Il DualSense è un oggetto dal design poderoso, che porta con sé uno slancio di futuro tale da far immediatamente sembrare il DualShock 4 un residuo del passato, un reperto di archeologia videoludica. Al netto delle forme inedite, si impugna con immediata comodità, come se le mani lo conoscessero da una vita. È solido, saldissimo da reggere grazie al peso decisamente più consistente di quello del predecessore, e capace di emanare l'idea di un pad in tutto e per tutto "di lusso", dalle finiture degli analogici al delizioso click dei pulsanti......La mia esperienza con Astro's Playroom è stata un'ora abbondante di meraviglia, di risate e di sorprese una dietro l'altra. Un gioco che sprigiona un'allegria adorabile, contagioso nella sua voglia di divertire e di divertirsi. La struttura ludica è presa 1:1 dal già citato ASTRO BOT: Rescue Mission, tra controlli convincenti, salti a base di propulsori e un piacevolissimo gusto per i passaggi segreti e i collezionabili nascosti. Il palcoscenico però, a questo giro, è tutto - ma proprio tutto - per il DualSense.....E non potrebbe essere altrimenti quando, dopo essersi lanciato a perdifiato su uno scivolo, il robottino protagonista viene scaraventato in acqua e tu "senti" la superficie del liquido che si increspa, avverti lo splash delle onde, provi la sensazione di essere venuto a contatto con qualcosa. Un incantesimo spiazzante e meraviglioso, che si ripete di continuo, sempre uguale eppure diverso. Perché rimbalzare su un ombrellone viene prontamente sottolineato dal feedback del controller, quando Astro srotola un cordone metallico tu lo avverti tramite l'impugnatura, o puoi sentire la pioggia o la direzione in cui soffia il vento. Riconosco che, come scrivevo in apertura, sono sensazioni impossibili da trasferire a parole: parte della magia sta proprio nel viverle di persona, perché niente e nessuno potrà prepararvi in tutto e per tutto allo sbalorditivo effetto sorpresa