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Mi rendo conto di aver avuto tanto **** a prendere pit per Iron Maiden e Guns allora
Inviato dal mio SM-G930F utilizzando Tapatalk
Stessa cosa per Guns e Foo:l4gann::l4gann::l4gann:

certo che quel giochino con i cartelli stradali è veramente odioso:rickds::rickds::rickds:

 
Milano Music Week, sette giorni di musica e incontri




Si è appena conclusa la prima edizione della Milano Music Week, sette giorni intensi e ricchi di appuntamenti speciali: duecento artisti si sono esibiti in settanta locali, sono stati organizzati cento concerti live, circa una sessantina di Dj Set e sedici incontri in cui i fan hanno potuto ammirare, ascoltare e perché no, chiacchierare senza filtri con numerosi artisti. Tra lunedì 20 e domenica 26 novembre, gli addetti ai lavori hanno potuto prendere parte ad oltre un centinaio di conferenze professionali e workshop, un’occasione importante di confronto e crescita, utile per le numerose aziende che operano sul territorio milanese e non solo. Musicisti, imprenditori, discografici e tutte quelle figure che fanno parte della cosiddetta filiera musicale si sono unite a sistema per una settimana, creando un evento nuovo in cui non sono mancate le opportunità per divertirsi, ma anche per scoprire e conoscere da vicino il mondo della musica. La città di Milano, in collaborazione con oltre centoventi partner creatori di contenuti, ha deciso di puntare i riflettori su tutte le espressioni e dimensioni musicali: dal live più energico al racconto personale e intimo dell’artista, dalla testimonianza diretta di importanti manager alla mostra tematica per i più appassionati.

 


Una delle chiavi di lettura di questa prima edizione della MMW è probabilmente da attribuire al suo intrinseco carattere “educational”. Secondo Luca De Gennaro, curatore artistico di tutta la manifestazione, la Milano Music Week è stata pensata anche per dare la possibilità a chi voglia avvicinarsi alle professioni della musica e dello spettacolo di avere un punto di vista più ravvicinato, confrontandosi direttamente con gli operatori del settore. Non è un caso che la settimana si sia aperta proprio con l’incontro con
Paola Turci presso la Fondazione Feltrinelli, una sorta di “lezione sul campo” dove la cantautrice romana ha raccontato il suo percorso artistico soffermandosi sul suo rapporto speciale con Milano, divenuta ormai la sua “città adottiva”. La Turci ha raccontato in modo molto schietto e diretto le numerose possibilità che offre questo territorio, alternando le parole ad una breve performance dal vivo con le canzoni più celebri che hanno segnato oltre trent’anni di carriera.

 


Sicuramente d’impatto, ma allo stesso tempo intimo e profondo è stato il concerto di
Niccolò Fabi per Vh1 Storytellers presso il Teatro Dal Verme, un’occasione speciale in cui l’artista, intervistato da Carolina Di Domenico, ha regalato al pubblico momenti musicali di grande spessore, utilizzando il format televisivo per raccontarsi e per raccontare le proprie canzoni, offrendo nuovi spunti di riflessione sul rapporto tra cantautore e pubblico.

 

 


La Santeria Social Club è stata il palcoscenico di numerosi incontri; particolarmente brillante è stato quello con
Caparezza, alias Michele Salvemini che ha presentato il suo ultimo disco Prisoner 709 e ha raccontato i processi che lo hanno portato a pubblicare questo nuovo lavoro, registrato tra Molfetta e Los Angeles, che si differenzia dalle opere precedenti per le tematiche intimistiche e riflessive, oltre ad un sound sicuramente più cupo e potente rispetto al passato.

 


Non solo presentazioni di dischi, ma anche riflessioni personali, come ad esempio quelle fatte da
Nesli e da Mauro Pagani. Il primo ha cercato di spiegare come gestire la propria immagine nel difficile passaggio artistico che ha affrontato partendo come rapper per trasformarsi gradualmente in cantautore pop. Il secondo ha invece raccontato la sua impareggiabile storia da musicista e artista, cresciuto professionalmente a Milano e con Milano, raccontando numerosi aneddoti e vicende, partendo dai primi improvvisati complessi musicali, passando per le incredibili avventure della PFM, arrivando ai giorni nostri ed al lavoro in un importante studio di registrazione come Officine Meccaniche.

 


Ha fatto parte della prima Milano Music Week, anche la terza edizione di Linecheck, un festival e allo stesso tempo un vero e proprio punto di incontro per professionisti del settore. Presso gli spazi di BASE in zona Tortona, Linecheck ha organizzato numerose conferenze e dibattiti relativi all’industria musicale, come ad esempio quello con Pietro Camonchia di INRI/Metatron, che ha portato all’attenzione del pubblico una Case History su Levante, raccontando la storia e la strategia che stanno dietro il lancio di una giovane cantautrice. Interessante e sicuramente di grande attualità l’incontro con l’attore e cantante Michael Malarkey, che ha sottolineato quanto sia fondamentale riuscire a gestire in modo ottimale la propria immagine, spiegando ai presenti la mole di lavoro necessaria per riuscire a definire con precisione le caratteristiche essenziali e distintive di un artista che si relaziona con i media.


 


Il Master in Comunicazione Musicale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con Rockol ha organizzato una lezione aperta al pubblico dal titolo “Oltre i talent: come si racconta e come si promuove la musica in TV, oggi”, un’occasione che è stata utile per discutere con esperti, studiosi e professionisti su quanto e quale sia lo spazio riservato dalla televisione alla musica, su quale sia il livello di attenzione e interesse del pubblico televisivo e di quali potranno essere i futuri modelli in relazione alla musica in televisione.


 


Un ultimo incontro è stato quello con
Cesare Cremonini, che ha pubblicato proprio durante i giorni della MMW il suo nuovissimo album Possibili Scenari. Il cantautore bolognese ha voluto presentare il suo lavoro confrontandosi direttamente con i fan, raccontando il percorso artistico durato oltre due anni che lo ha portato a questa nuova pubblicazione. Dallo studio delle grafiche del disco, alla scelta degli arrangiamenti in fase di registrazione, fino a parlare del futuro tour negli stadi: una nuova grande sfida che per il cantante rappresenta il coronamento di un’ormai consolidata maturità artistica.

 


Milano è il punto di riferimento per il mercato discografico, cuore pulsante del music business nel nostro paese, sede di tutte le maggiori aziende che operano nel settore, territorio in cui artisti e professionisti scelgono di vivere e lavorare. La prima edizione della Milano Music Week è stata una grande occasione per mettere in stretto contatto la città e chi la vive con la musica nelle sue più svariate declinazioni. Per una settimana i locali sono stati pieni, le vie affollate e festose, gli incontri ricchi di spunti su cui riflettere e costruire. La speranza è che questa importante manifestazione possa diventare un appuntamento fisso ogni anno (
l'edizione 2018 è stata già confermata), un evento riconosciuto a livello nazionale e internazionale, sentito e vissuto come le ormai celebri settimane della moda e del design, per fare di Milano una vera città della Musica.

Fonte: Rockol.it

 
Liam Gallagher punzecchia i fan americani: 'Degli Oasis conoscete solo una canzone'




Liam Gallagher ha provocato i fan americani durante un recente concerto tenuto a New York.

 


Il più piccolo dei fratelli Gallagher è attualmente impegnato con il tour nordamericano in supporto al suo album solista "As you were", uscito lo scorso ottobre, e ieri sera, lunedì 27 settembre, si è esibito sul palco del Terminal 5, sala da concerti newyorkese.


 


Verso la fine del concerto l'ex Oasis ha permesso ai suoi fan di scegliere quale canzone avrebbe dovuto suonare e gli ha detto:


 


"Quale avete intenzione di scegliere? A quanto pare voi americani conoscete solo una canzone degli Oasis".

 


Poi, subito dopo, gli ha chiesto di scegliere tra "Wonderwall" e "Live forever": alla fine ha suonato la seconda, lasciando fuori dalla scaletta "Wonderwall".


 
Ormai ne avrà le palle piene di Wonderwall :rickds:

 
Ormai ne avrà le palle piene di Wonderwall :rickds:
:asd::asd: giàà

- - - Aggiornato - - -

Discoteche, il mercato in Italia vale 1,1 miliardi di euro




Nell'ambito del suo XXXII congresso nazionale a Saint Vincent, è stata presentata una ricerca condotta da FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi): l'economia dell'intrattenimento notturno vale 1,1 miliardi di euro, ha segnato un +20% rispetto all'anno precedente.

 


Secondo la ricerca, il settore ha un "imprenditore medio" con un volume di affari annuo intorno a 280mila euro, basato su 9.600 ingressi e 125 spettacoli. La suddivisione di pubblico del settore privilegia i giovani nella fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni (35,4%), quindi i 20-24enni (22,8%) poi i 35-44enni (22,2%). Il 10,3% di minorenni (15-17 anni) frequenta discoteche, così come i 18 e 19 anni (9,3%).



Ha dichiarato Maurizio Pasca, presidente di SILB -Associazione Italiana Locali da Ballo


 

 


Il dato economico evidenzia come il turismo, nella sua crescita, sia strettamente collegato all’offerta di intrattenimento che deve diventare sempre di più giovane e dinamica per agganciare quella popolazione di viaggiatori che oltre all’arte e ai beni artistici cercano il divertimento

 
Pearl Jam, 3 date in Italia nel 2018

 

 






Biglietti in vendita alle ore 12 di lunedì 11 dicembre.

Le date:

24 giugno Padova, Stadio Euganeo

26 giugno Roma, Stadio Olimpico

22 giugno 2018 // AREA EXPO - Experience Milano

Prevendita:

Tickets in prevendita dalle ore 12:00 di mercoledì 6 dicembre per 48 ore, registrandosi gratuitamente (o effettuando l’accesso al proprio account) su www.livenation.it

Vendita Generale:

A partire dalle ore 12.00 di lunedì 11 dicembre 2017 su www.ticketmaster.it, www.ticketone.it e in tutti i punti vendita autorizzati.

Costo Biglietti Pearl Jam

Posto Unico: € 65,00 + diritti di prevendita

PIT: € 80,00 + diritti di prevendita

Abbonamenti I-Days per 4 giorni (21-24 giugno 2018)

Posto Unico: € 188,00 + diritti di prevendita

PIT: € 223,00 + diritti di prevendita

 
Addio a Johnny Hallyday, l’’Elvis Francese’ è morto a 74 anni




Si è spento nella notte di mercoledì 6 dicembre Jean-Philippe Smet, in arte Johnny Hallyday, una delle voci storiche più importanti del rock francese.

 


Johnny Hallyday era stato ricoverato nella giornata venerdì 17 novembre, presso una clinica privata di Parigi per problemi respiratori connessi a una forma tumorale ai polmoni contro la quale stava lottando da molto tempo. Il cantante aveva reso nota la sua malattia attraverso un comunicato ufficiale diffuso nel mese di marzo.


 


Ad annunciare la morte del rocker francese è la moglie Laeticia Hallyday, che in un comunicato diffuso ai media dichiara:


 


Johnny Hallyday ci ha lasciato, scrivo queste parole senza crederci. Ma è vero. Il mio uomo non è più con noi. Ci ha lasciato stasera dopo aver vissuto tutta la sua vita con coraggio e dignità

 


La notizia della sua morte ha suscitato le reazioni di alcuni artisti internazionali tra cui la cantante franco-canadese Céline Dion che ha scritto sul suo profilo Twitter: “Sono molto triste nel sentire la notizia della morte di Johnny Hallyday”.


 


Anche il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha speso parole d’affetto nei confronti di Johnny Hallyday:


 


Ha portato una parte dell'America nel nostro pantheon nazionale, tutti abbiamo qualcosa di Johnny Hallyday dentro di noi. Una sincerità e autenticità che hanno tenuto viva la fiamma che ha acceso nel cuore del pubblico.

 


La carriera di Hallyday inizia nel 1959 raggiungendo il grande successo quando – grazie all’apparizione allo show televisivo “Paris Cocktail” - riesce ad ottenere un contratto con l'etichetta francese Vogue con la quale pubblica il suo primo singolo "Laisse les filles". Il suo primo album, "Hello Johnny", fu pubblicato nel 1960 e nel 1961 la sua cover di "Let's Twist Again" ha venduto oltre un milione di copie.


 






 


Johnny Hallyday è stato il principale pioniere del rock in Francia, sebbene poco conosciuto dal pubblico al di fuori del suo paese, Hallyday ha venduto circa 100 milioni di dischi, dominando la scena rock francese per cinquant'anni.


 






 




 
Ultima modifica da un moderatore:
Per quanto non mi sia mai piaciuto come interprete (la sua voce, il suo stile, l'armada di fan, la sua pacchianità finta Elvis dei primi anni 70/80, etc etc) bisogna riconoscere che la sua notorietà andava ben oltre la Francia (Belgio, Canada, Svizzera e altri paesi francofoni)

tutti i paesi francofoni andavano pazzi (inspiegabilmente) per "Le Johnny national" (anche se di origine belga ...)

 
UK, un pub mette al bando le cantanti per le proteste dei clienti: 'Non possono fare rock'

 

 






Il pub Doctor Browns di Middlesbrough, città situata nel North Yorkshire inglese, ha chiuso il proprio palco alle band capitanate da cantanti di sesso femminile: secondo quanto riferito dall'edizione online della testata locale The Northern Echo, la decisione sarebbe stata presa dalla manager dell'esercizio, Paula Rees, senza alcun intento discriminatorio, ma solo in base alle indicazioni dei frequentatori abituali.

"Abbiamo fatto cantare in passato dei gruppi capitanati da donne e ai nostri clienti non sono piaciuti", si è giustificata la Rees: "Siamo un rock bar e i nostri clienti non sono convinti che le donne non possano cantare brani rock che dovrebbero essere interpretati da maschi. Io non c'entro, non mi intendo di rock, quindi non saprei giudicare: ho sentito donne cantare bene e altre no, ma in generale non penso che le donne possano cantare pezzi heavy. In ogni caso sono stati i nostri clienti abituali a decidere: se chiamassimo gruppi con cantanti donne, loro non verrebbero più. Ed essendo la nostra fonte di sostentamento, siamo costretti a tenerceli buoni". L'unica eccezione, riferisce il Northern Echo, sarà fatta per band con voce femminile che assicurerà "un vasto seguito di pubblico".

Oltre alle inevitabili reazioni più o meno veementi sulla pagina Facebook ufficiale del locale, la politica del Doctor Browns ha provocato anche una reazione ufficiale da parte del britannico Musicians' Union, il sindacato dei musicisti inglesi: "Non siamo stati chiamati in causa in questa vicenda ma tendiamo a prendere molto sul serio qualsiasi caso di discriminazione. In sede di programmazione, le band con voci femminili non devono assolutamente essere discriminate, né essere connotate su una relazione stabilita tra il genere del cantante e il tipo di repertorio eseguito".

E voi, siete d'accordo con i clienti in questione? O avete degli esempi che possano smentire quanto detto? Secondo me non è vero che le donne non possono fare musica rock, semplicemente è sciocco pretendere che cantino allo stesso modo di una voce maschile (anche se non è detto che alcune cantanti non ci riescano, beninteso). Trovo molto apprezzabili, invece, le sonorità rock/metal accompagnate da una bella voce femminile, il primo esempio che mi viene in mente è Cristina Scabbia coi Lacuna Coil. Mentre non gradisco molto i gorgheggi da opera lirica stile Tarja Turunen quando cantava nei Nightwish :unsisi:

 
UK, un pub mette al bando le cantanti per le proteste dei clienti: 'Non possono fare rock'

 

 






Il pub Doctor Browns di Middlesbrough, città situata nel North Yorkshire inglese, ha chiuso il proprio palco alle band capitanate da cantanti di sesso femminile: secondo quanto riferito dall'edizione online della testata locale The Northern Echo, la decisione sarebbe stata presa dalla manager dell'esercizio, Paula Rees, senza alcun intento discriminatorio, ma solo in base alle indicazioni dei frequentatori abituali.

"Abbiamo fatto cantare in passato dei gruppi capitanati da donne e ai nostri clienti non sono piaciuti", si è giustificata la Rees: "Siamo un rock bar e i nostri clienti non sono convinti che le donne non possano cantare brani rock che dovrebbero essere interpretati da maschi. Io non c'entro, non mi intendo di rock, quindi non saprei giudicare: ho sentito donne cantare bene e altre no, ma in generale non penso che le donne possano cantare pezzi heavy. In ogni caso sono stati i nostri clienti abituali a decidere: se chiamassimo gruppi con cantanti donne, loro non verrebbero più. Ed essendo la nostra fonte di sostentamento, siamo costretti a tenerceli buoni". L'unica eccezione, riferisce il Northern Echo, sarà fatta per band con voce femminile che assicurerà "un vasto seguito di pubblico".

Oltre alle inevitabili reazioni più o meno veementi sulla pagina Facebook ufficiale del locale, la politica del Doctor Browns ha provocato anche una reazione ufficiale da parte del britannico Musicians' Union, il sindacato dei musicisti inglesi: "Non siamo stati chiamati in causa in questa vicenda ma tendiamo a prendere molto sul serio qualsiasi caso di discriminazione. In sede di programmazione, le band con voci femminili non devono assolutamente essere discriminate, né essere connotate su una relazione stabilita tra il genere del cantante e il tipo di repertorio eseguito".

E voi, siete d'accordo con i clienti in questione? O avete degli esempi che possano smentire quanto detto? Secondo me non è vero che le donne non possono fare musica rock, semplicemente è sciocco pretendere che cantino allo stesso modo di una voce maschile (anche se non è detto che alcune cantanti non ci riescano, beninteso). Trovo molto apprezzabili, invece, le sonorità rock/metal accompagnate da una bella voce femminile, il primo esempio che mi viene in mente è Cristina Scabbia coi Lacuna Coil. Mentre non gradisco molto i gorgheggi da opera lirica stile Tarja Turunen quando cantava nei Nightwish :unsisi:

 
Ecco, anche questo è un ottimo esempio, che difficilmente scontenterebbe qualcuno in quel locale :asd:

 
mi sembra esagerato il fatto che "non possano fare rock", lo trovo assurdo

può non piacere e ci sta, ma ognuno può fare quello che gli pare

alla fine in questo caso si tratta di un episodio dove una manager, che neanche se ne intende, cerca di accontentare i suoi clienti e ci può stare..fa parte del lavoro, ma ovviamente devono farci su un caso mondiale e vabbè

 
mi sembra esagerato il fatto che "non possano fare rock", lo trovo assurdo
può non piacere e ci sta, ma ognuno può fare quello che gli pare

alla fine in questo caso si tratta di un episodio dove una manager, che neanche se ne intende, cerca di accontentare i suoi clienti e ci può stare..fa parte del lavoro, ma ovviamente devono farci su un caso mondiale e vabbè
Sì beh, penso che se fosse successo l'opposto, e cioè che i clienti non volevano gruppi con cantanti maschi, non ne avrebbe parlato nessuno o anzi avrebbero lodato la cosa :asd:

In ogni caso la manager non ha colpa, al massimo sono i clienti che non capiscono una fava :asd:

 
Ufficiale, Apple compra Shazam: "Una combinazione perfetta con Apple Music"




Dopo le voci dei giorni scorsi, ora è ufficiale: Apple ha acquisito Shazam, l'applicazione di identificazione musicale. Nessuna cifra ufficiale (si parlava di 400 milioni di dollari: una cifra comunque sensibilmente inferiore alla stima del valore della società effettuata nel 2015, stimata in un miliardo di dollari).

 


In una dichiarazione ufficialeApple ha dichiarato:


 


Siamo entusiasti del fatto che Shazam e il suo talentuoso team si uniranno a Apple. Dal lancio dell'App Store, Shazam si è costantemente classificata come una delle app più popolari per iOS. Oggi è utilizzata da centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, su più piattaforme. Apple Music e Shazam sono una combinazione perfetta, condividono la passione per la musica e offrono esperienze musicali eccezionali ai nostri utenti. Abbiamo in serbo progetti entusiasmanti e non vediamo l'ora di unirci a Shazam non appena l’accordo di oggi verrà approvato.

 


Shazam alla fine del 2016 ha raggiunto il traguardo di un miliardo di download in tutto il mondo, chiudendo il passato anno fiscale con 54 milioni di dollari iscritti nel bilancio alla voce guadagni ma con una perdita al netto delle imposte pari a 5,3 milioni di dollari.


 
Quattro persone sono finite in carcere a Singapore per essere entrate a un concerto di Ed Sheeran con biglietti falsi




Quattro uomini sono stati imprigionati e condannati a quattro settimane di reclusione a Singapore per essersi introdotti usando biglietti falsi a un concerto di Ed Sheeran.

 


I quattro sono un australiano, due neozelandesi e un inglese. Paul Cosgrove, residente in Australia, è stato condannato dopo avere ammesso di essere complice dell’inglese Martin Keane in un piano per far entrare i fan agli show sold-out del musicista britannico.


 


I biglietti falsi sono stati passati da Cosgrove a Keane che li ha venduti con un margine di 150 dollari. Keane ha fatto entrare quattro fan ai concerti dell'11 e del 12 novembre a Singapore usando biglietti falsi prima di essere bloccato dalla security.


 
Bjork: unico live italiano a Roma

 

 






Lo scorso mese di novembre Bjork ha pubblicato il suo nuovo album “Utopia”, il disco verrà presentato in un tour che prevede anche un unico appuntamento italiano calendariato per il 13 giugno alle Terme di Caracalla a Roma nell’ambito del Just Music Festival.

I biglietti per il concerto della musicista islandese sono in vendita sul circuito Ticketone.

 
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