My Hero Academia | Star Comics | Crunchyroll/Mediaset

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I sondaggi sono sempre influenzati dall'anime poichè esso porta tanti nuovi fan e quelli giustamente vanno a votare quello che hanno maggior presenza nel suddetto anime.

 
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Simpatiche le solite scene quotidiane fra gli studenti.

Non mi convince il fatto che Kurogiri sia stata catturato cosi facilmente e off screen...
 
My Hero Academia Gets Anime Film With Original Story in Summer 2018

The 2018 combined second and third issue of Shueisha's Weekly Shonen Jump magazine revealed on Monday that Kōhei Horikoshi's My Hero Academia manga is inspiring an anime film that will premiere in summer 2018. The film will feature an original story. The issue listed film's title as My Hero Academia The Movie. The Jump Festa 2018 event on December 16-17 will reveal a new visual for the film.
Horikoshi's comment in the issue also stated that the movie will show the previously unrevealed past of a certain character, and will also feature the characters of Class A. Horikoshi also drew an illustration to commemorate the announcement.
 
Al Jump Festa l'autore ha dichiarato che la conclusione è ancora lontana.

Però ha già iniziato a piantarne i semi.

 
Le più importanti:
-Modo di narrazione del tutto nuovo

MHA nasce dall'esigenza di fondere il ritmo delle storie giapponesi (Tsurezure-gusa oppure i racconti di Rashomon) con lo stile prettamente americano della grandiosità dei personaggi e l'enorme coralità che scaturisce dalla grande letteratura americana. Sta di fatto che, agli occhi di un lettore critico, MHA pone molto di più l'accento sulla coralità dei personaggi, racchiudendoli nell'azione ritmata del classico romanzo di formazione giapponese e non il contrario come accade invece ai classici del genere shonen. Il ribaltamento della trattazione degli eventi è totale, ed esplode in maniera contingente nello strumento del fumetto (il messaggio è il mezzo, d'altronde).

-L'infiltrazione delle tematiche shonen

MHA è difatto il primo manga in cui le tematiche shonen vengono inserite in maniera graduale e non sono il cardine portante dell'opera. Gli shonen partono dall'ordinario per poi tramutarsi immediatamente in straordinario bombardati da elementi prettamente tipici dello shonen manga, MHA spezza in maniera completamente inaspettata (e insperata, per me) questo passaggio risultando un'ordinarietà ripetuta e continua (tipica della continuity del fumetto americano) con infiltrazioni shonen di qua e di la, senza che queste prendano il sopravvento e ribaltino completamente il normale incedere della vita.

-Il concetto del tempo e dello spazio

Nel racconto per ragazzi, in generale, si tende a "ciclicizzare" gli eventi, il tempo e lo spazio attraverso degli espedienti narrativi (le isole, il trio, il nemico, ecc) che vengono esasperati all'inverosimile per poi scoppiare ed impattare in maniera poco preponderante sull'andamento generale della trama. In MHA l'autore sta tentando di dare una continuità lineare all'opera, cosa assolutamente vietata in oriente e mai fatta prima d'ora. Questo diciamo è una mezza innovazione perché una cosa del genere esiste già nel fumetto antologico americano (e di riflesso, in quello mainstream) però inserita dentro il contesto del manga giovanile diventa una grandiosa innovazione.

PS: non vi torna? Allora ditemi, quanti flashback ci sono stati in 15 numeri?

-Introspezione vera

Ogni vicenda che vediamo negli shonen è filtrata da un narratore onnisciente. In MHA anche questo tassello, per molte opere fondamentale, è spezzato: vediamo come l'autore fa di tutto per mettere il lettore nei panni del protagonista, costruendo attorno a lui eventi e visioni delle cose perfettamente coerenti con quello che vuole raccontare. Prendiamo il caso di All Might, il simbolo estremo del buono, che viene idealizzato ogni volta dal protagonista e che lo rende perfetto ai nostri occhi. E questa è una cosa straordinaria. Mai come in MHA stiamo vedendo le cose attraverso gli occhi di un personaggio (forse Hokuto no Ken ma anche lì, Ken era da solo, non era messo dentro un contesto così di ampio respiro).

Fateci caso: quante volte nella lettura di MHA abbiamo visto i personaggi fare una cosa "per la trama"? Ogni azione è perfettamente studiata perché abbia un senso per il personaggio che la sta eseguendo e per il protagonista stesso!!! E quando il protagonista non capisce l'azione, l'esplicita lui attraverso il "muble muble", il pensiero che intercede tra l'atto e la spiegazione.

Anche su quest'ultima osservazione ci sarebbe da parlare moltissimo, potrei stare ore qui a scrivere dei pregi di questa opera magistrale. Però devo uscire quindi pace. :sisi:

PS. lasciatemelo che chiudo l'ot, se volete potete spostare le risposte nel topic in A&F, grazie.
[MENTION=109086]Papa Demilol[/MENTION] Queste non sono novità, e soprattutto non sono qualità di questo manga:
-Ma corale dove? Il focus è sul protagonista, che è unico e diverso da tutti gli altri ed è l'eroe prescelto.

È uno dei pochissimi personaggi con un po' di caratterizzazione in questo manga, il resto sono solo comparse praticamente, personaggi totalmente secondari senza quasi alcuno sviluppo.

Uno dei difetti di questo autore infatti è proprio l'inserire un sacco di personaggi senza dargli una caratterizzazione adeguata come invece fa ad esempio Oda.

E infatti One Piece ad esempio è uno shonen che punta sulla coralità dei personaggi. One Piece potrebbe benissimo reggersi in piedi senza il protagonista, e ha già dimostrato di poter andare avanti senza i comprimari più importanti.

-le tematiche shonen e gli elementi soprannaturali tipici del genere sono cose diverse, esistono benissimo shonen privi del fantastico e del soprannaturale, mentre è molto più difficile trovare shonen privi delle tematiche del genere, ovvero l'amicizia, la risolutezza, la giustizia...

MHA le tematiche classiche dello shonen te le butta in faccia fin dal primo capitolo nella maniera più semplice e stereotipata possibile.

Per quanto riguarda invece gli elementi soprannaturali, è anche qui perfettamente inscritto nelle tipiche dinamiche dello shonen moderno: a inizio serie viene introdotto il mondo in cui si muovono i personaggi e gli elementi soprannaturali dello stesso, assieme alle loro regole e al loro funzionamento, come Stardust Crusaders si apre con l'introduzione agli Stand, fin dal primo capitolo di One Piece ci vengono mostrati i frutti del diavolo ed il loro funzionamento e così via.

-MHA per buona parte della sua serializzazione non ha fatto altro che mandare avanti la trama attraverso gli espedienti narrativi tipici dello shonen scolastico: addestramenti, esami, tornei (spesso e volentieri interrotti dal nemico come da prassi), con un impatto poco rilevante sulla storia complessiva, mantenendo quindi la struttura narrativa "episodica" dello shonen.

E di shonen lineari ne sono già esistiti, uno su tutti è Fullmetal Alchemist.

La presenza o meno di flashback comunque non ha rilevanza con l'avere una struttura circolare ed episodica piuttosto che una lineare: Stardust Crusaders è un manga episodico, gli scontri vengono usati per mandare avanti la storia fino al climax finale e si succedono a ritmo sostenuto e senza un reale impatto sulla trama, e i flashback si contano sulle dita di una mano.

Stone Ocean è uno shonen lineare, la trama ha un unico inizio ed un'unica fine ed praticamente ogni scontro ha una funzione nella trama principale, tuttavia Araki fa uso di flashback per approfondire alcuni personaggi, le cui personalità e azioni hanno radici estremamente radicate nel loro passato e non potrebbero essere esplicate altrimenti.

Phantom Blood è anch'esso estremamente lineare oltre che breve, ma lì i personaggi principali sono sviluppati senza l'uso di analessi, le motivazioni e le personalità dei personaggi hanno origine direttamente nell'inizio della storia.

-Narrare una storia attraverso il POV del protagonista o di altri personaggi ha senso solo e soltanto se questi vedono le cose in maniera differente da quella che è la realtà dei fatti e quindi ci vengono mostrate anche delle contraddizioni.

Il punto di vista di Izuku però non è differente dalla realtà, All Might non è l'uomo perfetto simbolo della pace agli occhi del protagonista, lo è e basta, nessuno ha motivo di pensare altro su di lui. Non c'è contraddizione tra come Izuku vede il mondo e come il mondo è all'interno del manga.

In questo contesto dunque una narrazione basata sui punti di vista dei personaggi non ha alcuna differenza rilevante rispetto al vedere tramite un narratore esterno.

Uno shonen che usa bene i vari POV invece è Shingeki no Kyojin.

In quest'opera sì che l'autore sfrutta al massimo la molteplicità delle interpretazioni per dare alla sua storia un tono assolutamente grigio.

Non c'è bene o male, in Shingeki no Kyojin: pare assurdo per uno shonen, ma è così.

Senza fare troppi spoiler, noi viviamo la storia da entrambi i fronti, non vi è un'interpretazione univoca dei fatti, non ci sono eroi e non ci sono nemici, solo personaggi che agiscono per i propri interessi e l'inevitabile conflitto che scaturisce da ciò.

La realtà viene inevitabilmente deformata agli occhi dei protagonisti.

 
Ultima modifica da un moderatore:
Non m'interessa entrare nel discorso, tanto non avremo mai un punto in comune. :asd:

Ti ho solo dimostrato le mie idee su MHA e ti ho spiegato il perché lo reputo il miglior shonen mai fatto (facendo un confronto alla pari con altri titoli, non è che mi devi citare OP e la coralità costruita attorno a 20 anni di storie...:asd: ).

 
Carino, aggiunge qualche dettaglio sul passato del manga e espande un poco il mondo. Ad esempio ho apprezzato che

mostri la nascita di Stein o il personaggio dell'hero americano che si trasferisce in Giappone perché non riesce a sfondare in patria XD

In più c'è Knuckleuster che è praticamente la versione manga del Batman di Miller XD

Preferisco la sere madre pero, mi domando se confluiranno mai. Finora l'unica cosa ripresa è la droga che aumenta i poteri.

 
Salve a tutti, volevo un vostro parere: sto guardando questo anime (prima serie finita, sono a metà della seconda circa) e mi sta piacendo molto, mi piacciono soprattutto i personaggi, ogni ragazzo ha un suo perché ed era dai primi volumi di One Piece che non mi prendeva così uno shonen (OP lo seguo dall'uscita, ormai però non mi dice più nulla).

Mi sego pesantemente su quei pochi secondi di video dove All Might devasta Noumu (e su Momo, ma lasciamo perdere), lo riguardo ogni giorno :sard:

Comunque volevo sapere se il manga merita quanto l'anime, di solito io ho sempre letto manga piuttosto che seguire gli anime ma qui è accaduto il contrario.

 
Carino, aggiunge qualche dettaglio sul passato del manga e espande un poco il mondo. Ad esempio ho apprezzato che
mostri la nascita di Stein o il personaggio dell'hero americano che si trasferisce in Giappone perché non riesce a sfondare in patria XD
Non sono riuscito a capire quanti anni prima è ambientato (non ancora finito di leggere i capitoli disponibili), si sa qualcosa?

 
Credo qualche anno prima ma non troppi, si vede

il fratello di Iida ancora alle prime armi e Aizawa uguale più o meno a com'è adesso
 
Ultima modifica da un moderatore:
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Si è un po tornati alle prime atmosfere del manga XD

Ci sta dopo una saga molto tesa come quella precedente.
 
Piccola curiosità, l'autore del manga è un fanboy di Star Wars infatti molte località del manga prendono il nome da pianeti visti nella saga:

Dagobah Municipal Beach Park

Musutafu (Mustafar), Japan

Kamino, Yokohama

Doroido (Droid) Technical Academy

Hosu (Hoth), Tokyo

Tatooin (Tatooine) Station

Nabu (Naboo) Junior High

Orudera (Alderaan) Junior High School

Shionosu (Geonosis) Middle School
 
Ultima modifica da un moderatore:
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