Riguardo il punto 2) non sono molto d'accordo.
Ai tempi di Cristo c'era gente che seguiva Gesù ovunque lui andasse, vedeva le guarigioni miracolose a catena che egli compiva, ma non per questo si convertivano.
Molti medici che lavorano a Lourdes si trovano davanti a guarigioni inspiegabili, riconoscono il fatto che la scienza è messa ko davanti a certe cartelle cliniche, ma nonostante questo restano di corrente atea.
La verità è che per quanto i miracoli materiali sono di fatto più eclatanti, in realtà sono quelli che colpiscono meno il cuore dell'Uomo.
Al contrario, il cuore dell'Uomo è più toccato dai miracoli spirituali. Per intenderci, è molto più rigenerante essere guariti in modo inspiegabile, o sentire dentro di sè una gioia immensa che deriva proprio dalla tua malattia essendo comunque estranea a quest'ultima?
Essere guariti fisicamente suscita meraviglia iniziale e forte emozione (oltre che contentezza, chiaro). Ma non include la spinta verso la santità o verso una relazione più profonda con ***.
Per te, Ishramit, è assurdo che uno che viva un miracolo materiale non si converta. Lo trovi folle perchè hai la fede. Ma nel mondo di oggi (ma anche quello di un tempo) le cose non sono sempre così automatiche.
*** non guarisce sistematicamente le malattie perchè queste, in un modo o nell'altro, sono entrate nella realtà umana sempre per via del Peccato Originale.
Sono un male, ma *** dal male può ricavare un bene superiore.
Esiste un signore, Emmanuele, che ha ormai 80 anni. Ha il parkinson e, nonostante questo, e felicissimo della sua malattia. Ringrazia quotidianamente *** e io, da cristiano, ogni volta che lo vedo ne resto impressionato. Ha completamente perso il controllo della mano sinistra (ed è mancino), ma mai una lamentela.
Le malattie ci aiutano anche per vedere esempi di tutto rispetto, come Giovanni Paolo II. Anche lui era distrutto dal parkinson. Pensa quanta convenienza avrebbe avuto a proporre l'eutanasia come atto accettabile nella morale cristiana, lui che la sofferenza della malattia l'ha vissuta sulla sua pelle.
Invece decise di fare quello che un buon cristiano è chiamato a fare: vivere la Croce come ha fatto il suo maestro... e rigenerarsi nella vita divina.
Quindi ci vorrebbe il punto 4, il più importante di tutti.
4) La malattia, come ogni altra fonte di sofferenza, è un'autostrada che può portare alla divinizzazione della propria persona. Perchè togliere una carta valida all'Uomo?