Giocato e finito un po' di robetta, ve la posto qui.
No Place For Bravery.
Parte sembrando una ennesima esperienza volutamente brutale che si schiaffa addosso in modo arbitrario l'etichetta "Souls"...e invece è praticamente un'esperienza narrativa
L'ho finito alla massima difficoltà in neanche 7 ore ed è stato decisamente più interessante vedere il diramarsi della storia (una sorta di viaggio "psicoanalitico" del protagonista
) piuttosto che da giocare. Spinge comunque su situazioni stronze, più che altro bisogna entrare di testa con la gestione delle 40 frecce che ti volano contro da ogni dove, ma non è niente di insormontabile. Dopo 3 ore hai praticamente già tutte le armi maxate, quindi le ultime 3/4 orette sono piuttosto ripetitive. Un titoletto tutto sommato dignitoso, pixel art discreta con scorci molto belli e carina la chicca di avere la scelta, coerente con il tipo di racconto, di poter interrompere il tuo viaggio a più riprese sbloccando differenti finali. Qualche bug di troppo, necessita ancora di una pulitina fatta bene.
There is no Light
Titolo meno narrativo e più incentrato sul gameplay rispetto al precedente. C'è molta più carne a fuoco, le aree si diramano in tanti posti differenti da sbloccare in modo progressivo (con un pizzico di libertà) e la pixel art tiene botta in modo più che discreto, mi è piaciuto il giocare in sottrazione con i personaggi, quasi decadenti nella loro estetica e molto gradevoli alcune aree come quelle "cittadine". Il battle system funziona, è super frenetico e spinge tantissimo all'aggressività ed al tempismo...purtroppo anche qui hanno calcato la mano pesantemente ed alcuni scenari sono straripanti di mille nemici in poco spazio e diventa veramente tosto (sul filo del frustrante) gestire tutto di reazione. La storia comunque è presente e si snoda in molteplici approfondimenti scritti con lore e quant'altro, inoltre una dose di leggera ironia presa a piene mani da Death's Gambit, altro titolo in pixel art simile. Ci sono scelte e bivi narrativi da fare, inoltre.
Rise of the Third Power
Gioco di ruolo che richiama i Jrpg d'altri tempi. La storia devo dire viene gestita benino con personaggi e situazioni leggere e più drammatiche alternate con piacevole bravura. Sa quando non prendersi sul serio e fare citazioni a nastro e quando invece essere più coerente con sé stessa. Il BS funziona benone, a difficoltà massima (scusate ma è l'unica che uso per ogni gioco possibile
) ti spinge ad utilizzare tutte le peculiarità dei vari personaggi che, pur rientrando nei classici ruoli Dps/Tank/Healer-Support sanno differenziarsi parecchio e riescono a non rendere troppo ripetitiva la progressione che prosegue per un 20/25 ore al massimo. Non c'è molto da gestire in quanto a skil tree ed equipment, tutto molto lineare ed ovvio. Forse un pelo troppo longevo per quello che può permettersi, ma l'ho trovato più che gradevole dall'inizio alla fine, peccato per il character design orripilante. Un plauso invece alla gestione del mondo e delle sue dinamiche interne, sembra a metà tra un FFT ed un Legend of Heroes d'altri tempi (senza raggiungere le eccellenze dell'uno o dell'altro in quanto a Worldbuilding, beninteso)
Inoltre sto giocando proprio in questi giorni
Shovel Knight Dig. Non so quanto possa ambire come longevità (scarsa ad occhio), specie rispetto ai roguelite-like concorrenti, ma cazzo se è fatto bene. Bello brutale ma sono riusciti nell'arduo compito di rendere ogni zona assolutamente unica nelle dinamiche che si svolgono all'interno, cosa piuttosto figa ed inusuale per il genere. Inoltre punta a partite estremamente rapide e veloci , non dandoti molto tempo per tergiversare, cosa che rende il titolo uno degli esponenti più rapidi del genere e allo stesso tempo complessi proprio per lo stesso motivo. Se in futuro lo gonfiano di contenuti ottimi come la base sulla quale poggia il tutto potrebbe uscire uno dei migliori esponenti del genere imo, per ora purtroppo è un po' troppo asciugato all'osso. Pixel Art fantastica, character design delizioso.