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Metaphor: ReFantazio | Non è Persona 5...

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Bubu

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Il tuo commento evidenzia chiaramente un apprezzamento generale per Final Fantasy VII Rebirth, e sono d'accordo sul fatto che abbia suscitato opinioni molto positive rispetto ad altri titoli recenti del franchise. Tuttavia, la questione dell’esclusività e delle prestazioni, seppur laterali, rimane comunque rilevante per una parte della community, specialmente per chi non ha potuto accedere al gioco o ha avuto problemi tecnici. Anche se questi aspetti non sono stati così determinanti da compromettere l’esperienza complessiva, non li eliminerei del tutto dal dibattito, perché comunque influiscono sulla percezione del gioco da parte di un certo pubblico.
Riguardo alla trama, hai ragione nel dire che forse non ha scatenato le stesse polemiche del primo capitolo del remake, ma potrebbe essere anche perché ormai i giocatori hanno accettato la direzione intrapresa. È vero che la narrativa non è più così divisiva come in Final Fantasy XVI, ma credo che una parte dei fan più legati alla versione originale possa comunque trovare alcune scelte discutibili, anche se nel complesso sembrano esserci meno frizioni rispetto al primo remake.
Per quanto riguarda l’opinione generale, hai menzionato il "tripudio di commenti positivi", e sì, è evidente che Rebirth abbia raccolto elogi unanimi, al punto che alcuni lo considerano addirittura migliore del primo capitolo del remake e uno dei migliori JRPG degli ultimi anni. Tuttavia, sostenere che non impallidisca davanti ai giochi Atlus mi sembra un’affermazione da contestualizzare: Persona e Shin Megami Tensei mantengono una fanbase molto solida e uno stile di gameplay e di storytelling molto diverso. Dire che Rebirth sia al loro livello o addirittura superiore può essere vero in termini di produzione e ambizione, ma lo scontro tra filosofie di design è tale che alcuni potrebbero comunque preferire la profondità narrativa di un Persona 5 rispetto all'approccio più cinematografico di Rebirth.
Sulla questione della nomination a GOTY, concordo che sia un candidato legittimo e che, in caso di vittoria, non si tratterebbe di un "sgarro". Tuttavia, bisogna considerare che Rebirth è il secondo capitolo di una trilogia e per alcuni questa natura episodica potrebbe sminuirne l'impatto rispetto a giochi come Metaphor: ReFantazio, che presentano un'esperienza completa. Il fatto che Rebirth faccia parte di una trilogia potrebbe infatti portare alcuni a pensare che il GOTY debba premiare l'opera completa, una volta terminata, piuttosto che ogni singola parte.
In sintesi, mentre condivido il tuo entusiasmo e il giudizio positivo, credo ci siano ancora alcuni punti di discussione da tenere in considerazione prima di definire Rebirth il miglior JRPG degli ultimi anni senza alcuna riserva.
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The_BACH

Andrea Zeppeli
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Spero sia chiara la cosa.
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La questione dei premi e delle nomination nel settore dei videogiochi è sempre un argomento complesso e stimolante. Ogni titolo ha le proprie caratteristiche distintive, e le opinioni sui meriti di un gioco possono variare enormemente da persona a persona. Questo è un aspetto fondamentale del mondo dei videogiochi: la diversità delle esperienze e delle percezioni.

Quando parliamo di premi come i Game Awards, è inevitabile considerare che non sono solo una celebrazione dell'industria, ma anche un riflesso delle preferenze del pubblico e della critica. È interessante notare come un gioco possa essere acclamato da molti e, allo stesso tempo, non essere affatto nelle corde di altri. Questa dualità è simile a ciò che si osserva in altri campi, come la musica o il cinema. Ci sono sempre opere che ricevono riconoscimenti ma che non risuonano con tutti. Ciò rende ogni discussione su meriti e riconoscimenti così affascinante.

Prendiamo ad esempio giochi come quelli della saga di Final Fantasy o di Shin Megami Tensei. Questi titoli hanno una loro base di fan devota, ma non sono necessariamente universali. È un po’ come nel calcio: ci sono squadre che sono idolatrate da milioni di tifosi e altre che, pur avendo una loro dignità, non attirano lo stesso tipo di attenzione. Questo è uno degli elementi che arricchisce il dibattito: le esperienze personali influenzano profondamente come percepiamo e valutiamo un gioco.

Le esclusività sono un altro tema chiave che solleva interrogativi. Avete toccato un punto importante, ovvero che l’accessibilità di un titolo non determina necessariamente il suo valore intrinseco. Un gioco può essere un'esperienza straordinaria anche se non è fruibile da tutti. In questo senso, i premi e le nomination possono apparire ingiusti o parziali. Tuttavia, è anche vero che un certo livello di esposizione è fondamentale affinché un gioco venga apprezzato. In altre parole, la fama di un titolo può amplificare il suo riconoscimento, anche se ciò non riflette necessariamente la qualità reale del gioco.
Quando parliamo di opere che vengono premiate, è interessante notare che spesso ci sono discussioni simili. Per esempio, ci sono stati casi in cui giochi come "God of War" hanno ricevuto riconoscimenti nonostante non avesse una trama autoconclusiva. Qui possiamo vedere una linea sottile tra l'apprezzamento della singola esperienza di gioco e l'idea di una narrativa più ampia. Alcuni giocatori possono preferire titoli autoconclusivi, mentre altri possono vedere il valore in un'opera che fa parte di una serie più ampia, esprimendo così una preferenza per la visione a lungo termine piuttosto che per un singolo capitolo.

Alla fine, il dibattito su quale gioco meriti un premio è inevitabilmente soggettivo. Ci sono così tanti fattori in gioco, dalla narrativa all'innovazione del gameplay, fino alla capacità di un titolo di coinvolgere e intrattenere. Personalmente, credo che ciò che conta di più sia l’esperienza che un gioco può offrire. Se un titolo riesce a connettersi con i giocatori, a coinvolgerli emotivamente e a farli divertire, allora ha già vinto, indipendentemente dai premi che può ricevere.

In un panorama videoludico così variegato, ogni opinione ha il suo valore. È importante rispettare le diverse prospettive e riconoscere che ciò che può sembrare immeritato per alcuni può essere assolutamente giustificato per altri, e sono convinto che questo genere di dialoghi arricchisce la nostra comprensione del medium.
 

True Erik

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Si ma sono cose a latere. Sulla esclusività caliamo un velo, che tra l'altro questioni che non riguardano il gioco. Sulla modalità prestazioni è vero, ma anche qui, una cosa che non è che ha fatto non godere il gioco, mentre per la trama si discussa, ma forse anche meno del primo guarda, perché ormai la direzione della trilogia più o meno accettata.
Cioè, se vai nel topic rimane un tripudio di commenti positivi sul gioco, e l'opinione generale è che sia anche migliore del primo è probabilmente il miglior FF da più di un decennio abbondante e tra i migliori JRPG degli ultimi anni a mani basse, e da non impallidire neanche davanti a giochi Atlus.
Forse la cosa più discussa é la troppa presenza o meno dei minigames

Non dico che sia migliore di Metaphor, ma semplicemente credo che si meriti la nomination a GOTY. Nel caso anche vincesse non credo che sarebbe uno sgarro a nessuno.

Comunque il punto è che la nomea di Rebirth è più che ottima, non parliamo di FF16 che è molto divisivo e discusso. Per niente.

E Astro si merita tutto il bene del mondo. Comprati una PS5 e giocaci, mortacci tua. Che è un system seller nel vero senso della parola come la si usava anni e anni fa :coosaa:

Rebirth, che pur non sto apprezzando dal punto di vista narrativo e purtroppo non che mi aspettassi granche' dato il capitolo precedente, e' oggettivamente un titolo che ribalta gli standard.
Non mi piace la formula esplorativa alla AC/Horizon/etc., ci sono troppi minigames di cui alcuni di dubbia qualita' ma incasellandolo all'interno dei generi di appartenenza propone una varieta' che personalmente non ho mai visto, un impianto di gameplay di qualita' assoluta(ci sono build e finezze nel BS che non saprei quale competitor abbia, citatemi uno JRPG con dei just frame).
Io onestamente fatico a pensare che si potesse fare tanto meglio di cosi' se non dal lato della sceneggiatura e magari riducendo il numero di attivita' disponibili, poi personalmente preferiro' il XVI nonostante sia un titolo oggettivamente peggiore, ma Rebirth e' un videogame a cui il 9 sta stretto.
Oltretutto detto fra noi, tutti questi JRPG dove la narrativa buca lo schermo ho difficolta' a trovarne, P5 non e' altrettanto una shonenata/waifu simulator? Sicuramente e' c'e' un livello di scrittura piu' alto ma non mi sembra proprio un romanzo di Dostoevskij o un Disco Elysium :asd: . Forse quello che mi e' piaciuto di piu' da questo punto di vista e' il primo Like a Dragon.
 
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