Ufficiale Scienza - "Yeah, Mr White, yeah, Science!!!"

  • Autore discussione Autore discussione Dalfi
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Marte non si può terraformare, manca un luna stabilizzatrice, l'inclinazione dell'asse marziano ha oscillazioni estreme.

Ma poi, idealmente... Abbiamo bene o male una vaga idea di cosa serva per terraformare, ma ne avremmo i mezzi?


 


A quanto ricordi i primi passi sarebbero quelli di creare una qualche sorta di atmosfera ed effetto serra per riscaldare il pianeta, ma come ce lo ricrei un campo magnetico per trattenerla? e come risolvi la carenza di ossigeno, acqua e la bassa gravità??





 
Marte non si può terraformare, manca un luna stabilizzatrice, l'inclinazione dell'asse marziano ha oscillazioni estreme.
Si può terraformare e già si sta pensando a come farlo cercando organismi e piante capaci di colonizzarlo, la stabilità della cosa è dubbia ma dovrebbe resistere qualche decina di migliaia di anni , le oscillazioni dell'asse sono un problema ma non immediato un pianeta non si rovescia da un giorno all'altro , quanto alla luna stabilizzatrice probabilmente è più necessaria per ridargli un campo magnetico , si potrebbe deviare un asteroide non dovrebbe necessariamente essere grosso, ma sufficiente a creare effetti mareali e riattivare il nucleo se ha ancora parti liquide, l'alternativa è creargli un'atmosfera particolarmente densa e ricca di ozono e qualunque altra cosa in grado di assorbire energia e radiazioni dalle emissioni solari

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Ma poi, idealmente... Abbiamo bene o male una vaga idea di cosa serva per terraformare, ma ne avremmo i mezzi?


 


A quanto ricordi i primi passi sarebbero quelli di creare una qualche sorta di atmosfera ed effetto serra per riscaldare il pianeta, ma come ce lo ricrei un campo magnetico per trattenerla? e come risolvi la carenza di ossigeno, acqua e la bassa gravità??


 

 


Acqua ce n'è in abbondanza, l'ossigeno lo generano le piante , il campo magnetico non trattiene l'atmosfera di per se , Venere non ce l'ha ma non solo ha un'atmosfera ma è anche molto più vicino al Sole e nonostante ciò la sua atmosfera è densissima. Il campo magnetico serve per ridurre le radiazioni solari sopratutto quelle fuori norma dovute ad esplosioni solari, flare o espulsioni di massa coronale.Marte aveva un campo magnetico , il problema è se il nucleo sia ancora sufficientemente caldo e liquido da poterlo generare nuovamente se lo si potesse riattivare ovvero creando effetti mareali sufficienti


Per piante e organismi sono allo studio sulla ISS alcuni esperimenti circa la capacità di colonizzazione e sopravvivenza, quanto al dare densità all'atmosfera , occorrerebbe creare un effetto serra utilizzando carbonio diossido per aumentarne la concentrazione magari generato da batteri anaerobici.

 
AlphaGo ieri ha vinto pure la seconda partita con Sedol //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/Gab3.gif

Sedol è passato dal "Se proprio mi va male male vincerò questa serie 4-1" della vigilia al "Se mi concentro spero di vincerne almeno una" //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
Marte in 45 giorni usando il nucleare, contro i 18 mesi attuali (solo andata)
http://www.wired.com/2016/03/russia-thinks-can-use-nukes-fly-mars-90-days-can-find-rubles/

Davvero si arriva a 18 mesi con una nave con equipaggio? :morristend:
Dipende da dove si trova Marte alla partenza , ma si più o meno si , la Luna in 3 giorni e sono 384.000 km , Marte nel momento di minima distanza sarebbero 55.000.000 di km , ma in realtà tenuto conto della limitata riserva di carburante che possono tirarsi dietro e anche il consumo di provviste avvenuto in precedenza , probabilmente la distanza minima sarà quella che preferiranno percorrere al ritorno

 
Dipende da dove si trova Marte alla partenza , ma si più o meno si , la Luna in 3 giorni e sono 384.000 km , Marte nel momento di minima distanza sarebbero 55.000.000 di km , ma in realtà tenuto conto della limitata riserva di carburante che possono tirarsi dietro e anche il consumo di provviste avvenuto in precedenza , probabilmente la distanza minima sarà quella che preferiranno percorrere al ritorno
Se trovano un metodo per tornare //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
Se trovano un metodo per tornare //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Diciamo che da questo punto mi ricollego al discorso "se è così problematico farli partire sti razzi, quando dovranno tornare da Marte come cavolo fanno?" //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
Un possibile metodo potrebbe essere quello visto in The Martian, ma non so attualmente quanto sarebbe attuabile e quali costi avrebbe

 
Questo è impossibile, la IA per sua natura funziona tramite un software che non può in ogni caso andare oltre l'intelligenza di chi lo ha programmato, costui infatti non può inserire nel programma più di quanto egli stesso possiede.Altro discorso è invece migliorarsi imparando ovvero comparando la situazione con esperienze precedenti
Perché impossibile? Se crei una IA con le basi per poter ragionare autonomamente dove sta scritto che non può superare l'uomo?

 
Ultima modifica da un moderatore:
Perché impossibile? Se crei una IA con le basi per poter ragionare autonomamente dove sta scritto che non può superare l'uomo?
Perchè il software che la guida non è casuale fra miliardi di probabilità come accade all'uomo , è un costrutto disegnato da un essere umano, il programmatore non può per nessun motivo dare al programma più di quello che ha.

L'intelligenza umana è data dalla combinazione casuale dei geni degli antenati cui si aggiunge lo sviluppo delle connessioni neurali nei primi anni di vita che aumentano all'aumentare dell'attività cerebrale, ma non possono andare oltre il potenziale genetico dell'individuo.

Non confondiamo l'apprendimento con l'intelligenza , un analfabeta può essere ugualmente un genio , io e te sappiamo molte più cose dello scopritore del fuoco o di Galileo o anche di Leonardo ma nonostante questo loro restano dei geni, la loro intelligenza era ben superiore alla mia.

Se il programmatore era un genio, magari riesce a dare alla macchina un'intelligenza superiore alla media umana , ma non superiore alla sua, non può, se ha 100 non può dare 110, dovrebbe creare intelligenza dal nulla e non può fare neanche questo, se fosse superiore alla sua propria non sarebbe in grado di capire la parte di programma che dovrebbe superarlo, non può scrivere quel software non capirebbe cosa fa

 
Perchè il software che la guida non è casuale fra miliardi di probabilità come accade all'uomo , è un costrutto disegnato da un essere umano, il programmatore non può per nessun motivo dare al programma più di quello che ha. 


L'intelligenza umana è data dalla combinazione casuale dei geni degli antenati cui si aggiunge lo sviluppo delle connessioni neurali nei primi anni di vita che aumentano all'aumentare dell'attività cerebrale, ma non possono andare oltre il potenziale genetico dell'individuo.


 


Non confondiamo l'apprendimento con l'intelligenza , un analfabeta può essere ugualmente un genio , io e te sappiamo molte più cose dello scopritore del fuoco o di Galileo o anche di Leonardo ma nonostante questo loro restano dei geni, la loro intelligenza era ben superiore alla mia.


 


Se il programmatore era un genio, magari riesce a dare alla macchina un'intelligenza superiore alla media umana , ma non superiore alla sua, non può, se ha 100 non può dare 110, dovrebbe creare intelligenza dal nulla e non può fare neanche questo, se fosse superiore alla sua propria non sarebbe in grado di capire la parte di programma che dovrebbe superarlo, non può scrivere quel software non capirebbe cosa fa
 


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La verità è che nessuno sa come renderla intelligente – si sta ancora discutendo su come rendere un computer intelligente quanto una persona e capace di sapere cosa sono un cane, una B scritta a mano e un film mediocre. Ma ci sono diverse strategie a lungo termine e prima o poi una di esse funzionerà. Ecco le tre più comuni che ho individuato:

 


1) Plagiare il cervello.


 


In tante classi, nelle scuole di tutto il mondo, c'è uno studente che sembra bravissimo e ha ottimi risultati, e ce n'è un altro che pur impegnandosi non riesce a tenere il passo. Il secondo alla fine si stanca di faticare per niente, e decide che è più semplice copiare le risposte del suo compagno. È una scelta sensata: siamo bloccati nella realizzazione di un computer super complesso, ma abbiamo un prototipo perfetto all'interno del nostro cranio.


 

 


Il mondo scientifico sta lavorando duramente per capire com'è fatto il cervello e comprendere come l'evoluzione l'abbia reso una cosa tanto sofisticata – secondo le stime più ottimiste ce la faremo entro il 2030. Una volta raggiunto tale risultato, conosceremo tutti i segreti su come il cervello sia tanto potente ed efficiente, e potremmo trarne ispirazione e copiarne le innovazioni.


 


Un esempio di architettura elettronica che imita il cervello sono le reti neurali artificiali. Si parte da una rete di transistor "neuroni", connessi gli uni agli altri con input e output, che non sa nulla – come il cervello di un bambino. "Impara" per tentativi: prendiamo il riconoscimento della scrittura a mano, all'inizio (la rete neurale) cercherà di decifrare ogni lettera in modo del tutto casuale. Ma quando gli viene detto che una risposta è corretta, le connessioni tra i transistor che hanno portato a tale risposta di rinforzano; quando una risposta è sbagliata, le corrispondenti connessioni ne risultano indebolite. Dopo moltissimi di questi tentativi e feedback, la rete ha formato in modo autonomo connessioni intelligenti, e la macchina è diventata ottimizzata per quella specifica attività. Il cervello impara in modo (lontanamente) simile ma molto più sofisticato, e via via che lo studiamo scopriamo ingegnosi nuovi modi di sfruttare i circuiti neurali.


 


Un versione più estrema del plagio consiste nella strategia chiamata whole brain emulation (emulazione dell'intero cervello), il cui obiettivo è affettare un vero cervello in strati molto sottili, fare una scansione di ognuno di essi, usare il software per ricostruire un preciso modello 3D, e poi applicare il modello a un potente computer. A quel punto avremmo un computer che è ufficialmente capace di tutto ciò che può fare il cervello – avrebbe solo bisogno di imparare e raccogliere informazioni. Se gli ingegneri riescono a fare le cose davvero molto bene, potrebbero riuscire a emulare un vero cervello con tanta precisione che la personalità e i ricordi sarebbero intatti una volta che la sua architettura è stata caricata su un computer. Se il cervello apparteneva a Jim prima che morisse, il computer ora si sveglierà come Jim (?), il che rappresenterebbe un'eccellente AGI di livello umano, e potremmo lavorare per fare di Jim una ASI incredibilmente intelligente – il che lo renderebbe probabilmente molto eccitato.


 


Quanto siamo lontani dall'emulazione dell'intero cervello? Beh, tanto lontani che solo recentemente siamo riusciti a emulare il cervello di un verme lungo un millimetro, che consiste in ben 302 neuroni totali. Il cervello umano ne ha 100 miliardi. Se vi sembra un progetto senza speranza, ricordate la potenza della crescita esponenziale – ora che abbiamo conquistato il cervello del piccolo verme, presto potrebbe arrivare una formica, seguita da un topo, e all'improvviso tutto potrebbe sembrare più plausibile.


 

 


2) Cercare di spingere l'evoluzione a ripetersi per noi


 


Se decidiamo che è troppo difficile imitare lo studente migliore della classe, possiamo provare a imitare il suo metodo di studio.


 


È qualcosa che conosciamo. Costruire un computer potente quanto il cervello è possibile – l'evoluzione del nostro stesso cervello ne è la prova. E se il cervello è troppo complesso da emulare, potremmo tentare di emularne l'evoluzione. Il fatto è che anche se possiamo emulare un cervello, potrebbe essere come cercare di costruire un aeroplano copiando le ali di un uccello – spesso le macchine riescono meglio se si progetta partendo da zero con la macchina in mente, tralasciando l'imitazione esatta della biologia.


 


Come possiamo simulare l'evoluzione per creare una AGI? Il metodo, chiamato "algoritmo genetico", funzionerebbe più o meno così: ci sarebbe un processo di azione e valutazione, che si ripeterebbe più e più volte (così come le creature biologiche "agiscono" vivendo le proprie vite e sono "valutate" quando riescono a riprodursi oppure no). Un gruppo di computer tenterebbe di compiere un'azione, e quelli con i migliori risultati verrebbero "accoppiati" unendo la metà della rispettiva programmazione in un nuovo computer. Quelli con i risultati peggiori sarebbero eliminati. Dopo molte, moltissime ripetizioni, questo processo di selezione naturale produrrebbe computer sempre migliori. La sfida sarebbe creare un sistema automatico di valutazione e accoppiamento, così il sistema potrebbe svilupparsi da solo.


 

 


Lo svantaggio nel copiare l'evoluzione è che quest'ultima ci mette miliardi di anni a fare le cose, e noi invece vogliamo fare tutto questo in pochi decenni.


 


Ma abbiamo molti vantaggi sull'evoluzione. Primo, l'evoluzione non vede il futuro e funziona per tentativi casuali – produce più mutazioni inutili di quelle utili, ma noi potremmo controllare il processo in modo tale da sfruttare solo le mutazioni positive e i cambiamenti utili. Secondo, l'evoluzione non ha un obiettivo, ivi compresa l'intelligenza – a volta l'ambiente potrebbe persino creare una selezione che ostacola l'intelligenza superiore (perché usa molta energia). Noi, d'altra parte, potremmo orientare specificamente questo processo evolutivo verso un'intelligenza sempre maggiore. Terzo, per selezionare in favore dell'intelligenza, l'evoluzione deve innovare in molti altri aspetti che facilitino l'insorgere dell'intelligenze – come per esempio il modo in cui le cellule producono energia – ma noi possiamo eliminare tale fardello aggiuntivo e usare cose come l'elettricità. Senza dubbio noi saremmo molto, molto più veloci dell'evoluzione – ma non è ancora chiaro se saremo in grado di migliorare abbastanza l'evoluzione da rendere questa strategia un metodo valido.


 


3) Fare di tutto questo un problema del computer, non nostro


 


A questo punto gli scienziati si arrendono di fronte alle difficoltà e cercando di programmare il test affinché si faccia da solo. Potrebbe essere il metodo più promettente che abbiamo.


 


L'idea è di costruire un computer le cui due abilità migliori siano fare ricerca sulla AI e programmare modifiche per sé stesso – il che gli permetterebbe di imparare e di migliorare la propria architettura. Insegneremmo ai computer come essere programmatori, così potrebbero sostenere il loro stesso sviluppo. E quello sarebbe la loro attività principale – capire come rendersi più intelligenti. Ci torneremo più avanti.


 


Tutto questo potrebbe accadere presto


 


Oggi si stanno verificando tanto rapidi progressi nell'hardware quanto innovazioni sperimentali nel software, e l'AGI potrebbe arrivarci addosso inattesa e rapidamente per due ragioni:


 


1) La crescita esponenziale è intensa è quello che sembra un passo da lumaca nell'avanzamento può diventare velocemente una corsa molto veloce – come illustrato efficacemente dall'immagine (fonte).


 

 

 


2) Quando si guarda al software, il progresso può sembrare lento, ma una sola grande svolta può cambiarne istantaneamente il ritmo (similmente a come la scienza, quando gli umani credevano che l'universo fosse geometrico, faticava a calcolarne in modo in cui l'universo funzionava, ma poi la scoperta che era eliocentrico all'improvviso ha reso tutto più facile). O, parlando di un computer che migliora se stesso, potrebbe sembrare che siamo ancora molto lontani ma in realtà ci manca una sola modifica al sistema per renderle 1.000 volte più efficace e lanciarci verso l'intelligenza di livello umano
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Perchè il software che la guida non è casuale fra miliardi di probabilità come accade all'uomo , è un costrutto disegnato da un essere umano, il programmatore non può per nessun motivo dare al programma più di quello che ha.
L'intelligenza umana è data dalla combinazione casuale dei geni degli antenati cui si aggiunge lo sviluppo delle connessioni neurali nei primi anni di vita che aumentano all'aumentare dell'attività cerebrale, ma non possono andare oltre il potenziale genetico dell'individuo.

Non confondiamo l'apprendimento con l'intelligenza , un analfabeta può essere ugualmente un genio , io e te sappiamo molte più cose dello scopritore del fuoco o di Galileo o anche di Leonardo ma nonostante questo loro restano dei geni, la loro intelligenza era ben superiore alla mia.

Se il programmatore era un genio, magari riesce a dare alla macchina un'intelligenza superiore alla media umana , ma non superiore alla sua, non può, se ha 100 non può dare 110, dovrebbe creare intelligenza dal nulla e non può fare neanche questo, se fosse superiore alla sua propria non sarebbe in grado di capire la parte di programma che dovrebbe superarlo, non può scrivere quel software non capirebbe cosa fa
Ma se io creo un'intelligenza artificiale capace di ragionare autonomamente, che ha i "mezzi" per ragionare, ed evolversi non vedo perché non può surclassare l'uomo. Un bambino non ha l'intelligenza di un adulto, non è che crescendo diventa intelligente dal nulla, l'intelligenza va di pari passo con l'apprendimento. Se creo un "cervello robotico" in grado di ragionare autonomamente, tramite l'apprendimento migliora se stesso in modo tale eventualmente di superare anche l'intelligenza umana. Io non credo un cervello da 110 disponendo di 100, ne creo uno da 30, ma dotato dei mezzi giusti per poter superare quel 100..no??

 
Ma se io creo un'intelligenza artificiale capace di ragionare autonomamente, che ha i "mezzi" per ragionare, ed evolversi non vedo perché non può surclassare l'uomo. Un bambino non ha l'intelligenza di un adulto, non è che crescendo diventa intelligente dal nulla, l'intelligenza va di pari passo con l'apprendimento. Se creo un "cervello robotico" in grado di ragionare autonomamente, tramite l'apprendimento migliora se stesso in modo tale eventualmente di superare anche l'intelligenza umana. Io non credo un cervello da 110 disponendo di 100, ne creo uno da 30, ma dotato dei mezzi giusti per poter superare quel 100..no??

Si, ma un uomo non può andare oltre la sua intelligenza, può imparare milioni di cose, ma i suoi limiti sono quelli. Idealmente però c'è una soluzione. Per natura suo figlio potrebbe essere più intelligente o più idiota di lui, magari la persona intelligente sa cosa serva per poter avere un figlio più intelligente, come, per dire, più neuroni, connessioni tra questi migliori e così via, ma il caso può permettere che la cosa vada in un verso, o nell'altro.


 


Partendo da questo presupposto, teoricamente, se si facesse una macchina intelligente, questa potrebbe essere in grado di comprendere cosa serva per essere più intelligente (processori più veloci, materiali diversi, etc) e creare un "figlio", cioè una nuova macchina intelligente che possiede queste caratteristiche migliorate, senza affidarsi al caso, e questa a sua volta potrebbe essere in grado di comprendere nuove cose per migliorarsi e creare macchine sempre più nuove in un processo iterativo che ogni volta da risultati sempre migliori.


 


Da questo punto di vista una macchina potrebbe superare l'intelligenza di un uomo.


 

Si, ma un uomo non può andare oltre la sua intelligenza, può imparare milioni di cose, ma i suoi limiti sono quelli. Idealmente però c'è una soluzione. Per natura suo figlio potrebbe essere più intelligente o più idiota di lui, magari la persona intelligente sa cosa serva per poter avere un figlio più intelligente, come, per dire, più neuroni, connessioni tra questi migliori e così via, ma il caso può permettere che la cosa vada in un verso, o nell'altro.


 


Partendo da questo presupposto, teoricamente, se si facesse una macchina intelligente, questa potrebbe essere in grado di comprendere cosa serva per essere più intelligente (processori più veloci, materiali diversi, etc) e creare un "figlio", cioè una nuova macchina intelligente che possiede queste caratteristiche migliorate, senza affidarsi al caso, e questa a sua volta potrebbe essere in grado di comprendere nuove cose per migliorarsi e creare macchine sempre più nuove in un processo iterativo che ogni volta da risultati sempre migliori.


 


Da questo punto di vista una macchina potrebbe superare l'intelligenza di un uomo.
Si in sostanza questo intendevo, detto magari più chiaramente //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
La cosa che una macchina non può essere più "intelligente" del suo creatore mi sembra un'assunzione fatta piuttosto a caso, non credo ci sia qualcosa di scientifico dietro //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
La cosa che una macchina non può essere più "intelligente" del suo creatore mi sembra un'assunzione fatta piuttosto a caso, non credo ci sia qualcosa di scientifico dietro //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
per quale motivo?

Se io dispongo di certi metodi di calcolo, non posso darne alla macchina altri che non conosco

è perfettamente sensato non poter creare da soli qualcosa che ci superi, proprio perché la programmazione segue il nostro ragionamento. Al più si potrebbe creare in più persone qualcosa che le superi tutte, ma solo perché si combina la conoscenza di tutte

 
Ragazzi ma il Dream Chaser non è ancora entrato in funzione, giusto?

Per chi non lo conoscesse, si tratta di "un veicolo spaziale riutilizzabile sviluppato dalla Sierra Nevada Corporation (SNC) per trasportare equipaggi e/o cargo in orbita terrestre bassa."

Vi metto una foto //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif

Dream_Chaser_pre-drop_tests.6.jpg
 
Ma infatti il nostro obiettivo nel futuro prossimo è "semplicemente" riuscire a creare un'IA con un livello di intelligenza pari a quello umano, no? A quel punto avremmo un'IA che avrebbe un livello di intelligenza pari ad un essere umano di medio-alto livello. Ma ciò che la renderebbe speciale sarebbe che, grazie alla sua potenza di calcolo, potrebbe pensare si come un umano, ma milioni di volte più velocemente, e per questo potrebbe risolvere in pochi giorni problemi che per noi occuperebbero anni e anni. Cioè è a questo che miriamo giusto? O ho sparato una cagatona clamorosa? :morristend:

 
Ultima modifica da un moderatore:
La cosa che una macchina non può essere più "intelligente" del suo creatore mi sembra un'assunzione fatta piuttosto a caso, non credo ci sia qualcosa di scientifico dietro //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

Dall'alto della mia incompetenza sono della stessa idea :unsisi: Il meccanismo di funzionamento del nostro cervello é "meccanico", il problema non é """semplicemente""" riuscire a copiare tutte le connessioni neuronali (che sono smisuratamente tante) di un encefalo normale?

 
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