un po’ “costretto” a lavorare per aiutare mio padre. A 21 sono uscito di casa e a 24 ho avuto la prima figlia (ho due femmine)Quanto è vero. Cmq tu sei molto precoce diciamo, lavori da quando hai 16 anni, hai già dei figli e sei dell 89? Mica male
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Una vita di sacrifici, ma secondo me poi ne vale la pena...Ti ritrovi, arrivati ad una certa età, ad essere soddisfatti di quello che si è fattoEh si diciamo che ho accorciato parecchio i tempi. A 16 anni mi sono trovato un po’ “costretto” a lavorare per aiutare mio padre. A 21 sono uscito di casa e a 24 ho avuto la prima figlia (ho due femmine)![]()
Esatto, devo dire che al momento sono abbastanza soddisfatto di ciò che ho. Ho fatto enormi sacrifici e sono riuscito pure a comprare casa insieme alla mia compagna, chiaramente senza nessun aiuto, ed è proprio questa la cosa più soddisfacente.Una vita di sacrifici, ma secondo me poi ne vale la pena...Ti ritrovi, arrivati ad una certa età, ad essere soddisfatti di quello che si è fatto![]()
Ma anche no, io non vorro mai vincoli nella mia vira, è molto soggettivoUna vita di sacrifici, ma secondo me poi ne vale la pena...Ti ritrovi, arrivati ad una certa età, ad essere soddisfatti di quello che si è fatto![]()
Legittimo, l'importante è però poi pentirsi quando è troppo tardiMa anche no, io non vorro mai vincoli nella mia vira, è molto soggettivo
Lo stesso discorso si puo farlo al contrario…Legittimo, l'importante è però poi pentirsi quando è troppo tardi
Guarda se ti aiutaScusate, qualcuno mi sa dire, su Linkedin, come si fa a condividere lo status "open to work" nelle attività?
No, nel senso, qui ti spiega come impostare all' interno del profilo la sezione apposita, ma non io non ho capito come fare proprio il post poi in modo che i contatti possano vederlo ed eventualmente condividere a loro volta.Guarda se ti aiuta
Come far sapere agli addetti alla selezione del personale che sei disponibile a lavorare | Assistenza LinkedIn
Come far sapere agli addetti alla selezione del personale che sei disponibile a lavorarewww.linkedin.com
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Scusate, qualcuno mi sa dire, su Linkedin, come si fa a condividere lo status "open to work" nelle attività?
Grazie gentilissimoNelle impostazioni dell'open to work devi selezionare la visibilità per tutti gli utenti e non solo per i recruiter (se non sbaglio devi anche selezionare che cerchi attivamente) non appena salvi ti dovrebbe chiedere di condividere il post.
Edit: dimenticavo, devi anche aver attivato la condivisione degli aggiornamenti del profilo nelle impostazioni dell'account
Li stai mandando i curriculum?Stamattina, come in ogni turno mattiniero, cuocio 16 polli e 2 teglie di cosciotti. Poi, tocca ai contorni ed, infine, alla seconda infornata di polli e cosciotti. Chiedo al collega gastronomo quanti farne e siamo d'accordo su 10. Finiscono prima di mezzogiorno. Dato che ci vogliono 40-50 minuti per riprepararne altri, decidiamo di non farne altri perché si chiude alle 13.
La responsabile di turno per oggi è quella del reparto ortofrutta e latticini. Donna che è riuscita a litigare con tutti, pure il più calmo degli altri caporeparti e di cui i dipendenti si lamentano con il direttore da almeno 2 anni. Arriva mentre stavo servendo dei clienti ed inizia ad interrogarmi stile poliziotto proprio davanti a questi.
Lei: "perché a mezzogiorno la "campana" di vetro (dove i prodotti da rosticceria vengono messi e tenuti a 65 gradi [l'avrete sicuramente viste in ogni supermercato]) è quasi vuota?"
Io: "perché abbiamo deciso di attenerci alle vendite delle domeniche precedenti e di non farne troppi per, poi, buttarli."
Lei: "noi chi?"
Io: "io e Paolo (il nome dell'altro gastronomo)"
Lei: "ma dovreste essere in grado di prevedere le vendite ora che la gente è tornata dalle ferie, così non si fa e blah, blah, blah"
Il tutto con il collega gastronomo a 3 metri di distanza a cui non ha detto niente. Solo che lui è dipendente fisso, mentre io no.
Mi si avvicina la fornaia (mia amica che sta dalla mia parte) e mi chiede come funziona la preparazione della rosticceria. Le spiego che, per tempistica, più di 3 infornate la Domenica non si possono fare visto che siamo aperti solo mezza giornata. Mi sfogo con lei anche sul fatto che a me ha fatto il 3° grado ed al collega niente.
Va a parlare con la responsabile. Torna dicendo che le ha spiegato come funziona ma che questa, domani, ha intenzione di riferirlo alla mia di responsabile.
La fornaia mette a conoscenza del fatto anche il collega gastronomo di ciò che è successo ma, quest'ultimo, ha "fatto spallucce" dicendo che non era il ruolo di questa (la responsabile ortofrutta/lattici) dirci cosa fare.
Il punto del mio discorso è che, per l'ennesima volta, mi viene fatto un cazziatone -persino davanti ai clienti!- mentre a chi è fisso e condivide la colpa con me non viene fatto niente.
Io sto per sbottare, ragazzi. Se domani mi viene detto qualcosa di storto, è la volta buona che vado dal direttore a riferirgli che, se hanno bisogno di un gastronomo bene; se, invece, hanno solo bisogno di uno a cui urlare in faccia, manco fossero mia madre, allora possono tenersi il lavoro.
Il mio contratto scade il 25. So che sarebbe un autogol, ma non ce la faccio proprio più.
Un lavoro che ti piace / ben retribuito, altrimenti non direilo credo che ti ha cambiato la vita perchè a parte l'indipendenza economica, è altrettanto vero che "il lavoro nobilita l'uomo"
Stamattina, come in ogni turno mattiniero, cuocio 16 polli e 2 teglie di cosciotti. Poi, tocca ai contorni ed, infine, alla seconda infornata di polli e cosciotti. Chiedo al collega gastronomo quanti farne e siamo d'accordo su 10. Finiscono prima di mezzogiorno. Dato che ci vogliono 40-50 minuti per riprepararne altri, decidiamo di non farne altri perché si chiude alle 13.
La responsabile di turno per oggi è quella del reparto ortofrutta e latticini. Donna che è riuscita a litigare con tutti, pure il più calmo degli altri caporeparti e di cui i dipendenti si lamentano con il direttore da almeno 2 anni. Arriva mentre stavo servendo dei clienti ed inizia ad interrogarmi stile poliziotto proprio davanti a questi.
Lei: "perché a mezzogiorno la "campana" di vetro (dove i prodotti da rosticceria vengono messi e tenuti a 65 gradi [l'avrete sicuramente viste in ogni supermercato]) è quasi vuota?"
Io: "perché abbiamo deciso di attenerci alle vendite delle domeniche precedenti e di non farne troppi per, poi, buttarli."
Lei: "noi chi?"
Io: "io e Paolo (il nome dell'altro gastronomo)"
Lei: "ma dovreste essere in grado di prevedere le vendite ora che la gente è tornata dalle ferie, così non si fa e blah, blah, blah"
Il tutto con il collega gastronomo a 3 metri di distanza a cui non ha detto niente. Solo che lui è dipendente fisso, mentre io no.
Mi si avvicina la fornaia (mia amica che sta dalla mia parte) e mi chiede come funziona la preparazione della rosticceria. Le spiego che, per tempistica, più di 3 infornate la Domenica non si possono fare visto che siamo aperti solo mezza giornata. Mi sfogo con lei anche sul fatto che a me ha fatto il 3° grado ed al collega niente.
Va a parlare con la responsabile. Torna dicendo che le ha spiegato come funziona ma che questa, domani, ha intenzione di riferirlo alla mia di responsabile.
La fornaia mette a conoscenza del fatto anche il collega gastronomo di ciò che è successo ma, quest'ultimo, ha "fatto spallucce" dicendo che non era il ruolo di questa (la responsabile ortofrutta/lattici) dirci cosa fare.
Il punto del mio discorso è che, per l'ennesima volta, mi viene fatto un cazziatone -persino davanti ai clienti!- mentre a chi è fisso e condivide la colpa con me non viene fatto niente.
Io sto per sbottare, ragazzi. Se domani mi viene detto qualcosa di storto, è la volta buona che vado dal direttore a riferirgli che, se hanno bisogno di un gastronomo bene; se, invece, hanno solo bisogno di uno a cui urlare in faccia, manco fossero mia madre, allora possono tenersi il lavoro.
Il mio contratto scade il 25. So che sarebbe un autogol, ma non ce la faccio proprio più.