Saga | Bao Publishing | Guida al primo post!

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La vicenda esplode letteralmente.

Situazione Alana/Marko: La separazione al primo capitolo subito sbattuta in faccia (grazie Vaughan)? Alana mi sta sul **** come pochi in questo numero, caccia le palle e affronta i problemi! Tema della droga trattato magistralmente, la separazione studiata su 4 capitoli (grazie Vaughan) è un qualcosa di sommo. Quando fanno sesso si vedeva proprio dal fottuto disegno che erano davvero lontani anni luce (grazie Staples) e non c'era passione. Una strafatta, l'altro infatuato di Ginny (che rispecchia la mamma che Marko vorrebbe avere per la bambina). L'ultima vignetta con Ginny poi? Che vuol dire? Sarà un'alleata o una nemica? Chi è il marito?

Alana e la suocera partono con il rivoluzionario, sono proprio nella ***** più nera. Marko invece torna a combattere, fuck yes. :ivan:

Situazione IV: l'approfondimento sui robot c'era da aspettarselo, ed eccolo qui. Ottima davvero la scena e la sceneggiatura dell'omicidio della principessa (grazie Vaughan), e quando IV, in preda ai vizi più sfrenati, si ricorda che ha una famiglia (e scopre di avere un figlio) ed esplode di rabbia uccidendo la pappona. Poi il re robot è geniale (grazie Staples). :rickds:

Situazione reporter: due vignette che fanno presupporre che dal prossimo numero anche loro saranno in gioco.

Situazione freelancer: l'ultimo capitolo è dedicato alla sorella de Il Volere ed è fantastico il nuovo chara di Sophie (grazie Staples) e hype immenso per la scenografia del pianeta natale de Il Segugio. Bellissimo il potere dell'animale della sorella de Il Volere (grazie Vaughan). :rickds:

Voto finale: un'altra uscita spettacolare, incentrata sui personaggi e sulla loro evoluzione, molto violenta e piena di scene fighissime che passeranno alla storia del fumetto. [10]

 
La vicenda esplode letteralmente.

Situazione Alana/Marko: La separazione al primo capitolo subito sbattuta in faccia (grazie Vaughan)? Alana mi sta sul **** come pochi in questo numero, caccia le palle e affronta i problemi! Tema della droga trattato magistralmente, la separazione studiata su 4 capitoli (grazie Vaughan) è un qualcosa di sommo. Quando fanno sesso si vedeva proprio dal fottuto disegno che erano davvero lontani anni luce (grazie Staples) e non c'era passione. Una strafatta, l'altro infatuato di Ginny (che rispecchia la mamma che Marko vorrebbe avere per la bambina). L'ultima vignetta con Ginny poi? Che vuol dire? Sarà un'alleata o una nemica? Chi è il marito?

Alana e la suocera partono con il rivoluzionario, sono proprio nella ***** più nera. Marko invece torna a combattere, fuck yes. :ivan:

Situazione IV: l'approfondimento sui robot c'era da aspettarselo, ed eccolo qui. Ottima davvero la scena e la sceneggiatura dell'omicidio della principessa (grazie Vaughan), e quando IV, in preda ai vizi più sfrenati, si ricorda che ha una famiglia (e scopre di avere un figlio) ed esplode di rabbia uccidendo la pappona. Poi il re robot è geniale (grazie Staples). :rickds:

Situazione reporter: due vignette che fanno presupporre che dal prossimo numero anche loro saranno in gioco.

Situazione freelancer: l'ultimo capitolo è dedicato alla sorella de Il Volere ed è fantastico il nuovo chara di Sophie (grazie Staples) e hype immenso per la scenografia del pianeta natale de Il Segugio. Bellissimo il potere dell'animale della sorella de Il Volere (grazie Vaughan). :rickds:

Voto finale: un'altra uscita spettacolare, incentrata sui personaggi e sulla loro evoluzione, molto violenta e piena di scene fighissime che passeranno alla storia del fumetto. [10]
Mi chiedo se decideranno di approfondire e dedicare più spazio a

Dengo
o se verrà ucciso appena verrà raggiunto da Marko. :loris:

 
Mi chiedo se decideranno di approfondire e dedicare più spazio a
Dengo
o se verrà ucciso appena verrà raggiunto da Marko. :loris:
Dubito che verrà ucciso tanto facilmente. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
Comunque rileggendo alcuni passaggi imho

La parte Alana/droga per me è stata trattata piuttosto male.

Gli hanno dedicato troppo poco spazio e onestamente mi è sembrata veramente forzata e tirata per i capelli come cosa. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

Stesso discorso per

Marko che "tradisce" Alana, qui è leggermente più approfondito ma sempre un pò forzato.
 
Comunque rileggendo alcuni passaggi imho

La parte Alana/droga per me è stata trattata piuttosto male.

Gli hanno dedicato troppo poco spazio e onestamente mi è sembrata veramente forzata e tirata per i capelli come cosa. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

Stesso discorso per

Marko che "tradisce" Alana, qui è leggermente più approfondito ma sempre un pò forzato.

Forzato se uno di droga? E dove sta la forzatura. Uno si droga per le peggio cagate eh, rispecchia perfettamente il mondo reale ed è una critica al mondo della TV in generale. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

Marko non tradisce Alana, vede in Ginny la madre che lui vorrebbe per la bambina.
 
Forzato se uno di droga? E dove sta la forzatura. Uno si droga per le peggio cagate eh, rispecchia perfettamente il mondo reale ed è una critica al mondo della TV in generale. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

Marko non tradisce Alana, vede in Ginny la madre che lui vorrebbe per la bambina.
Si ma è stato trattato troppo velocemente e veramente troppo in maniera random.

"Hey ciao io vendo droghe."

"Ok dammene una"

Per un personaggio come Alana poi che durante tutte le storie precedenti non ha mai anche solo dato la parvenza di aver voglia di provare a drogarsi. Cioè è veramente una cosa venuta fuori dal nulla e creata in un paio di pagine.

Alana poi non aveva molti problemi per cominciare a drogarsi quindi si, trovo che sia una forzatura scritta in maniera dozzinale che poteva e doveva assolutamente essere trattata in maniera più approfondida.
 
Si ma è stato trattato troppo velocemente e veramente troppo in maniera random.

"Hey ciao io vendo droghe."

"Ok dammene una"

Per un personaggio come Alana poi che durante tutte le storie precedenti non ha mai anche solo dato la parvenza di aver voglia di provare a drogarsi. Cioè è veramente una cosa venuta fuori dal nulla e creata in un paio di pagine.

Alana poi non aveva molti problemi per cominciare a drogarsi quindi si, trovo che sia una forzatura scritta in maniera dozzinale che poteva e doveva assolutamente essere trattata in maniera più approfondida.
Non sono per nulla d'accordo anzi il mio pensiero è diametralmente opposto.

Basta guardare le mille paure che ha Alana nei confronti della sua situazione per capire il perché si droga, basta e avanza quello. Ed aveva già detto che si drogava (sicuramente durante la guerra).

Comunque un po' di review:

Se pensavate di aver già visto tutto e letto il meglio di Saga nei primi tre volumi editi da BAO Publishing, lasciatevelo dire, vi sbagliavate. Nel quarto volume (che raccoglie i numeri #19-24 della serie originale) del fumetto Image Comics ideato e creato da Brian K. Vaughan e Fiona Staples, le cose si fanno ancora più interessanti, in un tripudio di colpi di scena e twist narrativi, che porteranno a un cliffhanger finale che lascerà il lettore con la bava alla bocca, voglioso di averne ancora, e ancora, e ancora.
Avevamo lasciato Alana, Marko e la piccola Hazel sul pianeta Gardenia, dove finalmente sembrava potesse esserci un po’ di quiete per i nostri eroi, da tempo in fuga dagli assassini freelancer assoldati dai loro rispettivi popoli, quello del pianeta Landfall e del suo satellite Wreath, da decenni in guerra fra loro. La coppia di amanti rappresenta, infatti, un pericolo enorme per il destino di una guerra cercata e voluta, in quanto questi sono la prova che una convivenza pacifica tra le due razze è più che possibile, e la piccola Hazel ne rappresenta il simbolo vivente.

Su Gardenia, come anticipato nell’ultima pagina del terzo volume, sono trascorsi degli anni: Alana ha esaudito il suo sogno recitativo grazie al suo impiego nel Circuito Aperto, network indipendente che trasmette i propri particolari prodotti in tutto l’universo, mentre Marko è relegato al ruolo di casalingo: tocca a lui infatti occuparsi della piccola figlia, oramai in grado di camminare e parlare, mentre la madre “porta il pane a casa”. Tale stasi porterà il giovane padre a voler esplorare, assieme a Hazel, il mondo che è divenuto la loro casa, cosa che potrebbe comportare grossi pericoli…

A causa del lavoro di Alana (e di alcune sue scelte discutibili) e dell’irrequietezza di Marko si manifesteranno tra i coniugi alcune gravi frizioni che potrebbero portare i due a mettere fine alla propria relazione.

Nel frattempo, seguiremo anche le vicende di Principe Robot IV, rimasto ferito “allo schermo”, e la cui psiche sembra aver subito un danno maggiore di quello fisico. Sul suo pianeta natale nel frattempo il suo erede sta per venire al mondo. Proprio sul mondo dei sangue blu, faremo poi la conoscenza di Dengo, un inserviente addetto alle pulizie del palazzo reale, il quale ha alle spalle un terribile passato che lo porterà a compiere una scelta inaspettata che farà prendere alla storia una svolta sorprendente.

A costo di sembrare banali, non possiamo esimerci dall’elogiare, per l’ennesima volta, lo straordinario talento di Brian K. Vaughan come scrittore. Saga è un fumetto meraviglioso, lo hanno già detto tutti e i tanti premi vinti rappresentano la proverbiale prova del nove: solo una mente geniale poteva ideare una storia del genere e collocarla in un vastissimo universo narrativo creato ex novo, mischiando elementi quasi soap operistici ad altri di natura fantasy, e ponendoli poi in una location fantascientifica alla Star Wars, il tutto condito con una salsa dal sapore ironico, grottesco e a tratti persino psichedelico. In un tale labirinto di personaggi, mondi ed elementi narrativi, sarebbe facilissimo perdersi e dar vita a un’opera contorta e confusa. Ma non è questo il caso: Vaughan è magistrale nel dare vita a una storia sì complessa, ma anche fluida e chiarissima che si fa leggere tutta d’un fiato.

Sotto il profilo grafico, è davvero difficile trovare parole per riuscire a dare il giusto merito alla magnificenza dell’incantevole arte di Fiona Staples. L’artista canadese è sempre stata un talento del mondo del fumetto, basti guardare alle pagine di Mistery Society (recentemente pubblicato proprio da BAO Publishing), una delle prime opere mainstream disegnate dalla Staples, In Saga però, numero dopo numero, i disegni di Fiona crescono sotto il profilo qualitativo sempre di più, raggiungendo quello che sembra un livello davvero vicinissimo alla perfezione: illustrazioni chiare, realistiche, dal tratto deciso, ma allo stesso tempo fluido e morbido (a tratti sensuale), per personaggi che sembrano prendere vita, pagina dopo pagina.

Un rigo, e anche più, va speso per il pregevole lavoro di adattamento compiuto dalla casa editrice per proporre un’edizione italiana qualitativamente pari a quella originale: ne è calzante esempio la pagina che mostra il trip di Alana accompagnato da una scritta riadattata nella nostra lingua, anziché ricorrere al più facile asterisco con nota a piè pagina. Molti puristi potrebbero anche andare (stupidamente) a criticare questa scelta, poiché va a mutare il disegno originale, ma a noi questa intraprendenza e attenzione piace parecchio.

In conclusione, Saga è un opera a fumetti che ha raggiunto un tale livello qualitativo da far rimanere estasiasi e rapiti. Quasi come fosse un organismo vivente, la serie di Vaughan e Staples continua a evolversi, a crescere e a espandere il proprio universo narrativo, che diviene sempre più variegato e stratificato, anche grazie a un eterogeneo cast composto da molteplici character e alle tante sotto-trame che, ricongiungendosi progressivamente al filone narrativo principale, vanno a comporre un arazzo mozzafiato. Ne vogliamo ancora!
Da badcomics

Che Saga potesse avere un ottimo seguito, era prevedibile vista la presenza di Brian K. Vaughan. Dopo aver letto i primi numeri, era anche possibile prevedere che sarebbe subito stato sulla bocca di tutti. Abbastanza difficile invece era fare previsioni su quanto l’interesse verso questa serie sarebbe durato: fenomeno passeggero o reale interesse della comunità? La risposta ce la forniscono ancora una volta Vaughan e Fiona Staples in questo quarto volume di Saga.

A mio avviso il fattore fondamentale che contribuisce al piacere di leggere Saga è racchiuso nella capacità di rinnovarsi che possiede questa storia. Fino ad ora, niente è stato mantenuto immutabile nel corso della narrazione (tranne l’elevata qualità del prodotto), ma soprattutto ogni equilibrio presentato viene poi sconvolto nell’arco di pochi capitoli: andando a rileggere il primo volume, ci ritroviamo con gli stessi personaggi di sempre, qualcuno è venuto meno nel corso del tempo, ma indubbiamente ne conosciamo ogni sfaccettatura del carattere e della personalità, senza dimenticare quanto eterogenei siano stati gli eventi narrati finora.

Saga mantiene tutti i canoni stilistici di sempre, parlandoci della nostra società e del nostro modo di pensare alla società con una forza narrativa e una originalità davvero incredibili. Un punto di vista viene sempre analizzato, approfondito, mai preso come “normale” e ribaltato nel suo esatto opposto, ricreando un senso di “familiare straniamento” (concedetemi l’espressione), una sensazione al tempo stesso che ci fa pensare “ehi, questa cosa mi ricorda la mia vita”, ma al tempo stesso è la negazione di questo pensiero perché portata in un contesto impensabile nella realtà.

Il quarto volume di Saga ribalta una situazione data ormai come stabile e definitiva, modificando lo status quo del rapporto tra Marko e Alana, introduce quel pizzico di follia nel personaggio di Principe Robot IV che potrebbe davvero sfociare in qualcosa di esplosivo, ci presenta un nuovo personaggio (che incarna una nuova tematica all’interno della storia) e infine continua ad esplorare il mondo dei mass media in modo crudo e con un occhio disilluso e critico allo stesso tempo.

Più si va avanti e più chiaro diventa il ruolo fondamentale svolto dai mezzi di comunicazione, quanto sia difficile sottrarsi al loro occhio implacabile ma quanto vano e vuoto possa essere il loro pubblico, assuefatto non più alla visione bensì al giudizio da riversarvi contro. Allo stesso tempo però è il momento di cambiare rotta fortemente, dopo un periodo di staticità: ecco che la narrazione si rimette in moto, trova nuova linfa per proseguire e, come ormai Vaughan ci ha abituati, lo fa nel modo più impensabile possibile.

Va sempre tenuto bene a mente però che Saga è sia una storia d’amore che si evolve e muta nel corso del tempo (narrativo e metanarrativo), sia la storia di una bambina speciale costretta a crescere in un mondo ancora indeciso sul cosa farne di lei. Assistiamo quindi alla prima “crisi” interna della coppia Marko - Alana, vediamo come i due sono sì innamorati ma che amore vuol dire anche trovare i propri spazi all’interno della vita frenetica di tutti i giorni, scopriamo quanto sia difficile mantenere quel piccolo spazio sicuro entro il quale nulla dovrebbe intromettersi e niente può frapporsi (tutto racchiuso nella vignetta dello “skish” tra la felice famigliola, che si oppone alla didascalia che vi campeggia sopra minacciosa). Resta però il problema di come difendere quello spazio e di quali mezzi si è pronti ad usare pur di difenderlo: se Alana sbaglia, anche Marko lo fa, se la piccola Hazel deve crescere serena, è necessario che anche la sua famiglia faccia altrettanto.

Dal punto di vista grafico va detto che la Staples gode di una fervida immaginazione ed è in grado di stupire ogni volta per ciò che realizza (ovviamente anche col supporto di Vaughan), adottando non solo soluzioni stilistiche interessanti e spettacolari allo stesso tempo, ma popolando le pagine di questa storia “cosmica” di razze aliene e forme di vita quanto mai bizzarre (ultima tra le tante è Yuma, non nego di averci messo un bel po’ a capire come faccia a camminare). Un altro plauso va fatto alla Bao Publishing per la solita cura editoriale profusa nel prodotto, dove una tavola in cui Alana era circondata da una scritta inglese, è stata trasformata con l’equivalente italiano (apro una piccola parentesi nei confronti di quelli che si sono lamentati del fatto che la tavola non sia stata lasciata in originale: dal momento che viene tradotto tutto, che senso avrebbe avuto lasciare in inglese solo quella pagina? Il senso di distacco dato dalla traduzione è comunque sempre presente, quindi non lamentiamoci anche quando non ce n’è bisogno).
Da Ilbardodelfumetto

Anche solo dal punto di vista estetico, il quarto volume di Saga è quello che più di tutti flirta con gli stilemi del fumetto supereroistico. I personaggi, recuperando in questo arco una dimensione stanziale – al contempo, meno fantascientifica – si ritrovano liberi di appropriarsi di caratteristiche visive e narrative proprie della grande tradizione statunitense, come i costumi sgargianti, le identità segrete ed i (poco probabili) team-up. Ma andiamo con ordine.
La variant cover di ‘Saga vol. 4′, disegnata da Massimo Carnevale

Ancora una volta scritto e diretto dalla premiata ditta Vaughan e Staples, il quarto arco narrativo di Saga si apre esattamente dopo il time-skip anticipato dall’ultima tavola del precedente volume. Ci troviamo quindi a Gardenia, pianeta periferico della galassia, dove i nostri eroi (e le nostre eroine) stanno cercando di recuperare un po’ di stabilità. Spazio cittadino composto da downtown e suburb, nella più scontata tradizione urbanistica nordamericana, Gardenia ospita anche degli studi televisivi – il Circuito cui si faceva riferimento nel precedente volume – in cui trova lavoro proprio Alana. Marko, da parte sua, cerca di adattarsi alla nuova condizione di rinnegato e, per così dire, stay-at-home-dad.

Mettendo quindi da parte la coppia di reporter, Il Volere e gli altri irresistibili comprimari, il quarto tomo si concentra sulle nuove dinamiche della coppia di protagonisti. Vengono messe in luce quindi le necessità prosaiche e le tentazioni carnali di un’esistenza relativamente quotidiana, e ancora una volta Vaughan affonda in questioni e tematiche ben note a un pubblico di lettori non giovanissimi: le difficoltà di coppia, il rapporto fra vita privata e lavoro, persino l’uso (o abuso) di sostanze stupefacenti.

Il nuovo lavoro di Alana, caratterizzato da maschere, mantelli e superpoteri, permette agli autori di sbizzarrirsi nei cliché estetici del genere, inserendo anche un paio di gustose citazioni. Saga 4 apre le possibilità anche a una lettura metanarriva di tali scene, esplorando le dinamiche per cui l’arte sequenziale riesce a trovare rifugio (materiale e altresì simbolico) in prodotti di intrattenimento popolare caratterizzati da una serialità becera e formulaica. Prodotti in cui violenza e sentimentalismo gratuiti la fanno da padrona. Ma Saga – per fortuna – conferma di non essere un prodotto fumettistico qualunque.

Per stemperare forse un’eccessiva concentrazione sulle (dis)avventure terrene e sentimentali della famiglia protagonista, la trama trova un bilanciamento approfondendo la stirpe ‘regale’ televisivo-robotica. Lo aspettavamo da tempo: Vaughan ci racconta il background storico e sociale di quei bizzarri personaggi, che comprende l’apparizione del Re Robot, e la nascita dell’erede al trono. Ma non manca anche l’inserimento di nuovi personaggi, tra cui il working-class hero Dengo, nonché l’androgina sorella de Il Volere. Per quanto modellati intorno a tipi narrativi decisamente consolidati (e la sorella The Brand, intravista già nel terzo volume, ricorda un po’ troppo Desiderio nel Sandman di Gaiman), servono a portare una ventata di aria fresca in una narrazione che, dopo la prima ventina di episodi, potrebbe mostrare qualche segno di stanchezza e deragliare verso l’autoreferenzialità. Contribuisce a sventare tale rischio anche il marcato sottotesto politico, che pervade le dinamiche esterne alla coppia.

Quest’ultimo punto ci permette di ricollegarci con i nostri protagonisti, ma anche con le altre coppie di genitori o semplici amanti che sorreggono la narrazione. Il punto di forza di Saga, ora più che mai, è proprio l’ibridazione fra un contesto esterno e imprevedibile (la guerra) e una serie di micro-dinamiche private e domestiche. L’incontro-scontro fra grand histoire e petit récits, direbbe qualcuno. Una configurazione che si riverbera nella caratterizzazione dei personaggi, che giungono a rappresentare la difficile, tormentata, riformulazione identitaria che un processo di crescita comporta. Nel loro essere genitori, consorti, soldati ed eroi, rimettono in discussione la monodimensionalità che caratterizza una buona fetta del fumetto seriale americano. E le loro identità ibride vengono infine enfatizzate dall’inserimento del quotidiano all’interno di una struttura complessiva che è propria della narrativa di genere.

Certo, anche Saga ha ovviamente i suoi difetti. Per quanto brava ed efficace sia Fiona Staples, il comparto grafico del volume risente forse di un’eccessiva rigidità nelle scelte di design – il “freno a mano tirato” di cui parlava Evil Monkey in un articolo di qualche tempo fa. Gli ambienti di quest’ultimo ciclo, in particolare, sembrano poco ispirati. Poca cosa, certo, rispetto a una narrazione che non perde certo in freschezza. Tuttavia, si sente ancora la mancanza di un piano, una visione unificata che proietti i personaggi verso la conclusione del proprio arco narrativo. Per quanto l’ultimo episodio del volume riallacci alcuni punti lasciati in sospeso qua e là, si affaccia la sensazione di “navigare a vista” e di non percepire una chiara direzione per lo sviluppo futuro della storia. Ma forse si tratta proprio di uno dei punti di forza della serie. Come dice Gwendolyn alla giovane Sophie, «for the last time, this is not a stupid quest».
Da fumettologica

E recensioni varie dagli utenti dal sempiterno goodreads:

http://www.goodreads.com/book/show/23093367-saga-volume-4

 
Qualcuno arresti la Staples.

Cover #25

Tri2MwC.jpg
Cover #26

Saga-26-eb0a1.jpg

Cover #27

Saga-27-c0272.jpg

Quella che mi piace di meno (anche se è sempre illegale) è la 26 per via di quel blu troppo acceso, mentre la 27 è...boh, è imbarazzante per quanto è bella. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/1.gif

 
Quest'estate avevo messo in pausa la serie per aspettare l'uscita del quarto volume in Italia. L'altro giorno ho ripreso e in tre giorni me lo sono riletto da capo fino alla fine del terzo volume. Quanto mi piace questa serie e quanto adoro i disegni della Staples. Ora ho paura a leggere anche il quarto volume, l'attesa poi sarebbe infinita.

 
Ho letto uno spoiler enorme da Saga #25. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/facepalm.jpg

 
Ho letto uno spoiler enorme da Saga #25. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/facepalm.jpg
ma tu te le vai a cercare ste robe, sei specialiazzato ormai //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
Due spoiler: uno è il finale del capitolo 19,

che mi ha fatto strabuzzare gli occhi perché è bellissimo il contrasto fra il solito fantastico disegno della Staples con la famiglia più unita che mai e la scritta "questa è la storia di come i miei genitori si sono separati".
L'altro è in non mi ricordo che capitolo del secondo volume, cioè quando

il tizio che ha mandato robot IV alla ricerca di alana e marko (non ricordo come si chiami) dice che Alana in realtà è una spia da loro assoldata. Si, è molto tirata come cosa, ma mi ha messo la pulce nell'orecchio. Se fosse così tutta Saga andrebbe rivisto sotto una prospettiva diversa.
Non ditemi se la cosa viene rivelata più avanti, volevo solo condividere i miei pensieri con voi

 
mi sono appena messo in pari ri-leggendo i primi 3 volumi e leggendo finalmente il quarto. c'è poco da fare, questo fumetto è illegale //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif le sotto-trame si intrecciano che è un piacere, ogni personaggio anche il più insulso riesce a lasciare il segno, e non fa altro che accelerare.

 
Letto il 4. Tutto d'un fiato //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/Predicatore.gif

Bella la vignetta con scritto ''*****!!si'' :rickds:

Una curiosità. Ma le immagini che si vedono a volte negli schermi degli alieni (quelli con la testa a forma di tv) hanno un significato in particolare?

 
Da quello che ho capito raffigurano lo stato d'animo del personaggio in questione

 
Da quello che ho capito raffigurano lo stato d'animo del personaggio in questione
sì esatto, direi che vengono proiettati allegoricamente pensieri e sentimenti. come quando nel terzo volume

heist e robot IV parlano di sesso e sullo schermo compare un fiore che sboccia
 
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