Saga Ni no Kuni

  • Autore discussione Autore discussione YUSUKE86
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IMHO i titoli non si devono mai tradurre. E' una cagata, e uno dei peggiori bad habits degli adattamenti cinematografici italiani.
This. Al massimo si mette un sottotitolo.

Nulla mi ha mai turbato nel giocare a Suikoden, fottesega che non sapevo che volesse dire, la prima volta. :kep88:

 
IMHO i titoli non si devono mai tradurre. E' una cagata, e uno dei peggiori bad habits degli adattamenti cinematografici italiani.
Sul titolo inglese tradotto in italiano concordo anche io (non sempre, ma nella maggiore sì)...ma un conto è lasciare un titolo in inglese (lingua mondiale, che oggigiorno tutti o quasi dovrebbero conoscere), un altro è lasciarlo in una lingua semisconosciuta come il giapponese. In questo caso, se mi permetti, la cagata (oltre che weeaboata) è questa di questo Ni No Kuni! O_O

@Rein: invece, sai che io odio profondamente quando aggiungono il sottotitolo ad un titolo che ne è privo? ;p

 
IMHO i titoli non si devono mai tradurre. E' una cagata, e uno dei peggiori bad habits degli adattamenti cinematografici italiani.
Concordo.

Trasformare "Eternal Sunshine of the Spotless Mind" in quella cagata di titolo è stato un insulto.

 
Sul titolo inglese tradotto in italiano concordo anche io (non sempre, ma nella maggiore sì)...ma un conto è lasciare un titolo in inglese (lingua mondiale, che oggigiorno tutti o quasi dovrebbero conoscere), un altro è lasciarlo in una lingua semisconosciuta come il giapponese. In questo caso, se mi permetti, la cagata (oltre che weeaboata) è questa di questo Ni No Kuni! O_O
@Rein: invece, sai che io odio profondamente quando aggiungono il sottotitolo ad un titolo che ne è privo? ;p
Per sottotitolo intendevo il titolo tradotto in italiano/inglese o quello che sarebbe stato l'eventuale titolo intaliano/inglese se non avessero tenuto l'originale.

Dopotutto, se il gioco ha un nome che ha un significato, imho è giusto sia mantenere il titolo originale che permettere a tutti di capirne il significato.

 
Per sottotitolo intendevo il titolo tradotto in italiano/inglese o quello che sarebbe stato l'eventuale titolo intaliano/inglese se non avessero tenuto l'originale.Dopotutto, se il gioco ha un nome che ha un significato, imho è giusto sia mantenere il titolo originale che permettere a tutti di capirne il significato.
E' proprio per permettere a tutti di capire il significato di un eventuale titolo originale (giapponese o inglese che sia) che i titoli vengono tradotti. Nel caso di Ni no Kuni, è un titolo semplicissimo che per i giapponesi suonerà semplicemente come "I due mondi", per noi e per il resto del mondo (salvo chi conosce il giapponese, ma una traduzione/localizzazione ha tutt'altri scopi), saranno 3 parole senza senso. Col senno di poi, anche Suikoden (che non è un nome proprio) io avrei tradotto, son scelte (per alcuni sbagliate per altri no). Io sono per il rispettare l'originale, il senso che l'originale vuol fare trasparire all'utenza finale: se il titolo originale di un opera giapponese è giapponese, il titolo DEVE essere tradotto nelle rispettive lingue affinché anche all'utenza del resto del mondo arrivi intatto lo stesso messaggio che arriva all'utenza giapponese; se il titolo originale di un'opera giapponese è in una qualsiasi altra lingua, allora tale deve rimanere in tutte le eventuali localizzazioni, per lasciare intatto il significato che gli autori volevano lasciar trasparire; tutto questo, ovviamente, considerando eventuali nomi propri che devono restare tali.

 
Ma chi vuoi che ti compri la nuova metempiscosi della dea o il racconto del margine dell'acqua. XD

Uno scoppia a ridere e li molla lì vita natural durante. XD

 
Ma chi vuoi che ti compri la nuova metempiscosi della dea o il racconto del margine dell'acqua. XDUno scoppia a ridere e li molla lì vita natural durante. XD
In giappone hanno quei titoli, se non scoppiano a ridere loro, non vedo perché dobbiamo scoppiar a ridere noi (anche se i giappi son strani si sa, ma quel che ho detto ha cmq un suo senso ai fini traduttivi)! //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

E cmq sia, molti giochi arrivano in europa non tradotti nelle millemila lingue presenti sul territorio, ma restando in inglese (lingua mondiale), quindi se proprio non riesci a sopportare eventuali titoli tradotti lingua per lingua c'è l'inglese. Il mio discorso è valido qualora si volesse fare una traduzione su larga scala coi controcazzi (altrimenti, resta in inglese, che è già più comune del giapponese, e via)!

 
In giappone hanno quei titoli, se non scoppiano a ridere loro, non vedo perché dobbiamo scoppiar a ridere noi (anche se i giappi son strani si sa, ma quel che ho detto ha cmq un suo senso ai fini traduttivi)! //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gifE cmq sia, molti giochi arrivano in europa non tradotti nelle millemila lingue presenti sul territorio, ma restando in inglese (lingua mondiale), quindi se proprio non riesci a sopportare eventuali titoli tradotti lingua per lingua c'è l'inglese. Il mio discorso è valido qualora si volesse fare una traduzione su larga scala (altrimenti, resta in inglese, che è già più comune del giapponese, e via)!
Nel caso di Suikoden una trduzione del Suikoden non ha il minimo senso. Suikoden è un testo che i giapponesi studiano sui banchi di scuola come noi studiamo la divina commedia. Noi non conosciamo il testo, in italia arrivò solo il riassunto del riassunto del riassunto e non se lo filò nessuno (del resto era infruibile). Ha un nome che è importante, e in occidente questa cosa non può essere replicata. L'unico altro modo per rendere il nome affascinante è proprio tenerlo in giapponese, o inventarsi un nome altisonante, cosa però che va contro l'idea di mantenere il significato di cui sopra. Un giapponese poi che ride del Suikoden perché ha un nome buffo, è come un italiano che riderebbe del titolo di, per esempio, un "il fu Mattia Pascal", quindi anche questa cosa non si applica.

Nel caso di SMT, se chiedi all'italiano medio che significa metempsicosi, o gli vede fumare le orecchie e poi eplodere la testa, oppure ti spiattella la descrizione di resurrezione. La metempsicosi è legata a culti religiosi noti in Giappone e ben poco in Italia, dove non esiste una corripondenza, ma solo qualcosa di vagamente simile. La traduzione pura e semplice sarebbe quindi un qualcosa di comunque poco fruibile, e se la volessimo rendere infruibile dovremmo mutare il significato, cambiando metmpsicosi in resurrezione, e allora si va di nuovo contro il concetto di mantenere il significato.

Tenere il titolo giapponese aggiungendoci un'eventuale sottotitolo in italiano è l'unico modo per evitare che non si perda il significato, perché permette di mettere il titolo antisonante originale, che fa molto fico (lol) e poi di scriverci sotto il significato improponibile come titolo in Italia per problemi culturali e/o altri.

 
Nel caso di Suikoden una trduzione del Suikoden non ha il minimo senso. Suikoden è un testo che i giapponesi studiano sui banchi di scuola come noi studiamo la divina commedia. Noi non conosciamo il testo, in italia arrivò solo il riassunto del riassunto del riassunto e non se lo filò nessuno (del resto era infruibile). Ha un nome che è importante, e in occidente questa cosa non può essere replicata. L'unico altro modo per rendere il nome affascinante è proprio tenerlo in giapponese, o inventarsi un nome altisonante, cosa però che va contro l'idea di mantenere il significato di cui sopra. Un giapponese poi che ride del Suikoden perché ha un nome buffo, è come un italiano che riderebbe del titolo di, per esempio, un "il fu Mattia Pascal", quindi anche questa cosa non si applica.Nel caso di SMT, se chiedi all'italiano medio che significa metempsicosi, o gli vede fumare le orecchie e poi eplodere la testa, oppure ti spiattella la descrizione di resurrezione. La metempsicosi è legata a culti religiosi noti in Giappone e ben poco in Italia, dove non esiste una corripondenza, ma solo qualcosa di vagamente simile. La traduzione pura e semplice sarebbe quindi un qualcosa di comunque poco fruibile, e se la volessimo rendere infruibile dovremmo mutare il significato, cambiando metmpsicosi in resurrezione, e allora si va di nuovo contro il concetto di mantenere il significato.

Tenere il titolo giapponese aggiungendoci un'eventuale sottotitolo in italiano è l'unico modo per evitare che non si perda il significato, perché permette di mettere il titolo antisonante originale, che fa molto fico (lol) e poi di scriverci sotto il significato improponibile come titolo in Italia per problemi culturali e/o altri.
Perdonami Rein, ma, a parte il fatto che so che Suikoden è tratto da un testo cinese importante, quindi non scrivo senza un minimo di cognizione di causa, quel che dici continua ad avere, per me, davvero ben poco senso. A partire dalla questione della Divina Commedia, che per l'appunto in giappone ha un suo corrispettivo nipponico (sarà conosciuto anche come Divina Commedia, questo non lo metto in dubbio, ma li si chiama 神曲 [しんきょく, Shinkyoku]). Ecco che tutto il resto del tuo discorso crolla inesorabilmente come un castello di carta. Senza contare che la parola Metempsicosi è una parola italiana, quindi chissene se l'italiano medio non la capisce, io il corrispettivo nella nostra lingua l'ho trovato per una corretta e fedele localizzazione (inoltre, un sinonimo corretto è Reincarnazione, che è ben diverso da Resurrezione, quindi se proprio voglio andare incontro a chi non conosce Metempsicosi, uso Reincarnazione [infatti, spesso, Shin Megami Tensei vien tradotto come La Nuova Reincarcazione della Dea, come scritto su Wikipedia].

Tutto questo, ad ogni modo, è ben oltre il semplice Ni no Kuni (il titolo del game in questione, tanto per tornare un attimo IT), che non ha nulla di filosofeggiante e difficile da comprendere, quindi il lasciarlo in giapponese è semplice pigrizia o una weeaboata bella e buona!

 
Sin da quando sono intervenuto nel thread, il discorso era passato dal singolare al generale, è inutile che critichi un discorso che affronta il tema in modo generale dicendo che sul caso specifico non funziona... stavo parlando in generale e prova tu a trovare una sola volta un accenno a ni no kuni un mio post.

Le tue "opposizioni" sul Suikoden mi fanno comunque credere che tu non abbia capito un'acca di quello che stavo dicendo. :morristend:

Sulla reincarnazione/metmpsicosi poco cambia, sono sicurissimo che la maggior parte della gente non ne conosca la differenza.

 
Sin da quando sono intervenuto nel thread, il discorso era passato dal singolare al generale, è inutile che critichi un discorso che affronta il tema in modo generale dicendo che sul caso specifico non funziona... stavo parlando in generale e prova tu a trovare una sola volta un accenno a ni no kuni un mio post.
Le tue "opposizioni" sul Suikoden mi fanno comunque credere che tu non abbia capito un'acca di quello che stavo dicendo. :morristend:

Sulla reincarnazione/metmpsicosi poco cambia, sono sicurissimo che la maggior parte della gente non ne conosca la differenza.
No, vabbè il discorso di Ni no Kuni l'ho inserito solo per completezza e per tornare IT (poi stiam parlando di titoli originali e non, quindi c'entra nell'argomento). Per il resto, non puoi dire che non ho capito il tuo discorso, anche perché ho argomentato più e più volte (la tesi di Suikoden te l'ho risolta con quella della Divina Commedia, da te portata come esempio, che ha un suo corrispettivo nelle varie lingue del mondo e quella di SMT non nasce nemmeno, perché i corretti corrispettivi italiani sono Metempsicosi e Reincarnazioni, se l'italiano medio non capisce non è un problema di chi traduce e lo fa anche restando fedele al titolo originale, tanto meno, se l'italiano medio non capisce la due parole in questione, come vuoi che capisca quelle di un'altra lingua)! :morristend:

 
Su Suikoden intendevo dire che il Shui-Hu Chuan non è conosciuto in Italia, perciò sia usare come titolo Suikoden sia usare una traduzione in italiano, non richiama alla mente nulla al giocatore italiano. Non puoi replicare in Italia le immagini che evoca la parola Suikoden nella mente di un qualunque giocatore giapponese o orientale in generale. Qui non conta cosa significhi Suikoden nella lingua in questione, conta invece cosa significa culturalmente il testo a cui fa riferimento. Questo intendevo. Perciò che la Divina Commedia sia nota in Giappone o meno non ha importanza. Certi titoli hanno un significato non tanto per la traduzione letterale delle parole che lo compongono, quanto piuttosto per il loro valore culturale/emotivo. L'unico modo per dare a Suikoden in Italia un titolo che possa essere evocativo è mantenere quello originale. I termini stranieri, in quanto esotici, sono quasi sempre ritenuti affascinanti da chi se li trova davanti, non per niente per definire le cose cool, trendy, ecc si usano parole straniere... cosa che io non condivido, ma è così. Una qualsiasi traduzione in italiano del titolo, fedele o meno fedele, sarà sempre meno affascinante (almeno in questo frangente storico) di un titolo in una lingua straniera. Siccome però i titoli giapponesi non sono dati a caso, occorrerebbe creare un ponte di collegamento che permetta al fruitore di avere una chiave di lettura sul titolo, perché anche il suo significato è importante. Qui entra in gioco il sottotitolo.

Giochi come Ni no Kuni (OMG, torno in topic :rickds:) secondo me sono perfetti, appunto perché aggiungono al titolo affascinante/esotico/evocativo un titolo descrittivo che faccia capire qualcosa al giocatore, che dia un'idea di quello che si ha davanti. "Ni no Kuni: Wrath of the White Witch". Magari non sai che vuol dire Ni no Kuni, ma almeno capisci che c'è una strega bianca incazzata. Questa combo aggiunge alla fedeltà nei confronti dell'originale la possibilità di comprendere.

 
Su Suikoden intendevo dire che il Shui-Hu Chuan non è conosciuto in Italia, perciò sia usare come titolo Suikoden sia usare una traduzione in italiano, non richiama alla mente nulla al giocatore italiano. Non puoi replicare in Italia le immagini che evoca la parola Suikoden nella mente di un qualunque giocatore giapponese o orientale in generale. Qui non conta cosa significhi Suikoden nella lingua in questione, conta invece cosa significa culturalmente il testo a cui fa riferimento. Questo intendevo. Perciò che la Divina Commedia sia nota in Giappone o meno non ha importanza. Certi titoli hanno un significato non tanto per la traduzione letterale delle parole che lo compongono, quanto piuttosto per il loro valore culturale/emotivo. L'unico modo per dare a Suikoden in Italia un titolo che possa essere evocativo è mantenere quello originale. I termini stranieri, in quanto esotici, sono quasi sempre ritenuti affascinanti da chi se li trova davanti, non per niente per definire le cose cool, trendy, ecc si usano parole straniere... cosa che io non condivido, ma è così. Una qualsiasi traduzione in italiano del titolo, fedele o meno fedele, sarà sempre meno affascinante (almeno in questo frangente storico) di un titolo in una lingua straniera. Siccome però i titoli giapponesi non sono dati a caso, occorrerebbe creare un ponte di collegamento che permetta al fruitore di avere una chiave di lettura sul titolo, perché anche il suo significato è importante. Qui entra in gioco il sottotitolo.Giochi come Ni no Kuni (OMG, torno in topic :rickds:) secondo me sono perfetti, appunto perché aggiungono al titolo affascinante/esotico/evocativo un titolo descrittivo che faccia capire qualcosa al giocatore, che dia un'idea di quello che si ha davanti. "Ni no Kuni: Wrath of the White Witch". Magari non sai che vuol dire Ni no Kuni, ma almeno capisci che c'è una strega bianca incazzata. Questa combo aggiunge alla fedeltà nei confronti dell'originale la possibilità di comprendere.
Perdonami, ma non la pensiamo allo stesso modo. Vuoi perché quel che tu definisci "cool" o "trendy" o quel che sia, per me è puro e semplice fanservice. Io non ritengo che un "cosa random" di una lingua diversa dalla mia sia più "cool" o altro...esotico, certo, ma questo non vuol dire che sia carico di "emotività" o più affascinante o altro. Per me, l'unica cosa che conta è l'essere fedele al testo originale e alle intenzioni degli sviluppatori. Se con il titolo Suikoden un giapponese immediatamente intende "Racconto in riva all'acqua" e poi il tutto gli evoca il racconto cinese, io voglio quantomento che uno straniero quando legga il titolo intenda almeno il suo significato primario (cioè "Racconto in riva all'acqua"), poi se vuol saperne di più (magari ne è gà a conoscenza, è pur sempre un'ipotesi), va a cercare informazioni a riguardo (così come un giapponese che magari non conosce la Divina Commedia, leggendo il titolo nipponico capisce in primis di cosa si tratta e poi se vuole va a farsi un paio di ricerche in merito)!

E Ni no Kuni, come detto già prima, non ha nulla di affascinante o emozionante (dai è il numero 2 + particella modificatrice dei sostantivi + la parola paese), lasciarlo in giapponese e una weeaboata e basta!

 
Ciro, ma chi se ne frega di quel che pensiamo io e te, conta quello che pensa la maggioranza. E per la maggioranza, parola straniera = ficata. Parola italiana = cosa da sfigati. Direi che è abbastanza evidente che funziona così e sono sicuro che te ne sarai accorto. Convivici. Io ritengo dei gran babbi quelli che la pensano così, ma sono comunque la maggioranza. Se per loro Ni no Kuni è più figo dei due paesi, il gioco si chiamerà Ni no Kuni. Ho capito perfettamente quello che pensi tu, ma se tu sei l'unico a dire che 2+2=4 in un mondo che dice 2+2=5, ci sono pochi cazzi, 2+2 farà 5. E continuerà a farlo per molto tempo. Puoi provare a fare una crociata per dimostrare il contrario, ma tanto sai benissimo ancor prima di comiciarla che continueranno a dire che fa 5 indipendentemente da tutte le prove certe che potrai tirar fuori. Non so te, ma io le guerre perse in partenza non mi ci metto neanche a combatterle, il mio tempo lo impiego in modo più utile.

Sulla fedeltà all'originale... troverai sempre chi dice che la cosa migliore è tenere il titolo originale. Troverai gente che dirà che le opere non andrebbero mai doppiate, solo sottotitolate. Troverai anche (e li ho beccati) quelli che dicono che o ti impari la lingua o queste opere non le devi nemmeno toccare perché non ha senso, ti perdi il 99% di ciò che sono. E porca miseria, ognuno di loro ha ragione a modo suo, anche quando estremizza di brutto. Tradurre il titolo non è il modo per essere più fedeli all'originale. E' uno dei tanti modi possibili per farlo. Ci sono giochi in cui questo accade, ci sono giochi in cui questo non accade. E da una parte e dall'altra ci sono sostenitori e oppositori. Puoi giocare sul la traduzione perfetta, puoi giocare sull'emotività, puoi reinventare e creare qualcosa di nuovo, puoi togliere o sottrarre. Ognuna di queste cose può funzionare, non ce n'è una sola sempre giusta. Io preferisco il titolo originale, tu la sua localizzazione. Entrambe possono andar bene ed antrambe potrebbero non andar bene. Però OGGI alla società piacciono da impazzire i termini esotici. Perciò, visto che entrambe possono andar bene ma una delle due suona ai più come qualcosa di cool, è "giusto" utilizzare quella. No?

Che poi sia la scelta che piace a te o meno, è questione di caso.

 
Ciro, ma chi se ne frega di quel che pensiamo io e te, conta quello che pensa la maggioranza. E per la maggioranza, parola straniera = ficata. Parola italiana = cosa da sfigati. Direi che è abbastanza evidente che funziona così e sono sicuro che te ne sarai accorto. Convivici. Io ritengo dei gran babbi quelli che la pensano così, ma sono comunque la maggioranza. Se per loro Ni no Kuni è più figo dei due paesi, il gioco si chiamerà Ni no Kuni. Ho capito perfettamente quello che pensi tu, ma se tu sei l'unico a dire che 2+2=4 in un mondo che dice 2+2=5, ci sono pochi cazzi, 2+2 farà 5. E continuerà a farlo per molto tempo. Puoi provare a fare una crociata per dimostrare il contrario, ma tanto sai benissimo ancor prima di comiciarla che continueranno a dire che fa 5 indipendentemente da tutte le prove certe che potrai tirar fuori. Non so te, ma io le guerre perse in partenza non mi ci metto neanche a combatterle, il mio tempo lo impiego in modo più utile.
Sulla fedeltà all'originale... troverai sempre chi dice che la cosa migliore è tenere il titolo originale. Troverai gente che dirà che le opere non andrebbero mai doppiate, solo sottotitolate. Troverai anche (e li ho beccati) quelli che dicono che o ti impari la lingua o queste opere non le devi nemmeno toccare perché non ha senso, ti perdi il 99% di ciò che sono. E porca miseria, ognuno di loro ha ragione a modo suo, anche quando estremizza di brutto. Tradurre il titolo non è il modo per essere più fedeli all'originale. E' uno dei tanti modi possibili per farlo. Ci sono giochi in cui questo accade, ci sono giochi in cui questo non accade. E da una parte e dall'altra ci sono sostenitori e oppositori. Puoi giocare sul la traduzione perfetta, puoi giocare sull'emotività, puoi reinventare e creare qualcosa di nuovo, puoi togliere o sottrarre. Ognuna di queste cose può funzionare, non ce n'è una sola sempre giusta. Io preferisco il titolo originale, tu la sua localizzazione. Entrambe possono andar bene ed antrambe potrebbero non andar bene. Però OGGI alla società piacciono da impazzire i termini esotici. Perciò, visto che entrambe possono andar bene ma una delle due suona ai più come qualcosa di cool, è "giusto" utilizzare quella. No?

Che poi sia la scelta che piace a te o meno, è questione di caso.
Perdonami, ma la piega presa dalla discussione non mi garba più...perché alla fin fine siamo arrivati a "sì, lo so, anche se hai ragione, anche se porti in esame millemila motivi validissimi a consolidare la tua tesi, il mondo purtroppo va nel verso sbagliato, quindi è inutile anche solo provare ad affannarsi"! Perdonami Rein, ma io non la penso affatto così, sarà che sono un inguaribile ottimista, ma se il mondo va al contrario, io non mi ci accodo solo per far la cosa fica, cool e quel che sia, ma andrò controcorrente, con il rischio magari di essere etichettato come la pecora nera che non segue la massa, ma sinceramente 'STI GRAN CAZZI dico io!

Anche io, spesso e volentieri, son per il titolo originale (o il film in lingua originale sottotitolato, per goderne a pieno della recitazione originale, dei giochi di parole originali che per forze di causa maggiore, spesso e volentieri, non rendono allo stesso modo localizzati, ecc ecc), ma se discutiamo su una traduzione/localizzazione, non c'è purista che tenga, per rispetto all'originale e alle intenzioni primarie dei creatori di tale opera, va tradotto TUTTO, affinché anche ad un pubblico straniero arrivino le stesse identiche sensazioni che arrivano al pubblico originale dell'opera (ergo un giapponese capisce la sua lingua e se legge la parola Honou capisce che si tratta di Fuoco [prendiamo in esame una magia random di jRpg]; allo stesso modo un italiano deve poter leggere Fuoco e non Honou, perché per quanto fica, quella parola non significa un emerito bip per lui; se, invece, già a monte [cioè nell'opera originale] è usata la parola inglese Fire, allora resterà tale anche in tutte le altre traduzioni)! Le eccezioni ci son sempre (come quella che discutemmo in privato di un setting tipicamente giapponese), ma questa è la base per una "traduzione fedele", non weeaboate varie e messe per fare solo fanservice (come nel caso di questo Ni no Kuni)!

 
Ma se anche tu, spesso e volentieri, sei per il titolo originale, perché qui no, di grazia? -_-

Qui non stiamo discutendo su una traduzione/localizzazione, qui stiamo discutendo se preferiamo un titolo in lingua originale o meno. Che corriponde allo 0,00001% della traduzione/localizzazione dell'opera.

 
Ma se anche tu, spesso e volentieri, sei per il titolo originale, perché qui no, di grazia? -_-Qui non stiamo discutendo su una traduzione/localizzazione, qui stiamo discutendo se preferiamo un titolo in lingua originale o meno. Che corriponde allo 0,00001% della traduzione/localizzazione dell'opera.
No, qui stiamo discutendo della traduzione o meno del titolo, in funzione della localizzazione americana del gioco. E il mio discorso nei riguardi della "traduzione fedele" di cui sopra, risponde al perché avrei voluto che non fosse rimasto uno sterile "Ni no Kuni" (che agli americani non dirà nulla, se non essere una parola "cool")!

 
No, qui stiamo discutendo della traduzione o meno del titolo, in funzione della localizzazione americana del gioco. E il mio discorso nei riguardi della "traduzione fedele" di cui sopra, risponde al perché avrei voluto che non fosse rimasto uno sterile "Ni no Kuni" (che agli americani non dirà nulla, se non essere una parola "cool")!
Secondo me traduzione o meno dirà poco lo stesso alla stragrande maggioranza delle persone. Che ci sia scritto Ni no Kuni o Two Worlds o Due Cogliòni le uniche persone a cui interesserà il gioco sono quelle che si sono informate sullo stesso. Anzi, parlando di sensazioni, è molto più probabile che il pubblico occidentale si incuriosica nel leggere un titolo che ha un non so che di esotico, rispetto a qualcosa di sterile che a primo impatto non trasmette nulla.

 
No spè, mi sfugge qualcosa. Ciro che parla di "weeaboate" quando lui vuole gli onirifici? Mallol.

 
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