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Come si giustifica il fatto che nel primo capitolo della genesi si legge:

*** disse: Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde
*** concede all'uomo di cibarsi del frutto di qualunque albero, mentre nel secondo capitolo:

Il Signore *** diede questo comando all'uomo: Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire
gli proibisce invece di mangiare il frutto di un albero?

Piuttosto incongruente da parte di un ***, no?

 
Come si giustifica il fatto che nel primo capitolo della genesi si legge:
*** concede all'uomo di cibarsi del frutto di qualunque albero, mentre nel secondo capitolo:

gli proibisce invece di mangiare il frutto di un albero?

Piuttosto incongruente da parte di un ***, no?
alcune volte penso che siete dei cerebrolesi, davvero. non ti offendere eh, però fai qualcosa per uscire da questa situazione.

 
Come si giustifica il fatto che nel primo capitolo della genesi si legge:
*** concede all'uomo di cibarsi del frutto di qualunque albero, mentre nel secondo capitolo:

gli proibisce invece di mangiare il frutto di un albero?

Piuttosto incongruente da parte di un ***, no?
29*** disse: "Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. 30A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde". E così avvenne. 31*** vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.

In questi versetti, gli autori ebraici volevano evidenziare la totale disponibilità che l'Uomo può godere nei confronti dell'intero Creato. Tra cui ogni albero fruttifero, ovvero: ogni pianta che dà frutti.

Tu metti in discussione questo pezzo:

16Il Signore *** diede questo comando all'uomo: "Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, 17 ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire".

Solo che hai perso i versetti presenti tra la prima parte e la seconda. Infatti si legge:

 


8Poi il Signore *** piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato. 9Il Signore *** fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. 10Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi.

Questo ci fa capire che dopo la creazione dell'Uomo, quest'ultimo non fu semplicemente abbandonato a sè stesso per il mondo, ma gli fu dato persino un posto "speciale".


Parliamo di un momento storico in cui l'essere umano è posizionato in un posto prestigioso dal momento stesso in cui è fatto a immagine e somiglianza di ***, tanto prestigioso da godere del libero arbitrio (ed ecco che in questo caso l'albero della conoscenza ha un senso figurativo che si contraddistingue dagli altri
alberi fruttiferi... inteso come piante botaniche).

 


In questi versetti la nota teologica biblica dice:
La proibizione di mangiare frutti dell’albero della conoscenza del bene e del male sta a indicare che l’uomo non può pensare di essere lui la misura di tutto.

alcune volte penso che siete dei cerebrolesi, davvero. non ti offendere eh, però fai qualcosa per uscire da questa situazione.
Prima accenni a dargli del cerebroleso, e poi gli dici di non offendersi?


Non possiamo pretendere che tutti siano teologi, è invece da apprezzare che, seppure con occhio critico (che non fa mai male, quand'è
sana critica), qualcuno si ponga le domande rovistando tra le Sacre Scritture.


Il flame, comunque, non aiuta.
//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/winks.gif

 
Se uno parte con una contradictio in adiecto, quest'ultima è tale dall'inizio fino alla fine per definizione.Infatti lo confermo avendo seguito l'intero filmato. Di fatto non cambia nulla, non vi è un'evoluzione nel fondamento del ragionamento, perchè esso segue la stessa linea fino alla fine cambiando solo i singoli argomenti (da un comandamento all'altro, da una premessa comica all'altra).
Ma tu sai cosa significa contradictio in adiecto? Perché in questo caso non c'entra proprio niente.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Va bene che non parli bene l'italiano, ma almeno il latino lascialo stare.

E il problema dove sarebbe? Quando qualcuno parte col ragionamento "il fuoco acquoso va piantato in giardino", e scrive 70 pagine sull'argomento senza dissolvere [/b]la contradictio in adiecto non sto là ad analizzare tutte le 70 pagine se già le premesse iniziali sballano.

Il fuoco non può essere acquoso e non è una pianta, per cui non può essere "piantato in giardino".

In egual modo, un comico è inutile che cerchi di fantasticare una teoria pseudo-teologica in base all'unico e vero obiettivo dello spettacolo: intrattenere un pubblico.
Quindi un comico può solo far ridere la gente, un falegname può solo lavorare il legno e un ragioniere può solo fare i conti. Non può essere che uno a cui piace fare ridere la gente abbia anche altri interessi, altre capacità da sfruttare. Non può essere che le sue analisi siano intelligenti, razionali, logiche. No, perché è un comico.

Posso spiegare perchè definisco le sue premesse un'autentica contraddizione priva di senso (e per priva di senso, intendo dire che non bisogna avere una fede per capirla, ma la sola ragione). Di esempi ne ho fatti diversi in merito.
Quali sono queste contraddizioni? Se per te il fatto che un comico si occupi di religione è una contraddizione, allora risparmiati la risposta, perché mi faresti ridere e basta.

Perchè ho valutato necessario fare le dovute precisazioni per chi vuole ragionevolmente riconoscere la differenza che passa tra fare cabaret e prendere sul serio una tematica di natura non-comica.
Pazzesco, sei pure un vate. Ma non è una contradictio in adiecto che un moderatore di Gamesforum sia anche un vate?//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

Veramente le hai rilevate empiricamente con i tuoi interventi. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Ma cosa scrivi, che significa!? Le ho rilevate empiricamente cosa?

Chi fa donazioni alla Chiesa cattolica si spera che sappia per cosa dona. E se una parte viene data ai sacerdoti in missione (come nel caso dell'Albania, dove non sono stipendiati come invece accade in Italia o in Spagna) è perchè devono mangiare anche loro, fino a prova contraria.
I sacerdoti in missione?:rickds: No no, i soldi vanno proprio ai sacerdoti, non ai missionari. Il 35% dell'otto per mille va a loro.

Forse però è più ipocrita chi accusa qualcuno di fare poco, quando si è colui che fa ancora meno.
Ah, ora passiamo alle accuse personali. Quanto sei caduto in basso, tu neanche mi conosci. Per quanto ne sai tu, potrei essere il più grande filantropo del pianeta.

Dai il buon esempio, allora. Vendi il tuo computer (che è un lusso), snudati dei tuoi gioielli (e non inteso solo collane e braccialetti, ma anche delle tecnologie varie) e donali ai poveri.Fai vedere alla Chiesa come si fa. Finchè si parla è facile, ogni testa è un tribunale. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/winks.gif
Mi stai dicendo che se facessi tutte queste cose, la Chiesa si spoglierebbe di tutti i propri averi di lusso (tipo i tesori vaticani) per darli ai poveri? Non farmi ridere, dai. E per quanto ne sai tu, comunque, potrei utilizzare il computer per fare del bene ai poveri, un bene maggiore di quello che potrei riuscire a fare con il corrispettivo contante che ricaverei dalla sua vendita. Hai finito le argomentazioni, sei passato all'accusa personale. Stai affogando nella pochezza di idee. E poi dovrebbe essere la Chiesa a dare l'esempio, visto che i clericali millantano integrità morale e superiorità sociale.

Mi domando se fai apposta a non capire.Tanto per cominciare, la mafia è la mafia.

Tu hai fatto un paragone, prima. Hai paragonato la Chiesa cattolica ai vari fattucchieri.

Ora, rileggiti il tutto e segui il discorso se davvero lo vuoi portare avanti; altrimenti sembrerà che quello che possiede la coda di paglia sei tu.
E che differenza c'è tra la Chiesa e i fattucchieri? Che la Chiesa è un'organizzazione secolare, che nel tempo si è fatta artefice di crimini tra i più efferati di cui si ha memoria, e che ha imparato a evolversi per autoconservazione, adattandosi ai tempi moderni. Il fatto che certi avvenimenti siano passati, non significa che siano meno gravi. La Chiesa non ha pagato abbastanza per le atrocità e le bestialità che ha commesso e che commette tutt'oggi. Per il resto, le analogie sono tante. Un prete prende in giro una persona, facendole credere che esiste un ***, il quale pretende fede e devozione e offre in cambio il contentino del paradiso. Allo stesso modo, il fattucchiere si rivolge all'ignara vittima, raggirandola e inducendola a credere di avere a che fare con un santone con poteri utili per il tornaconto personale.

Versare dell'acqua sul capo di un neonato è plagio?
Quello è solo l'inizio. Il catechismo. Non c'è neanche bisogno di spiegarti che il catechismo sia la più subdola forma di plagio legalizzata, oggi. I bambini sono costretti, per imposizione sociale, ad apprendere un mucchio di fandonie, nozioni inventate per imprimere nelle loro teste che si deve credere in *** perché sì, altrimenti si è strani, diversi, peccatori, malvagi, meritevoli delle pene dell'inferno.

Allora lo è anche imporre al bebè di mangiare una determinata pappa di una certa marca piuttosto che un'altra, è plagio obbligare il bambino a vestirsi con quegli abiti piuttosto che altri, è plagio obbligarlo a insegnargli la matematica nonostante sia contro la sua volontà.Il tuo relativismo è piuttosto povero.
La tua dialettica è molto infantile. Ammesso che sia considerabile plagio imporre una pappa piuttosto che un'altra (e non te lo concedo, è una cretinata), questo non ha gli stessi risvolti del plagio cattolico. Se non ubbidisci ai dogmi della Chiesa, sei un peccatore, uno che sbaglia, un immondo. Se non mangi la pappa, beh, papà te ne compra una diversa, stai tranquillo. Che paragoni stupidi che fai.

Sapendo che storicamente la Torah (che è il fondamento dell'Antico Testamento) era considerato un autentico codice penale (tant'è che sono citate anche le pene),
Era?//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Ti sei risposto da solo.

e considerando che la Bibbia in tutta la sua integrale sostanza dà vita al Diritto canonico (che se non stimi o non l'avvalori, è una cosa che riguarda soltanto te), posso dire in tutta tranquillità che quello che dici è falso.
Ahah, il diritto canonico, lo stesso che mi è costato la scomunica perché non volevo far parte della Chiesa cattolica apostolica romana. Il diritto dei bimbi: "se non vuoi stare con me, allora sei brutto e cattivo e io ti maledico!". Per cortesia, cerca di usare argomentazioni meno ridicole.

Di spirito critico ne ho eccome, e l'ho avuto ancor di più in passato essendo stato un mangiapreti di prima categoria. Solo che io sono arrivato in fase conclusiva e il periodo di osservazione (che non è eterno) è ormai concluso.
Ti sei perso qualche passaggio, magari.

Beh, dai, finalmente apprezzo lo sforzo di quel minimo di ricerca dovuta.

Il discorso è sempre lo stesso, alla fine.

Ci si aliena dalla condizione d'epoca, dalla società storica, dagli usi, dai costumi e si ragiona con la concettualità odierna.

Ovviamente tutto ciò è irrazionale. Ma non è irrazionale per un cristiano, per un teologo... ma persino per un qualsiasi storico serio.

Perchè? Perchè se noi sappiamo che il popolo d'Israele è stato soggetto a un'evoluzione progressiva del suo essere (come tutte le altre civiltà, dal resto) sapremo senza ombra di dubbio differenziare ciò che è atemporale e ciò che non lo è.

Gli aspetti puramente giuridici, ad esempio, non sono atemporali.

Lo dimostra il solo fatto che Cristo smentì la legge del linciare le adultere ("scagli la prima pietra chi è senza peccato").

Si parla quindi di un percorso lento, dettato dall'esperienza reale, e non da teoremi greci.
Se hai mai letto la Bibbia, e da come parli dubito tu l'abbia fatto, saprai certamente che essa contiene tante contraddizioni. Perché il *** veterotestamentario è così vendicativo e iracondo e quello del Nuovo Testamento no? Disturbi della personalità? Bipolarismo? Sindrome borderline? O forse con il Nuovo Testamento si è voluto addolcire la pillola della religione, introducendo la figura mitizzata di Cristo, che avesse una natura umana, in modo da non apparire troppo distante e altero, ma anche una natura divina, che manifestasse l'amorevole mano di *** sull'umanità? Perché questa dicotomia tra due parti di una stessa opera? E che non si parli di evoluzione, per cortesia, perché non spiega niente. O *** ha cambiato idea su come comportarsi nel corso della storia, e ciò lo rende non onnisciente e va a minare tutte le fondamenta che sono la sua caratterizzazione divina, oppure ci si rassegna ad ammettere che la Bibbia è un'accozzaglia di inesattezze storiche e di bestialità morali, che farebbero rabbrividire pure il più assatanato dei nazisti.

Cristo, insomma, fece molta chiarezza su questo. Rese obsoleto tutto ciò che fu frutto dell'Uomo, avvalorò tutto ciò che era racchiuso intrinsicamente da ***.
Certo che un rabbino, escludendo Cristo, esclude automaticamente buona parte della strada fatta.

A conti fatti, tutto è racchiuso in un'attenta riflessione: Se Gesù Cristo prese la briga di guarire il servo moribondo di un centurione (PAGANO), cosa vorrà dire?

Che il comandamento "Non uccidere" (come qualsiasi altro comandamento morale) è limitato al popolo ebraico o che va esteso anche ai pagani?

Per il resto, basta la lettera del novembre del '93 di Michel Sabbah, patriarca di Gerusalemme, a chiarire le basi sulla violenza nell'Antico Testamento:[/b]
Sono tutte belle parole, ma non rispondono neanche a una delle argomentazioni che ti ho presentato. Perché quel passo della Bibbia descrive un *** guerrafondaio? Come può essere lo stesso *** che poi diventa amorevole con tutti gli uomini? Quando si è accorto che non solo per gli ebrei valeva il quinto comandamento, ma anche per i pagani? Non puoi rispondere a queste domande, se non facendo spallucce.

Quindi, non possiamo fare affermazioni precipitose e superficiali. Ci troviamo di fronte alla parola di ***, di cui s. Paolo dice: “Quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie! Infatti, chi mai ha potuto conoscere il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere?” (Rm 11,33-34).
In secondo luogo il
carattere progressivo della rivelazione e il suo compimento nel Nuovo Testamento ci aiuteranno a comprendere questi fatti.


Abbiamo già detto che la rivelazione è progressiva (n. 13). *** prende in considerazione la capacità di comprendere delle persone che egli ha scelto nonostante la loro ignoranza e la loro incapacità. Rivela loro la propria parola in proporzione alle capacità e, nonostante i limiti e le carenze, affida loro la missione di annunciare il suo messaggio a ogni uomo, in ogni tempo e in ogni luogo. Per questo, noi diciamo che *** si è comportato, nella sacra Scrittura e nella rivelazione, come un buon pedagogo dei popoli. Parla ai popoli in modo progressivo, attraverso il ministero dei profeti e degli autori sacri, ogni volta secondo quanto possono comprendere.



Per poter dunque spiegare questi fatti bisogna conoscere la lingua, la letteratura, la cultura e i costumi attraverso i quali questi autori ci hanno trasmesso la rivelazione. Bisogna poi distinguere fra il messaggio rivelato e i costumi dell'epoca, che a noi sembrano spesso contrastanti con il messaggio, e che sono nello stesso tempo lo strumento letterario che veicola questo messaggio.


Bisogna anche considerare che la sacra Scrittura è un libro solo.
Se vogliamo comprenderne una parte, qualunque essa sia, o un fatto che ivi è riferito, bisogna collegare questa parte o questo fatto a una visione complessiva della Scrittura, in tutte le sue tappe, dal primo libro dell'Antico Testamento, fino all'ultimo libro del Nuovo.
 


Proprio la cosa peggiore che si possa fare alla fede di un credente. L'analisi razionale della Bibbia porta inevitabilmente una persona intelligente a capire quanto quel testo sia sbagliato, concettualmente, eticamente e storicamente. L'unico modo per accettarne il messaggio è crederci senza fare domande: avere fede. Non si può trarre nessuna morale univoca, perché i messaggi sono contrastanti; non si possono trarre informazioni storiche, perché molti avvenimenti sono sbagliati e modificati; non si può dire che racconti una storia concettualmente coerente, perché tante sono le inconsistenze presenti.


 




E soltanto in questa unità profonda della Bibbia, nella sua progressione e nel discernimento della verità, tramandata per mezzo degli elementi culturali d'un tempo, che possiamo dare risposta agli interrogativi posti.
Giusto, e la risposta è la negazione di questo odiosissimo libro.

Sempre nella stessa lettera, possiamo visualizzare e comprendere meglio che cosa concerne quest'evoluzione progressiva della legge di ***.
È un'evoluzione forzata e che inevitabilmente contrasta con i precedenti dettami dell'Antico Testamento. Come si coniugano Vecchio e Antico Testamento? Non si può. L'unico modo per spiegarne la coesistenza è dire che il secondo sia un'evoluzione del primo. Ma se *** ha cambiato idea, nel frattempo, si ritorna al discorso di prima, che porta alla negazione di *** stesso così come lo descrivono Vecchio e Nuovo Testamento insieme. Tante remore, tante questioni irrisolte. La Bibbia è confusionaria e impone un modo di pensare che ormai, da centinaia di anni, non si adatta più alla civiltà. Il numero di atei cresce sempre di più; sempre maggiore è il desiderio di libertà che nutrono i credenti nei confronti dell'oscurantismo e l'antiprogressismo clericale. Piano piano la gente capisce che *** è incompatibile con l'essenza stessa dell'umanità: la ragione.

 
29*** disse: "Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. 30A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde". E così avvenne. 31*** vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
In questi versetti, gli autori ebraici volevano evidenziare la totale disponibilità che l'Uomo può godere nei confronti dell'intero Creato. Tra cui ogni albero fruttifero, ovvero: ogni pianta che dà frutti.

Tu metti in discussione questo pezzo:

16Il Signore *** diede questo comando all'uomo: "Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, 17 ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire".

Solo che hai perso i versetti presenti tra la prima parte e la seconda. Infatti si legge:

 


8Poi il Signore *** piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato. 9Il Signore *** fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. 10Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi.

Questo ci fa capire che dopo la creazione dell'Uomo, quest'ultimo non fu semplicemente abbandonato a sè stesso per il mondo, ma gli fu dato persino un posto "speciale".


Parliamo di un momento storico in cui l'essere umano è posizionato in un posto prestigioso dal momento stesso in cui è fatto a immagine e somiglianza di ***, tanto prestigioso da godere del libero arbitrio (ed ecco che in questo caso l'albero della conoscenza ha un senso figurativo che si contraddistingue dagli altri
alberi fruttiferi... inteso come piante botaniche).

 


In questi versetti la nota teologica biblica dice:
La proibizione di mangiare frutti dell’albero della conoscenza del bene e del male sta a indicare che l’uomo non può pensare di essere lui la misura di tutto.
Ah ecco quel pezzo che hai aggiunto tu non lo ricordavo, io pensavo che l'albero della conoscenza fosse già presente quando *** disse all'uomo che poteva cibarsi di qualunque albero con frutto, per questo poi mi suonava strano che di punto in bianco gli proibisce di mangiare quel frutto specifico //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

 
Ma tu sai cosa significa contradictio in adiecto? Perché in questo caso non c'entra proprio niente.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Va bene che non parli bene l'italiano, ma almeno il latino lascialo stare.
Certo, Contraddizione nell'attributo. Ti faccio un esempio.

 


"I 10 comandamenti sono una lista imbottita".


 


Partire così è una contraddizione.


 


Perchè i comandamenti
non sono una lista, bensì un testo scorrevole riportato perbene dal CCC, non può essere imbottita, essendo un insieme di parole che trattano etica.


Come avevo già detto, i comandamenti sono classati in dieci capitoli, nei quali ci sono numerosi comandamenti che seguono il principale evidenziato ma che trattano argomenti di vario campo (alcuni di ordine giuridico, altri di ordine morale)... per cui anche sul volersi accanire sul numero
10 ci sarebbe da discutere.


Essendo tutto il filmato puntato su questa frase e sul volerla motivare, di certo non ci discosteremmo molto dal concetto primo, una volta giunti al sesto minuto di video.


 




Quindi un comico può solo far ridere la gente, un falegname può solo lavorare il legno e un ragioniere può solo fare i conti. Non può essere che uno a cui piace fare ridere la gente abbia anche altri interessi, altre capacità da sfruttare. Non può essere che le sue analisi siano intelligenti, razionali, logiche. No, perché è un comico.
Un falegname se decide di voler diventare sindaco, non potrà fare il sindaco nella sua falegnameria, dovrà spostarsi in municipio per effettuare un servizio soddisfacente alla comunità.
Un comico se vuole fare attente riflessioni teologiche dovrebbe prima sapere di cosa sta parlando, e in un secondo momento maturare un'idea propria circa la tematica.



Il soggetto in questione l'ha fatto? No, semplicemente ha fatto pagare il biglietto e si è avviato al cabaret.



Tra l'altro, se le sue "altre" capacità da sfruttare sono queste... bah, non aggiungo altro perchè comunque non sta bene parlar male dei morti.
//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/winks.gif

 




Quali sono queste contraddizioni? Se per te il fatto che un comico si occupi di religione è una contraddizione, allora risparmiati la risposta, perché mi faresti ridere e basta.
No, certo.
Un comico, essendo tale, ha la possibilità di toccare qualsiasi argomentazione che tocchi l'attività dell'Uomo, che sia anche la religiosità.



Ma io in principio avevo solo risposto a Origin, poi a te.



La contraddizione non sta nel comico, ma nei ragionamenti puerili finalizzati a far ridere e non certamente alla meditazione (spero... perchè se ci si accontenta di così poco....).


 


Pazzesco, sei pure un vate. Ma non è una contradictio in adiecto che un moderatore di

Gamesforum sia anche un vate?//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Quindi per te la ragione è strettamente una cosa da vate? //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

Ma cosa scrivi, che significa!? Le ho rilevate empiricamente cosa?
"Li ho rilevati", chiedo scusa, ero al telefono con un'amica quando ho scritto quella parte.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gifIl senso rimane tale, ovviamente.

Era?//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Ti sei risposto da solo.
È per questo che ho citato il Diritto Canonico che invece è. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/smile.png

Comunque una consistente fetta di Torah è integrata nelle leggi di Israele ancora oggi.





Ahah, il diritto canonico, lo stesso che mi è costato la scomunica perché non volevo far parte della Chiesa cattolica apostolica romana. Il diritto dei bimbi: "se non vuoi stare con me, allora sei brutto e cattivo e io ti maledico!". Per cortesia, cerca di usare argomentazioni meno ridicole.
Non conosco il caso trattato.
Almeno si spiega in parte la tua "bava alla bocca".
//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 




Ti sei perso qualche passaggio, magari.
Io il puzzle però lo vedo per intero.  




Se hai mai letto la Bibbia, e da come parli dubito tu l'abbia fatto, saprai certamente che essa contiene tante contraddizioni. Perché il *** veterotestamentario è così vendicativo e iracondo e quello del Nuovo Testamento no? Disturbi della personalità? Bipolarismo? Sindrome borderline? O forse con il Nuovo Testamento si è voluto addolcire la pillola della religione, introducendo la figura mitizzata di Cristo, che avesse una natura umana, in modo da non apparire troppo distante e altero, ma anche una natura divina, che manifestasse l'amorevole mano di *** sull'umanità?
Il tuo giudizio circa il mio impegno con la Sacra Scrittura, senza offesa, me lo fumo nella pipa.  


In pratica stai dicendo che se gli altri non sono ignoranti come te nel leggere la Bibbia e non arrivano alle stesse tue conclusioni, significa che la Bibbia non l'abbiano letta.



Infatti la Bibbia non va solo
letta, va scrutata.


Tu che sai l'italiano meglio di me saprai la differenza.
//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/winks.gif

 


Riguardo alle situazioni di guerra e di violenza, non mi esprimo molto perchè l'ha già fatto il patriarca di Gerusalemme (di cui condivido la giusta interpretazione della Bibbia... quindi se dici che non l'ho letta perchè non arrivo alle tue stesse conclusioni, beh.. vorrebbe dire che non l'ha letta neppure lui, il che sarebbe ridicolo) nella lettera che ho postato prima.



Però come la metti giù te, *** non sarebbe un *** d'amore.



Invece lo è, se ci degnassimo di vedere l'intero quadro e non la singola pennellata.


 


Infatti nell'Antico Testamento possiamo notare quanto *** prepari l'Uomo ad incontrare la forma definitiva di amore. Ovvero
l'amore incondizionato per il prossimo (incluso il nemico) e il gesto più alto: morire per un amico.

 

 

 


“Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore” Dt 6,5

 





“Non dire al tuo prossimo: «Và, ripassa, te lo darò domani», se tu hai ciò che ti chiede”
Pr. 3,28 (qui già si parla di un piccolo sacrificio per l'altro)

 





“Quando incontrerai il bue del tuo nemico o il suo asino dispersi, glieli dovrai ricondurre. Quando vedrai l’asino del tuo nemico accasciarsi sotto il carico, non abbandonarlo a se stesso: mettiti con lui ad aiutarlo”
(Es 23, 4-5)

 

 


“Se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere”
(Pr 25,21)

I diversi gerghi "rozzi" e un po' "primitivi" delle varie parole nell'Antico Testamento, naturalmente, sono più marcati.


Ma una cosa è certa - e lo sa qualsiasi teologo - : senza un Antico Testamento non esisterebbe alcun Nuovo Testamento.



Non è un caso che Cristo spessissimo fa riferimento ai versetti veterotestamentari, specie di quelli profetici.





E che non si parli di evoluzione, per cortesia, perché non spiega niente. O *** ha cambiato idea su come comportarsi nel corso della storia, e ciò lo rende non onnisciente e va a minare tutte le fondamenta che sono la sua caratterizzazione divina, oppure ci si rassegna ad ammettere che la Bibbia è un'accozzaglia di inesattezze storiche e di bestialità morali, che farebbero rabbrividire pure il più assatanato dei nazisti.
Il modo di relazionarsi con *** certo che è cambiato.
Ma questo non dovrebbe sorprenderci, perchè lo facciamo pure noi.



Tuo figlio (ipotizzando che tu ne abbia uno, ammesso che tu non ce l'abbia per davvero) lo tratti come un bambino... quand'è piccolino.



Poi però dovrai cambiare atteggiamento e modo di relazionarti con lui.



Non potrai trattare tuo figlio 20enne come se fosse un bambino, in primis perchè falliresti il tentativo d'approccio, e secondo perchè ti prenderebbe per scemo.


 


Quando un bambino di 6 anni fa i capricci e spacca le cose in casa, quando vedi che sgridarlo non serve a nulla, gli dai una sculacciata.



Il bimbo ci rimarrà male (non per il dolore quasi inesistente, ma per il tocco, per il gesto) e reagirà di conseguenza.



Non penso che tu daresti una sculacciata a tuo figlio 17enne quando ne combina una grossa.



A 17enne si va più per il dialogo, per lo scambio di idee... e a volte, seppure è una scelta dolorante, è necessario permettergli di fare qualche sbaglio in modo tale che capisca per esperienza che una cosa sia sbagliata.


 


Ebbene, ***, nell'arco della storia umana e della Bibbia, fa la stessa identica cosa.





Sono tutte belle parole, ma non rispondono neanche a una delle argomentazioni che ti ho presentato. Perché quel passo della Bibbia descrive un *** guerrafondaio? Come può essere lo stesso *** che poi diventa amorevole con tutti gli uomini? Quando si è accorto che non solo per gli ebrei valeva il quinto comandamento, ma anche per i pagani? Non puoi rispondere a queste domande, se non facendo spallucce.
Per rispondere, rispondono. Basterebbe leggere. 


Inoltre, a quei tempi il popolo d'Israele ha vissuto una moltitudine di schiavitù nei paesi pagani proprio perchè si esternava da *** e perchè era stregato (o incantato... nel senso ampio del termine, ovviamente) dalle divinità pagane che mandavano in crisi la sua già debole società.


 


La reazione di ***, dopo l'ennesimo tradimento nei suoi confronti e nei confronti dell'Alleanza, è stata quella di distruggere quegli idoli.



Distruggere gli idoli significa pure passare sopra chi tende a proteggerli, visto che in gioco c'era e c'è la Vita Eterna, ovvero la cosa piû cara che l'Uomo possa avere, ecco che giungiamo al commento teologico che troviamo nella Bibbia di Gerusalemme:






“Ogni sangue appartiene a ***, ma eminentemente il sangue dell’uomo fatto a sua immagine. *** lo vendicherà e delega a quest’effetto l’uomo stesso”.


 


Giusto per chiarirci con i gerghi, in questo caso il "vendicherà" sta per "riscatterà".


 


Riguardo al Quinto Comandamento, nella Bibbia non si fa distinzione tra pagano ed ebreo, quella è una deduzione rabbinica.



Infatti il Cristo, quando riporta quel comandamento nel Vangelo (e riporta quello ebraico, avendo frequentato la sinagoga come facevano tutti gli ebrei), disse soltanto:


"Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; infatti chi uccide è sottoposto a giudizio. Io invece vi dico: chiunque si adira con il suo fratello sarà sottoposto al giudizio. Chi dice al suo fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio. Chi dice pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geena"


Mt 5,21-22


E tra l'altro, da questo versetto del Nuovo Testamento, puoi notare che anche Cristo ha un tono duro e deciso con chi l'ascolta.


Non dice "fate quello che vi pare, tanto sarete lo stesso col Padre".


 


Anzi...





Piano piano la gente capisce che *** è incompatibile con l'essenza stessa dell'umanità: la ragione.
Peccato che l'Uomo è anche religioso per natura... e la natura è stata fatta da ***. 


Comunque di quello che affermi, io certamente non mi oppongo, sei libero di credere quello che vuoi.



Circa la
ragione, però, ricordiamoci che cosa disse Platone (fondatore della ragione e della politica Occidentale):

 


«La follia che proviene dal *** è assai più bella di ogni saggezza umana.»

 


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Ah ecco quel pezzo che hai aggiunto tu non lo ricordavo, io pensavo che l'albero della conoscenza fosse già presente quando *** disse all'uomo che poteva cibarsi di qualunque albero con frutto, per questo poi mi suonava strano che di punto in bianco gli proibisce di mangiare quel frutto specifico //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif
Vero.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/winks.gif

 
Certo, Contraddizione nell'attributo.Ti faccio un esempio.
"I 10 comandamenti sono una lista imbottita".

Partire così è una contraddizione.

Perchè i comandamenti non sono una lista, bensì un testo scorrevole riportato perbene dal CCC, non può essere imbottita, essendo un insieme di parole che trattano etica.

Come avevo già detto, i comandamenti sono classati in dieci capitoli, nei quali ci sono numerosi comandamenti che seguono il principale evidenziato ma che trattano argomenti di vario campo (alcuni di ordine giuridico, altri di ordine morale)... per cui anche sul volersi accanire sul numero 10 ci sarebbe da discutere.

Essendo tutto il filmato puntato su questa frase e sul volerla motivare, di certo non ci discosteremmo molto una volta giunti al sesto minuto di video.
Il tuo è solo un pretesto sintattico, totalmente privo di fondamento, tra l'altro. I dieci comandamenti formano una lista, che ti piaccia o no. Che poi non si riducano all'enunciato breve che conoscono tutti, è un discorso diverso, ma non significa quello che intendi dire tu. Sono dieci e per tradizione si tramandano in una lista sintetica. Il comico sfrutta il pretesto del numero per criticare con ironia i comandamenti. Ammesso (e non concesso) che non siano una lista, tutto quello che viene detto dopo non ne risente. E anche se avesse iniziato non usando il termine lista, tutto il resto avrebbe comunque avuto lo stesso validissimo senso.

Un falegname se decide di voler diventare sindaco, non potrà fare il sindaco nella sua falegnameria, dovrà spostarsi in municipio. Un comico se vuole fare attente riflessioni teologiche dovrebbe prima sapere di cosa sta parlando, e in un secondo momento maturare un'idea propria circa la tematica.

Il soggetto in questione l'ha fatto? No, semplicemente ha fatto pagare il biglietto e si è avviato al cabaret.
E lo decidi tu che non l'ha fatto? Così, la tua parola è legge. Ti fa antipatia e basta, non sai essere obiettivo.

Tra l'altro, se le sue "altre" capacità da sfruttare sono queste... bah, non aggiungo altro perchè comunque non sta bene parlar male dei morti. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/winks.gif
Eppure l'hai fatto. L'hai screditato fino a poche parole fa.

No, certo. Un comico, essendo tale, ha la possibilità di toccare qualsiasi argomentazione che tocchi l'attività dell'Uomo, che sia anche la religiosità.

Ma io in principio avevo solo risposto a Origin, poi a te.

La contraddizione non sta nel comico, ma nei ragionamenti puerili finalizzati a far ridere e non certamente alla meditazione (spero... perchè se ci si accontenta di così poco....).
Puerili perché, perché non ti piacciono? Il tuo atteggiamento è puerile.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

"Li ho rilevati", chiedo scusa, ero al telefono con un'amica quando ho scritto quella parte.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gifIl senso rimane tale, ovviamente.[/b]
Cerca di rileggere bene, allora, magari l'amica ti ha fatto barcollare il cervello più di quanto ti sia accorto.

È per questo che ho citato il Diritto Canonico che invece è. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/smile.pngComunque una consistente fetta di Torah è integrata nelle leggi di Israele ancora oggi.

Non conosco il caso trattato.

Almeno si spiega in parte la tua "bava alla bocca".//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
La bava alla bocca non ce l'ho mica per quello. La ritengo più una liberazione, che uno smacco, come forse credi tu. Era mortificante, per me, far parte di una confessione così deplorevole e malevola. La bava alla bocca, cioè l'astio che nutro nei confronti della Chiesa, è generato da tutte quelle scorrettezze delle quali essa si è resa artefice nel corso della sua esistenza.

Io il puzzle però lo vedo per intero.
A me del tuo giudizio circa il mio impegno con la Sacra Scrittura, senza offesa, ma me lo fumo nella pipa.
Fuma, fuma.:patpat:

In pratica stai dicendo che se gli altri non sono ignoranti come te nel leggere la Bibbia e non arrivano alle stesse tue conclusioni, significa che la Bibbia non l'abbiano letta. Infatti la Bibbia non va solo letta, va scrutata.

Tu che sai l'italiano meglio di me saprai la differenza. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/winks.gif
Io sì; ma tu? Non sono le conclusioni, la discriminante, ma l'atto di fede. Chiunque dovrebbe con oggettività ammettere che la Bibbia sia un testo ridicolo, dal punto di vista letterario. Poi tu puoi scegliere comunque di crederci: è questo che ti distinguerà da me. Ma se la leggi e non capisci quanti siano gli errori e le incoerenze, allora il problema è dentro di te. Ci sono cose che non si possono contestare, neppure con il più grande aiuto della fede.

Riguardo alle situazioni di guerra e di violenza, non mi esprimo molto perchè l'ha già fatto il patriarca di Gerusalemme (di cui condivido la giusta interpretazione della Bibbia... quindi se dici che non l'ho letta perchè non arrivo alle tue stesse conclusioni, beh.. vorrebbe dire che non l'ha letta neppure lui, il che sarebbe ridicolo) nella lettera che ho postato prima.
La giusta interpretazione... E chi lo dice che è giusta quella interpretazione? Tu? Il Papa? Dici che è giusta perché ti conviene, non per altro. Ed è assurdo che un testo scritto migliaia di anni fa cambi significato a seconda della persona che lo legge e del periodo storico in cui viene letto. Alla faccia della coerenza.

Però come la metti giù te, *** non sarebbe un *** d'amore. Invece lo è, se ci degnassimo di vedere l'intero quadro e non la singola pennellata.
Ma *** non può essere amore. Se no non si capisce perché abbia creato l'uomo così imperfetto e lo abbia reso capace di malvagità enormi. Se è onnisciente, lo sapeva già da prima; quindi il male dell'uomo l'ha voluto egli stesso. E questo è amore?

Infatti nell'Antico Testamento possiamo notare quanto *** prepari l'Uomo ad incontrare la forma definitiva di amore. Ovvero l'amore incondizionato per il prossimo (incluso il nemico) e il gesto più alto: morire per un amico.
E come lo prepara? Consentendo stupri di donne innocenti, uccisioni di bambini, guerre sanguinarie, commissionando omicidi (anche di parenti stretti), vendicandosi e scagliando sul genere umano morte, malattia, guerra e fame. E questo è amore?

“Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore” Dt 6,5
Peccato che il termine prossimo non indichi tutti gli uomini, ma soltanto gli ebrei, come ti ho dimostrato prima.

“Non dire al tuo prossimo: «Và, ripassa, te lo darò domani», se tu hai ciò che ti chiede” [/i]Pr. 3,28 (qui già si parla di un piccolo sacrificio per l'altro)


“Quando incontrerai il bue del tuo nemico o il suo asino dispersi, glieli dovrai ricondurre. Quando vedrai l’asino del tuo nemico accasciarsi sotto il carico, non abbandonarlo a se stesso: mettiti con lui ad aiutarlo”
(Es 23, 4-5)

 

 


“Se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere”
(Pr 25,21)
Dal libro 20 del Levitico:

9Chiunque maltratta suo padre o sua madre dovrà essere messo a morte; ha maltrattato suo padre o sua madre: il suo sangue ricadrà su di lui.

10Se uno commette adulterio con la moglie del suo prossimo, l'adùltero e l'adùltera dovranno esser messi a morte.

11Se uno ha rapporti con la matrigna, egli scopre la nudità del padre; tutti e due dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di essi.

12Se uno ha rapporti con la nuora, tutti e due dovranno essere messi a morte; hanno commesso un abominio; il loro sangue ricadrà su di essi.

13Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro.




E poi si racconta la barzelletta che la Chiesa non è contro gli omosessuali.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

Per non parlare poi di tutta l'impostazione maschilista e antifemminile dell'intera Bibbia. Roba che fa rivoltare lo stomaco.

14Se uno prende in moglie la figlia e la madre, è un delitto; si bruceranno con il fuoco lui ed esse, perché non ci sia fra di voi tale delitto.

15L'uomo che si abbrutisce con una bestia dovrà essere messo a morte; dovrete uccidere anche la bestia.

16Se una donna si accosta a una bestia per lordarsi con essa, ucciderai la donna e la bestia; tutte e due dovranno essere messe a morte; il loro sangue ricadrà su di loro.

Se vuoi continuo, il libro dei Giudici (e non solo quello) è una fonte inesauribile di malignità e intolleranza. Hai un modo tutto tuo di leggere la Bibbia.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

Quando un bambino di 6 anni fa i capricci e spacca le cose in casa, quando vedi che sgridarlo non serve a nulla, gli dai una sculacciata. Il bimbo ci rimarrà male (non per il dolore quasi inesistente, ma per il tocco, per il gesto) e reagirà di conseguenza.
Questo forse lo fai tu. Il genitore che usa violenza fisica sul figlio (anche solo uno schiaffo o una sculacciata) è un inetto che non riesce a educare il figlio usando il cervello e la bontà d'animo e che manifesta tutta la sua incapacità di educatore sfogandosi fisicamente su chi non può difendersi. Da anni, ormai, la psicopedagogia è fortemente contraria a metodi educativi che prevedano l'uso di schiaffi, sberle e sculacciate ai danni dei figli.

La reazione di ***, dopo l'ennesimo tradimento nei suoi confronti e nei confronti dell'Alleanza, è stata quella di distruggere quegli idoli.
Un po' confuso, questo ***, se ha creato gli uomini pur sapendo che essi avrebbero costruito idoli che poi lui stesso non avrebbe gradito. Non proprio quello che si definisce un genio, eh.

Giusto per chiarirci con i gerghi, in questo caso il "vendicherà" sta per "riscatterà".
La dialettica palliativa è così divertente.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Vendicare= riscattare, ok. Completa le seguenti uguaglianze, per cortesia: uccidere=? - stuprare=? - picchiare=?

Sono tutte cose concesse, realizzate o commissionate da ***. Quindi ci sarà un corrispettivo per ciascuna di esse.

Riguardo al Quinto Comandamento, nella Bibbia non si fa distinzione tra pagano ed ebreo, quella è una deduzione rabbinica. Infatti il Cristo, quando riporta quel comandamento nel Vangelo (e riporta il testo ebraico), disse soltanto:[/b]

"Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; infatti chi uccide è sottoposto a giudizio. Io invece vi dico: chiunque si adira con il suo fratello sarà sottoposto al giudizio. Chi dice al suo fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio. Chi dice pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geena"


Mt 5,21-22
Non proprio un baluardo di benevolenza.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

E tra l'altro, da questo versetto del Nuovo Testamento, puoi notare che anche Cristo ha un tono duro e deciso con chi l'ascolta. Non dice "fate quello che vi pare, tanto sarete tutti col Padre lo stesso".

Anzi...

Peccato che l'Uomo è anche religioso per natura... e la natura è stata fatta da ***.
Se parli di tali questioni religiose e ti interroghi su di esse, non puoi partire dal presupposto che *** esista e che sia tutto vero, altrimenti non ha il minimo senso l'interrogazione iniziale. Vizi il discorso sin dall'inizio, a maggior ragione se stai parlando con un ateo. Sarebbe come voler dimostrare che 2+2 fa quattro partendo dal presupposto che 2+2 fa 4. Devi essere disposto a mettere tutto in discussione, cosa che tu ovviamente non fai, perché significherebbe allontanarsi dalla "verità". È un circolo vizioso dal quale puoi uscire solo mettendo da parte la fede cieca tipica del credente.

Comunque di quello che affermi, io certamente non mi oppongo, sei libero di credere quello che vuoi. Circa la ragione, però, ricordiamoci che cosa disse Platone (fondatore della ragione e della politica Occidentale):

«La follia che proviene dal *** è assai più bella di ogni saggezza umana.»
Ti ricordo che Platone visse prima dell'avvento di Cristo, e il *** al quale faceva riferimento poteva essere uno dei tanti dell'antica Grecia. Hai citato un miscredente, uno di quelli che il tuo *** ucciderebbe o farebbe uccidere, per aver disubbidito al primo comandamento. Se *** esiste, probabilmente Platone adesso marcisce all'inferno.

Ti lascio anche io qualche citazione:

L'illusione di cui è vittima una persona è chiamata malattia mentale; l'illusione


di cui sono vittime molte persone è chiamata Religione.


Robert M. Pirsig

Quanto più l'uomo è religioso, tanto più crede; quanto più crede, tanto meno sa; quanto meno sa, tanto più è ignorante; quanto più è ignorante, tanto più è governabile.

John Most

Dietro le più solenni professioni di fede, gratta gratta... c'è la roba!

Ernesto Rossi

Ricorda anche che i più grandi uomini della storia sono stati atei, a partire dal più grande di sempre, Leonardo, fino ad arrivare a Einstein. Oggi la stragrande maggioranza del mondo scientifico è composta di atei e agnostici. Dove splendono la cultura e la ragione, muore la tenebra della religione. I paesi che sono meno progrediti civilmente e culturalmente, sono poi quelli in cui la religione ha ancora una forte impronta sociale. Il progresso e la conoscenza sono inversamente proporzionali alla fede. E questi sono dati che non puoi contestare.

P.S. Ma poi, Platone fondatore della ragione occidentale non si può proprio leggere.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
m

Il tuo è solo un pretesto sintattico, totalmente privo di fondamento, tra l'altro. I dieci comandamenti formano una lista, che ti piaccia o no. Che poi non si riducano all'enunciato breve che conoscono tutti, è un discorso diverso, ma non significa quello che intendi dire tu. Sono dieci e per tradizione si tramandano in una lista sintetica. Il comico sfrutta il pretesto del numero per criticare con ironia i comandamenti. Ammesso (e non concesso) che non siano una lista, tutto quello che viene detto dopo non ne risente. E anche se avesse iniziato non usando il termine lista, tutto il resto avrebbe comunque avuto lo stesso validissimo senso.
Nessun pretesto sintattico.

 


Gli ebrei ai tempi, quando parlavano tra di loro, sintetizzavano tutto per intendere questo
tutto, un po' come facciamo noi con gli sms.

 


Quando parlavano del Quinto Comandamento... o lo chiamavano così, oppure dicevano "Non uccidere", sapendo cosa c'è dietro. Anche perchè sarebbe assurdo citare l'intero scritto all'interno di un semplice discorso.



La stessa identica cosa la fanno i cristiani.


 


Quindi, per chi non sa di cosa parla, i Dieci Comandamenti sono una lista, per chi invece conosce il senso aulico, mai e poi mai gli passerebbe per l'anticamera del cervello di ridurre il Decalogo in una semplice lista.



Peccherebbe in primis d'ignoranza.


 


Anche perchè abbiamo il Vangelo che ti smentisce.


 


Quando al Cristo gli fu chiesto:


«Qual è il più grande comandamento della Legge?»

La risposta non fu un semplice "Non avrai altro *** all'infuori di me", bensì:

«Amerai il Signore *** tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti»

Mt 22,37-40




Un occhio attento ora potrebbe dire: Ma come? Il secondo non doveva essere "Non nominare il nome di *** invano?".

 


Risposta: Sì, certo. Però i comandamenti sono ben più di dieci. Infatti nel primo ce ne sono principalmente due (è per questo che la Chiesa parla di:
duplice ed unico comandamento della carità) che ne formano tanti altri piccoli, tutti in testo scritto.


Certo che se ci limitiamo a fare del Decalogo una lista, tutto questo noi mica lo vediamo... passiamo oltre a razzo e chi s'è visto, s'è visto.


 


Dici inoltre che la questione "lista" non ha un peso nel resto del filmato. È discutibile, visto che giocherella molto sul numero 10. Inoltre se l'approccio di una cosa è superficiale, la relazione continua non sarà da meno.


 


Fa quasi tenerezza quando dice: "
Bastava fare un comandamento unico: non essere disonesto".


Certo, se *** avesse voluto fare una semplice lista probabilmente avrebbe fatto così.


 




E lo decidi tu che non l'ha fatto? Così, la tua parola è legge. Ti fa antipatia e basta, non sai essere obiettivo.
Non l'ha fatto.
Se io studio la matematica e poi mi chiedono: "quanto fa: 1+1?" e non so rispondere, significa che: o ho fatto finta di studiare, o sono un bugiardo, o ho problemi forti d'apprendimento.


 


Sul fatto che mi stia antipatico, non ci piove. Non antipatico come persona (dovrei conoscerlo prima... e visto che è defunto non è possibile), ma come personaggio.



Anche tu non se di meno, comunque. Ti è
antipatica (parola molto soft in confronto a quello che trasmetti realmente...:rickds:) la Chiesa cattolica e di conseguenza non sai essere obiettivo.




Eppure l'hai fatto. L'hai screditato fino a poche parole fa.

Ripeto, prima mi ero sempre rivolto al suo personaggio e a quello che diceva.





Puerili perché, perché non ti piacciono? Il tuo atteggiamento è puerile.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
No, sono puerili perchè sono i medesimi che facevo io quando avevo 12 anni.
O ero un bambino prodigio (non penso), oppure è lui che tratta certi argomenti con la stessa superficialità di un neoadolescente.





Cerca di rileggere bene, allora, magari l'amica ti ha fatto barcollare il cervello più di quanto ti sia accorto.
Fatto la revisione.
Cervello okay, rilettura okay.



Nulla è cambiato.


 




La bava alla bocca non ce l'ho mica per quello. La ritengo più una liberazione, che uno smacco, come forse credi tu. Era mortificante, per me, far parte di una confessione così deplorevole e malevola. La bava alla bocca, cioè l'astio che nutro nei confronti della Chiesa, è generato da tutte quelle scorrettezze delle quali essa si è resa artefice nel corso della sua esistenza.
Infatti un vero cristiano sa che la prima scorrettezza fatta a ***, in primis, è compiuta da San Pietro rinnegando tre volte il Figlio di ***.
Ma quest'ultimo ha saputo perdonare, i cristiani di conseguenza sono chiamati a fare la medesima cosa.


 




.... e non ha neanche un buon sapore, tra l'altro. 




Io sì; ma tu? Non sono le conclusioni, la discriminante, ma l'atto di fede. Chiunque dovrebbe con oggettività ammettere che la Bibbia sia un testo ridicolo, dal punto di vista letterario. Poi tu puoi scegliere comunque di crederci: è questo che ti distinguerà da me. Ma se la leggi e non capisci quanti siano gli errori e le incoerenze, allora il problema è dentro di te. Ci sono cose che non si possono contestare, neppure con il più grande aiuto della fede.
Ma la Bibbia non ha una funzione letteraria.
Credere questo significa non aver capito una beneamata cippa di cosa si ha in mano.



In primis, perchè con tutti gli autori che ci sono (anche di 4'000 anni fa) non possono certo competere con gli autori letterari di oggi.



Secondariamente perchè sono 73 libri, e per leggerli come si deve non basta aver fatto l'apprendistato con Topolino.



Terzo, non ci sono incoerenze. Circa le Sacre Scritture, un cristiano cattolico sa che esse vanno lette in parallelo con la Tradizione della Chiesa (che include anche le tradizioni ebraiche).


 


Significa, in altre parole, che se ci si limita a fare "privata interpretazione" delle Sacre Scritture, non capirai mai nulla. Esattamente come diceva San Pietro.


 


Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione, poiché non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di ***.

2Pietro 1,20-21

La giusta interpretazione... E chi lo dice che è giusta quella interpretazione? Tu? Il Papa? Dici che è giusta perché ti conviene, non per altro. Ed è assurdo che un testo scritto migliaia di anni fa cambi significato a seconda della persona che lo legge e del periodo storico in cui viene letto. Alla faccia della coerenza.
 


Allora, tu hai scritto (deduco) la parte sottolineata con l'intento di dirmi: "ma no, gli usi e i costumi degli ebrei di 5'000 anni fa vanno giudicati secondo i parametri moderni".


 


Il significato della Scrittura rimane tale per quell'epoca.


 


Ad esempio: "Occhio per occhio" è roba di oggi (anno 3000 A.C.). Significa: Tu fai XX a me, io faccio XX a te.



Passano i secoli e: "Ama il tuo prossimo". Significa: Ama gli amici, i vicini, chi ti sta attorno.



Ora, per chi è nello stadio
"Ama il tuo prossimo", il "Occhio per occhio" sa che cos'è come concetto, sa a cosa serviva per quella primitiva epoca e sa che pian piano ha portato la sua generazione ad andare verso qualcosa di più nobile: amare il prossimo senza più vendicarsi.


Ciò significa che
"Occhio per occhio" è ancora attuale e lecito, oggi?


No, ovviamente. Ho fatto degli scalini in più, a cosa mi servirebbe scendere di nuovo?



A niente.



Figuriamoci quando mi ritrovo davanti al: "Ama il tuo nemico". Significa: Accogli chiunque sia un fastidio, chiunque ti perseguita, chiunque ti bastona, ti odia, ti ripudia.



E cosî via.





Ma *** non può essere amore. Se no non si capisce perché abbia creato l'uomo così imperfetto e lo abbia reso capace di malvagità enormi. Se è onnisciente, lo sapeva già da prima; quindi il male dell'uomo l'ha voluto egli stesso. E questo è amore?
L'Uomo è imperfetto per il solo fatto che non è ***.  


Però *** l'ha reso a sua immagine e somiglianza. È vero che *** sapeva bene che l'Uomo avrebbe commesso il Peccato Originale... e di conseguenza si sarebbe macchiato di colpe ben più gravi.



Però *** è amore.



È amore perchè ha comunque continuato a seguire l'Uomo (invece di cancellarlo definitivamente), è amore perchè dal male folle che gli uomini hanno causato (atei e membri della Chiesa compresa) Lui, essendo ***, ne ricava sempre un bene superiore che viene a nostro vantaggio (questo vantaggio a volte lo vediamo, altre volte no, in quanto ha a che fare con la Salvezza Eterna... vedi martirio), inoltre per annullare definitivamente il Peccato Originale e per garantire la santità degli uomini, ha fatto ben due Alleanze... di cui l'ultima firmata con il sangue di *** stesso fattosi uomo.





E come lo prepara? Consentendo stupri di donne innocenti, uccisioni di bambini, guerre sanguinarie, commissionando omicidi (anche di parenti stretti), vendicandosi e scagliando sul genere umano morte, malattia, guerra e fame. E questo è amore?
*** non consente stupri di donne innocenti, al limite, si può dire che lo tollera (uscendo dal contesto biblico, potremmo parlare di Santa Maria Goretti, la quale per il suo tentato stupro e successivo assassinio diede compimento alla sua santità).
Riguardo alla guerra e alla fame, questa è piuttosto l'arte degli uomini, direi.


 


Le malattie, in senso ordinario, sono parte integrante della natura in cui viviamo. Sì, il corpo si ammala. Con le malattie, però - e lo ricordo - si può comunque raggiungere la santità.


 


Essendo la santità l'obiettivo primario e fondamentale di ogni anima intenzionata all'Amore Eterno, tutto rientra in un disegno molto più grande di noi.


 


Quand'è così, sì.. questo è amore.





Peccato che il termine prossimo non indichi tutti gli uomini, ma soltanto gli ebrei, come ti ho dimostrato prima.
Invece è impreciso. 


In questo caso per "prossimo" s'intendeva "membro del popolo di ***". A quei tempi erano gli ebrei, oggi sono tutti i coloro che amano ***.



Con la venuta di Cristo, la parola "prossimo" ricevette una forma nuova.


 


1) Il "prossimo" include anche i pagani e coloro che sono i nostri nemici






29Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». 30Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. 32Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. 33Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. 34Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. 35Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore, dicendo: «Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno». 36Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». 37Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' così».

ndChen: i Samaritani erano considerati eretici, se non addirittura pagani, per essersi fusi con i culti delle civiltà pagane che avevano conquistato anni prima il nord d'Israele.


2) Il "prossimo" include pure i peccatori, gli irregolari e coloro che sono uno scandalo per la società


 




"Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato. A quella vista il fariseo che l’aveva invitato pensò tra sé. "Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice". Gesù allora gli disse: "Simone, ho una cosa da dirti". Ed egli: "Maestro, dì pure". "Un creditore aveva due debitori: l’uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?". Simone rispose: "Suppongo quello a cui ha condonato di più". Gli disse Gesù: "Hai giudicato bene". E volgendosi verso la donna, disse a Simone: "Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m’hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco". Poi disse a lei: "Ti sono perdonati i tuoi peccati". Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: "Chi è quest'uomo che perdona anche i peccati?". Ma egli disse alla donna: "La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!""

 

 


(Lc 7,36-50)



Dal libro 20 del Levitico:9Chiunque maltratta suo padre o sua madre dovrà essere messo a morte; ha maltrattato suo padre o sua madre: il suo sangue ricadrà su di lui.

10Se uno commette adulterio con la moglie del suo prossimo, l'adùltero e l'adùltera dovranno esser messi a morte.

11Se uno ha rapporti con la matrigna, egli scopre la nudità del padre; tutti e due dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di essi.

12Se uno ha rapporti con la nuora, tutti e due dovranno essere messi a morte; hanno commesso un abominio; il loro sangue ricadrà su di essi.

13Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro.
Tutto abbastanza interessante, considerando tutto quello che abbiamo detto sul valore temporale degli aspetti giuridici. 


Infatti qui non posso che riprendere la risposta autorevole di Gesù Cristo a chi poneva i tuoi stessi argomenti.



Ebbene, qui abbiamo un esempio di una revoca giuridica della legge di Mosè.


 




In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava.


Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: "Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?". Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo.



Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra.



E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei". E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.



Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. Alzatosi allora Gesù le disse: "Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?". Ed essa rispose: "Nessuno, Signore". E Gesù le disse: "Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più".



(Vangelo di Giovanni 8, 1-11)

Se Cristo è ***, il problema non lo si pone.


Riguardo al fatto che le leggi giuridiche sono temporali e non atemporali, è Cristo stesso a dirlo (ad esempio con il caso del divorzio).


 




Gesù disse loro: Fu per la durezza dei vostri cuori che Mosè vi permise di mandar via le vostre mogli; ma da principio non era così. Ed io vi dico che chiunque manda via sua moglie, quando non sia per cagion di fornicazione, e ne sposa un’altra, commette adulterio. I discepoli gli dissero: Se tale è il caso dell’uomo rispetto alla donna, non conviene di prender moglie. Ma egli rispose loro: Non tutti son capaci di praticare questa parola, ma quelli soltanto ai quali è dato. Poiché vi son degli eunuchi, i quali son nati così dal seno della madre; vi son degli eunuchi, i quali sono stati fatti tali dagli uomini, e vi sono degli eunuchi, i quali si son fatti eunuchi da sé a cagion del regno de’ cieli. Chi è in grado di farlo lo faccia. Allora gli furono presentati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli sgridarono coloro che glieli presentavano. Gesù però disse: Lasciate i piccoli fanciulli e non vietate loro di venire a me, perché di tali è il regno de’ cieli. E imposte loro le mani, si partì di là. Ed ecco un tale, che gli s’accostò e gli disse: Maestro, che farò io di buono per aver la vita eterna? E Gesù gli rispose: Perché m’interroghi tu intorno a ciò ch’è buono? Uno solo è il buono. Ma se vuoi entrar nella vita osserva i comandamenti.

Matteo 19, 8


Questo forse lo fai tu. Il genitore che usa violenza fisica sul figlio (anche solo uno schiaffo o una sculacciata) è un inetto che non riesce a educare il figlio usando il cervello e la bontà d'animo e che manifesta tutta la sua incapacità di educatore sfogandosi fisicamente su chi non può difendersi. Da anni, ormai, la psicopedagogia è fortemente contraria a metodi educativi che prevedano l'uso di schiaffi, sberle e sculacciate ai danni dei figli.
Sai, avrei scommesso un braccio che rispondevi così.
Ho voluto appositamente servitela su un piatto d'argento.
//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif




Un po' confuso, questo ***, se ha creato gli uomini pur sapendo che essi avrebbero costruito idoli che poi lui stesso non avrebbe gradito. Non proprio quello che si definisce un genio, eh.
*** non ha crisi d'affettività, altrimenti non avrebbe creato l'Uomo.
È per questo che valorizza il perdono, perchè senza di esso *** non sarebbe ***, e l'Uomo di conseguenza non sarebbe l'Uomo.





La dialettica palliativa è così divertente.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Vendicare= riscattare, ok. Completa le seguenti uguaglianze, per cortesia: uccidere=? - stuprare=? - picchiare=?Sono tutte cose concesse, realizzate o commissionate da ***. Quindi ci sarà un corrispettivo per ciascuna di esse.
Veramente che "vendicare" possa essere usato anche per "riscattare" (come conferma l'etimologia del termine) lo sanno tutti.
Altrimenti quando
ri-vendichi qualche cosa di tuo cosa fai? Accoltelli qualcuno? XD

Se parli di tali questioni religiose e ti interroghi su di esse, non puoi partire dal presupposto che *** esista e che sia tutto vero, altrimenti non ha il minimo senso l'interrogazione iniziale. Vizi il discorso sin dall'inizio, a maggior ragione se stai parlando con un ateo. Sarebbe come voler dimostrare che 2+2 fa quattro partendo dal presupposto che 2+2 fa 4. Devi essere disposto a mettere tutto in discussione, cosa che tu ovviamente non fai, perché significherebbe allontanarsi dalla "verità". È un circolo vizioso dal quale puoi uscire solo mettendo da parte la fede cieca tipica del credente.
Alla fine, il succo del concetto di Pirrone (grande scettico greco) è: tutto è relativo, tutto è relativo... meno che il divino.  


Già. Perchè se io dico: "Tutto è relativo", entro in contraddizione. Perchè diventerebbe relativo anche quello che dico io... per cui è relativa la frase "Tutto è relativo" e di conseguenza "Non tutto è relativo".


 


In ogni filosofia, in ogni etica, ci vuole l'Assoluto. Altrimenti non puoi aprire bocca perchè tanto qualsiasi cosa dici... è relativa. Tanto vale non dirla.


 


Quindi, come disse Pirrone (e come disse Qoelet nella Bibbia con la famosa frase "Vanità delle vanità, tutto è vanità"), tutto va messo in discussione meno che l'
assoluto.

 


È vero, per un ateo l'
assoluto è astratto, per il cristiano è concreto e certo... questo è l'unico svantaggio di chi non ama ***.

 

 




i ricordo che Platone visse prima dell'avvento di Cristo, e il *** al quale faceva riferimento poteva essere uno dei tanti dell'antica Grecia. Hai citato un miscredente, uno di quelli che il tuo *** ucciderebbe o farebbe uccidere, per aver disubbidito al primo comandamento. Se *** esiste, probabilmente Platone adesso marcisce all'inferno.
Grazie, lo sapevo. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Il fatto che la divinità non sia la stessa, però, non significa nulla.


Perchè Platone, attento alla ragione ma naturalmente coinvolto nei sensi, ragionava e percepiva.



Ragionava sull'Essere... ma sentiva la sua natura religiosa. Perchè la
religiosità è nelle profondità dell'Uomo.


Non ho citato un miscredente, per il semplice fatto che non è mai stato
coinvolto nell'evangelizzazione.


Però essendo *** il più grande filosofo (essendo autore della saggezza), ed essendo Platone un filosofo che ha risposto con saggezza alla sua religiosità senza ripudiarla, non sia mai detto che non abbia riscontrato la Vita Eterna in *** tramite le vie straordinarie che solo Lui conosce.


 




 
Nessun pretesto sintattico.

Gli ebrei ai tempi, quando parlavano tra di loro, sintetizzavano tutto per intendere questo tutto, un po' come facciamo noi con gli sms.

Quando parlavano del Quinto Comandamento... o lo chiamavano così, oppure dicevano "Non uccidere", sapendo cosa c'è dietro. Anche perchè sarebbe assurdo citare l'intero scritto all'interno di un semplice discorso.

La stessa identica cosa la fanno i cristiani.

Quindi, per chi non sa di cosa parla, i Dieci Comandamenti sono una lista, per chi invece conosce il senso aulico, mai e poi mai gli passerebbe per l'anticamera del cervello di ridurre il Decalogo in una semplice lista.

Peccherebbe in primis d'ignoranza.

Anche perchè abbiamo il Vangelo che ti smentisce.
E lo vedi che è proprio un pretesto? Anche se non fosse una lista (ma lo è), si potrebbero comunque avanzare le medesime considerazioni fatte dal comico. Il fatto che sia o no una lista non cambia niente.

Quando al Cristo gli fu chiesto:Qual è il più grande comandamento della Legge?»

La risposta non fu un semplice "Non avrai altro *** all'infuori di me", bensì:

«Amerai il Signore *** tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti»

[Mt 22,37-40[]




Un occhio attento ora potrebbe dire: Ma come? Il secondo non doveva essere "Non nominare il nome di *** invano?".

Risposta: Sì, certo. Però i comandamenti sono ben più di dieci. Infatti nel primo ce ne sono principalmente due (è per questo che la Chiesa parla di: duplice ed unico comandamento della carità) che ne formano tanti altri piccoli, tutti in testo scritto.

Certo che se ci limitiamo a fare del Decalogo una lista, tutto questo noi mica lo vediamo... passiamo oltre a razzo e chi s'è visto, s'è visto.
Guarda, puoi girarla come ti pare, citare quello che ti pare e usare gli artifici che ti pare. Però i dieci comandamenti sono e saranno sempre una lista di dieci comandamenti, che ti piaccia o no. Sono questo, non ci puoi fare niente.

Dici inoltre che la questione "lista" non ha un peso nel resto del filmato. È discutibile, visto che giocherella molto sul numero 10. Inoltre se l'approccio di una cosa è superficiale, la relazione continua non sarà da meno.
E che ne sai? Ma tu parti sempre così prevenuto? Se una cosa inizia male, allora sicuramente il resto sarà tutto disastroso. Non so se è pessimismo o cosa, ma guarda che non funziona così. Ammesso che lui abbia sbagliato la premessa, tutto il resto continua a valere, non so più come fartelo capire. E poi non esagerare, non dire che lui gioca molto sul numero dieci, perché sai bene che lo stai inventando solo per avvalorare la tua fragile posizione contro il comico. Ha fatto giusto una battuta sul numero dieci, quando dice che è un numero che induce soggezione. Poi basta.

Sul fatto che mi stia antipatico, non ci piove. Non antipatico come persona (dovrei conoscerlo prima... e visto che è defunto non è possibile), ma come personaggio. Anche tu non se di meno, comunque. Ti è antipatica (parola molto soft in confronto a quello che trasmetti realmente...:rickds:) la Chiesa cattolica e di conseguenza non sai essere obiettivo.
La Chiesa non mi è antipatica, provo un odio viscerale nei suoi confronti, è così che stanno le cose. Questo perché le azioni della Chiesa sono quasi sempre liberticide, intolleranti, piene di ignoranza e a volte anche criminose. Il comico, invece, non è niente di tutto ciò. A te fa antipatia perché mette in luce le criticità del sistema su cui si fonda la tua fede, ma non hai nessun elemento razionale per ribattere. Non si può dire che non sono obiettivo perché odio la Chiesa; bensì che odio la Chiesa perché sono obiettivo e riesco a capire quante ingiustizie portano il nome della religione.

Ripeto, prima mi ero sempre rivolto al suo personaggio e a quello che diceva. No, sono puerili perchè sono i medesimi che facevo io quando avevo 12 anni.

O ero un bambino prodigio (non penso), oppure è lui che tratta certi argomenti con la stessa superficialità di un neoadolescente.
Lo fai ancora; screditi il lavoro del comico così, senza le argomentazioni che renderebbero attendibile la tua opinione. Dici che è superficiale, che il discorso è pieno di incongruenze, ma non scendi mai nello specifico, fossilizzandoti sull'erronea convinzione che riguarda il discorso della lista. Tutta qui la tua analisi?

Ma la Bibbia non ha una funzione letteraria. Credere questo significa non aver capito una beneamata cippa di cosa si ha in mano.

In primis, perchè con tutti gli autori che ci sono (anche di 4'000 anni fa) non possono certo competere con gli autori letterari di oggi.

Secondariamente perchè sono 73 libri, e per leggerli come si deve non basta aver fatto l'apprendistato con Topolino.

Terzo, non ci sono incoerenze. Circa le Sacre Scritture, un cristiano cattolico sa che esse vanno lette in parallelo con la Tradizione della Chiesa (che include anche le tradizioni ebraiche).
Ma che significa che non ha funzione letteraria!? Stavi di nuovo parlando al telefono? Perché non esiste una funzione letteraria, un'opera come la Bibbia è un opera letteraria che tu lo voglia o no, che io lo voglia o no.

Significa, in altre parole, che se ci si limita a fare "privata interpretazione" delle Sacre Scritture, non capirai mai nulla. Esattamente come diceva San Pietro.
Insomma, ci si deve mettere d'accordo su che caspita significa, perché da soli non ci si riesce. Un'opera molto chiara, sicuramente.

Allora, tu hai scritto (deduco) la parte sottolineata con l'intento di dirmi: "ma no, gli usi e i costumi degli ebrei di 5'000 anni fa vanno giudicati secondo i parametri moderni".
In effetti no, non volevo dire questo.

Il significato della Scrittura rimane tale per quell'epoca.
E magari andava pure bene, allora. Il problema è che tutt'ora la religione si basa su quegli stessi dettami antichi e anacronistici, con qualche aggiustamento in itinere, tanto per non perdere troppo la faccia con i fedeli.

Ad esempio: "Occhio per occhio" è roba di oggi (anno 3000 A.C.). Significa: Tu fai XX a me, io faccio XX a te. Passano i secoli e: "Ama il tuo prossimo". Significa: Ama gli amici, i vicini, chi ti sta attorno.
E "ammazza tuo figlio Isacco" oggi che significa? Chi te le dà tutte queste interpretazioni? E chi ti dice che sono corrette?

Figuriamoci quando mi ritrovo davanti al: "Ama il tuo nemico". Significa: Accogli chiunque sia un fastidio, chiunque ti perseguita, chiunque ti bastona, ti odia, ti ripudia.E cosî via.
E qualcuno non potrebbe giustamente interpretarlo come un rifiuto del sistema delle carceri?

L'Uomo è imperfetto per il solo fatto che non è ***.
Ma *** è onnisciente, quindi, creando l'uomo, sapeva bene cosa avrebbe generato: distruzione, omicidi, stupri, ingiustizie, furti, rapimenti, massacri etc. Perché ci si ostina a dire che *** è amore?

Però *** l'ha reso a sua immagine e somiglianza. È vero che *** sapeva bene che l'Uomo avrebbe commesso il Peccato Originale... e di conseguenza si sarebbe macchiato di colpe ben più gravi.
E allora l'ha fatto apposta, che disgraziato!

Però *** è amore.
Un'arca di amore, proprio.

È amore perchè ha comunque continuato a seguire l'Uomo (invece di cancellarlo definitivamente), è amore perchè dal male folle che gli uomini hanno causato (atei e membri della Chiesa compresa) Lui, essendo ***, ne ricava sempre un bene superiore che viene a nostro vantaggio (questo vantaggio a volte lo vediamo, altre volte no, in quanto ha a che fare con la Salvezza Eterna... vedi martirio), inoltre per annullare definitivamente il Peccato Originale e per garantire la santità degli uomini, ha fatto ben due Alleanze... di cui l'ultima firmata con il sangue di *** stesso fattosi uomo.
Ma se è tanto amorevole, perché non ha cancellato la malvagità e le ingiustizie e ha invece concesso che si perpetrassero entrambe?

*** non consente stupri di donne innocenti, al limite, si può dire che lo tollera (uscendo dal contesto biblico, potremmo parlare di Santa Maria Goretti, la quale per il suo tentato stupro e successivo assassinio diede compimento alla sua santità). Riguardo alla guerra e alla fame, questa è piuttosto l'arte degli uomini, direi.
Ma il punto è sempre lo stesso. L'uomo è creato da ***, che è onnisciente, dunque egli conosceva già tutto il male che avrebbe generato, dando vita all'uomo. Come la mettiamo?

Le malattie, in senso ordinario, sono parte integrante della natura in cui viviamo. Sì, il corpo si ammala. Con le malattie, però - e lo ricordo - si può comunque raggiungere la santità.
Perché allora non dare direttamente la santità a tutti? Perché farli penare in una vita terrena piena di malattie terribili, magari anche in epoche in cui la medicina era primitiva e brutale? Che cattiveria, non credi? Se *** fosse stato amore, avrebbe dato il paradiso a tutti, indistintamente; invece ha creato gli uomini, pur sapendo che molti di loro avrebbero poi patito le pene dell'inferno. Questo è amore?

Quand'è così, sì.. questo è amore.
Allora mi auguro di non conoscerti mai, perché se quella è la tua idea di amore, potresti anche spararmi in testa, per manifestarmi il tuo amore. Vade retro!

Invece è impreciso.
In questo caso per "prossimo" s'intendeva "membro del popolo di ***". A quei tempi erano gli ebrei, oggi sono tutti i coloro che amano ***.
Ma a quei tempi non c'erano solo ebrei, nel mondo. E infatti nella Bibbia si fa riferimento ai pagani, agli empi, agli immondi, e così via.

Con la venuta di Cristo, la parola "prossimo" ricevette una forma nuova.
Quindi *** cambiò idea. E allora non è onnisciente. Meno mille punti per ***.

1) Il "prossimo" include anche i pagani e coloro che sono i nostri nemici
2) Il "prossimo" include pure i peccatori, gli irregolari e coloro che sono uno scandalo per la società
Ma non trovi che sia molto infantile e barbaro? Se non fai come dicono loro, sei considerato uno che sbaglia, uno che deve essere punito e che sarà *** stesso a punire, nel caso in cui gli uomini non si facciano giustizia da soli. Che arroganza pensare di essere assolutamente nel giusto!

Tutto abbastanza interessante, considerando tutto quello che abbiamo detto sul valore temporale degli aspetti giuridici.
Tu puoi citare l'Esodo e io non il Levitico? Il valore temporale si applica solo su quello che ti pare?

Infatti qui non posso che riprendere la risposta autorevole di Gesù Cristo a chi poneva i tuoi stessi argomenti.Ebbene, qui abbiamo un esempio di una revoca giuridica della legge di Mosè.

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava.


Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: "Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?". Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo.



Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra.



E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei". E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.



Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. Alzatosi allora Gesù le disse: "Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?". Ed essa rispose: "Nessuno, Signore". E Gesù le disse: "Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più".



(Vangelo di Giovanni 8, 1-11)
E infatti questo è uno di quei passaggi che sottolineano l'incoerenza della Bibbia. Prima *** ordina di punire e uccidere la donna, nel Vecchio Testamento, poi però cambia idea e la perdona. Quale parte è più giusta? Chi ti dice che *** voglia davvero perdonarla e non ucciderla? Perché è giusto il Nuovo Testamento piuttosto che il Vecchio? Allora *** ha cambiato idea e quindi non è onnisciente. Non se ne esce più, purtroppo è così.

Se Cristo è ***, il problema non lo si pone. Riguardo al fatto che le leggi giuridiche sono temporali e non atemporali, è Cristo stesso a dirlo (ad esempio con il caso del divorzio).

Gesù disse loro: Fu per la durezza dei vostri cuori che Mosè vi permise di mandar via le vostre mogli; ma da principio non era così. Ed io vi dico che chiunque manda via sua moglie, quando non sia per cagion di fornicazione, e ne sposa un’altra, commette adulterio. I discepoli gli dissero: Se tale è il caso dell’uomo rispetto alla donna, non conviene di prender moglie. Ma egli rispose loro: Non tutti son capaci di praticare questa parola, ma quelli soltanto ai quali è dato. Poiché vi son degli eunuchi, i quali son nati così dal seno della madre; vi son degli eunuchi, i quali sono stati fatti tali dagli uomini, e vi sono degli eunuchi, i quali si son fatti eunuchi da sé a cagion del regno de’ cieli. Chi è in grado di farlo lo faccia. Allora gli furono presentati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli sgridarono coloro che glieli presentavano. Gesù però disse: Lasciate i piccoli fanciulli e non vietate loro di venire a me, perché di tali è il regno de’ cieli. E imposte loro le mani, si partì di là. Ed ecco un tale, che gli s’accostò e gli disse: Maestro, che farò io di buono per aver la vita eterna? E Gesù gli rispose: Perché m’interroghi tu intorno a ciò ch’è buono? Uno solo è il buono. Ma se vuoi entrar nella vita osserva i comandamenti.[/b]

Matteo 19, 8
Ma non si capisce niente!//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Se è adulterio e l'adulterio si punisce con la morte, che cosa c'è da discutere ancora? Per caso *** ha cambiato idea un'altra volta? Mi spieghi una volta per tutte come concili l'onniscienza di *** con il fatto che cambia idea?

Sai, avrei scommesso un braccio che rispondevi così. Ho voluto appositamente servitela su un piatto d'argento. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
E quindi? Che hai fatto così?

*** non ha crisi d'affettività, altrimenti non avrebbe creato l'Uomo.È per questo che valorizza il perdono, perchè senza di esso *** non sarebbe ***, e l'Uomo di conseguenza non sarebbe l'Uomo.
E perché lo valorizza soltanto nel Nuovo Testamento? Perché prima era incazzato con tutti e poi invece, d'improvviso, diventa un agnellino?

Veramente che "vendicare" possa essere usato anche per "riscattare"(come conferma l'etimologia del termine) lo sanno tutti.Altrimenti quando ri-vendichi qualche cosa di tuo cosa fai? Accoltelli qualcuno? XD Alla fine, il succo del concetto di Pirrone (grande scettico greco) è: tutto è relativo, tutto è relativo... meno che il divino.

Già. Perchè se io dico: "Tutto è relativo", entro in contraddizione. Perchè diventerebbe relativo anche quello che dico io... per cui è relativa la frase "Tutto è relativo" e di conseguenza "Non tutto è relativo".
Ma non è che Pirrone è ***, ora.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif E se io dicessi: "tutto è relativo, tranne questa frase"? Allora avrei eliminato la contraddizione molto facilmente.

In ogni filosofia, in ogni etica, ci vuole l'Assoluto. Altrimenti non puoi aprire bocca perchè tanto qualsiasi cosa dici... è relativa. Tanto vale non dirla.
Eppure è così, tutto è relativo, lo diceva Galileo, che fu punito dalla Chiesa per aver osato pensare con il proprio cervello, e lo chiarì bene Einstein, che costruì una meravigliosa teoria scientifica che spiegava tanto dell'universo. *** è incompatibile con qualsiasi teoria scientifica e con qualsiasi ragionamento logico. L'etica prescinde dalla religione, perché anche gli atei ne hanno una e i credenti non traggono la propria dalle scritture (per fortuna). L'assoluto è solo questione fiolsofica, un mero esercizio retorico fine a sé stesso.

Quindi, come disse Pirrone (e come disse Qoelet nella Bibbia con la famosa frase "Vanità delle vanità, tutto è vanità"), tutto va messo in discussione meno che l'assoluto.
E questo è il principio più antiprogressista che esista. Ogni scienziato inorridirebbe al suono di queste parole. Se anche Galileo l'avesse pensata così...

È vero, per un ateo l'assoluto è astratto, per il cristiano è concreto e certo... questo è l'unico svantaggio di chi non ama ***.
Ti sbagli di grosso. Tu non hai la certezza dell'esistenza di ***, non puoi essere così arrogante. Tu credi che esista, avendo fede in lui, ma non puoi esserne sicuro. Purtroppo per te probabilmente *** non esiste ma la buona notizia è che non ne hai bisogno.

Grazie, lo sapevo. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
E allora perché ti sei tirato la zappa sui piedi?

Il fatto che la divinità non sia la stessa, però, non significa nulla.
Cambia tutto invece, perché devi interpretare le parole di Platone inserendole nel contesto storico d'appartenenza. Ha violato il primo comandamento a priori.

Perchè Platone, attento alla ragione ma naturalmente coinvolto nei sensi, ragionava e percepiva. Ragionava sull'Essere... ma sentiva la sua natura religiosa. Perchè la religiosità è nelle profondità dell'Uomo.

Non ho citato un miscredente, per il semplice fatto che non è mai statocoinvolto nell'evangelizzazione.

Però essendo *** il più grande filosofo (essendo autore della saggezza), ed essendo Platone un filosofo che ha risposto con saggezza alla sua religiosità senza ripudiarla, non sia mai detto che non abbia riscontrato la Vita Eterna in *** tramite le vie straordinarie che solo Lui conosce.
Non ha senso, ha violato il primo comandamento. Se merita perdono, allora i comandamenti possono essere violati e la connotazione imperativa con la quale sono stati dati da *** stesso viene sminuita. Così il credente non capisce niente, se deve o meno seguire i comandamenti e quali di essi. Ecco l'incoerenza della Bibbia, non c'è rimedio.

 
E lo vedi che è proprio un pretesto? Anche se non fosse una lista (ma lo è), si potrebbero comunque avanzare le medesime considerazioni fatte dal comico. Il fatto che sia o no una lista non cambia niente.
Sì, perchè come ormai sto dicendo da due pagine, considerare i 10 comandamenti una semplice lista equivale escludere il 60% di ciò che essi racchiudono.


Non è poco.


 




Guarda, puoi girarla come ti pare, citare quello che ti pare e usare gli artifici che ti pare. Però i dieci comandamenti sono e saranno sempre una lista di dieci comandamenti, che ti piaccia o no. Sono questo, non ci puoi fare niente.
Ah, certo.
Non tocca a me convincerti che l'acqua è calda. Mica insisto.


 




E che ne sai? Ma tu parti sempre così prevenuto? Se una cosa inizia male, allora sicuramente il resto sarà tutto disastroso. Non so se è pessimismo o cosa, ma guarda che non funziona così. Ammesso che lui abbia sbagliato la premessa, tutto il resto continua a valere, non so più come fartelo capire. E poi non esagerare, non dire che lui gioca molto sul numero dieci, perché sai bene che lo stai inventando solo per avvalorare la tua fragile posizione contro il comico. Ha fatto giusto una battuta sul numero dieci, quando dice che è un numero che induce soggezione. Poi basta.
Beh, avendo visto il filmato so che è così... c'è poco da girarci attorno. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif 




La Chiesa non mi è antipatica, provo un odio viscerale nei suoi confronti, è così che stanno le cose. Questo perché le azioni della Chiesa sono quasi sempre liberticide, intolleranti, piene di ignoranza e a volte anche criminose. Il comico, invece, non è niente di tutto ciò. A te fa antipatia perché mette in luce le criticità del sistema su cui si fonda la tua fede, ma non hai nessun elemento razionale per ribattere. Non si può dire che non sono obiettivo perché odio la Chiesa; bensì che odio la Chiesa perché sono obiettivo e riesco a capire quante ingiustizie portano il nome della religione.
Veramente di razionale c'è eccome per ribattere.
Solo che mi sto accorgendo che qualsiasi cosa io dica... non la si capisce. Non dico che bisogna accettarla (chi lo pretende?), ma proprio non vengono comprese le cose basilari... ed elementari.



Vedi la questione "lista", credo che la capirebbe anche un qualsiasi infante.



E poi critichi che non faccio un'analisi all'intero filmato... e vorrei vedere.


 




Lo fai ancora; screditi il lavoro del comico così, senza le argomentazioni che renderebbero attendibile la tua opinione. Dici che è superficiale, che il discorso è pieno di incongruenze, ma non scendi mai nello specifico, fossilizzandosi sull'erronea convinzione che riguarda il discorso delle lista. Tutta qui la tua analisi?
Potresti mettere assieme tutti i pezzi. Ho postato le principali questioni che creano attrito con le più semplici questioni teologiche del primo minuto. 




Ma che significa che non ha funzione letteraria!? Stavi di nuovo parlando al telefono? Perché non esiste una funzione letteraria, un'opera come la Bibbia è un opera letteraria che tu lo voglia o no, che io lo voglia o no.
No, per funzione letteraria intendo dire che la Bibbia non ha la funzione di soddisfare artisticamente e qualitativamente la persona in virtù dello stile letterario e della sua struttura.
Che la Bibbia è un'opera letteraria lo so, merci. XD

Insomma, ci si deve mettere d'accordo su che caspita significa, perché da soli non ci si riesce. Un'opera molto chiara, sicuramente.
Se vuoi qualcosa di chiaro puoi provare con l'elenco del telefono...//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif


E magari andava pure bene, allora. Il problema è che tutt'ora la religione si basa su quegli stessi dettami antichi e anacronistici, con qualche aggiustamento in itinere, tanto per non perdere troppo la faccia con i fedeli.
Ovviamente falso.


E "ammazza tuo figlio Isacco" oggi che significa? Chi te le dà tutte queste interpretazioni? E chi ti dice che sono corrette?
Su Isacco dovremmo aprire un capitolo a parte.
Semmai lo aprirò, questo capitolo, non sarà all'interno di questa discussione. Ma il significato è più profondo di quello che puoi pensare, fuori da ogni stereotipo.


 


L'interpretazione giusta chi me la dà?



Vediamo, Gesù Cristo è figlio di *** e ha rinnovato dalle fondamenta le Leggi. Ha fondato la Chiesa e l'ha affidata a Pietro e ai suoi successori.



Quindi la Chiesa e i successori di Pietro mi danno l'interpretazione giusta.





E qualcuno non potrebbe giustamente interpretarlo come un rifiuto del sistema delle carceri?
Ovvio che no, perchè un nemico non per forza è un omicida o un criminale. Io a mia volta potrei essere il nemico di qualcun altro.
È un problema che tocca la persona nella quotidianità.


 




Ma *** è onnisciente, quindi, creando l'uomo, sapeva bene cosa avrebbe generato: distruzione, omicidi, stupri, ingiustizie, furti, rapimenti, massacri etc. Perché ci si ostina a dire che *** è amore?
Perchè QUALSIASI azione che l'Uomo possa compiere di malvagio e deplorevole, ha un grandissimo svantaggio: è puramente temporale. 


Di fronte all'
Eternità, il III Reich in verità non è stato altro che una scintilla.


Noi, vivendo nella "scintilla" accanto (66 anni dopo), ci pare un tempo considerevolmente lungo (12 anni), ma in verità è qualcosa che sarà un vago ricordo quando si vive in totale comunione con ***.


 


Chi Vivrà l'Eternità, conoscerà ogni opera, ogni intervento che l'Altissimo ha fatto in ognuno di noi, in ogni filo d'erba, in ogni goccia di rugiada, in ogni cuore sofferente.



Perchè - e non dimentichiamolo - *** stesso si è fatto di carne e si è messo in prima linea ad affrontare la miseria dell'Uomo.



Rabbia, frustrazione, odio e accanimento compresi... visto che ne è rimasto anche vittima.


 




E allora l'ha fatto apposta, che disgraziato!
Apposta no, perchè ha lasciato all'Uomo la possibilità di decidere.
*** non ha influenzato la scelta dell'Uomo, l'ha solo tollerata. Fare il contrario significava togliergli la libertà di
scegliere l'amore per Lui.




Ma se è tanto amorevole, perché non ha cancellato la malvagità e le ingiustizie e ha invece concesso che si perpetrassero entrambe?
Come diceva S. Agostino, *** non permetterebbe il male se non fosse così potente da trarre il bene anche dal male.
Sapendo questo, convinti che ci sia pure la Vita Eterna per chi segue ***, e pienamente coscienti del fatto che la malvagità è fine a sè stessa e che le ingiustizie sono solo temporanee, perchè preoccuparsi?



Non si vedono problemi... a meno che, certo, uno non cominci a rifiutare ***, a rifiutare la fede, a rifiutare la santità.


 


Allora, a questo punto, si crea una rottura tra noi stessi e ***. Cioè, una rottura tra noi e l'Amore.



Conseguenza? Non crederemo più che *** sia Amore.





Ma il punto è sempre lo stesso. L'uomo è creato da ***, che è onnisciente, dunque egli conosceva già tutto il male che avrebbe generato, dando vita all'uomo. Come la mettiamo?

Penso di aver già risposto in altri due punti qua sopra.


 

 




Perché allora non dare direttamente la santità a tutti? Perché farli penare in una vita terrena piena di malattie terribili, magari anche in epoche in cui la medicina era primitiva e brutale? Che cattiveria, non credi? Se *** fosse stato amore, avrebbe dato il paradiso a tutti, indistintamente; invece ha creato gli uomini, pur sapendo che molti di loro avrebbero poi patito le pene dell'inferno. Questo è amore?
Perchè *** non "appioppa" la santità come se fossimo tanti piccoli "padri maronni".(//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif)La santità è un lungo tragitto che va vissuto; tra l'uomo e *** ci dev'essere una collaborazione, noi non siamo dei pupazzi da portare dal punto A al punto B con dei fili; altrimenti non saremmo a immagine e somiglianza di *** e il nostro rapporto con Lui non sarebbe come quello di un Padre e un Figlio, ma come quello di un bamboccio con il suo giocattolo.


Inoltre, non sarebbe giusto che io viva in *** per l'eternità (=Paradiso) per obbligo.



Sarebbe mio diritto poterlo rifiutare, poter rifiutare l'amore e poter rifiutare la condizione del Paradiso.



Viceversa, poter accettare ***, accettare il Suo amore e di conseguenza vivere Eternamente nell'estasi (=Paradiso).


 


Nella convinzione che la Sofferenza è uno strumento efficiente per poter contribuire alla Gloria di *** (e Cristo, lo ripeto, ha vissuto la Sofferenza somma), tutta la visuale in sê cambia.


 


Ma ripeto: tutto ciò cade e appassisce (solo come concetto, non come Verità reale e concreta) se non ho la fede perchè la rifiuto costantemente.





Quindi *** cambiò idea. E allora non è onnisciente. Meno mille punti per ***.
Non cambiò idea. Se c'è in atto una pedagogia significa che vi è un insegnamento continuo e un cammino verso la perfezione. 


Alle elementari ai bambini si insegna che sotto lo zero non c'è nulla, oppure che lo zero è il primo numero.



Alle medie invece si insegna che c'è il -1, il -2, il -3, il -4, eccetera.


 


Cos'è? Sono i professori che hanno cambiato idea all'improvviso? No, semplicemente ci sono dei livelli di preparazione e di conoscenza diversi.


 




Ma non trovi che sia molto infantile e barbaro? Se non fai come dicono loro, sei considerato uno che sbaglia, uno che deve essere punito e che sarà *** stesso a punire, nel caso in cui gli uomini non si facciano giustizia da soli. Che arroganza pensare di essere assolutamente nel giusto!
Chi intendi per "loro"?


Tu puoi citare l'Esodo e io non il Levitico? Il valore temporale si applica solo su quello che ti pare?
È stato detto e ripetuto più volte che ciò che è di materia morale e convalidata dal Cristo di fatto è perpetuo, ciò che ha valore giuridico no.  


Non è questione di chi cita cosa...





E infatti questo è uno di quei passaggi che sottolineano l'incoerenza della Bibbia. Prima *** ordina di punire e uccidere la donna, nel Vecchio Testamento, poi però cambia idea e la perdona. Quale parte è più giusta? Chi ti dice che *** voglia davvero perdonarla e non ucciderla? Perché è giusto il Nuovo Testamento piuttosto che il Vecchio? Allora *** ha cambiato idea e quindi non è onnisciente. Non se ne esce più, purtroppo è così.
Attenzione, però.
Cristo quando disse:
Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei, intendeva dire: Chi non ha mai peccato può lanciare la prima pietra....

 


Ma chi è questa persona che non ha mai peccato e che avrebbe il diritto di iniziare il linciaggio?


 


Gesù Cristo. In teoria lui poteva. Però disse anche:



Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno.
16E anche se io giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato.

Gv 8,15

 


Inoltre (per l'ennesima volta) erano altri tempi. Se si parla di
progressione... si parla anche di progresso, Il progresso non è una cosa ferma e lineare.

 




Ma non si capisce niente!//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Se è adulterio e l'adulterio si punisce con la morte, che cosa c'è da discutere ancora? Per caso *** ha cambiato idea un'altra volta? Mi spieghi una volta per tutte come concili l'onniscienza di *** con il fatto che cambia idea?
È per questo che la parte giuridica dei Testi Sacri non è atemporale.
Perchè è concentrata su ciò che l'Uomo può, nell'epoca precisa in cui vive, capire e accettare.


 


Tu continui a dire che cambia idea. Nessun altro l'ha detto. Scusami il gioco di parole (però dai, ci sta:asd:),
ma è una tua idea che *** cambia idea...

 


Penso però di averlo spiegato già sopra.





E perché lo valorizza soltanto nel Nuovo Testamento? Perché prima era incazzato con tutti e poi invece, d'improvviso, diventa un agnellino?
Veramente il perdono è valorizzato già nell'Antico. 


Basti pensare, ad esempio, a Giuseppe figlio di Giacobbe che, nonostante sia stato venduto dai fratelli, alla fine li perdona.



Non li perdona per forza propria, ma per il costante insegnamento che *** gli dava nell'arco della sua vita, da schiavo fino al trono quale ministro del Faraone.


 


E agnellino mica tanto, da come ha trattato gli scribi e i farisei.


 




Ma non è che Pirrone è ***, ora.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif E se io dicessi: "tutto è relativo, tranne questa frase"? Allora avrei eliminato la contraddizione molto facilmente.
Ma a te non piaceva così tanto fare il critico, lo scettico? Impara da chi sa farlo bene, allora. XD
Pirrone non è ***, certo, sono il primo a dirlo. Ma visto che di ragione e logica se ne intendeva...


 


Comunque, "tutto è relativo, tranne questa frase" non sta in piedi, perchè se tutto è relativo meno che quella frase, tu sei relativo. Se sei relativo tu, automaticamente lo diventa tutto ciò che esce da te... frase compresa.


Potresti dire: "tutto è relativo, tranne questa frase e me", solo che se questa frase la recito anch'io, siamo già due "me". Il "me" perde valore (non è un assoluto... quindi è qualcosa di relativo) per semplice logica.

 


"tutto è relativo, tranne questa frase e PINCO PALLINO"


Per cui la frase non è relativa, il tuo
nome e il tuo cognome non sono relativi. Ma tu lo sei, tu hai pronunciato la frase e.... ci risiamo.

 


Okay, mettiamola anche così: la frase non è relativa, PINCO PALLINO non è relativo... e tutti coloro che si chiamano come lui neanche.



Ma avevamo detto che non possono esserci due "me"; un omonimo di PINCO PALLINO è già un'altra persona... per cui cade il concetto di assoluto



"tutto è relativo, tranne questa frase e Chen-inteso-persona-che-ha-scritto-la presente."

 


Apparentemente io finalmente potrei dire di essere l'Assoluto. Il piccolo difetto è che tu potresti venire qua e dire:


 


"tutto è relativo, tranne questa frase e aliasalberto-inteso-persona-che-ha-scritto-la presente."

A parte che entrambi non saremmo credibili (siamo nati, moriremo... per cui non siamo assoluti), ma poi il valore delle due frasi si scontrano, un assoluto divora l'altro assoluto e automaticamente uno dei due diventerebbe relativo. Se poi arriva Topolino-inteso-persona-che-ha-scritto-la presente, gli assoluti che si annullano sono due su tre, come minimo.

Arriva Pippo-inteso-persona-che-ha-scritto-la presente, si annullano 4 come minimo e.... vabbè.

 


Facciamola più semplice:


 


"tutto è relativo, tranne questa frase e Chen."

 


Non è possibile, perchè anche qua ci sono due "me". La
frase e Chen. L'assoluto essendo tale non può dipendere da qualcosa che sia relativo (entreremmo nel concetto di Essere di Parmenide; l'Essere non è, se nasce e se muore, perchè significherebbe che prima di nascere e dopo esser morto... non era e non sarà più... per cui non è. Se non è, non è Assoluto).


Chen non è assouto, se non lo è lui che ha fabbricato la frase, non lo è neppure quest'ultima.


Andiamo avanti. :rickds:

L'etica prescinde dalla religione, perché anche gli atei ne hanno una e i credenti non traggono la propria dalle scritture (per fortuna). L'assoluto è solo questione fiolsofica, un mero esercizio retorico fine a sé stesso.
In fondo in fondo, persino l'etica comunista ha una sua teologia.
Certo,
teologia in senso ampio... però anche l'etica comunista ha bisogno di un assoluto (in questo caso, la Patria e il Popolo. Solo che la Patria e il Popolo non regge molto e in verità è un finto assoluto).




Ogni scienziato inorridirebbe al suono di queste parole. Se anche Galileo l'avesse pensata così...
Essere scienziati non significa essere filosofi.
Essere scienziati non significa essere atei, per fortuna.


Ti sbagli di grosso. Tu non hai la certezza dell'esistenza di ***, non puoi essere così arrogante. Tu credi che esista, avendo fede in lui, ma non puoi esserne sicuro. Purtroppo per te probabilmente *** non esiste ma la buona notizia è che non ne hai bisogno.
C'è una sola buona notizia, *** esiste.
Personalmente lo so perchè ne ho fatta esperienza. *** non è solo filosofia, non è un concetto astratto.


 


Penso che chiunque preghi con costanza e pazienza lo scopre con i fatti.





E allora perché ti sei tirato la zappa sui piedi?
Come sei.... antiprogressista! 


Un cristiano quindi dovrebbe ripudiare tutto ciò che non è cristiano? Dove l'avresti letta questa panzanata?


 


Anche un pagano può godere dei sani carismi.



Entrato in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava:

"Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente".

Gesù gli rispose: "Io verrò e lo curerò".

Ma il centurione riprese: "Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito.

Perché anch'io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Va', ed egli va; e a un altro; Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fa' questo, ed egli lo fa".

All'udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: "In verità vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande.

Ora vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli,

mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti".

E Gesù disse al centurione: "Và, e sia fatto secondo la tua fede". In quell'istante il servo guarì.






Matteo 8,5-13


Cambia tutto invece, perché devi interpretare le parole di Platone inserendole nel contesto storico d'appartenenza. Ha violato il primo comandamento a priori.
L'ha violato senza saperlo, quindi non è peccato mortale.
Con questo ovvamente non sappiamo se Platone si sia salvato o meno, ma certamente non è affatto sottinteso che sia nella Morte Eterna.


 




Non ha senso, ha violato il primo comandamento. Se merita perdono, allora i comandamenti possono essere violati e la connotazione imperativa con la quale sono stati dati da *** stesso viene sminuita. Così il credente non capisce niente, se deve o meno seguire i comandamenti e quali di essi. Ecco l'incoerenza della Bibbia, non c'è rimedio.
Affinchè si compia un peccato mortale, bisogna: 


- violare uno dei comandamenti,



- farlo volontariamente e consapevoli di cosa si sta violando



- senza essere obbligato da terzi,



- con capacità d'intendere e di volere.


 


Platone non sapeva che stava violando uno dei comandamenti, per cui non fu mai in peccato mortale.


 


Non è incoerenza, è ignoranza. La tua, naturalmente.


 




 
Sì, perchè come ormai sto dicendo da due pagine, considerare i 10 comandamenti una semplice lista equivale escludere il 70% di ciò che essi racchiudono.Non è poco.
No, equivale soltanto a sintetizzarli. È un concetto elementare, ma non mi meraviglio che tu faccia fatica a capirlo.

Beh, avendo visto il filmato so che è così... c'è poco da girarci attorno. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Ma dove!?//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Sei così a corto di idee che ti devi pure inventare le cose, pur di tirare acqua al tuo mulino. Avanti, dimmi quali altre battute fa sul numero dieci.

Veramente di razionale c'è eccome per ribattere. Solo che mi sto accorgendo che qualsiasi cosa io dica... non la si capisce. Non dico che bisogna accettarla (chi lo pretende?), ma proprio non vengono comprese le cose basilari... ed elementari.
Sai com'è, quando si usano le fandonie della Bibbia per rispondere alla razionalità della scienza, non puoi pretendere che l'interlocutore ti dica che sei stato bravo e che hai ragione tu. Parli di una favoletta messa lì per governare la massa e la spacci per verità assoluta.

Vedi la questione "lista", credo che la capirebbe anche un qualsiasi infante. E poi critichi che non faccio un'analisi all'intero filmato... e vorrei vedere.
E certo, non ne sei capace. Nel post precedente ho smontato pezzo per pezzo la tua ridicola argomentazione pro Chiesa e pro religione. Sei arrivato a un triste vicolo cieco e hai sbattuto il muso duramente contro l'incoerenza generata dal binomio onniscienza-cambiare idea. Infatti in questo tuo ultimo post sei molto più acido del solito e ciò mi dà soddisfazione, perché significa che ti ho colpito nel vivo e smosso in te qualcosa che i fedeli in genere reprimono con forza, cioè quel barlume di razionalità che resta vivo in loro, schiacciato da convinzioni basate sul nulla più totale.

No, per funzione letteraria intendo dire che la Bibbia non ha la funzione di soddisfare artisticamente e qualitativamente la persona in virtù dello stile letterario e della sua struttura.
Ma il bello è che la dicitura funzione letteraria l'hai tirata fuori tu. Io ho scritto opera letteraria, tu mi hai contestato l'espressione, inventandoti 'sta roba della funzione letteraria e poi adesso torni indietro asserendo tu stesso che la Bibbia è un'opera letteraria. Fai pace col cervello.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

Se vuoi qualcosa di chiaro puoi provare con l'elenco del telefono...//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Almeno lì non ci sono scritte stronzate.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

L'interpretazione giusta chi me la dà? Vediamo, Gesù Cristo è figlio di *** e ha rinnovato dalle fondamenta le Leggi. Ha fondato la Chiesa e l'ha affidata a Pietro e ai suoi successori.

Quindi la Chiesa e i successori di Pietro mi danno l'interpretazione giusta.
La Chiesa? E chi in particolare, padre Felice? Che schifo, vergogna.

Ovvio che no, perchè un nemico non per forza è un omicida o un criminale. Io a mia volta potrei essere il nemico di qualcun altro. È un problema che tocca la persona nella quotidianità.
Un nemico non è per forza un omicida, ma un omicida è sicuramente un nemico, quindi la cosa si potrebbe benissimo applicare anche agli assassini. Il solito problema di inconsistenza della morale cattolica, eh già.

Perchè QUALSIASI azione che l'Uomo possa compiere di malvagio e deplorevole, ha un grandissimo svantaggio: è puramente temporale.
E questa la chiami una risposta? Suvvia, dai, pure un bambino ti riderebbe in faccia. Agli uomini è concessa una vita terrena che ha una durata limitata: perché allora *** punisce gli uomini con il male, facendoli soffrire e spingendo alcuni di loro verso la dannazione eterna? Perché ***, se esiste ed è quello della Bibbia, è il male. Per fortuna non esiste.

Di fronte all'Eternità, il III Reich in verità non è stato altro che una scintilla. Noi, vivendo nella "scintilla" accanto (66 anni dopo), ci pare un tempo considerevolmente lungo (12 anni), ma in verità è qualcosa che sarà un vago ricordo quando si vive in totale comunione con ***.

Chi Vivrà l'Eternità, conoscerà ogni opera, ogni intervento che l'Altissimo ha fatto in ognuno di noi, in ogni filo d'erba, in ogni goccia di rugiada, in ogni cuore sofferente.

Perchè - e non dimentichiamolo - *** stesso si è fatto di carne e si è messo in prima linea ad affrontare la miseria dell'Uomo.

Rabbia, frustrazione, odio e accanimento compresi... visto che ne è rimasto anche vittima.
Tutto molto bello, peccato che non esiste nessun paradiso. E non devi comportarti da santino solo per ottenere la ricompensina da ***, la tua etica non deve essere barattata con un premio. Ciò è molto puerile.

Apposta no, perchè ha lasciato all'Uomo la possibilità di decidere.*** non ha influenzato la scelta dell'Uomo, l'ha solo tollerata. Fare il contrario significava togliergli la libertà di scegliere l'amore per Lui.
Questo non ha il minimo senso. Ti scordi sempre che *** è onnisciente. Ciò significa che lui sapeva già tutto, prima che accadesse, prima di creare l'uomo stesso. Quindi sapeva di tutto il male che avrebbe creato insieme all'uomo e al suo fantomatico libero arbitrio. Il libero arbitrio dell'uomo è solo virtuale, altrimenti *** non è onnisciente. Non ti sei neanche azzardato a rispondere alle incoerenze che solleva l'onniscienza di ***, sei proprio a corto di argomentazioni.

Come diceva S. Agostino, *** non permetterebbe il male se non fosse così potente da trarre il bene anche dal male.
Un modo stupido per giustificare il male. Il male si giustifica solo attribuendo malignità a ***. Altrimenti *** avrebbe potuto essere così amorevole da non creare il male. In ogni modo, Agostino aveva torto e ***, se esiste, è un essere malvagio.

Sapendo questo, convinti che ci sia pure la Vita Eterna per chi segue ***, e pienamente coscienti del fatto che la malvagità è fine a sè stessa e che le ingiustizie sono solo temporanee, perchè preoccuparsi?
Perché, ammesso che ci sia una vita ultraterrena, prima l'uomo deve viverne una terrena: se *** è amorevole, tanto vale non fare soffrire gli uomini nella loro permanenza sulla Terra. Altrimenti è veramente una carogna.

Non si vedono problemi... a meno che, certo, uno non cominci a rifiutare ***, a rifiutare la fede, a rifiutare la santità.
Il punto di partenza non può essere l'accettazione di ***, ma il suo rifiuto. Non si comincia dicendo: "ok, credo in Babbo Natale" per poi cercare eventuali indizi che dimostrino la sua inesistenza. È un modo di procedere assurdo e sciocco. Prima si nega *** e se poi si trovano evidenze che rendono se non altro probabile la sua esistenza, e ci si sposta sul binario della religione e della fede. Ma dal momento che tali evidenze non esistono e anzi ne esiste una caterva che induce oltre ogni ragionevole dubbio a credere che *** non esista, si resta saldamente ancorati al mondo della ragione.

Allora, a questo punto, si crea una rottura tra noi stessi e ***. Cioè, una rottura tra noi e l'Amore.Conseguenza? Non crederemo più che *** sia Amore.
Non si tratta di crederlo, non tutto è un atto di fede, sebbene questo ti suonerà strano. Si tratta di capirlo, basta ragionarci. Su dai, pure un infante, come dici tu, ci arriverebbe.

Perchè *** non "appioppa" la santità come se fossimo tanti piccoli "padri maronni".(//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif)
Mi fa ridere che quando parli di certe assurdità, pergiunta ti compiaci di te stesso.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

La santità è un lungo tragitto che va vissuto; tra l'uomo e *** ci dev'essere una collaborazione, noi non siamo dei pupazzi da portare dal punto A al punto B con dei fili; altrimenti non saremmo a immagine e somiglianza di *** e il nostro rapporto con Lui non sarebbe come quello di un Padre e un Figlio, ma come quello di un bamboccio con il suo giocattolo.Inoltre, non sarebbe giusto che io viva in *** per l'eternità (=Paradiso) per obbligo.

Sarebbe mio diritto poterlo rifiutare, poter rifiutare l'amore e poter rifiutare la condizione del Paradiso.

Viceversa, poter accettare ***, accettare il Suo amore e di conseguenza vivere Eternamente nell'estasi (=Paradiso).
Ma ti ricordo ancora una volta che *** è onnisciente, quindi sa già chi lo accetterà e chi lo rinnegherà, prima ancora di creare tutti. Quindi è un sadico malvagio, che crea degli uomini pur sapendo che passeranno l'eternità a patire le pene dell'inferno.

Nella convinzione che la Sofferenza è uno strumento efficiente per poter contribuire alla Gloria di *** (e Cristo, lo ripeto, ha vissuto la Sofferenza somma), tutta la visuale in sê cambia.
Che mania di grandezza, *** è amorevole nei confronti degli uomini e li condanna con le sofferenze perché esse contribuiscono alla sua stessa gloria. Lo dipingi come un tiranno, figura dalla quale in effetti non si allontana poi molto.

Ma ripeto: tutto ciò cade e appassisce (solo come concetto, non come Verità reale e concreta) se non ho la fede perchè la rifiuto costantemente.
La fede, al limite, viene dopo, non prima, senza neanche aver fatto questo tipo di ragionamenti. E il ragionamento ti porta a rifiutare la fede.

Non cambiò idea. Se c'è in atto una pedagogia significa che vi è un insegnamento continuo e un cammino verso la perfezione
Tanto valeva creare tutto perfetto. Un essere perfetto crea cose perfette. Altrimenti o lui non è perfetto oppure è malvagio e crea l'imperfezione di proposito.

Alle elementari ai bambini si insegna che sotto lo zero non c'è nulla, oppure che lo zero è in assoluto il primo numero.
Ritenta, alle elementari non si insegna questo. Perlomeno non nelle scuole normali.

Chi intendi per "loro"?
E chi può essere, se non il clero?

È stato detto e ripetuto più volte che ciò che è di materia morale e convalidata dal Cristo di fatto è perpetuo, ciò che ha valore giuridico no.
Magari la parte della condanna a morte ha solo valore giuridico, ma quella in cui gli omosessuali sono definiti immondi no, ha solo un'accezione morale. Quindi ci puoi arrivare da solo alla conclusione.

Attenzione, però.Cristo quando disse: Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei, intendeva dire: Chi non ha mai peccato può lanciare la prima pietra....

Ma chi è questa persona che non ha mai peccato e che avrebbe il diritto di iniziare il linciaggio?

Gesù Cristo. In teoria lui poteva. Però disse anche:


Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno.
16E anche se io giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato.Gv 8,15
Ah beh, così è facilissimo. Domani vado ad ammazzare qualcuno e poi me ne esco fuori così: "io non giudico la mia vittima, ma il mio giudizio è vero perché non sono da solo, c'è qui mio padre che mi ha mandato" e così vissero tutti felici e contenti. Ti ripeto che non puoi usare la fede in un discorso di critica alla religione, altrimenti la tua conclusione sarà predeterminata e il tuo percorso uno sciocco circolo vizioso.

Inoltre (per l'ennesima volta) erano altri tempi. Se si parla di progressione... si parla anche di progresso, Il progresso non è una cosa ferma e lineare.
No, la progressione non implica progresso. Guarda cosa è successo negli anni bui del Medioevo, quando, per colpa dell'oscurantismo clericale, la civiltà visse un periodo di buio culturale e di terrore sociale. Non si ebbe progresso nella progressione dei secoli.

È per questo che la parte giuridica dei Testi Sacri non è atemporale. Perchè è concentrata su ciò che l'Uomo può, nell'epoca precisa in cui vive, capire e accettare.
Peccato però che ci sia tutta una parte morale, anacronistica anch'essa, che qualche folle pretende di attuare tutt'oggi. E posso fare di nuovo riferimento agli omosessuali, per esempio.

Tu continui a dire che cambia idea. Nessun altro l'ha detto. Scusami il gioco di parole (però dai, ci sta:asd:), ma è una tua idea che *** cambia idea...
Non me la sono inventata. È la Bibbia: prima *** si comporta in modo iroso e vendicativo (VT), poi diventa buono e misericordioso (NT). Ha cambiato idea. Prima dice di ottemperare pedissequamente ai comandamenti da lui stesso dettati, poi invece perdona l'adultera. Ha cambiato idea. E così un mucchio di volte. Non è che lo dico io perché mi fa piacere dirlo; lo dico perché è quello che tutti possono constatare, anche l'infante che citavi prima.

Veramente il perdono è valorizzato già nell'Antico.
Basti pensare, ad esempio, a Giuseppe figlio di Giacobbe che, nonostante sia stato venduto dai fratelli, alla fine li perdona.

Non li perdona per forza propria, ma per il costante insegnamento che *** gli dava nell'arco della sua vita, da schiavo fino al trono quale ministro del Faraone.
E perché per la figlia di Iefte non c'è stata la stessa misericordia? *** ha barattato una vittoria militare con la vita di un'innocente ragazzina. Un mostro.

E agnellino mica tanto, da come ha trattato gli scribi e i farisei.
Ma non è che ti convenga tanto dipingerlo come una divinità autoritaria, stai bene attento.

Ma a te non piaceva così tanto fare il critico, lo scettico? Impara da chi sa farlo bene, allora. XDPirrone non è ***, certo, sono il primo a dirlo. Ma visto che di ragione e logica se ne intendeva...
Non tanto, in due secondi ho eliminato la sua contraddizione. Mira più in alto, la prossima volta, se no ecco che succede alle tue argomentazioni.

Comunque, "tutto è relativo, tranne questa frase" non sta in piedi, perchè se tutto è relativo meno che quella frase, tu sei relativo. Se sei relativo tu, automaticamente lo diventa tutto ciò che esce da te... frase compresa.
Io sono relativo? E che significa? E anche se lo fossi (ammesso che questa affermazione abbia senso), tutto ciò che dico è relativo ma non la frase "tutto è relativo, tranne questa frase", visto che ho scongiurato quell'ipotesi all'interno della frase stessa.

Potresti dire: "tutto è relativo, tranne questa frase e me", solo che se questa frase la recito anch'io, siamo già due "me". Il "me" perde valore (non è un assoluto... quindi è qualcosa di relativo) per semplice logica.
Non è che volessi costruire la teoria della relatività sulla quella frase, era solo un modo per scavalcare il ragionamento di Pirrone. La scienza ci insegna che tutto è relativo. Poi, ovviamente, ci si limita a intendere che tutto quello che conosciamo è relativo. Al contrario della religione, la scienza non crede di detenere la verità assoluta.

Okay, mettiamola anche così: la frase non è relativa, PINCO PALLINO non è relativo... e tutti coloro che si chiamano come lui neanche.Ma avevamo detto che non possono esserci due "me"; un omonimo di PINCO PALLINO è già un'altra persona... per cui cade il concetto di assoluto e.... vabbè, andiamo avanti. :rickds:
Ti diverti così? Ma non avevi cose più importanti da fare? Il bello è che la storia del "tutto è relativo" l'hai avviata tu e ti sei accartocciato da solo in un ragionamento inutile. Mah.

Essere scienziati non significa essere filosofi.
Essere uomini non significa essere alti. Visto? Anche io so dire le ovvietà.

Essere scienziati non significa essere atei, per fortuna.
Eppure sono due cose che quasi coincidono, chissà perché... Chissà perché è così difficile trovare scienziati emeriti che siano anche credenti.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

C'è una sola buona notizia, *** esiste. Personalmente lo so perchè ne ho fatta esperienza. *** non è solo filosofia, non è un concetto astratto.
Ti è apparso in sogno e te l'ha detto lui? "CHEN, IO ESISTOOOO!" Con voce stentorea e magnifica. E se ti dicessi che io so che non esiste? Mi è apparso tanti anni fa e mi ha detto chiaramente che si sarebbe autodistrutto di lì a qualche secondo. Quindi non esiste più. Ok?

Penso che chiunque preghi con costanza e pazienza lo scopre con i fatti.
Certo, come i bambini scoprono con i fatti che la fatina dei denti ha portato loro denaro in cambio del dentino appena caduto.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

Un cristiano quindi dovrebbe ripudiare tutto ciò che non è cristiano? Dove l'avresti letta questa panzanata?
Nella Bibbia, sai lì ce ne sono tantissime.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

L'ha violato senza saperlo, quindi non è peccato mortale.Con questo ovvamente non sappiamo se Platone si sia salvato o meno, ma certamente non è affatto sottinteso che sia nella Morte Eterna.
Però ha peccato e non ha avuto neanche la possibilità evitarlo. Com'è stato amorevole *** con lui.

Non è incoerenza, è ignoranza. La tua, naturalmente.
Mi fai ridere.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif In questo post hai cambiato completamente registro, hai sottointeso che io sia più stupido di un infante, riso di alcune conclusioni cui ero giunto e mi hai dato dell'ignorante, facendo cadere quella maschera di falso perbenismo da santone che usi portare. Ma ricorda:

Quanto più l'uomo è religioso, tanto più crede; quanto più crede, tanto meno sa; quanto meno sa, tanto più è ignorante; quanto più è ignorante, tanto più è governabile.

 
Non voglio intromettermi nel discorso, solo non ho mai compreso l'equazione fede=ignoranza. Esistono diversi scienziati che credono, dovremmo ritenerli ignoranti?

 
Mi fai ridere.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif In questo post hai cambiato completamente registro, hai sottointeso che io sia più stupido di un infante, riso di alcune conclusioni cui ero giunto e mi hai dato dell'ignorante, facendo cadere quella maschera di falso perbenismo da santone che usi portare. Ma ricorda:
In primis, gli infanti non è detto che siano stupidi.
Secondariamente, è vero. Quando facevo catechismo ai bambini, dicevo una cosa, la meditavano, ponevano le domande e la volta dopo, interrogandoli, avevano sia maturato quello che avevo spiegato, sia formato nuove domande che aiutavano a mandare avanti la discussione.



Con te invece siamo a un punto morto. Navighiamo in circolo... e ho analizzato solo il primo minuto del filmato, lo ricordo.


 


Non so di quale "maschera del perbenismo" parli. Sopratutto sapendo che noi due manco ci conosciamo.



Posso immaginare che idea ti sei fatto di me, sopratutto dicendo che il mondo è ignorante perchè crede in ***.


 


Ma tra l'altro, non avevi detto che non te ne fregava niente del mio orgoglio? Perchè lo punti tanto allora?



Lo fai inconsciamente?


 

 

 




Quanto più l'uomo è religioso, tanto più crede; quanto più crede, tanto meno sa; quanto meno sa, tanto più è ignorante; quanto più è ignorante, tanto più è governabile.
Noo....  


La stessa frasetta me la disse uno pseudo-satanista truzzone due/tre anni fa...
//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif


A mio parare la frase crolla già qua:
quanto più crede, tanto meno sa

Moltissimi scienziati sono cristiani. Tra l'altro, pure Galileo era cattolico.

 


Per non parlare di tutti quei frati domenicani laureati in medicina, in filosofia, eccetera.



Alla fine hai fatto il passo falso, perchè dopo paginate che dai del
prevenuto a me, in conclusione mostri pregiudizio da tutti i pori dando dell'ignorante a qualche miliardo di persone. In pratica arrivi a dire che è ignorante chiunque creda in ***... il che ovviamente è ridicolo.


Fortuna che quello obiettivo eri tu.


 


Come cavolo si fa a dare dell'ignorante a uno così:


 


http://stoqatpul.org/lat/materials/curri07_basti.pdf

 


Ha pure collaborato con un Istituto Nazionale di Fisica Nucleare... XD


 


Comincia a superarlo, forza.
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PS: Al resto risponderò con calma quando torno dal lavoro.





 
In primis, gli infanti non è detto che siano stupidi. Secondariamente, è vero. Quando facevo catechismo ai bambini, dicevo una cosa, la meditavano, ponevano le domande e la volta dopo, interrogandoli, avevano sia maturato quello che avevo spiegato, sia formato nuove domande che aiutavano a mandare avanti la discussione.
I bambini indottrinati da quelle fandonie non hanno ancora una razionalità abbastanza sviluppata per opporvisi. Ci credono perché un adulto le insegna con serietà e fanno le domande che possono fare i bambini, tutta una serie di interrogazioni alle quali sarai sicuramente stato addestrato a rispondere con altre fandonie. In questo sta la forza della Chiesa e della religione cattolica (e non): l'evoluzione nel corso degli anni ha concesso a quelli come te, che predicano il verbo, di creare tante scappatoie alle incongruenze che si vengono inevitabilmente a formare. Purtroppo per te, però, quando ti confronti con me, che non sono un bambino, quelle stesse fandonie vengono svelate per quello che sono. Facile plagiare i bambini: provaci con me e ti rispondo con l'intelletto e la dialettica critica, strumenti che i bambini non posseggono. Ti piace vincere facile?

Con te invece siamo a un punto morto. Navighiamo in circolo... e ho analizzato solo il primo minuto del filmato, lo ricordo.
Al punto morto ci sei tu, che non riesci più a ribattere alle mie risposte. Hai evitato tutte le incongruenze che ho messo in luce, tutte quelle parti in cui ti ho fatto notare che *** ha cambiato idea e che dunque non è onnisciente, tutte quelle parti in cui ti ho fatto notare che è stato lui stesso a creare l'imperfezione e il male, la malattia e la sofferenza, e persino le pene dell'inferno, eppure *** sarebbe amore. E non hai risposto a niente di tutto questo. Semplicemente perché non puoi, non sei capace.

Non so di quale "maschera del perbenismo" parli. Sopratutto sapendo che noi due manco ci conosciamo.Posso immaginare che idea ti sei fatto di me, sopratutto dicendo che il mondo è ignorante perchè crede in ***.
Mi sono fatto un'idea molto negativa di te, visto tutto quello che dici e il tuo modo di pensare, che trovo antiprogressista, discriminatorio e retrogrado. La maschera di perbenismo è quella che tieni di solito quando rispondi a tutti come farebbe un buon predicatore che non si fa coinvolgere da sentimenti come la stizza, il risentimento e simili. E poco fa, invece, ti sei rivolto contro di me tutto arrabbiato e protervo, e ciò mi fa ridere.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

Ma tra l'altro, non avevi detto che non te ne fregava niente del mio orgoglio? Perchè lo punti tanto allora?Lo fai inconsciamente?
No, lo vaccio volontariamente perché mi fa ridere vederti arrampicare sugli specchi e avanzare affannosamente risposte insensate.

Noo.... //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
La stessa frasetta me la disse uno pseudo-satanista truzzone due/tre anni fa...[/]//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif[]
Quella frase te l'avevo già scritta e non avevi risposto niente, ora è diventata quella dei satanisti? E anche se una cosa te la dice un satanista, che significa, che è sbagliata? Una volta un satanista mi ha detto che *** esiste ed è amore, ma che lui crede invece nel diavolo.

A mio parare la frase crolla già qua: quanto più crede, tanto meno sa[/b]
È un passaggio logico, devi solo usare il cervello. Se alle cose ci credi, invece che indagare su di esse, domandarti tutti i possibili perché e imparare con l'esperienza e lo studio della teoria il funzionamento del mondo, sei ignorante, perché non fai la tua ricerca di conoscenza. Se ti dico che la terra è piatta e tu ci credi senza discutere, sei un ignorante. Più credi, meno indaghi, meno sai. Meno credi, più ti spingi curioso a domandarti e criticare, più scopri, più sai. Avere fede significa credere in qualcosa che si accetta così com'è, senza l'ausilio della ragione, visto che la ragione smonterebbe ogni pezzo di questa grande illusione detta religione. La Bibbia è piena di errori e bestialità, questo ci dice la ragione. Ecco perché si fa l'uguaglianza fede=ignoranza, per rispondere anche all'altro utente.

Moltissimi scienziati sono cristiani. Tra l'altro, pure Galileo era cattolico.
Non potevi dire una cretinata più grossa, me l'hai servita su un piatto d'argento. Galileo fu costretto a rinunciare alla sua teoria scientifica e a fare abiura per colpa dell'ignoranza della fede, che invece di supportare criticamente il suo pensiero, si limitava a un: "NO! È sbagliato perché qualcuno ha detto in modo diverso e a noi sta bene così, senza capire perché". Un esempio dei più classici che spiega l'equazione fede=ignoranza. Se anche Galileo si fosse comportato come i bigotti caproni che lo costrinsero a rinnegare tutto, pena la morte, chissà dove saremmo oggi. Pensa, prima di parlare e sparare esempi che ti si rivolgono contro.

Per non parlare di tutti quei frati domenicani laureati in medicina, in filosofia, eccetera. Alla fine hai fatto il passato falso, perchè dopo paginate che dai del prevenuto a me, in conclusione mostri pregiudizio da tutti i pori dando dell'ignorante a qualche miliardo di persone. In pratica arrivi a dire che è [/b]ignorante chiunque creda in ***... il che ovviamente è ridicolo.
 


Certo, credere in *** è una forma di ignoranza e anzi è la glorificazione dell'ignoranza stessa. Tu stesso dici che *** ha un progetto superiore, che nessun uomo può comprendere e ciò è rilevante e lascia trapelare ancora una volta l'eguaglianza di prima. C'è ignoranza e ignoranza, uno può anche avere studiato ed essere un bravo scienziato e tuttavia credere in ***, non ho mai asserito il contrario. La fretta con cui ti sei precipitato per giungere a questa erronea conclusione rientra tra quei comportamenti isterici che hai iniziato a manifestare negli ultimi tuoi messaggi, da quando hai perso la pazienza.
//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Fatto sta, però, che gli scienziati credenti:


1) sono molto pochi;



2) sono perlopiù sconosciuti;



3) sono spesso ridicolizzati dai colleghi atei/agnostici, che evidenziano puntualmente quanto sia irrecuperabile la posizione di chi fa della ragione il proprio baluardo di vita e poi dice di credere in qualcosa che la ragione stessa distrugge facilmente.


 




Come cavolo si fa a dare dell'ignorante a uno così: 


http://stoqatpul.org/lat/materials/curri07_basti.pdf

 


Ha pure collaborato con un Istituto Nazionale di Fisica Nucleare... XD


 


Comincia a superarlo, forza.
//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
 


Che bambino che sei, ma non ti vergogni?
//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif "Dai, dai, vediamo chi è più bravo!", disse il piccolo Chen. Vuoi giocare a chi ce l'ha più lungo? Me ne trovi uno più in su di Einstein? Ti piace discutere così?//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif E io dovrei credere a uno che parla degli angeli come se fossero entità realmente esistenti? Se questa è la tua idea di uomo di scienza, allora ti meriti la religione che hai scelto.

 
I bambini indottrinati da quelle fandonie non hanno ancora una razionalità abbastanza sviluppata per opporvisi. Ci credono perché un adulto le insegna con serietà e fanno le domande che possono fare i bambini, tutta una serie di interrogazioni alle quali sarai sicuramente stato addestrato a rispondere con altre fandonie. In questo sta la forza della Chiesa e della religione cattolica (e non): l'evoluzione nel corso degli anni ha concesso a quelli come te, che predicano il verbo, di creare tante scappatoie alle incongruenze che si vengono inevitabilmente a formare. Purtroppo per te, però, quando ti confronti con me, che non sono un bambino, quelle stesse fandonie vengono svelate per quello che sono. Facile plagiare i bambini: provaci con me e ti rispondo con l'intelletto e la dialettica critica, strumenti che i bambini non posseggono. Ti piace vincere facile?


Al punto morto ci sei tu, che non riesci più a ribattere alle mie risposte. Hai evitato tutte le incongruenze che ho messo in luce, tutte quelle parti in cui ti ho fatto notare che *** ha cambiato idea e che dunque non è onnisciente, tutte quelle parti in cui ti ho fatto notare che è stato lui stesso a creare l'imperfezione e il male, la malattia e la sofferenza, e persino le pene dell'inferno, eppure *** sarebbe amore. E non hai risposto a niente di tutto questo. Semplicemente perché non puoi, non sei capace.

Mi sono fatto un'idea molto negativa di te, visto tutto quello che dici e il tuo modo di pensare, che trovo antiprogressista, discriminatorio e retrogrado. La maschera di perbenismo è quella che tieni di solito quando rispondi a tutti come farebbe un buon predicatore che non si fa coinvolgere da sentimenti come la stizza, il risentimento e simili. E poco fa, invece, ti sei rivolto contro di me tutto arrabbiato e protervo, e ciò mi fa ridere.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

No, lo vaccio volontariamente perché mi fa ridere vederti arrampicare sugli specchi e avanzare affannosamente risposte insensate.

Quella frase te l'avevo già scritta e non avevi risposto niente, ora è diventata quella dei satanisti? E anche se una cosa te la dice un satanista, che significa, che è sbagliata? Una volta un satanista mi ha detto che *** esiste ed è amore, ma che lui crede invece nel diavolo.

È un passaggio logico, devi solo usare il cervello. Se alle cose ci credi, invece che indagare su di esse, domandarti tutti i possibili perché e imparare con l'esperienza e lo studio della teoria il funzionamento del mondo, sei ignorante, perché non fai la tua ricerca di conoscenza. Se ti dico che la terra è piatta e tu ci credi senza discutere, sei un ignorante. Più credi, meno indaghi, meno sai. Meno credi, più ti spingi curioso a domandarti e criticare, più scopri, più sai. Avere fede significa credere in qualcosa che si accetta così com'è, senza l'ausilio della ragione, visto che la ragione smonterebbe ogni pezzo di questa grande illusione detta religione. La Bibbia è piena di errori e bestialità, questo ci dice la ragione. Ecco perché si fa l'uguaglianza fede=ignoranza, per rispondere anche all'altro utente.

Non potevi dire una cretinata più grossa, me l'hai servita su un piatto d'argento. Galileo fu costretto a rinunciare alla sua teoria scientifica e a fare abiura per colpa dell'ignoranza della fede, che invece di supportare criticamente il suo pensiero, si limitava a un: "NO! È sbagliato perché qualcuno ha detto in modo diverso e a noi sta bene così, senza capire perché". Un esempio dei più classici che spiega l'equazione fede=ignoranza. Se anche Galileo si fosse comportato come i bigotti caproni che lo costrinsero a rinnegare tutto, pena la morte, chissà dove saremmo oggi. Pensa, prima di parlare e sparare esempi che ti si rivolgono contro, somaro!

Certo, credere in *** è una forma di ignoranza e anzi è la glorificazione dell'ignoranza stessa. Tu stesso dici che *** ha un progetto superiore, che nessun uomo può comprendere e ciò è rilevante e lascia trapelare ancora una volta l'eguaglianza di prima. C'è ignoranza e ignoranza, uno può anche avere studiato ed essere un bravo scienziato e tuttavia credere in ***, non ho mai asserito il contrario. La fretta con cui ti sei precipitato per giungere a questa erronea conclusione rientra tra quei comportamenti isterici che hai iniziato a manifestare negli ultimi tuoi messaggi, da quando hai perso la pazienza.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Fatto sta, però, che gli scienziati credenti:

1) sono molto pochi;

2) sono perlopiù sconosciuti;

3) sono spesso ridicolizzati dai colleghi atei/agnostici, che evidenziano puntualmente quanto sia irrecuperabile la posizione di chi fa della ragione il proprio baluardo di vita e poi dice di credere in qualcosa che la ragione stessa distrugge facilmente.

Che bambino che sei, ma non ti vergogni?//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif "Dai, dai, vediamo chi è più bravo!", disse il piccolo Chen. Vuoi giocare a chi ce l'ha più lungo? Me ne trovi uno più in su di Einstein? Ti piace discutere così?//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif E io dovrei credere a uno che parla degli angeli come se fossero entità realmente esistenti? Se questa è la tua idea di uomo di scienza, allora ti meriti la religione che hai scelto.
in questo post rispondo solo all'ultima parte, perchè altrimenti diventa davvero flame...

 


Che io sia un bambino... magari fosse vero!


 


Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.

Matteo 18, 1-5.10

No, equivale soltanto a sintetizzarli. È un concetto elementare, ma non mi meraviglio che tu faccia fatica a capirlo.
Okay, vediamo se così capisci.

 


Il riassunto di un libro, non è il libro. Lo sappiamo tutti.



Se io cominciassi a ridicolizzare il libro basandomi unicamente sulla sintesi, posso dichiarare che il
riassunto è il libro?


Ovviamente no, sarebbe stupido.


 


Di conseguenza: l'indice dei Dieci Comandamenti, possiamo dire che sono i Comandamenti integrali? Certo che no, lo sappiamo tutti.



Se io cominciassi a ridicolizzare i Dieci Comandamenti basandomi unicamente sull'indice, posso dichiarare che l'
indice è il Decalogo?

 


Più di così davvero non saprei come spiegarlo. Spero che ora sia chiaro... e se non lo fosse, ti invito a fartelo spiegare da qualcuno più capace di me.
//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/winks.gif

 

 




Ma dove!?//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Sei così a corto di idee che ti devi pure inventare le cose, pur di tirare acqua al tuo mulino. Avanti, dimmi quali altre battute fa sul numero dieci.

Non mi invento nulla.



Andiamo con un esempio (così FORSE intuirai perchè ridurre a una lista il Decalogo, anche a metà filmato, porta ulteriori conseguenze dettate dall'ignoranza).


 


Nel minuto 4:23 cita il titolo del Decimo Comandamento: "Non desiderare la roba degli altri" (il fatto che citi soltanto il titolo può già voler due cose: 1) o riassume l'intero comandamento e quindi conosce il suo significato intrinseco... proprio come facevano gli ebrei; 2) oppure pensa che quello sia il comandamento per intero... e allora riduce tutto alla famosa lista e farà sicuramente un commento superficiale con l'unica e vera finalità: intrattenere e far ridere. Stop).


 


Purtroppo qui domina il punto 2)... e questo è oggettivo, per chiunque voglia ragionare.


 


Infatti dice: "Questo è del tutto fottutamente stupido."


 


[risata generale del pubblico, come se facesse davvero ridere un'affermazione del genere; ora: anche Beppe Grillo è già andato contro la Chiesa col cabaret, ma almeno le sue battute... erano
battute!//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Ma andiamo oltre]

 


Prosegue: "Desiderare la roba d'altri è quello che manda avanti l'economia."


 


Già qua in teoria potremmo fermarci, perchè è sufficiente per capire il vero livello della profondità con cui l'autore ha riflettuto sui comandamenti.



Invece in tuo onore vado oltre... perchè per chiarirci le idee, George Carlin (ora voglio chiamarlo per nome, era pur sempre una persona) ci dà persino un esempio: quello del vibratore.


 


A ha un vibratore, B lo vede e lo vuole anche lui.


 


Questo significa violare il Decimo Comandamento?



Sì, ma solo per George... e solo se accettiamo i comandamenti come una lista.


 


Perchè nella fonte che George valorizza (CCC) possiamo trovare, circa il Decimo Comandamento:


 


Il decimo comandamento proibisce l' avidità e il desiderio di appropriarsi senza misura dei beni terreni; vieta la cupidigia sregolata, generata dalla smodata brama delle ricchezze e del potere in esse insito. Proibisce anche il desiderio di commettere un'ingiustizia, con la quale si danneggerebbe il prossimo nei suoi beni temporali.

 


Wow... ne sono cambiate di cose.


Prima per violare il Decimo Comandamento bisognava semplicemente sentire il desiderio di comprare un gelato perchè vedevi qualcun altro che ne aveva uno (Decalogo-lista).


 


Ora invece violare il Decimo Comandamento significa appropriarsi qualcosa senza alcuna misura dei beni terreni.



Si parla di cupidigia sregolata, brama di ricchezze [che non può portare che una catena di ingiustizie, vedi Mafia], eccetera, eccetera (Decalogo VERO).


 


Come puoi ben capire, non sono io a inventarmi le cose. E di queste contraddizioni ce ne sono a fiumi in tutto il filmato (l'esempio qui sopra è stato preso a 2/3 del video).





Sai com'è, quando si usano le fandonie della Bibbia per rispondere alla razionalità della scienza, non puoi pretendere che l'interlocutore ti dica che sei stato bravo e che hai ragione tu. Parli di una favoletta messa lì per governare la massa e la spacci per verità assoluta.

Tua opinione.



Per inciso, io sarei il primo a differenziare bene ciò che è Scienza (nel senso comune del termine) e ciò che è Fede.


E certo, non ne sei capace. Nel post precedente ho smontato pezzo per pezzo la tua ridicola argomentazione pro Chiesa e pro religione. Sei arrivato a un triste vicolo cieco e hai sbattuto il muso duramente contro l'incoerenza generata dal binomio onniscienza-cambiare idea. Infatti in questo tuo ultimo post sei molto più acido del solito e ciò mi dà soddisfazione, perché significa che ti ho colpito nel vivo e smosso in te qualcosa che i fedeli in genere reprimono con forza, cioè quel barlume di razionalità che resta vivo in loro, schiacciato da convinzioni basate sul nulla più totale.
Quel "non sei capace" è un punzecchiamento all'orgoglio del sottoscritto....
Non ti chiederò più perchè ti interessa tanto, sarebbe inutile.
//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 


Per le altre tue affermazioni... non mi esprimo neppure. Pretendi serietà e poi passi il tempo a scrivere queste chicche per accrescere l'autostima, altrimenti entri in crisi...
//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 

 




Ma il bello è che la dicitura funzione letteraria l'hai tirata fuori tu. Io ho scritto opera letteraria, tu mi hai contestato l'espressione, inventandoti 'sta roba della funzione letteraria e poi adesso torni indietro asserendo tu stesso che la Bibbia è un'opera letteraria. Fai pace col cervello.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Cosa intendevo per funzione letteraria l'ho chiarita.
Veramente la dicitura "funzione letteraria" esiste...


 


Un esempio:
http://opar.unior.it/230/1/Funzione_letteraria_della_Bibbia_in_Romano.pdf

 


Anche se non c'entra nulla col discorso.





Un nemico non è per forza un omicida, ma un omicida è sicuramente un nemico, quindi la cosa si potrebbe benissimo applicare anche agli assassini. Il solito problema di inconsistenza della morale cattolica, eh già.
Ma l'aspetto spirituale di Cristo non è finalizzato agli aspetti giuridici civili.
Il fatto che si perdoni, ad esempio, non implica il fatto che un assassino non debba andare in galera e assumersi le sue responsabilità.


 


Comunque, per risponderti seriamente, Cristo non esclude il sistema carcerario, ma il messaggio è concentrato all'anima, non a come dirigere la società.


 




E questa la chiami una risposta? Suvvia, dai, pure un bambino ti riderebbe in faccia. Agli uomini è concessa una vita terrena che ha una durata limitata: perché allora *** punisce gli uomini con il male, facendoli soffrire e spingendo alcuni di loro verso la dannazione eterna? Perché ***, se esiste ed è quello della Bibbia, è il male. Per fortuna non esiste.
Altra ignoranza. 


È la seconda volta che parlo di ignoranza... però non fraintendermi.


 


Ignoranti siamo tutti per il solo fatto che nessuno può sapere tutto.


 


In questo caso, tu sei ignorante in materia teologica... l'unico problema è che non hai l'umiltà per domandare, invece di chiedere rispondendoti con deduzioni che traballano.


 


*** non punisce con il male. Il male è assenza di *** e Lui è Bene Sommo.



Aldilà delle definizioni, cosa significa?



Significa che il Male è assenza di Bene (se il tessuto di uno straccio è il Bene, i buchi sono il male).



Quando si parla di "*** che punisce", s'intende che *** lascia l'uomo alla sua miseria e permette che egli si scotti con le conseguenze.


 


Ad esempio, *** aveva fatto un patto con il popolo ebraico. Il popolo ebraico non l'ha rispettato e *** ha permesso che un esercito pagano catturò la tribù israelita.



Sì, *** poteva intervenire. Ma fece di meglio, toccò il cuore del popolo ebraico in schiavitù, non lo abbandonò, gli permise di pentirsi e di riavere la libertà.



Come se non bastasse (nonostante il fatto che Israele era recidiva, nel tradimento verso il Signore) si fece persino uomo... si fece ebreo!



Andò in mezzo alla gente ebraica, insegnò, li spinse verso un amore più grande, corresse chi si stava smarrendo per debolezza, fu ucciso dal suo stesso popolo prediletto (e poco prima di spirare... li perdonò a gran voce "
Abbà, perdonali perchè non sanno quello che fanno") e infine tornò da esso per chiamare alla Verità molti dei loro rabbini (tra cui San Paolo).

 


Se la punizione porta frutti più grandi, ben venga.



Il fatto è che non sempre il nostro intelletto può comprendere tutto, per il solo fatto che non conosce tutto (siamo ignoranti, il sottoscritto compreso).



Muore una persona ingiustamente, allora anche *** è ingiusto.



E se sapessimo che quella persona morta, per il modo ingiusto con cui è stato ucciso oppure per la sofferenza subita, ora si gode la Vita Eterna?



Allora capiremmo che *** di ciò che è GIUSTO e di ciò che è INGIUSTO per questo mondo... se ne infischia.



La nostra giustizia è fasulla, basata puramente sui sensi.


 




Giustizia Italiana in cima alla lista, per intenderci. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Tutto molto bello, peccato che non esiste nessun paradiso. E non devi comportarti da santino solo per ottenere la ricompensina da ***, la tua etica non deve essere barattata con un premio. Ciò è molto puerile.
Non è barattata con un premio.
Io non faccio il bravo perchè così vado in Paradiso.


 


Io, prima di tutto, non sono bravo.



Secondo, decido di seguire Cristo perchè lo amo. È ovvio che quando si ama e l'amore è corrisposto... si sta bene. Il stare bene aumenta il desiderio di amare.





Questo non ha il minimo senso. Ti scordi sempre che *** è onnisciente. Ciò significa che lui sapeva già tutto, prima che accadesse, prima di creare l'uomo stesso. Quindi sapeva di tutto il male che avrebbe creato insieme all'uomo e al suo fantomatico libero arbitrio. Il libero arbitrio dell'uomo è solo virtuale, altrimenti *** non è onnisciente. Non ti sei neanche azzardato a rispondere alle incoerenze che solleva l'onniscienza di ***, sei proprio a corto di argomentazioni.
Solitamente quando uno mi dice: Sei a corto di argomentazioni, proprio d'istinto, rispondo: Sì, hai ragione e me ne vado.
Perchè se sono povero di argomentazioni, è inutile che ti rivolgi a me, non ti pare?



Almeno, una persona coerente farebbe così.


 


Per stavolta (alla fine il mio orgoglio ha vinticchiato) rispondo facendo finta di nulla.



Ma non è solo questione di orgoglio, bensì, in una misura minuta, hai ragione.



Non che io sia a corto di argomenti, ma nel fatto che io non sono ***... ma a questo arriveremo tra qualche riga.


 


L'onniscienza, è la conoscenza del tutto. Conoscenza di ogni situazione (vera o ipotizzabile), di ogni materia, di ogni pensiero, di tutto nel senso più assoluto. In passato, in presente, in futuro.


 


Il fatto che io (ad esempio) conosco il tuo futuro, non significa che esso si realizzi a seconda delle mie conoscenze.



In questo caso io sarei solo un osservatore.


 


Con *** sarebbe la stessa cosa, se non fosse che Lui ha creato l'Uomo; per cui in merito al fatto che conosca il destino di ognuno di noi, lo rende un
osservatore "speciale" (parliamo sempre di onniscienza, perchè nei fatti *** non si limita all'osservazione).

 


"Speciale" perchè si arriva a fare il tuo ragionamento: *** ha creato tutti. Alcuni vanno all'inferno e soffrono. *** lo sapeva già, perchè li ha creati?


 


Ebbene, se *** permetteva la nascita delle persone che con sicurezza si sarebbero salvate e non avrebbe permesso la nascita di coloro che poi vivranno l'inferno, avremmo davanti un *** che in parte scarta un'anima piuttosto che un'altra senza darle l'opportunità di vivere... togliendole quindi la sovranità della sua libertà.


 


I dettagli tecnici però li conosce solo ***.



Ecco perchè prima dicevo che io non sono ***. Se avessi la sua stessa perfettissima mente, sarei io stesso ***... oppure non lo sarebbe nessuno dei due (ricordi? Alla fine anche qui si applica il concetto dell'Assoluto unico, come diceva Pirrone:asd:).





Un modo stupido per giustificare il male. Il male si giustifica solo attribuendo malignità a ***. Altrimenti *** avrebbe potuto essere così amorevole da non creare il male. In ogni modo, Agostino aveva torto e ***, se esiste, è un essere malvagio.
 


In parte avevo già dato i miei chiarimenti.



Non è amore imporre l'amore.



Io se impongo a una ragazza di stare con me, faccio solo un atto egoista.



Idem con ***. Se Egli (che non ha creato il male) per evitare il male deve togliere la libertà a tutti coloro che volevano compierlo, allora dovrebbe anche togliere la libertà individuale.



Insomma, saremmo tutti macchine. Fare il male significa escludere *** in un intento o in un'azione.



Vorresti davvero che *** ti bloccasse gli arti ogni volta che stai per compiere qualcosa che è contro la Sua Legge?



Non penso proprio... e neppure io.


 


Io, se amo ***, è perchè non sono obbligato. Se così non fosse, non sarebbe amore autentico.


 




Perché, ammesso che ci sia una vita ultraterrena, prima l'uomo deve viverne una terrena: se *** è amorevole, tanto vale non fare soffrire gli uomini nella loro permanenza sulla Terra. Altrimenti è veramente una carogna.
La vita che ci è stata data (dalle sue fondamenta: l'anima), *** vuole che sia nostra a tutti i livelli.
Una vita.... va vissuta.


 


Un docente di teologia fece un esempio antrapomorfico che può dare l'idea.


 


La Giurisprudenza, sempre per esempio, va studiata, letta dalla radice (la storia del diritto, i vari codici, eccetera), meditata, compresa, analizzata, VISSUTA nella pratica (non so in Italia, dalle mie parti per diventare avvocato è obbligatorio fare 2 anni di apprendistato in uno studio legale).. difficoltà e soddisfazioni comprese, eccetera.


 


Alla fine arriva la laurea.


 


Andare subito in Paradiso, significherebbe ricevere la laurea senza aver studiato, senza sapere nulla, senza aver la più pallida idea di cosa sia la Giurisprudenza (= la Vita).


 


Se così non fosse, *** non si sarebbe preso la briga di farsi uomo e di viverla anche Lui, la vita terrena e umana. Potevare risolvere tutto con "uno schiocco di dita".



Preferì fare la strada più lunga, la più difficile... la
più perfetta.


Inteso naturalmente, che noi, essendo
imperfetti, la perfezione non la captiamo.

 


Potrei rispondere anche al resto, ma noto che alla fin fine è un continuo attaccar alla gola (da parte tua, come da parte mia, s'intende).


 


Non era propriamente questo lo spirito del Topic in questione.


 


Per cui, mi limito a quello che ho scritto qui sopra.


 


Se tra i tuoi interventi a cui
non ho risposto, c'è qualcosa che vuoi approfondire si può sempre fare, naturalmente.

 


È che tra le altre cose è abbastanza chiaro che prendere mille questioni e metterle in un'unica discussione provoca una macedonia (pregiudizi a parte).



Le risposte in generale non saranno mai specifiche e dettagliate come invece dovrebbero, in questo modo.


 


Comunque, do giusto un colpetto di tastiera per quest'altra parte di post, visto che tocca un po' il sottoscritto nella sua sfera privata.





Ti è apparso in sogno e te l'ha detto lui? "CHEN, IO ESISTOOOO!" Con voce stentorea e magnifica. E se ti dicessi che io so che non esiste? Mi è apparso tanti anni fa e mi ha detto chiaramente che si sarebbe autodistrutto di lì a qualche secondo. Quindi non esiste più. Ok?
No, semplicemente ha capito che sono un San Tommaso (non nel senso che ero santo, ma che ero uno scettico:asd:) e sapeva bene che se fosse intervenuto in sogno non l'avrei minimamente considerato.
Un sogno è un sogno.



Se fosse intervenuto con una voce nella testa, sarei (e oggi pure, come ieri) filato sparato da uno psicanalista... o a farmi una tak, a seconda. Oppure entrambe le cose.


 


Una persona con fede, durante diversi momenti delicati, mi ha detto di mettere alla prova (alla prova! Non di tentarlo, meglio precisare) *** coinvolgendolo nella mia sofferenza, e io così feci.



Pregai.


 


Per non farla troppo lunga (e per non entrare nei dettagli):


 


Mio fratello che era prossimo alla morte certa oggi è più vivo che mai e più in forma di me.



Il rischio di perdere per ben due volte la casa si è estinto definitivamente.



Nel periodo più distruttivo della storia della mia famiglia (completamente divisa) cominciò a lavorare i cuori di tutti, oggi, dopo qualche anno d'attesa, siamo nuovamente uniti (soltanto noi figli siamo in 5).



Mia madre che odiava la Chiesa più di te (tu in confronto sei un chierichetto, senza offesa^^) dopo un lungo periodo di preghiera, è quella che oggi insiste addirittura nel volermi portare a Messa nei giorni feriali (il che, detto tra noi, è troppo anche per me:asd:).


 


Queste sono ragioni superficiali, quasi futili, in confronto alle emozioni che si vivono con la vera fede teologale.


 


Il resto è una sequenza di stati d'animo fantastici che si possono sentire quando non si è schiacciati dai peccati mortali e quando si coltiva la propria fede.


 


Non vado oltre, perchè tanto per quanto scrivo non potrei mai spiegarti che gusto abbia una torta.



Non lo capiresti comunque... e stavolta non per ignoranza, ma per la mancanza di un'esperienza. Quella della fede.


 

 

 

 




 
Caro Chen, nella risposta che segue mi sono preso la libertà di ignorare alcune parti del tuo precedente messaggio, visto che tu ti sei sentito libero di ignorare molte delle considerazioni che ho fatto io prima, con le quali ho distrutto il tuo fallace ragionamento su *** e sulla coerenza della Bibbia. Così magari impari cosa sia il rispetto intellettuale per le argomentazioni altrui. Comunque prevedevo che prima o poi ti saresti piano piano arreso, visto che diventa sempre più difficile, per te, riuscire a impostare un discorso che non risulti ridicolo.

*** non punisce con il male. Il male è assenza di *** e Lui è Bene Sommo. Aldilà delle definizioni, cosa significa?

Significa che il Male è assenza di Bene (se il tessuto di uno straccio è il Bene, i buchi sono il male).

Quando si parla di "*** che punisce", s'intende che *** lascia l'uomo alla sua miseria e permette che egli si scotti con le conseguenze.
Non rispondi mai a quello che ti faccio notare; ti senti autorizzato a saltare a pie' pari tutta una parte del mio discorso, che mi è costato tempo e ragionamento, atteggiamento, il tuo, che ti rende molto sgarbato e arrogante. Insisterò ancora, affinché tu possa avere un'altra occasione per rispondere una volta per tutte a questo: *** è il creatore di ogni cosa, quindi anche del male; *** ha creato l'uomo, e l'uomo è capace di atti malvagi, dunque *** ha creato l'uomo malvagio; ciò implica che *** è egli stesso malvagio, in qualche modo.

Ad esempio, *** aveva fatto un patto con il popolo ebraico. Il popolo ebraico non l'ha rispettato e *** ha permesso che un esercito pagano catturò la tribù israelita. Sì, *** poteva intervenire. Ma fece di meglio, toccò il cuore del popolo ebraico in schiavitù, non lo abbandonò, gli permise di pentirsi e di riavere la libertà.
È stato allora un sadico, visto che avrebbe potuto creare il popolo ebraico in modo da non renderlo capace di tradimenti e ingiustizie. Invece, così facendo, li ha pure condannati alla schiavitù.

Come se non bastasse (nonostante il fatto che Israele era recidiva, nel tradimento verso il Signore) si fece persino uomo... si fece ebreo! Andò in mezzo alla gente ebraica, insegnò, li spinse verso un amore più grande, corresse chi si stava smarrendo per debolezza, fu ucciso dal suo stesso popolo prediletto (e poco prima di spirare... li perdonò a gran voce "Abbà, perdonali perchè non sanno quello che fanno") e infine tornò da esso per chiamare alla Verità molti dei loro rabbini (tra cui San Paolo).
*** è un regista pessimo, perché ha generato un universo che lui stesso non è in grado di controllare. Oppure l'ha fatto apposta così, imperfetto e corrotto dal male.

Io, prima di tutto, non sono bravo. Secondo, decido di seguire Cristo perchè lo amo. È ovvio che quando si ama e l'amore è corrisposto... si sta bene. Il stare bene aumenta il desiderio di amare.
E cosa ti ha convinto di tutto questo amore? Cosa credi che possa pensare un bambino che muore di fame, di un *** che consente che ciò accada e che non fa niente per aiutarlo? Non lo ama? Forse è troppo impegnato ad amare te.

Solitamente quando uno mi dice: Sei a corto di argomentazioni[/b], proprio d'istinto, rispondo: Sì, hai ragione e me ne vado.
Perchè se sono povero di argomentazioni, è inutile che ti rivolgi a me, non ti pare?
 


No, non mi pare. Continuo a rivolgermi a te affinché tu possa ammettere il tuo errore e capire di avere torto; altrimenti hai la vita troppo facile.


 




Il fatto che io (ad esempio) conosco il tuo futuro, non significa che esso si realizzi a seconda delle mie conoscenze.
 


Ora fai confusione tra causa ed effetto. Non è che il futuro si realizza a seconda della conoscenza di ***; la conoscenza *** ce l'avrebbe perché egli è onnisciente, quindi sa già quale sia il tuo futuro. Se conosco il tuo futuro, poi, è ovvio che esso sarà così come lo conosco io, altrimenti non è vero che lo conosco.


 




Con *** sarebbe la stessa cosa, se non fosse che Lui ha creato l'Uomo; per cui in merito al fatto che conosca il destino di ognuno di noi, lo rende un osservatore "speciale" (parliamo sempre di onniscienza, perchè nei fatti *** non si limita all'osservazione).
 


Appunto, conosce già il destino di ognuno di noi, e ciò vale sempre, visto che *** è assoluto. Quindi *** sapeva bene che creando l'umanità, avrebbe creato anche tutti gli annessi di male e sofferenza. E questo implica che è stato lui stesso a creare male e sofferenza.


 




"Speciale" perchè si arriva a fare il tuo ragionamento: *** ha creato tutti. Alcuni vanno all'inferno e soffrono. *** lo sapeva già, perchè li ha creati?
 


Perché è cattivo.


 




Ebbene, se *** permetteva la nascita delle persone che con sicurezza si sarebbero salvate e non avrebbe permesso la nascita di coloro che poi vivranno l'inferno, avremmo davanti un *** che in parte scarta un'anima piuttosto che un'altra senza darle l'opportunità di vivere... togliendole quindi la sovranità della sua libertà.
 


Innanzitutto ti invito a rispettare la grammatica italiana, hai fatto un casino con i tempi verbali. In secondo luogo la soluzione al problema che sollevi è semplicissima: *** avrebbe potuto creare ogni anima senza malvagità, in modo da non dover condannare nessuno alle pene dell'inferno. In questo modo nessuna anima sarebbe stata scartata.


 




In parte avevo già dato i miei chiarimenti.
Non è amore imporre l'amore.
 


Ed è amore imporre il male? *** ha creato il male, quindi l'ha imposto all'umanità.


 




Vorresti davvero che *** ti bloccasse gli arti ogni volta che stai per compiere qualcosa che è contro la Sua Legge?
 


*** dovrebbe essere abbastanza intelligente da non creare nulla che gli si possa ritorcere contro.


 




Andare subito in Paradiso, significherebbe ricevere la laurea senza aver studiato, senza sapere nulla, senza aver la più pallida idea di cosa sia la Giurisprudenza (= la Vita).
 


*** è onnipotente, quindi ha la facoltà di instillare tutta la conoscenza che gli va nella mente degli uomini. Così da far prendere loro una meritata laurea in un istante. Per lui è un gioco da ragazzi, anzi da infanti.


 




Se così non fosse, *** non si sarebbe preso la briga di farsi uomo e di viverla anche Lui, la vita terrena e umana. Potevare risolvere tutto con "uno schiocco di dita".
Preferì fare la strada più lunga, la più difficile... la
più perfetta.
 


In realtà la strada più perfetta sarebbe stato lo schiocco di dita. E ancora prima, sarebbe stata prendere in partenza quella che non contemplava l'esistenza di un male che avrebbe poi portato alla crocifissione e tutto il resto. Ha sbagliato a fare i conti, il ragioniere.


 




Potrei rispondere anche al resto, ma noto che alla fin fine è un continuo attaccar alla gola (da parte tua, come da parte mia, s'intende).
 


Bravo, elimina pure tutto quello che del mio discorso non ti piace. È così che ci si arrende senza dare nell'occhio. In questo modo ti togli dall'imbarazzo di dover rispondere a cose alle quali non sai dare risposta.


 




È che tra le altre cose è abbastanza chiaro che prendere mille questioni e metterle in un'unica discussione provoca una macedonia (pregiudizi a parte).
Le risposte in generale non saranno mai specifiche e dettagliate come invece dovrebbero, in questo modo.
 


Non è che se non riesci a starmi dietro con il ragionamento, allora significa che quello che scrivo è sbagliato, eh. Devi solo ammettere di non essere in grado di rispondere a certe affermazioni e che ormai devi lasciare il campo.


 




Comunque, do giusto un colpetto di tastiera per quest'altra parte di post, visto che tocca un po' il sottoscritto nella sua sfera privata.
No, semplicemente ha capito che sono un San Tommaso (non nel senso che ero santo, ma che ero uno scettico:asd:) e sapeva bene che se fosse intervenuto in sogno non l'avrei minimamente considerato.



Un sogno è un sogno.



Se fosse intervenuto con una voce nella testa, sarei (e oggi pure, come ieri) filato sparato da uno psicanalista... o a farmi una tak, a seconda. Oppure entrambe le cose.


 


Una persona con fede, durante diversi momenti delicati, mi ha detto di mettere alla prova (alla prova! Non di tentarlo, meglio precisare) *** coinvolgendolo nella mia sofferenza, e io così feci.



Pregai.
 


Non si mette alla prova *** pregando. Se voglio mettere in discussione qualcosa, devo avere il coraggio di negarla in toto e di ricominciare da zero ad analizzarne ogni parte, per capire se effettivamente quella cosa ha una sua validità nel contesto di appartenenza. Tu hai pregato, quindi eri ancora legato al concetto di preghiera, che riconduce sempre all'esistenza di ***. Tutto inutile quello che hai fatto. È come se volessi mettere in discussione il risultato di un esercizio di matematica ma, al posto di rivedere ogni singolo passaggio svolto, mi limitassi a riprendere la revisione soltanto da metà in poi. Sbagliato.


 




Per non farla troppo lunga (e per non entrare nei dettagli): 


Mio fratello che era prossimo alla morte certa oggi è più vivo che mai e più in forma di me.



Il rischio di perdere per ben due volte la casa si è estinto definitivamente.



Nel periodo più distruttivo della storia della mia famiglia (completamente divisa) cominciò a lavorare i cuori di tutti, oggi, dopo qualche anno d'attesa, siamo nuovamente uniti (soltanto noi figli siamo in 5).



Mia madre che odiava la Chiesa più di te (tu in confronto sei un chierichetto, senza offesa^^) dopo un lungo periodo di preghiera, è quella che oggi insiste addirittura nel volermi portare a Messa nei giorni feriali (il che, detto tra noi, è troppo anche per me:asd:).
 


E poi non è per tornaconto personale che saresti credente, ma per favore. Quindi credi in *** solo perché ritieni che ti abbia dato queste cose, in cambio di qualche preghiera. Ma sappi che c'è chi nella vita i fratelli li perde, chi vede la propria famiglia distrutta dagli incidenti o dalle malattie, chi perde la casa, chi non riesce a sfamarsi giorno dopo giorno. Cosa ti rende così provilegiato da meritare tutte queste attenzioni?


 




Non vado oltre, perchè tanto per quanto scrivo non potrei mai spiegarti che gusto abbia una torta.
Non lo capiresti comunque... e stavolta non per ignoranza, ma per la mancanza di un'esperienza. Quella della fede.
 


La mancanza di un'illusione: quella di ***.


 
Vorrei inserirmi nella questione del "perché si crede", riportando una mia discussione avuta con un utente in questo stesso thread: in questo post (http://forum.spaziogames.it/board/showthread.php?t=299392&p=12430067&viewfull=1#post12430067) tra le altre cose, sostenevo che una persona può credere legittimamente nella religione che preferisce, cristianesimo compreso, senza che la credenza fosse motivata dall'attesa di una ricompensa. L'utente con cui dibattevo mi rispondeva, invece, che

Questo è il cristianesimo.La gente crede in Gesu' perchè Gesu' ha promesso qualcosa alla gente: se gesu' non promettesse nessuno crederebbe.

E' così e basta, chi ti ha detto il contrario non sa quello in cui crede o probabilmente intendeva un altra cosa. Non è un fatto che dico io, è questo il cristianesimo.
(http://forum.spaziogames.it/board/showthread.php?t=299392&p=12430500&viewfull=1#post12430500)

Che dire? Una prospettiva interessante.

 
Vorrei inserirmi nella questione del "perché si crede", riportando una mia discussione avuta con un utente in questo stesso thread: in questo post (http://forum.spaziogames.it/board/showthread.php?t=299392&p=12430067&viewfull=1#post12430067) tra le altre cose, sostenevo che una persona può credere legittimamente nella religione che preferisce, cristianesimo compreso, senza che la credenza fosse motivata dall'attesa di una ricompensa. L'utente con cui dibattevo mi rispondeva, invece, che
(http://forum.spaziogames.it/board/showthread.php?t=299392&p=12430500&viewfull=1#post12430500)

Che dire? Una prospettiva interessante.
Più che interessante la definirei umiliante. Umiliante per tutti i credenti, intendo. Ed è quella, sicuramente; essa trova riscontro anche nel racconto che lo stesso Chen ha fatto della propria vita. Lui (e la sua famiglia) crede in *** perché ritiene di aver ricevuto dei vantaggi personali come la casa, la salute del fratello, l'unione familiare, oltre alle emozioni, agli stati d'animo d'estasi mistica e così via. Lui stesso ha detto che prima sua madre era fortemente contro Chiesa e religione, ma poi ha cambiato opinione a seguito delle regalie ottenute. Questa è una forma di oppurtunismo e svilisce il senso stesso della religione, perché credere in *** è una questione di fede, non di profitto personale. In Chen e nella sua famiglia, stando al suo racconto, non c'è stato l'atto di fede, ma solo il baratto. Tra i credenti, rispetto di più chi si dice fedele a prescindere, anche nelle disgrazie, anche se non ha mai ricevuto nulla in cambio, rispetto a chi dice di esserlo perché ha ricevuto qualcosa in cambio.

 
Più che interessante la definirei umiliante. Umiliante per tutti i credenti, intendo. Ed è quella, sicuramente; essa trova riscontro anche nel racconto che lo stesso Chen ha fatto della propria vita. Lui (e la sua famiglia) crede in *** perché ritiene di aver ricevuto dei vantaggi personali come la casa, la salute del fratello, l'unione familiare, oltre alle emozioni, agli stati d'animo d'estasi mistica e così via. Lui stesso ha detto che prima sua madre era fortemente contro Chiesa e religione, ma poi ha cambiato opinione a seguito delle regalie ottenute. Questa è una forma di oppurtunismo e svilisce il senso stesso della religione, perché credere in *** è una questione di fede, non di profitto personale. In Chen e nella sua famiglia, stando al suo racconto, non c'è stato l'atto di fede, ma solo il baratto. Tra i credenti, rispetto di più chi si dice fedele a prescindere, anche nelle disgrazie, anche se non ha mai ricevuto nulla in cambio, rispetto a chi dice di esserlo perché ha ricevuto qualcosa in cambio.
Non voglio parlare delle vicende di Chen, poiché parla di vicende personali.

Rimanendo su un discorso generale, invece, secondo me la prospettiva del baratto (credo perché realizzi i miei desideri) è abbastanza infantile. In realtà, probabilmente, priva la religione di tutte le sovrastrutture di cui è stata dotata nel tempo per riportarla al suo significato più originale, quello di superstizione. Tuttavia, la cosa interessante del post il cui link ho segnalato, è l'ammissione candida dell'attesa di una ricompensa. E' interessante perché pone delle domande sia a valle che a monte del discorso. In primis, sulla nascita dell'obbligazione: non c'è una divinità che si presenta direttamente a ciascun credente e dice "Fate così e avrete questo". Di solito è il singolo credente che crede che una divinità abbia fatto una promessa tale. Siamo in presenza di una obbligazione contratta unilateralmente dal credente il quale crede anche che la divinità accetti. Passando oltre, risalta il fatto che se la divinità non adempie, non c'è una punizione (per esempio, io posso pregare una divinità perché mi faccia trovare 1000 euro per strada mentre vado al bar a prendere il caffè ma, se durante il tragitto non trovo quei soldi, non posso prendermela con la divinità in questione) mentre, se è il credente a non adempiere, gli viene comminata una punizione eterna. Insomma, la divinità ha un potere contrattuale molto maggiore rispetto a quello che ha il credente poiché tale potere gli è attribuito dal credente stesso.

Non penso che qualcuno, nella realtà, contrarrebbe un contratto simile con una controparte, eppure, si è disposti a contrarlo con una divinità la cui natura di divinità, tuttavia, è il motivo della stipula dell'obbligazione ma, d'altra, parte, è anche presunta. Tutto ciò, per farla breve, rimanda ad uno dei motivi per cui, secondo me, si crede in una religione: la paura.

 
Tutto ciò, per farla breve, rimanda al motivo per cui, secondo me, si crede in una religione: la paura.
E la paura scaturisce dall'ignoranza. "Non so perché cadono i fulmini dal cielo: forse è un *** collerico che mi sta punendo per qualcosa che ho fatto." La paura del buio, per fare un altro esempio, scaturisce dal fatto di non conoscere ciò che è celato dall'assenza di luce. Questo genera timore verso l'ignoto, perché esso potrebbe contenere anche qualcosa di letale. In ogni caso, la ragione ci viene in aiuto: la ricerca (la scienza) ci consente di spiegare l'ignoto e svelare l'illusione, compresa l'illusione di ***.

 
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