Condivido in larga parte quello che critichi e quello che ho scritto altre volte è che per me Botw è un gioco che si divide in due parti: la prima, quella survival, è quella che ti mette in difficoltà e ti invoglia alla scoperta e all'avventura, oltre alla sperimentazione e ai diversi modi in cui interagire con il mondo di gioco. E questa prima parte per me funziona egregiamente, anche con quelle cose più stucchevoli come le armi frantumabili (perché hanno un senso nell'economia del gioco).
Poi, ad un certo punto, quella fase naturalmente finisce e l'incanto iniziale si affievolisce, l'equilibrio della tua esperienza di gioco cambia e molte delle cose che rimangono non hanno più la stessa funzione, lo stesso senso di prima. Ed anzi, alcune diventano solo delle zavorre, nel momento in cui sei sempre più spinto a dominare il mondo che ti circonda, non più survivalista ma classico guerriero cazzuto .
In più arriva quel momento in cui si cominciano a vedere "i fili", con la presa di consapevolezza che ad ogni nuova scoperta, si incorrerà in qualcosa di già visto. Tra il numero irrisorio dei nemici o la certezza di quali tipologie di ricompensa otterrai. È qualcosa che naturalmente accade nel genere open world, per un motivo o per un altro. Botw ha i suoi motivi per cui accade, alcuni più evidenti che in altri OW.
Ed oltre alle cose che hai citato potrei aggiungerne altre, come una gestione dei menu macchinosa (una spina nel fianco che spezza il ritmo nelle fasi più concitate) ma quando parli di povertà a livello di design non sono d'accordo, ritenendo la costruzione del mondo di gioco nel modo in cui osservi, ascolti, ti muovi, interagisci con esso, realmente sovrastante ed indimenticabile. E i sacrari, nonostante la monotonia tematica, presentano tutti enigmi unici che puoi anche risolvere in modi diversi. Enigmi spalmati anche in tutta la mappa, spesso utili al raggiungimento degli stessi sacrari, o a qualcosa di più marginale.
Botw è, in parte, più il gioco per il gioco, che il gioco per l'ottenimento di risorse e statistiche. Che non vuol dire che non ti dia delle ricompense, perché prova comunque ad invogliarti e a darti uno scopo, ma su queste ricompense sembra che gli sviluppatori non abbiano voluto investire troppo, per evitare di creare un'esperienza sempre e comunque "finalizzata a...".Il senso potrebbe stare tranquillamente solo nell'avventura che ti trovi a percorrere, che è un concetto molto caro agli orientali. A volte penso che se non fosse stato un franchise così importante e non lo avessero dovuto vendere ad una platea così ampia di persone, lo avrebbero anche spogliato di tutto quello che va oltre l'avventura per l'avventura e l'enigma per l'enigma

Poi magari mi sbaglio ed era solo mancanza di esperienza/tempo/limite hardware e allora ci troveremo con un sequel molto più carico di elementi ruolistici. Sarà interessante vedere quali cose del primo capitolo hanno deciso di sviluppare.
Ci si spertica in giustissime lodi per titoli come Shadow of The Colossus (che di Botw è uno degli indiscussi maestri), ma poi non si perdona a Zelda un approccio differente da altri open world. Non completamente a torto, sia chiaro, perché nel momento in cui Zelda per l'appunto rinuncia all'esperienza per l'esperienza ma prova ad accennare anche elementi da gioco di ruolo, è naturale che si chieda di più e di meglio da questo punto di vista. E certo che puoi rubacchiare idee funzionanti da altri titoli come ad esempio Elden Ring, ci mancherebbe altro. Ma siccome un gioco è fatto di tante parti e un'esperienza come quella di Botw è composta da tante parti, personalmente non condivido i giudizi così lapidari e che seguono un presunto decalogo del buon open world e non vedo perché il sequel non dovrebbe avere le carte in regola (citandoti) per mantenere le cose belle e lavorare sulle cose che non hanno funzionato o hanno funzionato poco.
Poi che non possa piacere tutto l'insieme è legittimo, ma non ha senso neanche ripetere che ognuno può sciacquarsi i cosiddetti dell'opinione generale e reputare melma qualcosa che "tutti" adorano.
Comunque grazie per avere approfondito.