Prendo la palla al balzo per raccontare una mia storia di amicizia, piuttosto lunga, ma penso interessante.
Innanzitutto penso che le amicizie vere siano tali a prescindere da quanto ci si vede o ci si sente. Non è proprio un fattore da prendere in considerazione. Ho un amico che considero fratello con cui mi vedo una volta ogni morte di papa, a volte lui non si fa sentire per mesi e quando gli chiedo di uscire spesso inventa scuse, ma non importa. So che lui ci sarà sempre per me nei momenti di difficoltà e viceversa, so di poter contare su di lui e di potermi fidare ciecamente.
Certo, in quanto esseri umani in una società abbiamo anche bisogno di socializzare (anche se non sempre), ed è a questo che servono le compagnie e le conoscenze: per farsi qualche serata in giro, qualche attività di gruppo, qualche birra. Ma quante di queste persone considerate davvero "amici"? Per me è una parola troppo importante e la attribuirei davvero a poche persone. Alla fine è un concetto simile all'amore, o meglio, è un'altra forma di amore.
Ho appena troncato con il mio ex gruppo perchè ho litigato pesantemente con uno di loro. Questo tizio era fidanzato di mia sorella, anche lei amica di un po' tutti loro. Lui ha fatto lo stronzo in modo molto pesante, usando modi violenti ed intimidatori in occasione di una litigata. Non sto a raccontare la storia per filo e per segno, ma è successo che una volta l'ha tradita e lei lo ha perdonato, io mi sono fatto sostanzialmente i cavoli miei, ma l'ho avvertita sul tipo di persona che era: bigotto, maschilista, possessivo, geloso patologico e le ho detto di stare attenta ai segnali che poteva dare questa persona. Successivamente è successa una litigata pesante in cui lui, utilizzando modi passivo-aggressivi, l'ha minacciata e aggredita verbalmente in una situazione di estrema difficoltà per lei. Lei pensava di essere rimasta incinta e lui, invece di supportarla e aiutarla, come si dovrebbe fare in una coppia, l'ha aggredita accusandola di volerlo raggirare (ovviamente senza alcun fondamento) usando modi MOLTO aggressivi (non fisicamente). A quel punto sono dovuto intervenire perchè non me la sentivo più di uscire in gruppo con una persona del genere. Già mi stava enormemente sulle palle, ma soprattutto dovevo aiutare e in qualche modo difendere mia sorella da questo tizio che considero pericoloso. Ho troncato i rapporti e dicendogli che non si doveva più far vedere in vicinanza mia o di mia sorella.
A quel punto sono uscito dal gruppo whatsapp annunciando che avevo litigato con una persona e che ci saremmo sentiti singolarmente con chi ne aveva voglia e piacere.
Ovviamente tutti hanno sentito la storia, sia da me, che da lui. Sicuramente lui ha raccontato a tutti gli altri amici una versione tutta sua, omettendo particolari sui suoi modi burberi e violenti. Non che mia sorella sia perfetta, assolutamente, ma qualsiasi comportamento che possa essere associato a minacce o violenza verbale dovrebbe oscurare qualsiasi cosa.
Questa persona ha avuto un passato del genere con tante ragazze e tutti ne sono sempre stati a conoscenza. Ha sempre parlato male di qualsiasi ragazza con cui stava, usandole praticamente solo "per non stare da solo" o per trombarsele a manetta, raccontando di alcuni sui atteggiamenti da geloso patologico che nessuno gli ha mai segnalato, a parte me. Io mi chiedo, se un vostro amico si comportasse male con altre ragazze, voi non glielo fareste presente? E già questo mi ha fatto capire tanto della maturità delle persone con cui stavo, dei "democristiani" che non hanno mai preso posizione in vita loro e che lasciano passare, tanto lui non ha fatto del male a loro, no? Cosa gliene frega.
Inoltre, giusto per dare un background del tipo di persona, odia qualsiasi tipo di orientamento sessuale che non sia etero (è chiaramente omofobo) quando in Ungheria è entrata in vigore la legge anti-lgbt ha esultato e detto "finalmente si fa un passo in avanti in Europa". E' razzista e gli piace di continuo usare parole come la N word, la F word e affini, pensa che le ragazze debbano seriamente uscire vestite coperte per non essere stuprate, invece che condannare gli stupratori (victim blaming) e ragionamenti simili. Per fortuna non penso sia favorevole allo stupro (lol), però ha quel modo di ragionare sballato secondo cui "non ci si può fare nullla, il mondo è così, copritevi" invece che guardare seriamente al problema, vabè.
Per carità, la si può pensare diversamente tra amici, però almeno i valori basilari della vita bisogna averli in comune secondo me...
In ogni caso, dopo essere uscito dal gruppo whatsapp ho passato mesi in cui TUTTI loro hanno fatto spallucce, continuando ad uscire serenamente in gruppo con lui, scrivendomi ogni tanto, dicendomi "tranquillo, non ti abbandoneremo mai, capiamo la situazione", senza però prendere davvero una posizione sulla questione e senza aiutarmi davvero in una situazione in cui stavo uscendo da un gruppo in cui ero presente da 10 anni. Si parla di amici dai tempi delle superiori e ora abbiamo 26 anni.
Io capisco che per loro è un amico anche lui, ci tengono a lui e non hanno voluto prendere le parti cercando di tenere un piede in due scarpe, non sapendo la versione reale della faccenda, avendone 2 contrapposte. Ma:
1) mia sorella era anche amica loro, l'hanno sempre sfruttata per portare conoscenze "femminili" all'interno del gruppo e per provarci con altre ragazze,
2) non si rendono conto di stare dalla parte di una persona maschilista, misogina, razzista e chi più ne ha più ne metta? Sanno benissimo il suo passato, la sua persona. Inoltre, tanti di loro si sono sempre venuti a lamentare con me per certi suoi comportamenti tossici anche nei loro confronti. Tipo che secondo lui se non si è almeno in 4-5 il sabato sera non è una serata decente nella quale uscire, importa solo il numero. Questa roba ha sempre dato fastidio a tutti, ma chissene frega, teniamocelo così, è un amico. Quando si è mollato per la prima volta con mia sorella, che era amica di un po' tutti gli altri, non si poteva uscire con lei e non bisognava nemmeno salutarla. Pena? Attacchi d'ira in cui prendeva a pugni il muro perchè non poteva pensare di poter rivedere mia sorella insieme ad un uomo, anche solo in amicizia, specialmente se parte del gruppo. Una volta un mio amico voleva andare ad un concerto con lei (assolutamente in amicizia), ma non l'ha fatto perchè aveva paura della sua reazione.
E quindi niente, in sostanza piano piano sto troncando i rapporti non facendomi sentire più perchè capisco l'essere amici con questo tizio, non pretendo mica che tronchino i rapporti, però non posso sopportare persone a cui vanno bene questi comportamenti. Se c'è una presenza tossica nel gruppo bisogna isolarla o mandarla a cagare, invece in questo caso mi sono dovuto prendere io la briga di uscire dal gruppo e troncare i contatti quando in un mondo sano questa persona si sarebbe preso tutte le conseguenze del mondo e non io.
Altra parentesi, ma quanto sono diventati importanti i gruppi whatsapp? Se non sei dentro ad un gruppo non sei nessuno.
Ho discusso con uno di loro e mi ha detto "ti dico la verità, non ti ho mai contattato perchè ho preso la via più facile scrivendo sul gruppo invece che scrivere singolarmente a te perchè è più facile organizzare le uscite".
Questi sono ragionamenti troppo tossici.
Col senno di poi sono anche contento, a volte era solo un peso uscire con loro per forza ogni sabato sera, pena l'esclusione. Per fortuna ho capito che sono modi di pensare malati solo per risultare socialmente accettati, quando invece la vera amicizia è ben altra.
Scusatemi per il wall of text!