Shenmue non è facile come credete da spiegare. Non si può dire se è BELLO, si può dire sia uno di quei giochi assieme ad altri che entrano nella definizione di arte. L'arte può essere capita come no. Sto gioco fa parte di un genere tutto suo piuttosto strano, che punta per il suo 120% ad immergere il giocatore nel titolo simulando quanto più possibile una storia, si, dei personaggi, pure, in un ambito più realistico del solito. C'è una caterva (ma una CATERVA) di feature tutte dico TUTTE pensate apposta per rendere la vita di Ryo una sorta di seconda vita del giocatore.
Faccio alcuni esempi va, e badate che mi riferisco principalmente al primo episodio, dato che è futile parlare del 2 quando molti richiedenti feature devono ancora godersi il primo. Ok, annamo.
Ogni abitante di Yokosuka (main perlomeno, ci sono anche quelli atti a far numero, ma mi riferisco a quelli che hanno residenza nel quartiere di Yamanose/Sakuragaoka), ha una sua routine specifica settimanale e nei weekend. Solitamente hanno attività, altri invece amano chiaccherare e girare qui e la, trovarsi in dati punti in dati orari ecc. Ora, tutto questo è calcolato IN TEMPO REALE, e dopo un po', ovviamente se l'immedesimazione sopraggiunge, se vi serve QUEL personaggio specifico, saprete anche DOVE trovarlo nel 90% dei casi, senza cercare a casaccio... perchè come nella vita, non avete la mappa alla GTA che vi indica dove trovare quel pg. Dovete cercarvelo da soli, dato che buona parte del gioco si basa sul raccogliere info rimbalzando da pg a pg. Se non ricordate la routine del pg, potete comunque aspettare la sera, e trovarlo in casa, oppure addirittura (vedi: calcolato in tempo reale) sulla via del ritorno, a piedi o su un mezzo, che segue la strada di casa.
Un'altra cosa interessante è la pochezza quantitativa degli scontri, non aspettatevi ridicolaggini decontestualizzate alla Yakuza e tizi col bananone che vi rincorrono per strada perchè gli avete fatto non specificati torti (wtf), qui se dovete combattere, è sempre per un motivo legato alla quest. I combattimenti diminuiscono ancora numericamente, se ci mettiamo che una parte degli stessi sono interamente composti da QTE. Ma, c'è molto da dire anche su sti due aspetti. Cominciamo coi QTE: sono veri e propri combattimenti, cinematici e ben rappresentati, dove Ryo se viene colpito SUBISCE DANNO, ma non fallisce. Esatto, il QTE va avanti, ricalcolato in base all'errore fatto (alcuni errori più gravi di altri, alcuni fanno danno altri insta-lose), finendo con un successo, o con un fallimento/retry. Sono TUTTI cortissimi per la maggiore, questione di veri e propri secondi, quindi non sono mai invasivi e sempre coreografici e ben inseriti. Il bello dei QTE? I combattimenti cambiano a seconda delle tecniche imparate. Eh si. Cambiano le animazioni e Ryo in quel frangente specifico, picchia il tizio con una tecnica potente piuttosto che con l'altra di base (ah, le tecniche le imparate tramite pergamene ma soprattutto, tramite i maestri in giro per la mappa che POTRESTE PERDERE, se non li beccate. Quindi girate e cercate bene). Ah, la riproduzione di Dobuita, del meteo ecc, è fenomenale e basata sugli eventi reali negli archivi storici. Nel mese di Dicembre, Dobuita sarà pure addobbata a festa con Babbo Natale NPC che gira per le strade (un NPC in più solo per natale, e anche lui da informazioni!), luci sparse e canzoncine di natale che suonano qui e la. Meraviglioso. Nessuno vi augurerà buon natale però, perchè sono tutti figli di *****.
Le battaglie normali invece sono molto simili nelle meccaniche ad un Virtua Fighter (aka, piuttosto tecnico come bs), con la differenza che anche se non viene spiegato (come il 99% delle cose nel gioco quindi occhio), le tecniche fanno level up in base all'utilizzo. Eh già. Usare una tecnica costantemente la fa livellare, rendendola via via più potente e rapida, fino a cambiare DEL TUTTO l'animazione della mossa stessa, riducendone i difetti o addirittura eliminandoli. Esempio, ci sono alcuni calci o pugni che lasciano sbilanciati di brutto, oppure addirittura di spalle. Nel primo caso, Ryo o si riprenderà in fretta, oppure aggiungerà un ulteriore colpo potente approfittando dello sbilanciamento (in modo da poter recuperare meglio se il colpo va a fondo), nel secondo caso la mossa acquisisce velocità, potenza, e NON lascia di spalle. Avvertirete questa cosa giocando, e notando che le tecniche usate all'inizio poi andando avanti diverranno sempre diverse (ah, ogni volta che potete, fate pratica nei parchetti/parcheggi/dojo, è molto importante livellare le tecniche usandole anche solo in sparring o da soli).
Altra cosa interessante, è la totale interattività. Ma totale proprio. E qui ve ne accorgerete in una determinata fase della storia quando vi verrà richiesto di scoperchiare casa pur di trovare tale oggetto. Vi accorgerete che potete spostare PERFINO i quadri, per guardarvi dietro. Non c'è un solo elemento in casa che non sia ispezionabile a fondo, e questo vale per molti altri luoghi nel gioco, soprattutto chiusi. Molte meccaniche in questo frangente ricordano quasi un'avventura grafica, con la possibilità di combinare oggetti, usarli, avanzare (candele/fiammiferi, pile/torcia e così via). Anche qui, tutto atto a dare al giocatore la possibilità di fare tutto il possibile per avere la sensazione di essere li al posto di Ryo.
Infine passiamo a storia e personaggi. Qui qualcuno mi si è lamentato che la trama fa cagare, che i personaggi boh, che il muletto. Tutte stronzate, passatemi il termine, perchè se tale gente avesse capito che il titolo punta all'immedesimazione totale del giocatore, capirebbe anche che mettere vicende rocambolesche alla Yakuza lo strapperebbe via dal televisore. Non è un caso che io dica Yakuza non centra un ***** con Shenmue, altro che seguito spirituale. Sono due cose diverse alla base, uno trama/pg/picchiaduro a scorrimento/rpg, l'altro immersione/equilibrio di feature/picchiaduro/rpg. Shenmue è un viaggio, il viaggio di Ryo alla ricerca della vendetta per il padre ucciso, la comprensione della natura dei dragon/phoenix mirror, la continua evoluzione nelle arti marziali, in poche parole, la volontà del personaggio di non arrendersi nonostante tutto, pur di inseguire l'obiettivo, senza esplosioni e senza cavolate, ma pura e semplice mondanità. Ben pochi eventi in Shenmue non sono cose che potrebbero realmente accadere nella vita di tutti i giorni, ne ricordo giusto un paio. E' un'avventura più lineare, più sobria, ed elegante. Molto semplice da seguire, mai banale, e molto ben rappresentata. E qui mi frega poco se qualcuno dirà il contrario, sarò franco.
Altro non mi viene in mente, o meglio mi viene, ma voglio tenere la sorpresa intatta. Ho descritto nel dettaglio per quanto possibile, spero faccia salire l'interesse a qualcuno. Sappiate che una cosa del genere in giro non la trovate, che piaccia o no a certi noti che conosco, Shenmue è irreplicato ed irripetuto. Giocarlo però aiuta meglio a capire cosa intendo... Dreamcast o non Dreamcast.
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Dimenticavo una cosa fottutamente importante: lo svolgimento della trama è lineare, e gli eventi main sono sempre quelli (ovviamente), ma COME ci arrivate a quegli eventi main, dipende da cosa farete. Se dialogherete con quel determinato pg, vi rimbalzerà a quell'altro, che vi dirà di recarvi in dato posto, dove otterrete info su tale personaggio da interrogare eccetera. Ma se dialogherete con altri pg, vi rimbalzeranno da altre parti, altri posti ed altri pg, che culmineranno nello stesso luogo. In altre parole più playthrough potrebbero mostrare svolgimenti leggermente diversi negli aspetti investigativi. Bloccarsi in Shenmue è assolutamente (quasi) impossibile, ma è un altra caratteristica che aiuta tantissimo all'immedesimazione, al senso di progressione e di raggiungimento dello scopo.
Fate conto che potrei dimenticare altre cose importanti comunque sia. C'è davvero una vangata di roba da spiegare in Shenmue, e nonostante tutto, resta ancora difficile consigliarlo a prescindere. Non biasimo chi non lo apprezza, non è assolutamente semplice come si crede in giro, proprio perchè finchè non giocato e capito, "suona" come un gioco normale. Cosa che non è.