Rubrica Le recensioni di Jrpg World | Hai finito un Jrpg? Dicci cosa ne pensi | Indice e regolamento al primo post |

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Che centra Asuka, te la fai e te la dici tutto da solo. :rickds:Non ha senso rispondere perchè da come parli sei chiaramente un fanboy della serie.
Ho menzionato Asuka solo per cercare di capire come ******* ragioni, visto che elementi che rendono infantili Evangelion io non ne ho visti proprio, e di esempi non ne hai fatti.

Ma si' lascia stare, non rispondere pure.

Non ho proprio voglia di sentire le tue "perle", oltre al fatto che l'argomento e' OT.

P.s: che c'entra poi essere fanboy //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif...

 
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Minchia nemmeno se t'insulto la madre mi sa che t'incazzi così. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
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Minchia nemmeno se t'insulto la madre mi sa che t'incazzi così. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
No tranquillo, non sono incazzato per niente.

Anzi, ero proprio incuriosito all'inizio.

Edit: Mado' ho riletto il mio post della pagina precedente. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/facepalm2.png

Si' hai ragione, ho fatto tutto da solo :rickds:, ammetto che in quel momento ero un pochino infastidito.

Scusa, la parte di Asuka volevo farla intendere come un ipotesi, non come un "non hai capito un tubo".

Ho proprio esagerato...

 
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The end


Per chi se lo fosse perso, finiva così Persona 4 poco più di sei anni fa, lasciando ai giocatori e alla critica di tutto il mondo un gioco dalla bellezza controversa. Generalmente osannato ed amato come il canto del cigno della Ps2, o addirittura come il Jrpg del decennio, risultò subito innegabile che si sarebbe parlato di Persona 4 in termini generalmente favorevoli, tendendo a risaltarne i meriti piuttosto che i difetti. Destino riservato a molti altri Jrpg di preistorica memoria, e che vale, a discapito di ogni contenzioso, la definizione più autoritaria di "Classico" piuttosto che "Capolavoro". Può capitare certo molto spesso che le due cose si equivalgano, ma se questo sia il caso di Persona 4 è più giusto che lo decida il giocatore che il recensore. Come?


Giocandone la recente riedizione portatile, Persona 4: Golden, porting enchanced PSVita che con la scusa di minuzie, miglioramenti e nuova distribuzione, ci catapulta nuovamente nel borgo di Inaba, alla ricerca di un killer misterioso protetto dal velo della nebbia e delle luci soffocanti delle televisioni.



Sbrighiamo la nostalgia e mettiamo piede nello shopping district, direzione: il solito vagabondaggio pomeridiano, le giornate di pioggia, il lavoretto part-time e giu a pescare guardiani del fiume. Non è possibile dimenticare le settanta ore (e passa) vissute con il team quattrocchi anni orsono, le immagini vengono da sè!


Il nostos del giocatore malinconico verso "Il mondo" di Persona 4 è un cazzotto micidiale di sentimentalismi e orgoglio, tutto parallelo a un feeling nuovo, più simile allo sbarco in sgommata del nuovo adepto sulla nave portatile Son.



Persona4 Golden è perciò tanto gemello al suo predecessore...da non assomgliarli poi molto. Non più di quanto un mare tiepido rassomiglia ad un oceano capriccioso.


 

 


Like a dream come true


L'apparenza si scioglie piano piano, e Persona4 Golden si rivela un trombettante incedere di gameplay e trama che tanto bene funziona sullo schermo Oled della PsVita. La piccola cittadina di Inaba, sconvolta da misteriosi omicidi, diventa un microcosmo tascabile nel quale consultare il proprio team di sgangherati, una banda crescente in numero e in qualità di personaggi valorizzati e coloratissimi. I Social Link sono tornati per dedicarcisi nel tempo libero, ma sul palmo della mano il rito suona come diverso rispetto a prima. Ora parlare con gli Npc per approfondire il loro background ed aumentare il livello delle nostre fusioni è generalmente qualcosa di più spiccio, sbrigativo e leggero, questione di feeling. Fondere Persona, combattere e grindare è però rimasta un'impresa seria; ma è giusto chiarire di cosa stiamo parlando. La fusione è il mezzo tramite il quale combineremo e amplieremo la nostra gamma di demoni, i quali assumeranno letteralmente le veci delle nostre statistiche e delle nostre Skill. Cambiandoli come cambieremmo Pokèmon potremo ribaltare le sorti di un incontro, e speranzosamente: vincere. Il Battle System ci viene allora in aiuto, proprio come un tempo, oscurandoci le debolezze dei nemici e lasciandoci giocare al Trial & Error con la difficoltà, in più il sistema a turnazione seppur meccanico e scandito propone al giocatore una buona velocità di manovra e tende a concludere gli scontri casuali in pochi turni; cosa diversa con i Boss e con i dungeon, che invece si ripeteranno in pattern e in durata per periodi opinabili, lasciando volenti o nolenti una sindrome di stanchezza accentuata, fortunatamente riposata dalle fasi sociali. Gli elementi che resero Persona 4 sono così esposti ed ovviamente tutti presenti. Tra questi però si celano le acclamate novità.






Time to make history


E' la prima cosa che balza all'occhio, anzi, all'orecchio. Cosa rende Golden un porting dorato piuttosto che un rifacimento economico? Persona 4 era a suo modo un gioco chiuso, nel quali i miglioramenti possibili, per quanto possibili, avrebbero piuttosto dovuto coinvolgere precisi dettami d'engine e concept design. Scartata questa possibilità, che magari avrebbe visto eliminare i dungeon-corridoi, ci accontentiamo di una quantità non indifferente di chicche, un lavoro di quantità che vale il prezzo pieno e oltre. La grafica e il sonoro di Golden sorprendono per pulizia, e nonostante non sia certo esoso come carico hardware, il colore, le tinte gialle dei menù, il cantato scoppiettante e in generale l'attenzione al dettaglio, seppur economico, premiano un' impresa di riconversione eccellente, preziosa quanto è prezioso un piccolo gioiello appena intagliato. Si aggiungono al pacchetto nuovi Social Links entrambi estremamente interessanti ed azzeccati, nuovi momenti inediti di trama, e piccole briciole gustose di gameplay gestionale. Al giocatore è concesso uno scooter e un giardino, che lungi dal tramutare le giornate in puro delirio e spasso, permettono però scorciatoie di gameplay molto ghiotte; il giardino fornisce sostanzialmente una nuova classe di oggetti, strategicamente piazzati per sedurre l'esperto giocatore ed attrarre il novizio, mentre il motorino da accesso a nuovi luoghi e nuove abilità, un arricchimento generale dell'estetica del gioco e dell'etica del combattimento. Le novità non si fermano qui, e alcune cambiano le carta in tavola rispetto alla scorsa edizione, lasciandoci con l'obbligo di reimparare alcune meccaniche. Pescare per esempio necessita di esche, esche da acchiappare con il dovuto minigioco; il grinding è legato a nuovi tipi di nemici, le "Golden hands", mani dorate dal generoso bottino in esperienza, in oggetti, e dure a morire...Particolarità sparse come mine sul campo di gioco che limano e snelliscono il gameplay per l'esperienza portatile. In questo senso anche la scelta della difficoltà è più varia, permettendo 5 livelli di diversa intensità contro i tre di Persona 4, il gioco è per questo ribilanciato in generale tra nemici, statistiche ed abilità. Ma è macchiato dall'inesorabile forza delle build finali, che rendono i personaggi squilibrati rispetto i loro avversari anche a difficoltà massima.



I'll face myself


P4G si confronta con sè stesso; chiunque non abbia mai assistito alle avventure del new world fool non ha molte scuse per glissare questa opportunità. Il gioco è alla resa dei conti un mix alcolico shakerato, non mescolato di una formula già solida e vincente, invecchiata come invecchia il vino buono per chi lo sa apprezzare. Un dungeon crawler "all'aria aperta" dal volto duplice come quello di un paziente di Jung, vivo di componenti dating-sim agrumi ma saporite, sposato alla maschera del combattimento classico, fatto di debolezze, resistenze e turni guadagnati sulla singola buona idea. Per chi invece ha già dato a suo tempo consigliamo l'acquisto oculato; il gioco meriterebbe un prezzo non contrattato, ma è vero che Persona 4 disse quanto c'era da dire e ripeterselo come si ripete un bell'argomento sul libro potrebbe non essere l'ideale per tutti, non se pagato prezzo pieno.
Se non si può convincere all'acquisto si può però convincere alla prova: è provato nero su bianco che Golden potenzi, acuisca e amplifichi tutti i temi del suo gemellino passato, regalando un'esperienza lunga e deliziosa della quale la memoria dello scorso viaggio rappresenta più la ciliegina sulla torta che l'impasto di fondo.

 


Reverie 9

 








 
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......................comic.................................................sans.............................

 
La recensione è molto bella, sembra quasi che Atlus t'abbia pagato per farla, rofl. Però, davvero, droppa il comic sans... e pure il testo centrato non mi sembra una grande idea

 
recensione way way way too positiva, sembra più un esercizio di forma che una proper review a sto giro

 
Eris ti odio, voglio una PS Vita //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/1.gif

E non fate i razzisti con i font //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/rana.png

 
La prossima ve la faccio lunga 3 pagine così per criticarla vi dovete sgobbare un pomeriggio :gio:

 
lol l'avete demolito su qualsiasi aspetto :rickds:

edit mo ja m'è diventato pure junghiano?

 
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Comic Sans and Times New Roman must die.
Il Times New Roman rimane il formato predefinito di un manoscritto se tu dovessi mai presentare un tuo romanzo. Bello o brutto che sia, per me è così standard che nemmeno ci penso. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

Comunque la combo Comic Sans + grassetto rende illeggibile tutto e vorrei proprio leggerla, dovrò portarla su pc e cambiare formato. :pffs:

 
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